Dai Cartigli del Comune di Bologna
Palazzo Malvezzi Campeggi
Costruito nella prima metà del Cinquecento da Andrea e Giacomo Marchesi da Formigine per volere di Cesare Malvezzi. Si conserva in fondo all’elegante cortile la statua d’Ercole di G. Mazza. Nel Settecento la famiglia Campeggi ne trasformò gli interni, che vennero decorati con affreschi di V. M. Bigari e G. B. Paolazzi, tempere di C. Lodi e A. Rossi, stucchi di G. Mazza e ornati di C. Nessi.
Indirizzo:
via Zamboni, 22
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Palazzo dei Malvezzi Campeggi. 1497, 16 settembre. Divisione fra Aurelio e Matteo Bentivogli con Giovanni II Bentivogli di una casa detta la casa nuova, posta sotto Santa Cecilia in Strada S. Do nato, nell’ angolo della via di Mezzo. Confina le dette strade, gli Scardoi, e Sebastiano Agocchia.
1498, 2 maggio. Permuta di Giovanni II con Filippo di Giacomo Bentivogli Baiduini da Milano suo segretario, nella quale Giovanni II assegna al Balduini una casa grande con altre case attigue e in parte ruinose, esistenti nella via di Mezzo, congiunte ed incorporate nella detta casa grande. Confina il tutto a mattina la Strada S. Donato, la via di Mezzo di sotto, Sebastiano Agocchi a sera, Lodovico e nipoti Scardui di sopra. La stalla in via di Mezzo confina gli Agocchi a mattina, e Lucia moglie di Matteo Magnani di dietro. Una casetta in Strada S. Donato confina la casa grande di sotto, gli Scardili di sopra verso Porta Ravegnana. Più il Balduini riceve a pareggio 200 ducati. Rogito Francesco Salimbeni ed Alessandro Bottrigari.
Alla casa degli Scardui pare applicabile il contratto seguito li 21 giugno 1429, a rogito di Antonio Ringhiera, col quale Barnaba del fu Giacomo Bombace compra per L. 600, da Bartolomeo del fu Matteo Preti, una casa sotto S. Donato e di Pasio Fantuzzi. Egli è certo che la casa dei Preti, poi Bombace, fu comprata dagli Scardui, e poi rinchiusa o nel palazzo Malvezzi, o compresa entro il palazzo Magnani.
La prima memoria che siasi ottenuta della possidenza dei Malvezzi è tratta dal l’ uffizio dell’ Ornato per l’ atto seguente.
1549, 8 aprile. Concessione a Floriano e fratelli, figli d’ Aurelio Malvezzi, che per la direzione del muro nella strada detta via di Mezzo, possa distruggere il portico antico, e condurre detto muro fino alla casa dei Bombaci, e prendere il suolo per piedi 4 da detto lato, e per la lunghezza di piedi 60. Questo decreto prova la compra già seguita della casa dell’ Agocchia in via di Mezzo 6 che in detta data erasi cominciata la fabbrica di questo palazzo, in proposito del quale il Lamo dice: “Rimpetto a S. Giacomo vi è il palazzo ove sta il sig. Emilio e Fratelli Malvezzi, di bella architettura di mano del Formigine”. I figli di Aurelio Seniore furono Carlo, Emilio, e Floriano, e il predetto Emilio d’ Aurelio di Floriano d’ Aldrobandino mori in Roma Ambasciatore per il Re di Polonia li 24 agosto 1578.
Dalla Graticola di Bologna di Pietro Lamo (XVI secolo)
Rimpetto San Giacomo v’è il palazzo ove sta il signor Emilio Malvezzi, e fratelli, di bell’ architettura di mano delli Formigine padre e figliuolo. E fuori della Porta dei Leoni a mano sinistra per la detta strada la signora Paola Malvezzi vedova fece fare un palazzo di buona architettura per mano di Bartolomeo Triachini.