Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa che del 1422 era di Bartolomeo dalle Anelle, e da lui per una sesta parte assegnata in solutum a Giacomo Sanuti. Rogito Tommaso Salaroli. Il resto poi fu venduto da Ruggero dalle Anelle, nel 1433, al detto Sanuti. Rogito Giacomo da Muglio.
Fra i beni dell’ eredità Sanuti si descrive questa casa a sinistra del principio di Strada S. Donato, posta sotto S. Marco, avente tre botteghe, e confinante a mattina, a sera ed a settentrione con vie pubbliche, e a mezzodì coi beni dell’ arte dei Bisilieri e la chiesa di S. Marco. Rogito Melchiore di Senesio Zanitti.
Nell’ inventario dell’ eredità di Francesco d’ Ippolito Montecalvi, notaro che fioriva nel 1549, fatto a rogito di Costantino Serafini e di Antonio Guidotti, si trova notata una casa in Strada S. Donato, presso S. Marco, presso la casa dei Bisilieri, e presso vie pubbliche da tre lati. Il Montecalvi era però enfiteuta Sanuti, trovandosi dopo che gli eredi di Nicolò Sanuti concedettero questa casa ai dal Buono di un ramo mancato li 27 febbraio 1722 per la morte di Pier Francesco, carmelitano di S. Martino, dei quali furono eredi i Padri dell’ Oratorio. Fu poscia acquistata nel 1785 dai vicini Diolaiti.
Nel detto N. 2606 vi sono comprese le due antiche case, che li 15 gennaio 1345 Tommaso di Pietro Garisendi comprò da Egano di Lambertino Lambertini, che si dicono poste in capella S. Marco nella via S. Donato. Confinano a levante la detta strada, altra via pubblica di sotto (forse il vicolo chiuso), e il compratore a ponente, pagate L. 80. Rogito Filippo di Giovanni Alberghini.
Una di queste due case, cioè la più piccola, fu la residenza dell’ arte dei Bisilieri, Era essa composta di tre piani, e fra le due finestre aveva lo stemma dell’ arte con lapide, nella quale si leggeva: “Biselariorum, lanique panorum ars”. Il nuovo Masini dice che l’ oratorio dell’ arte dei Bisilieri, dedicato a S. Bartolomeo, sia stato, non si sa poi quando, nelle vicinanze dell’ attual pescaria nel Mercato di Mezzo. Ridotti i matricolati a soli tre individui, furono uniti all’arte dei drappieri e lana li 5 luglio 1784, o 12 giugno precedente. Questo piccolo stabile fu comprato e unito al N. 2606 dal confinante Diolaiti.