Dai Cartigli del Comune di Bologna
Palazzo Magnani
La costruzione, voluta da Lorenzo Magnani, venne affidata a Domenico Tibaldi (1577-92). Al piano nobile si trova il famoso ciclo di affreschi di Ludovico, Annibale e Agostino Carracci, raffigurante le Storie della fondazione di Roma (1590-92 c.); il camino di Floriano Ambrosini è ornato da statue di Gabriele Fiorini, cui si devono l’Ercole del cortile e il busto di Lorenzo Magnani sulla porta del salone.
Indirizzo:
via Zamboni, 20
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Palazzo Senatorio Magnani. (Vedi aggiunte, anno 1429). 1441, 5 marzo. Pietro di Giorgio di Matteo de’ Magnani compra da Ridolfo e da Carlantonio di Francesco di Paso Fantuzzi, e da Lucia di Guglielmo Caccianemici, vedova del predetto Francesco, una casa in Strada S. Donato presso il cimitero di San Giacomo e i Pannolini, per L. 400, pagate alla Caccianemici in conto di restituzione di dote. Rogito Cesare Panzacchia.
Pasio di Rodolfo Fantuzzi la possedeva nel 1416, e lo abitava li 24 gennaio 1439. Rogito Filippo Formaglini.
1455, 24 maggio. Licenza a favore di Carlantonio di Francesco del fu Pasio Fantuzzi di vendere per L. 200 una casa rovinosa al dott. Pietro Magnani, posta in Strada S. Donato, confinata di dietro da Giacomo Pannolini. Rogito Antonio Parisi notaro dei sedici Riformatori.
1494, 2 febbraio. La casa di Matteo di Battista Magnani sotto S. Donato confinava i Pannolini, i Malvezzi, i Bombaci, e gli Agocchi.
1576, 23 agosto. Convenzione fra Lorenzo Magnani, e mastro Mariotto Ubaldini Asinaro, per la sua fabbrica in Strada S. Donato.
1577, 11 gennaio. Licenza data a Lorenzo Magnani di fare due pillastri nel portico della sua casa in Strada S. Donato nuovamente da edificarsi, fra i Malvezzi e i Pannolini. Convien dire che i Malvezzi avessero una casa fra gli Scardui e i Magnani.
Questo palazzo non era ancor finito li 22 maggio 1587, trovandosi memoria che si lavorava dalla parte dei Pannolini. Il detto Lorenzo di Lodovico mori li 28 maggio 1604, o 1624, lasciando il solo figlio Lodovico che mancò senza successione. Vincenzo di Antonio fu quello che fece dipingere i fregi della sala dai Carracci.
1620, 23 aprile. Ersilia del fu Lorenzo Bombaci e Ottaviano di Scipione Zambeccari Iugali vendono al collegio Pannolini, per L. 14000, una casa con stalla sotto Santa Cecilia in via di Mezzo. Confina Lodovico Magnani, il detto collegio, e i Banzi Rogito Giulio Belvisi.
1670, 22 dicembre. Compra il senatore Enea del fu Vincenzo Magnani dal Collegio Pannolini una casa sotto Santa Cecilia, per L. 14000, posta nella via di Mezzo, in confine del compratore, del venditore e dei Banzi. Rogito Gio. Antonio Zanetti e Domenico Maria Boari.
Si estinse la famiglia Magnani nel senatore conte Giacomo d’ Adriano, morto li 10 aprile 1797, per cui ebbe luogo la disposizione testamentaria del suddetto senatore Lorenzo di Lodovico, colla quale ordina una primogenitura a favore di un putto non maggiore di anni 10, nato e disceso da famiglia senatoria, nominato da senatori presenti ed assenti, e da estrarsi a sorte previo lo scrutinio di tutti e l’imborsazione di dodici che avessero ottenuto il più bel partito.
Essendo stato accresciuto il Senato li 7 novembre 1796 di 42 membri, nacque il dubbio se i figli e collaterali di questi avessero diritto alla successione Magnani, lo che fu deciso affermativamente, per cui li 23 aprile 1797 furono imborsati:
1. Giacomo Maria di Giuseppe Ghedini senatore aggiunto.
2. Francesco del senatore Annibale Guidotti.
3. Alessandro del senatore Annibale Guidotti.
4. Vincenzo di Giacomo Brasa senatore aggiunto.
5. Luigi Carlo di Giacomo Brasa senatore aggiunto.
6. Gio. Domenico di Giacomo Brasa senatore aggiunto.
7. Giacomo Maria di Gio. Francesco Salaroli senatore aggiunto, ma discendente da Giovanni Filippo, morto li 26 novembre 1488.
8. Domenico del senatore Alamanno Isolani.
9. Petronio del senatore Alamanno Isolani.
10. Fabio di Francesco Fabri nipote del dotto Giuseppe Fabri senatore aggiunto.
11. Francesco del dottor Vincenzo Brunetti senatore aggiunto.
12. Gaetano del dottor Vincenzo Brunetti senatore aggiunto.
L’ estrazione fatta dal cardinal arcivescovo D. Andrea Giovanetti favorì Francesco del senatore Annibale Guidotti.
L’ ultimo dei Magnani aveva testato a favore Tubertini, che volle sostenere i suoi diritti testamentari contro i fidecomissari che favorivano l’estratto Guidotti. Il Tubertini allegò che il Senato del 1796 non era più quello del 1577, in conseguenza il disposto da Lorenzo non era più attuabile. I tribunali giudicarono diversamente ritenendo che l’aggiunta dei 42 membri non aveva per nulla cambiato la natura e qualità di quel magistrato. Pietro De Luca aveva comprato dal Tubertini questo palazzo che dovette cedere al Guidotti giudicato erede Magnani. Nella sala di questo palazzo nel 1646 fu dato un torneo per la venuta di Carlo Gonzaga.