Denominazione attuale: via IV Novembre (che però comprende anche l’antica piazzola delle Bollette che si affacciava su piazza Maggiore e via D’Azeglio)
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
La via delle Asse, secondo le Iapidette, ha il suo principio dalla via Imperiale di S.Prospero e termina in S.Mamolo. La sua lunghezza è di pert. 77, 2, 6, la sua superficie di pert. 162, 16, 6. A questa strada, che fa parte dell’antico Campo Lungo e della via Porta Nuova, fu applicata la denominazione di via delle Asse dalla Capelletta della B. V. delle Asse che fu già in questa contrada, appoggiata al pubblico Palazzo.
Il Nord è verso il basso. Porta Nova in realtà è via delle Asse (oggi via IV Novembre). Lo Stradello Chiuso corrisponde oggi al numero 24 di via !V Novembre e al portone al numero 5 di via Agresti.
Il Nord è verso l’alto. A sinistra è via Strada S. Mamolo (via d’Azeglio), in alto è via delle Asse (qui indicata come Porta Nova, trattasi di via IV Novembre). E’ rappresentata la situazione tra XV e XVI secolo, quando una androna separava la Residenza dell’Ufficio delle Bollette (al numero 4) dal numero 2 di via IV Novembre e dal numero 1 di via d’Azeglio dove era la spezieria all’insegna della Corona.
Il Nord è in alto. Con Via di Porta Nova il Guidicini intendeva indicare Via delle Asse, ovvero l’odierna via IV Novembre. In basso a sinistra è la chiesa di S. Salvatore. A destra il palazzo Caprara, in mezzo (senza nome) è via del Volto Santo. Via di Sant’Antonino era meglo conosciuta come Borgo delle Banzole, via scomparsa con la creazione di Piazza Franklin Delano Roosvelt. La scritta S.Antonino indica la posizione della chiesa di Sant’Antonio delle Banzole. In alto, fra le case dei Dall’Armi, è indicato un vicolo che, all’epoca in cui il Guidicini fece le sue ricerche, era già stato dato in uso privato ai Dall’Armi.
Il Nord è verso l’alto. Si tratta di una vista semplificata della stessa area descritta dall’immagine precedente. Dello stradello privato in uso ai Dall’Armi è indicata la data in cui questo fu documentato (1466).
Il Nord è in alto. Qui è raffigurato l’intero isolato scomparso completamente con l’apertura di piazza Franklin Delano Roosvelt. Nel 1777 le prime case a destra sul Borgo delle Banzole furono demolite per fare posto alla Piazzetta dei Caprara.
Via delle Asse a destra cominciando da via Barbaziana e terminando in S.Mamolo.
- Fianco della chiesa di S.Salvatore = (vedi via Barbaziana).
1622. Alli 2 settembre. Terminata la chiesa di S.Salvatore e spianate varie case attorno di essa, l’ornato concesse ai RR. PP. di prender suolo pubblico verso settentrione per piedi 8, così procedendo da oriente ad occidente, e cioè dalla via del Volto Santo verso la via Barbaziana in lunghezza di pert. 70 e di cingerlo con muro a condizione di mantenere la via pubblica larga piedi 18, lunga piedi 183 dall’angolo della casa dei Caprara, e continuando verso occidente.
- Si passa il vicolo del Volto Santo.
- Via IV Novembre 26 (N.1183) Palazzo Caprara
- Via IV Novembre 22 (N.1184) Casa Amorini, poi Palazzo Caprara
- N.1185
- Si passa la via dei Gargiolari ed anche quella dei Fusari.
Il largo della strada fra la via dei Fusari e quella di S.Mamolo si diceva ne gli andati tempi Piazzetta delle bollette, per trovarvisi l’uffizio delle bollette, ed anche piazza Montanara, perchè li Montanari vi avevano a spacciare le loro frutta.
- N.1188 Chiesa di San Martino dei Caccianemici Piccoli
- Via IV Novembre 6, 8 (N.1189, N.1190)
- Via IV Novembre 4 (N.1191)
Via delle Asse a sinistra cominciando dalla via Imperiate di S.Prospero fino al Cantone dell’Orologio.
