Dai Cartigli del Comune di Bologna
Palazzo Malvezzi de’ Medici
L’edificio fu costruito su progetto di Bartolomeo Triachini nel 1560. All’interno si conserva un importante scalone realizzato, su disegno di Ferdinando Bibiena, da Alfonso Torreggiani nel 1725 e modificato attorno al 1930. Al piano nobile si trovano decorazioni ottocentesche di F. Cocchi, A. Muzzi, G. Dal Pane, G. Badiali, A. Pesci, L. Samoggia (1852-53).
Indirizzo:
via Zamboni, 13
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Palazzo dei Malvezzi discendenti da Aldrobandino, e conosciuti pei Malvezzi del Portico Buio (9).
Si trova sotto la data delli 25 febbraio 1423 che Camillo di Zano Malvezzi aveva casa in Strada S. Donato in confine dei Ringhiera.
Un rogito di Paolo Orsi delli 7 settembre 1425 tratta di una permuta fra Giovanni Malvezzi e Giacomo Versi (Ursi), colla quale il Malvezzi dà due case contigue con due orti, due corti, e due pozzi, poste sotto la capella di S. Vitale, e riceve una casa con volte di pietra sotto la capella di S. Donato, in confine della via pubblica, e del cimitero, o campo di S. Giacomo.
Per la congiura dei Malvezzi contro i Bentivogli, narrata al N. 3016 della via delle campane, furono confiscati gli stabili che componevano questo palazzo nel 1488, e che furono consegnati li 30 ottobre 1492 a Giorgio Ungaro, al quale, nella supplica data al Papa dai Malvezzi gli 11 febbraio 1508, se gli la debito per fitto d’ anni 14, in ragione d’annue L. 90, L. 1300, e per mobili, vino, materiali, e legna, L. 1110, in tutto L. 2410. Nel giorno della qual supplica sì dice che erano occupati da Bonaparte Ghisilieri. Li 20 novembre 1530 Bartolomeo di Giovanni Malvezzi ottenne licenza dal conduttore del dazio delle circole di condurre materiali per la fabbrica della sua casa posta sotto la parrocchia di S. Donato. Rogito Girolamo Lini.
Nel manoscritto Lamo si legge : “E fuori della porta dei Leoni (la porta della chiesa di S. Giacomo è ornata di colonne sostenute da Leoni) a mano sinistra per la detta strada, la signora Paola Malvezzi vedova fa fare un palazzo di buona architettura per mano di Bartolomeo Triachini (1560)”.
Infatti frate Serafino de’ Bolognini Provinciale degli eremitani , e frate Santo Spisani Priore di S. Giacomo, concedono, li 12 agosto 1559, a Paola d’ Antonio Maria Campeggi, vedova di Bartolomeo Malvezzi, e a Giovanni suo figlio, piedi 14 in quadro della piazzetta in faccia alla chiesa di S. Giacomo, affinchè possino riedificare e ridurre in miglior forma una loro casa situata tra le vie di S. Donato, e di S. Vitale, in confine dei Ringhiera, obbligandosi di erogare fra tre mesi scudi 80 d’ oro per la provvista d’apparati per la detta chiesa. Rogito Gio. Battista Castellani ed Ermete Accarisi.
Terminò questa discendenza in Giovanni di altro Giovanni morto li 11 dicembre 1590, privando i Malvezzi della sua eredità, che da lui fu divisa in tre parti; una l’ assegnò ad Antonia di Lodovico Sampieri di lui moglie, e le altre al senator Cornelio, e a Giulio Cesare Lanibertini suoi nipoti e figli di Lucrezia di lui sorella e moglie di Annibale Lambertini.
1606, 2 giugno. Antonia Sampieri Malvezzi, Giulio Cesare, e il canonico Marcello Lambertini, proprietari di questo palazzo, lo vendono assieme a tutto il materiale di macigno, pietre, ferramenti, legni, ordegni, ed altri oggetti dentro e fuori di detto palazzo, a Aldrovandino, Gio. Battista, e Ottavio, fratelli, e figli di Gio. Malvezzi, per L. 51000, obbligandosi i venditori di redimere il patto di francare fatto cogli Orsi li 11 gennaio 1577. I compratori, cedettero ai venditori, in conto di prezzo, la loro casa sotto Sant’Andrea degli Ansaldi in via Borgo Salamo, N. 1049, compresa la comprata dai Perraccini per L. 26000. Rogito Cesare Branchetta.
La sala di questo palazzo è lunga piedi 60, e larga piedi 31 e oncie 3.