Nome attuale: Via Zamboni.
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Strada S. Donato comincia dalla porta della città, e termina alla piazza di porta Ravegnana.
La sua lunghezza è di pertiche 233, 3 e la sua superficie di pertiche 476, 2 non compresa la piazza del teatro nuovo che è di pertiche 89, 74, 6, e la piazzetta di S. Donato che è di pertiche 35, 58.
Nel 1256 si pubblicavano i bandi in Strada S. Donato davanti la casa di Bualello di Grogno di Pasquale drappiere, in capo ali’ androna dei Bagnaroli.
Nel 1289 pubblicavansi presso la casa dei Pelli davanti la chiesa della Maddalena, e sopra il ponte della Savonella Secca.
Nel 1492 furono levati.i portici di legno a levante, dall’imboccatura di Strada S. Donato in porta Ravegnana fino alle case di Riniero Bianchetti, per allargare la strada che appena bastava per il passaggio di un carro di fieno.
Strada S. Donato a destra cominciando dalla porta della città e terminando alla piazza di porta Ravegnana
- N.2541,2542
- N.2550
- Si passa la Braina di Strada S. Donato
- Via Zamboni 94 (N.2559)
- Via Zamboni 72 (N.2570, N.2571)
- Via Zamboni 70 (N.2572)
- Si passa il Borgo della Paglia
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle “Cose Notabili …” e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
- N.2573
- Via Zamboni 56 (N.2580)
- N.2581,2582
- N.2583
- N.2584
- N.2589,2590
- Famiglia Piatesi
- Via Zamboni 38 (N.2591)
- Via Zamboni 36 (N.2592)
- Famiglia Bottrigari
- Via Zamboni 34 (N.2593) – Palazzo Gotti
- Via Zamboni 32 (N.2594)
- Famiglia Paleotti
- Si passa la via del Guasto
Immagini tratte dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle “Cose Notabili …” e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
- Via Zamboni 30 (N.2595) – Teatro Nuovo e Guasto del Palazzo Bentivoglio
- Famiglia Bentivogli
- Torre Baciacomari
- Si passa la via dei Castagnoli
- Via Zamboni 26 (N.2596), 24(N.2597) – Palazzo Malvezzi
- Si passa la via di Mezzo di S. Martino
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle “Cose Notabili …” e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
- Via Zamboni 22 (N.2598).- Palazzo Malvezzi Campeggi
- Famiglia Campeggi
- Via Zamboni 20 (N.2599) – Palazzo Magnani
- Famiglia Magnani
- Via Zamboni 18 (N.2600) – Casa Pannolini
- Via Zamboni 16 (N.2601) – Palazzo Manzoli poi Malvasia
- Famiglia Manzoli
- Si passa la via del Carro
La piazzetta di S. Donato ebbe principio dall’ allargamento della strada rimpetto alla chiesa, atterrando un muro di Bonacursio Scannabecchi nel 1294.
Lodovico di Marchione Manzoli per scoprire il prospetto della sua bella casa fece atterrare la chiesa di S. Donato, che era a linea del detto suo palazzo, e rifabbricarla in pochi mesi più addietro nel luogo dove presentemente si trova. Il giovedì 27 maggio 1454 si cominciò la demolizione, per la quale concorsero nella spesa anche i parocchiani. In quest’ occasione la piazzetta prese il nome di piazza dei Manzoli, nella quale, in novembre del 1562, fu dato un torneo pel matrimonio di Giovanni Malvezzi con Antonia Sampierì.
- Via Zamboni 10 (N.2603) – Chiesa Parrocchiale di San Donato
- Si passa la via Canonica di S. Donato
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle “Cose Notabili …” e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
Si passa un vicolo che va alla via dei Giudei, già detto androna di S. Marco, chiuso per decreto delli 23 dicembre 1660 a favore di Giuseppe Maria e di Antonio Maria Zaniboni, coll’obbligo di mettere due portoni agli sbocchi del medesimo, e cioè uno in Strada S. Donato e l’ altro in via de’ Giudei.
Immagini tratte dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle “Cose Notabili …” e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
Strada S. Donato a sinistra cominciando dalla porta della città fino a porta Ravegnana.
- N.2536
- N.2530,2531
- Via Zamboni 59 (N.2526)
- Via Zamboni 55 (N.2521, N.2522, N.2523)
- Via Zamboni 49 (N.2519) – Chiesa Parrocchiale di Santa Maddalena
- Si passa il Borgo di S. Giacomo
Li 27 aprile 1573 fu concesso a Cristoforo Poggi di far portico alle sue case in retta linea, dal Borgo di S. Giacomo fino al suo palazzo, le quali case passaron poi a diversi proprietari.
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle “Cose Notabili …” e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
- Via Zamboni 35 (N.2506)
- Via Zamboni 33 (N.2505) – Palazzo Poggi
- Via Zamboni 29 (N.2504)
- N.2503
- Via Zamboni 27 (N.2502)
- Si passa Belmeloro
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle “Cose Notabili …” e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
- Via Zamboni 25 (N.2501) – Palazzo Paleotti
- Si passa la via dei Vinazzi col d’Oca
- N.2499
- Si passa la via dei Pellacani
Il portico della piazza del teatro, addossato alla fu chiesa di Santa Cecilia, e che guarda verso la porta di Strada S. Donato, è di fabbrica più moderna dell’ altro portico fatto dai Bentivogli in faccia all’ altro predetto.