Dov’è il cancello del giardino Marescalchi, era un antica casa con portico di legno che fu dei Bombelli, poi Persici, indi Roncò e dei Sora ultimamente. Era marcata coi numeri 1196, e 1197. Veniva d’appresso la casa col N. 1195. con portico sostenuto da altissimi travi di legno nella forma di quelli del portico Isolani in strada Maggiore; la quale casa fino al secolo XV era dei Bolognetti, i quali l’abitavano anche nel 1590. Si trova che li 11 luglio 1554 Pompeo Bolognetti e Giovanni Andrea Benassi, assolvono Ottaviano da Roncò del prezzo di una casa grande, e di due piccole poste da S.Salvatore, rogito Ermete Cartari. Si crede che i Roncò si chiamassero anche dalla Ponte nel 1555 e che poco prima delle surriferite date cominciassero a figurare in Bologna, dove finirono in Sebastiano di Girolamo, che lasciò due figlie; Violante maritata in Francesco Rinieri del 1670, e Giulia maritata in Gioseffo di Lorenzo Bertuzzi del 1680. Roncò vendette quest’antica casa nel 1571 alli 11 dicembre, ad Achille seniore di Costantino Brancaleoni per lire 800. Era in confine di Filippo Chiari, di Francesco Persici, e della strada davanti e di dietro, col gius che i canonici di S.Salvatore non potessero fabbricare sopra la piazza avanti S.Salvatore, nè seppellirvi morti, per convenzione seguita fra essi canonici e Bartolomeo Bolognetti li 13 dicembre 1486, rogito Bartolomeo Perini e Francesco Ghisilieri. La vendita della casa segui con rogito Carlo Garelli. La famiglia Brancaleoni terminò in Achille d’altro Costantino iuniore, la cui figlia Virginia fu moglie di Giulio Cesare Macinelli, ed in Giulia di Antonio d’Americo Stiatici e Lucia di Giovanni Ferrini, le quali vivevano al principio del secolo XVI. Passò poi la casa per eredità agli Stiatici, ed Angelo del fu Antonio la possedeva li 29 dicembre 1644, ed ai 2 settembre 1647 la vendette a Marcantonio del fu Giovanni Muratori per lire 12000, rogito Marcantonio Casarenghi. Si descrive per casa grande con stalla, sotto la parrocchia di S.Salvatore nella via rincontro la predetta chiesa, in confine dei Chiari, d’altri beni del venditore e di uno stradello. Il Muratori comprò pure una casetta annessa con bottega da sartore ed altra con bottega da barbiere nell’angolo della via che và alla volta dei Barbari.
1678. Li 15 febbraio. Cessione di Flaminia Stiatici Muratori al conte Francesco Maria e Andrea Segni fratelli, delle sue ragioni sulla casa presso S.Salvatore in confine dei Chiari, dei Zambeccari e delle vie pubbliche; rogito Silvestro Rocchini.
1679. Li 4 agosto. Compra alla subasta dal conte Francesco Maria e Andrea fratelli Segni a pregiudizio dei creditori dello stato d’Aurelio Angelo, di ser Pasotto Stiatici, di due case da S.Salvatore in confine dei Chiari, dei Zambeccari e delle vie pubbliche per lire 12000; rogito Silvestro Rocchini.
La famiglia Stiatici, o da Stiatico esercitava l’arte dei beccari nel 1354, e pare che terminasse nei detti fratelli, che si dissero Stiatici, alias dal Fieno.
1688. Li 26, febbraio. Assegnazione fatta dal conte Francesco Maria del fu Girolamo Segni a Fabrizio Maria Fontana, come marito della Maria Ginevra Segni sua sorella, delle due case da S.Salvatore, in confine dei Chiari e del conte Antonio Giuseppe Zambeccari, mediante stradello e delle vie pubbliche, e cioè di Porta nuova e del viccolo Stallatici, per lire 15000 in conto di dote, rogito Carlo Verri. Fu poi comprata dai Sora. Alcuni hanno scritto che abbia appartenuto da poi ai Bolognetti ed ai Bonasoni, ma ciò è manifestamente fallace, secondo il rogito Cartari dell’11 luglio 1554. Che poi sia stata dei Bonasoni dopo i Roncò potrebbe essere, ma si manca di prove.
