Dai Cartigli del Comune di Bologna
Monte del Matrimonio.
Fondato da Marc’Antonio Battilana nel 1583 per costituire la dote nuziale delle fanciulle povere “a beneficio de’ figliuoli specialmente piccioli”, l’Istituto si trasferì nell’attuale sede, già di proprietà dei Giovagnini, nel 1772. Nell’interno si trovano decorazioni settecentesche di Domenico Pedrini, Davide Zanotti, Vincenzo Martinelli, Giuseppe Jarmorini e stucchi di Antonio Gambarini e Giovanni Lipparini.
Indirizzo:
Via Altabella 21
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
In questa casa che aveva portico atterrato nel 1824, vi erano scolpite nella facciata le armi dei Bentivogli dominanti, ai quali aveva appartenuta. Fu di Frangino Gozzadini, e del 1573 di Cornelio Canonici. 1652. 27 giugno. A rogito Lelio Roffeni, fu divisa fra il canonico Gio. Battista Giovagnoni , conte Antonio Francesco, Vincenzo e Giulio Cesare del conte Gio. Giovagnoni, e pare come successori Lucchini.
L’erede del predetto canonico fu il conte Carlo Giovagnoni, che li 6 maggio 1682, a rogito Carlo Monari, testò a favore del marchese Fabio Antonio Fabri, suo nipote, ex sorore.
Nel 1735 confinava con Francesco e fratelli Fabri successori del conte Fava, di dietro con un vicolo privato che sbocca in via Cavaliera presso Posteria della Pigna. e davanti colla via Altabella.
Fabio Fabri canonico della collegiata di s. Petronio, ultimo di sua famiglia, morto li 10 agosto 1623, la rifabbricò , e ne lasciò erede Virginia di Antonio sua sorella, e moglie di Sante di Giacomo di Achille Stancari da Crevalcore.
Il dì 1 febbraio 1772, il marchese Gio. Carlo Fibbia Fabri vendette al Monte Matrimonio per lire 16400 una casa nobile, in Altabella, sotto s. Nicolò degli Albàri, che confina colla suddetta strada e vicolo Gorgadello nella parte posteriore, col notaro Gio. Antonio Calisti successore Fabri dalle Spomiglie a ponente e a levante con beni di Domenico Ferranti. Rogito Giuseppe Nanni e Gio. Antonio Lodi.
1780. Li 4 novembre. Per rogito Gio. Antonio Lodi, gli amministratori del Monte matrimonio comprarono dalli nobili uomini padre e figlio Maioli di Ravenna, parte di casa sotto s. Nicolò degli Albàri, nel vicolo della Pigna detto Belfiore, rimpetto allo stradello di s. Giobbe. Confina coi compratori e col detto vicolo, col senatore Giacomo Pietramellara, proprietario del resto della predetta casa, pagata lire 1200.
1782. Li 14 dicembre. Da essi Assunti del detto Monte si comprò dal marchese Gio. Antonio e fratelli Pietramellara il resto della predetta casa per lire 2359. 3. 4 a rogito Gio. Antonio Lodi.
Il summenzionato Pietramellara la possedeva, come erede d’Antonio del fu Sebastiano Locatelli, in vigore del suo testamento del 13 ottobre 1630, a rogito Giovanni Balzani.
La indicata porzione di casa è in uno stradello morto presso s. Giobbe, esistente quasi rimpetto allo stradello che traversa la via della Pigna. Confina a levante con quel vicolo morto, a mezzodì colli beni del parroco della Selva, a ponente con uno stabile di Nicolò Sedazzi, a settentrione coi compratori.
Il Monte matrimonio fu ideato da Marcantonio Battilana, dal quale si diede supplica al Senato nel di 8 giugno 1583, intitolandosi fondatore dell’ospitale di s. Francesco della confraternita dei Poveri, appellato della Regina de’ Cieli ed anche del Monastero delle Cappuccine. per avere qualche soccorso, onde erigere l’ accennato Monte matrimonio, che fu aperto li 12 marzo 1582.
Li suoi statuti furono stampati nel 1583, ed approvati da papa Sisto V. li 9 maggio 1586.
Il primo a metter denaro in questo fu Gio. Masi, orefice, che vi pose lire 25 a benefizio di un suo figliuolo. Il governo o l’ amministrazione di questo monte si mantenne sempre secondo le disposizioni di sua prima instituzione, ed essendo considerato di privato diritto, non fu concentrato nel 1807 colla grande opera di carità.
Dall’ “Indicatore Bolognese” di Sebastiano Giovannini:
Monte Matrimonio. a due Piani.
Questa era la Casa della nobile Famiglia Giovagnoni. Fu fondata da Marc’ Antonio Battilana nel 1536: in esso, sotto certe leggi, si mettono contanti a lucro di chi conseguisce i fini per cui si accettano i depositi. E nel 1772 si trasferì in questa Casa.