Denominazione attuale: via Altabella.
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
La via Altabella percorre dalla via Cavaliera al marciapiede della chiesa di s. Pietro e termina nella Piazza di s. Pietro.
Ha in lunghezza pertiche 59. 04. 6. ed in superficie pertiche 98. 80.
L’antica sua denominazione fu via delle Selle, poi via dei Lioni, indi Altabella. Non si conosce l’etimologia sicura del primo nome, ma del secondo e del terzo se ne parlerà in appresso. Nel 1289 si pubblicavano li Bandi davanti la porta del Vescovato, dal lato di sopra.
Ai giorni del Fabro cronista , la strada si diceva ancora delle Selle , e la casa ai numeri 1634 e 1635 era conosciuta per Altabella; sembra adunque che da questa sia derivato il nuovo nome di Altabella , dato di poi alla contrada e non dalla torre Azzoguidi , (poi Ramponi e Muzzarelli, ora Guarmani) come pretende il Salaroli, e come si dice volgarmente.
Il Nord è vero l’alto. Qui vediamo indicate tre torri: la torre Altabella, in basso a sinistra, la torre Prendiparte verso l’alto a sinistra, e la casa torre Guidozagni alla destra della torre Prendiparte. Vediamo indicate anche la casa Altabella che diede poi il nome alla via (all’angolo con via degli Albari.
Il Nord è verso il basso. In basso è il lato meridionale di via Altabella, con le case dai numeri 16120 al 1624 che vi si affacciano. A sinistra via Venezia (oggi via Caduti di Cefalonia). In basso a destra è disegnata la torre Altabella. Il vicolo disegnato in alto è una androna (oggi scomparsa) che collegava via Venezia con via Pini (anch’essa scomparsa) e proseguiva con il vicolo Calanchi (scomparso) fino a via Cavaliera (oggi via Guglielmo Oberdan).
Il Nord è in alto. Colonnato dell’Arcivescovato. A sinistra il quadrato indica la base del Campanile di San Pietro.
Altabella, entrandovi a destra per via Cavaliera.
- Via Altabella 14 (N.1637)
- Via Altabella 12 (N.1636)
- Si passa la via degli Albàri.
- Via Altabella 10 (N.1634, N.1635)
- N.1633
- Si passa la via del Carbone , oggi detta via di s. Alò.
L’ altissimo porticato, che dalla via di s. Alò termina al campanile di s. Pietro, una parte si dice fatta dal vescovo Enrico della Fratta nel 1220, ed è quella verso ponente, l’altra verso levante di costruzione posteriore fecesi costruire dal cardinale Gabriele Paleotti, primo arcivescovo di Bologna.
La differenza era manifesta prima dei ristauri fatti recentemente dall’ arcivescovo cardinale Oppizzoni.
Che poi sia dovuto ad Enrico il principio di questa fabbrica grandiosa, non vi ha che un solo storico, il quale sotto la data dell’anno 1219 dice: “Diede principio il vescovo della città a quella parte del palazzo del vescovato, che comincia dal campanile della chiesa di s. Pietro e guarda a mezzogiorno, ove si veggono quelle alte volte sostenute da grosse colonne di mattoni. Nel 1359, Giovanni de Naso restaurò l’episcopio ad aquilone e lo congiunse alla chiesa dei Ss. Sinesio e Teopompo”.
Il cardinale Paleotti prenominato , con architettura di Domenico Tibaldi , bolognese, ornò di facciata il palazzo, e fece vari appartamenti, e vi mise una biblioteca, la quale fu poi ampliata, e della quale si ha un catalogo a stampa dato a tempo del cardinale Lambertini, poi pontefice Benedetto XIV.
Il lodato cardinale Oppizzoni da molti anni non cessò di fabbricarvi internamente ed esternamente con indicibile sontuosità, e con infinita spesa: rifondò altra biblioteca, oggi ampliata, e riordinò in ampie sale il grande archivio arcivescovile, ricco di antichi storico-ecclesiastici documenti.
Altabella a sinistra entrandovi per via Cavaliera.
- Via Altabella 23 (N.1619)
- Via Altabella 21 (N.1620)
- N.1621, N.1622, N.1623
- N.1621
- N.1622
- Via Altabella 15 (N.1623)
- Via Altabella 15 (N.1624)
- Torre Altabella o Azzoguidi
- Si passa la via di Venezia.
- Via Altabella 11 (N.1625)
- Via Altabella 11 (N.1626)
- Si passa la via di Roma.
- Via Altabella 7 (N.1741, N.1742)
- Si passa la via Napoli.
- Via Altabella 3 (N.1627), 1 (N1628)
Aggiunte (notizie relative a stabili posti in via Altabella, ma non facilmente localizzabili)
- 1595. Li 11 gennaio. Compra il dottor Vincenzo Banzi dalla Lucia Neri, vedova Camaruzzi, una casa sotto s. Nicolò degli Albàri ed alcune stanze, che sono parte della casa dei Dal Pino, per lire 1400, a rogito Achille Canonici; la quale casa aveva portico e confinava colla via da due lati e con possedimenti Dal Pino.
- 1608. Li 4 giugno. Cessione fatta da Carlo e Giacomo fratelli Mangini al dottor Vincenzo Banzi di una casa sotto s. Nicolò degli Albàri nella via Altabella e di una stalla nella via dei Pini per lire 4000, come a rogito Achille Canonici.
- 1690. Li 31 ottobre. Casa degli eredi fiduciari del fu Vincenzo Mondini sotto la parrocchia di s. Pietro, in confina colle vie di Roma e di Napoli e col vicolo fra le due contrade: rogito Giuseppe Lodi.