Le sumenzionate case, furono fatte atterrare dal conte Carlo di Ferdinando di Vincenzo Marescalchi per formare l’attual giardino in cui era. compresa una parte di via Stallatici che cominciava nella via Imperiale di S.Prospero, e sboccava nel vicolo della Zecca, dov’è il portone Marescalchi. Le demolizioni si cominciarono sulla fine di giugno 1818, e nel marzo 1819 il giardino era piantato.
- Via IV Novembre 7 (N.1194)
- Via IV Novembre 5 (N.1193)
- Si passa la piazza dei Caprara, già vicolo di s. Antonino.
La via delle Asse, o piuttosto di Porta nuova, a cominciare dal vicolo di S.Antonino fino alla via Fieno e Paglia, detta piazza del Carbone, aveva portici a settentrione che la rendevano di difficile transito. Era egualmente deforme e scomodo il vicolo di S.Antonino, il quale aveva portico a ponente dalla parte del palazzo Marescalchi. Il senatore Francesco Caprara, fece convenzione li 29 gennaio 1777 col senatore Vincenzo Marescalchi, per formare una piazzetta, accordando il primo al secondo lire 8000, in compenso di danni e spese. Il progetto fu sanzionato dal Reggimento di Bologna li 31 maggio dello stesso anno 1777. Per l’allargamento della via delle Asse e per la formazione della detta piazzetta, acquistò il Caprara due case nel vicolo di S.Antonino, e sei nella via delle Asse, colla spesa di lire 53439. 11. 8., e li contratti datano dall’8 febbraio al 3 dicembre 1777. Quella nel vicolo di S.Antonino, la prima verso S.Antonino, era dei PP. di S.Giacomo, poi di Luigi Pasi, comprata per lire 1000 li 1 febbraio 1777. La seconda era dei PP. di S.Francesco, pagata lire 3200 li 10 marzo 1777. La prima e la seconda in via delle Asse in Angolo del vicolo di S.Antonino, erano dei PP. di S.Giacomo. Avevano due botteghe e furono pagate lire 8500. La terza fu di Antonio Brunetti, che a lasciò ai PP. Di S. Salvatore, valutata li 30 marzo 1666 Lire 9000. Dal 1715 era dei Bargellini. Comprata da diversi per lire 11000, li 3 febbraio 1777.
La quarta, che fu già del medico Ercole Bonacossa di Ferrara, il quale stabili la sua famiglia in Bologna e vi morì li 26 febbraio 1578, passò a Paolo Emilio Ruggeri il 23 gennaio 1585, che la vendette ad Annibale Belvisi per lire 3800, rogito Lodovico Gambalunga, nel quale si dà per soggetta alla parrocchia di S.Antonino: fu poi comprata dal Caprara per lire 6756. La quinta, Cesare del fu Tommaso Mezzovillani, abitante sotto S.Maria dei Carrari, la vendette all’Arte dei Notari, col consenso della di lui moglie e figlia d’AIlessio Stiatici per lire 8500 moneta corrente li 28 settembre 1582, rogito Alessandro Spontoni. Confinava con una casa di Tanara e con altra degli eredi del suddetto Bonacossa; fu poi proprietà del Collegio di Spagna e da questo venne venduta al Caprara li 30 aprile 1777, per lire 3250. La sesta finalmente nell’angolo della piazza del Carbone fu già di Nicolò e di Francesco Cristiani, e per lui venduta li 4 ottobre 1549 a Pellegrino e Pietro fratelli e figli del fu Felice Tanara, per lire 4500, rogito Bartolomeo Bulgarini. Si dice essere in contrada Porta Nuova sotto S.Antonino, in confine d’Angelo Michele di mastro Pietro Chiudaroli, di Ercole Bonacossa dottor di medicina, dei beni della chiesa di S.Antonino, e di dietro in parte di Giovanni Stiatici mediante chiavica. (Vedi strada S.Felice N. 63).