I trattati per farlo si cominciarono li 25 giugno 1585. Li 20 novembre 1586 il Senato permise di costruirlo a spese dei Padri Eremitani, e di altri contribuenti, previo il permesso da riportarsi dai Bentivogli, e a condizione che fosse fabbricato entro tre anni. La riserva del permesso dato dai Bentivogli fa supporre che avessero dei diritti sopra quel suolo. Li 9 dicembre 1589 fu prorogata di altri due anni la costruzione; finalmente li 12 novembre 1590 si diede mano ai fondamenti, ma li 6 aprile 1591 non era finito, mentre in detto giorno replicò il Senato un’ altra concessione per il medesimo portico a favore del senatore Camilio Paleotti, nonostante la protesta emessa dagli abitanti delle strade di S. Donato, del Borgo della Paglia, e di quello di San Giacomo, di non voler concorrere nella spesa, stante il niun utile e comodo che ne avrebbero ritratto. Non si sa se la protesta sortisse il suo effetto, ma è certo che il portico fu portato al suo termine.
- Resti delle Mura cosiddette del Mille
- Via Zamboni 15 (N.2495) – Chiesa di Santa Ceclilia
- Si passa la via dei Bagnaroli (detta anche via delle Campane)
Immagini tratte dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle “Cose Notabili …” e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
- Via Zamboni 13 (N.2492) – Palazzo Malvezzi del Portico Buio
- Famiglia Malvezzi-Medici
- Via Zamboni 11 (N.2491)
- Via Zamboni 9 (N.2490), 7 (N.2489) – Case Bianchetti
- N.2485
- N.2484
Aggiunte (notizie relative a stabili posti in Strada San Donato, ma non facilmente localizzabili)
- 1319. 6 febbraio. Inventario legale dell’eredità di Simone Picigotti: Due case in Strada S. Donato, e una in via Valdonica. Rogito Giacomo Sangiorgi. Confinavano assieme, i Consolini, e i Terrafocoli.
- Queste case dovevano far parte, o del palazzo Malvasia, o di quello dei Pannolini.
- 1560, 27 maggio. Compra Albice Duglioli, dagli eredi di Giacomo Pacchini, due case sotto la Maddalena in Strada S. Donato, per L. 3700. Rogito Leone Masini. Confinavano col compratore, cogli eredi di Pellegrino Vezza, e coll’ altra casa acquistate con questo stesso contratto, la quale anch’ essa confinava coi Vezzi da due lati.
- Una casa con altra di dietro, sotto Santa Cecilia. Confina cogli eredi di Gaspare Malvezzi, cogli eredi Angelini, colla via pubblica, e il Fossato di dietro.
- Potrebbe essere compresa nella casa Malvezzi Locatelli.
- Una casa sotto la detta parocchia, in confine di strade da due lati, e degli eredi di Beccarello Bentivogli.
- Potrebbe esser quella poi Salaroli.
- Una delle indicate due case era detta nel 1476 casa d’ Annibale.
- 1365, 18 gennaio. Bente, forse d’Andrea Bentivogli, aveva casa sotto la parrochia di Santa Cecilia, con altra casetta di dietro, che confinava con due strade, cogli eredi di Pannino Bentivogli, e di Nicolò Prandini.
- Potrebbe essere quella poi Salaroli.
- 1317, 13 luglio. Bente d’Ivano Bentivogli comprò una casa nel Vignazzo, in capella di S. Sigismondo. Rogito Bernardino Compagnoni.
- 1505, 30 maggio. Donazione di Ercolesse del fu Sante Bentivogli, a Giovanni ed a Ginevra coniugi Bentivogli, di una parte di casa in Strada S. Donato, esclusa una parte dell’ orto, e una casetta ad uso di stalla, promessa da detto Ercole ad Ettore Paliotti.
- 1429, 21 giugno. Barnaba del fu Giacomo Bombace compra da Bartolomeo del fu Matteo Preti una casa sotto S. Donato, per L. 600. Confina Pasio Fantuzzi e la via pubblica di S. Donato. Pasio Fantuzzi aveva casa dove fu poi il palazzo Magnani.
- Li 27 marzo 1447 si dice che i Bombaci avevano una casa grande in via di Mezzo, sotto Santa Cecilia, in confine di Giovanni Monterenzoli (ora Banzi), della via pubblica, di Giacomo Pannolini, e di Antonio Fuzzi, valutata L. 600. Più una casa con cammino e abitazione grande a pian terreno dalla parte inferiore, annessa all’ orto del l’ altra suddetta casa, e tutto il terreno che è dopo detto cammino sino al muro della cucina della casa in via, e parocchia di S. Donato. Confina la via pubblica, Antonio Fuzzi, e gli eredi di Pasio Fantuzzi. Il tutto valutato L. 30.
- 1352, 21 novembre. Dichiarazione di Vermiglia da Marano, moglie di Achille del fu Bente Benlivogli, colla quale dichiara che Uguzzone de’ Uguzzoni è decaduto da ogni sua ragione che ha, o potesse avere, sopra un edifizio posto in contrada Santa Cecilia. Confina Strada S. Donato, e la via del Fossato.
- 1365, 13 luglio. Compra Bellino de’ Reggi, da Antonio, e da altri dei Bentivogli, una casa in Strada S. Donato.
- 1366, 2 giugno. Divisione di Andalò, Calorio, ed altri dei Bentivogli, di una casa in Bologna.
- 1374, 23 ottobre. Case di Antonio di Bertolo di Francesco Bentivogli sotto Santa Cecilia.