Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Compagnia di S. Giacomo già ospedale. Dicesi che la compagnia avesse origine nella chiesa di S. Giacomo Maggiore, e che del 1371 erigesse casa ed ospedale per pellegrini in faccia la Seliciata di Strada Maggiore nell’ angolo della via dei Pellacani dalla parte del torresotto, Si trova che li li aprile 1462 la Camera accordò L. 50 di sovvenzione a questa società per la compra di certa casa ad uso d’ ospedale per i poveri di Cristo.
Pare che questo sussidio si accordasse in occasione del traslocamene dei confratelli dalla Seliciata di Strada Maggiore a Strada S. Donato, dove poi li 13 giugno 1469, a rogito di Nicolò Loiani e Bartolomeo Panzacchia, presero in affitto il claustro, le case e l’orto delle suore di Santa Maria Maddalena di Quarto, valutato L. 1000, e locato per annue L. 40.
1205, 8 marzo. Gherardo Vescovo di Bologna concesse a Verardo Alberto, e Bianco, di fondare la chiesa di Santa Catterina detta del Naviglio, poi di Quarto di sopra, per frati e monache, come da Rogito d’ Orabone.
1254. 13 febbraio. Giacomo Boncambi, Vescovo di Bologna, concesse alle suore ed ai frati di Santa Catterina di Quarto, di condir vivande con grasso, invece d’ olio, nelle solennità di Pasqua, Ognissanti, Natale e Settuagesima.
Ottaviano Ubaldini, vescovo di Bologna, diede alle suore e frati suddetti la chiesa di Santa Maria Maddalena di Strada S. Donato, come da rogito di Errigo del fu Giacomo, delli 8 gennaio 1291. II vicario del Vescovo, li 9 susseguente Febbraio, permise alle suore la vendita di certi beni che avevano in Bologna, per erogarne il ricavato in acquisti presso la suddetta chiesa, fra i quali beni vengono designate alcune case, ed orti nell’androna di S. Tommaso, presso la via pubblica, presso l’androna di Bigante (forse Begato), presso gli eredi di Giovanni Franzi, di Giovanni Simone strazzarolo, ecc.; più altre case con orti nell’ androna di S. Leonardo, presso la via pubblica, Paolo Serragliano, Giacomo Crescenzi, ecc. Rogito Bartolomeo. Ignoransi le compre qui fatte, ma si sa che abbandonarono, col consenso dei Canonici del Capitolo di S. Pietro, proprietari di Santa Maria Maddalena, questo loro convento li 22 dicembre 1468 per unirsi alle monache di S. Gio. Battista in Sant’Isaia, come da rogito di Graziano Grassi. Questo locale, che lo valutarono L. 1000, fu affittato, e pare nello stesso anno 1468, alla compagnia di S. Giacomo, per annue L. 40.
Dopo dodici anni i confratelli di S. Giacomo acquistarono i beni locatigli, pagando L. 700 al Rettore di Santa Maria Maddalena li 19 gennaio 1481, come da rogito di Gabrielle Malvasia, Galeazzo Accarisi, e Sebastiano Zanotti. Pare che poco dopo fabbricassero l’ oratorio, riducendo il resto ad ospedale per pellegrini, che cessò di esserlo nel 1591, e li 6 giugno dello stesso anno fu commutato in orfanatrofio per dodici ragazzi, numero che col tempo fu aumentato. Il Cardinal Arcivescovo Lambertini nel 1736 unì le rendite e gli orfani al collegio del Seminario.
L’ oratorio degli orfani, dopo essere rimasto chiuso fino al 1773, fu poi dato ad un’ unione d’ artisti, particolarmente filatoglieri, che lo dedicarono alla Natività di Maria Vergine, e sembra la stessa congregazione che era sotto il primo arco del portico di Sant’Ignazio nel Borgo della Paglia. Nel 1800 ottenne di passare nell’ oratorio della compagnia di S. Sigismondo in via S. Sigismondo.
La compagnia fu soppressa li 30 luglio 1798, e il locale fu acquistato da Claudio Ferrari, come da rogito Luigi Aldini delli 20 maggio 1799.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
S. Giacomo.
Confraternita con chiesa, oratorio ed ospedale posto in Strada S. Donato, il qual ospedale era governato da una compagnia che si raccolse già in S. Giacomo degli Agostiniani, ma cento anni prima e cioè nel 1378 avea chiesa ed oratorio vicino al torresotto di Strada S. Vitale sull’angolo de’ Pelacani, dove nel muro esterno verso la Seliciata di Strada Maggiore si vedeva un nicchio nel quale era vi collocato un S. Giacomo dipinto in tela.
Il 13 giugno 1469 presero in affitto in strada S. Donato, e il 19 maggio 1481 acquistarono dal rettore della Maddalena questo locale, per lire 700, che era stato parlatorio, dormitorio, e claustro delle già monache di S. Catterina di Quarto, e vi edificarono l’oratorio e l’ospedale per gli orfanelli, ed i primi furono accettati il 6 giugno 1591, e cioè dodici tolti dai Mendicanti.
Questo Orfanotrofio fu soppresso nel 1736 e tutti i suoi beni furono assegnati al Seminario.
Sotto la parrocchia della Maddalena in strada S. Donato, vi era l’ospedale per gl’infermi di detta parrocchia, aperto l’11 novembre 1698.
Dopo fu ospedale per la Clinica, ove fu maestro l’illustre professore Tommasini Parmeggiano, medico di molta fama e sapere.
Rimpetto al suddetto ospedale si vedeva un coperto sostenuto da colonne di legno, che erano i ruderi di un monastero di monache dette dello Spirito Santo, che ebbero principio nel 1552, e soppresse il 3 ottobre 1566, unendo le diciotto suore che vi erano a quelle di S. Vitale, a quelle di S. Gio. Battista, e la maggior parte a S. Omobono.