Li Tanara, aggiunsero al suddetto stabile un’altra casa distinta in due, e cioè quella di Geometra, Nicolò e Ascanio fratelli Macchiavelli, valutata lire 3350, eia seconda di Giacomo Camillo Cesare e Tommaso Scudieri, considerata lire 1750. Tale compra fu fatta da Francesco Zio e Domenico Maria nipote dei Tanara li 29 aprile 1551, rogito Giovanni Battista Rainieri; si dice confinasse cogli eredi di Bartolomeo Scudieri, con Galeazzo Stiatici e colla via di Porta Nuova, Fieno e Paglia; li 10 aprile 1556, Francesco Domenico, Cristoforo Tanara, abitavano in questa casa; rogito Giovanni Battista Riniero.
1777. Li 5 dicembre. Il senatore Francesco Caprara compra detta casa da Paolo Alberto Tanara, rogito Giovanni Antonio Lodi, per lire 15233. 11.8.: confinava con Porta Nuova, col compratore, collo stallatico dei due Gamberi e colla piazza del Carbone.
1777. Li 26 giugno. Fu concesso facoltà al senatore Caprara di demolire un portico in faccia del suo palazzo dal vicolo che passa alla chiesa di S.Antonino, sino alla piazza del Carbone. La facciata delle case nuove dei Caprara fu finita li 10 novembre 1774 e quelle del fianco del palazzo Marescalchi li 22 del mese stesso.
- Si passa la piazzola del Carbone.
- N.1192 (Quando fu soppressa la cappella della Madonna delle Asse, questo numero fu assegnato alla prima porta – attuale numero 2 – della via sul lato meridionale, venendo da via d’Azeglio).
Tre famiglie Caprara sono state in Bologna. La famiglia nobile e senatoria. Quella del Tintore, della quale fu erede la famiglia Canonici. Quella dei Curiali, della quale furono eredi i Montefani, in causa di Vincenza di Giovanni Battista Caprara, moglie di Marcantonio seniore Montefani e sorella d’Ippolita Caprara, ucciso li 4 agosto 1613, e di Gabriele Curiale che esercitava l’officio del Maiano che è sopra i Legati Pij, morto il dì 30 ottobre 1643. La loro arma era una capra rampante ad un albero. La famiglia Caprara distintissima e nobilissima, per ricchezze e per uomini illustri, aveva secondo l’inventario legale della contessa Vittoria Caprara in Montecucoli, un patrimonio ammontante a lire 3, 686. 325. 8, in beni stabili, senza calcolare i bestiami, mobili, denari, ecc., che superavano un altro milione.
Il Nord è a destra. Piazza Maggiore in basso, a sinistra Strada San Mamolo (via d’Azeglio), la strada che si dirige verso l’alto è via delle Asse (via IV Novembre). E’ indicata la torre dell’Orologio compresa nel Palazzo della Biava (palazzo d’Accursio) e le macellerie nuove, disegnate in quel punto, secondo un contratto del 1293. D. Fabbri è don Daniele Fabbri, rettore di Santa Tecla
Aggiunte (notizie relative a stabili posti in via delle Asse, ma non facilmente localizzabili)
- 1267. Li 23 agosto. Guido Cattanio del fu Giacomino Lambertini, fu erede di Ardizzone del fu Rolandino dall’Avesa, e per questo di una casa sotto S.Antonino, in confine dei figli di Giacomino Grassi della via pubblica, e dei figli di Giuliano dall’Avesa, rogito Giacomino d’Aldobrandino Ferranti.
- 1281. Li 21 aprile. Rolandino di Bonacossa Tebaldi, già defunto, aveva casa merlata sotto S.Antonino, rogito Giacomo di Zunta Cervelerij. Vedi via delle Banzole.
- 1394. Li 4 marzo. Testamento di Misina, del fu Ubaldino Malavolta, moglie del dottor Francesco Ramponi, col quale lascia al marito la parte ad essa spettante delle scuole dove Francesco legge, leggi civili, poste sotto S.Andrea degli Ansaldi, o S.Giacomo dei Carbonesi, e tutte le case nella contrada di Porta Nuova, vicino la salegata dei frati minori, e il muro vecchio della città, rogito Azzone Pinabelli. (Pare probabile che queste case fossero in Porta Nuova dalla parte di settentrione).
- 1549. Li 4 ottobre. Rogito Bartolomeo Bulgarini. Casa in Porta nuova sotto S.Antonino. Confina Angelo Michele di Pietro Chiodaroli il dottor in arti Bonacossa, li beni della chiesa di S.Antonino, e Francesco Stiatico mediante chiavica. (È una casa dei Tanara).
- 1572. Li 11 marzo. Compra Ascanio del fu Sebastiano Antelminelli alias Castracani da Giovanni Battista del fu Biagio Varisani una casa sotto S.Marino nella via del Torresotto di S.Francesco. Confina Gerone dall’Oglio e Giacomo dall’Oglio, per lire 1500; rogito Ippolito Poggi.
- 1575. Li 9 dicembre. Il dottor Antelminelli la vendette a Lorenzo del fu Nicolò dalla Torre per lire 1600, rogito Sebastiano Drasi.
- 1577. Li 5 febbraio. Fu comprata da Antonio del fu Girolamo Ucelli per lire 2000, rogito Ippolito Fibbia.
- 1660. Li 30 marzo. Casa di Antonio Brunetti in Porta Nova sotto S.Salvatore. Confina li Belvisi. Valutata lire 9000, ed ereditata dai PP. di S.Salvatore.
Siccome la via delle Asse faceva parte dell’antica via di Porta Nova, si mette tra le aggiunte di questa via le seguenti notizie.
- 1293. Li 6 aprile. La compagnia dei macellari, comprò da don Daniele Fabbri rettore di S.Tecla dei Lambertazzi, una casa vicina alle Beccarie Nuove, poco prima costrutta vicino alla Piazza e alle case dei Lambertacci, poste parte sul suolo dei Domenicani, e parte su quello di Guizzardino Lambertacci, la qual casa confina da una parte colle dette Beccarie, dall’altra con un edifizio del comune (palazzo della Biava) e dal lato anteriore colla via pubblica e la Piazza.
- 1312. Li 4 maggio. Simone del fu Mandolino Lambertini, aveva case sotto S.Martino dei Caccianemici piccoli, in confine di vie pubbliche e della casa dell’eredità di Quattordese.
- 1381. Li 18 marzo. Cessione fatta da Ugolino Camorata a Pellegrino di Giovanni Zambeccari, delle ragioni spettanti in una parte per indiviso delle 170 parti, e della quarta parte di altra parte d’una casa sotto S.Tecla di Porta Nuova per lire 65.
- 1424. Li 8 agosto. Francesco e Giacomo fratelli Albergati comprano da Nicolò Manzoli una casa sotto S.Martino de’Caccianemici Piccoli per lire 350, rogito Bonaventura Paoletti, o Poletti.
- 1433. Li 18 dicembre. Compra l’ospitale della vita da Tommaso Castelli la metà di una casa grande con quattro botteghe goduta per indiviso con Giacomo Castelli posta sotto S.Martino dei Caccianemici piccoli per lire 200, rogito Nicolò Macchiavelli.
- 1433. Li 18 dicembre. Giacomo Castelli vendette al detto ospitale l’altra metà per lire 800, rogito Romano Bertolini. Confina la via del Palazzo maggiore, gli eredi di Ugolino Ghisilieri, e li beni della vita.
S. Tecla di Porta Nova – Pepoli
- 1338 15 dicembre. Compra Romeo del dott. Taddeo di Romeo Pepoli da Adda Castelli moglie di Antonio Galluzzi una casa col suolo a edificio posta stto S. Tecla di Porta Nova sopra la Piazza del Comune di Bologna per lire 500. Rogito Antonio di Panigale Gatti.
- 1338 17 dicembre, Compra il suddetto dalli Beccari della città di Bologna una casa grande con suolo, e edifizio posta in S. Tecla di Porta Nova sopra la piazza del Comune. Per lire 800. Rogito di Antonio di Panigali Gatti.
- 1339 4 gennaio. Compra il suddetto dai Beccari di Bologna una casa in Parrocchia Santa Tecla di Porta Nova nella Piazza del Comune per ilre 100. Rogito Pietro di Filippo del fu fra Isnardo.