Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa di S.Martino dei Caccianemici piccoli, o S.Martino de Landulphis, o S.Martino di Circolis, di Porta Nuova, o delle bollette; sono vari li nomi che ha avuto questa antica chiesa.
I Caccianemici piccoli non avevano a che fare coi Caccianemici dell’Orso, ed il loro vero nome era Landolfi. Si trova nell’archivio = anno 1209 = Cazanemicus Rolandi de Landulphis auctori stirpis eorum qui dicti sunt de Cazanemicis. Il detto Caccianemico diede il nuovo nome ai Landolfi.
1243. Li 30 settembre. Un rogito di Mercadante ci istruisce della donazione fatta alle suore di S.Agnese, dal rettore di S.Martino dei Landolfi, di una casa sopra una pezza di terra che fu di Landolfo Landolfi, posta in luogo detto il ponte delle Lamme. Quest’istrumento prova che S.Martino era parrocchia nel 1243, chiamata S.Martino dei Landolfi, e che li Landolfi l’avevano dotata di rendite. Dicesi che li Caccianemici piccoli si fossero dati al partito Lambertazzo, per cui obbligati ad espatriare nel 1274, stabilironsi in Faenza dove poi si estinsero.
Il libro delle colette del 1408 ricorda “Ecclesia sanctorum Silvestri et Teclae de Porta Nova cum Ecclesia S.Martini de Cazzanemicis Pizzolis, alias S.Martini de Circolis. “.
Li compadroni sono li poveri di Cristo, per testamento di Baldassarre Cazzanemici, e si dice che li Grassi ebbero il jus dai detti Poveri. Item li frati di S.Salvatore, item il Priore e frati Celestini, e per una voce Giacomo de’Garisendi.
Nel 1359 gli fu unita la chiesa dei Ss.Silvestro e Tecla di Porta Nuova a jus dei Prendiparte, e del 1565 quella di S.Bartolomeo di Palazzo di patronato dei parrocchiani. Il jus patronato di questa chiesa è però compreso nella donazione fatta da Giovanni di Begozzo Cattanei da Montirone a Beltrame di Nicolò Prendiparte, rogito Riccardo Formaglini 13 marzo 1396 (vedi via di Roma N. 1740) ma forse questa donazione riguardò il benefizio della chiesa de’ Ss.Silvestro e Tecla di Porta Nuova.
Atterrata la chiesa dei SS. Silvestro e Tecla per l’ampliamento del Pubblico Palazzo, la cura ‘anime fu unita alla Parrocchia di S. Martino che poi si disse dell Bollette perché nel 1470 gli ufficiali di questo tribunale passarono a risiedere vicino alla suddetta chiesa, che fu riedificata al principio del secolo XVI ed ampliata di circondario con la parrocchia di parte di S. Benedetto dei Palij e di quella di S. Bartolomeo di Palazzo.
Continuò ad essere parrocchia fino alli 12 maggio 1567 in cui fu unita a quella della Baroncella, rogito Cesare Boliossi. Il rettore di questo benefizio fu Bartolomeo Cattani; concesse la chiesa li 9 marzo 1637 ad una compagnia spirituale cominciata nel 1520 da una unione di Artigiani, che si radunavano in una casa in S.Mamolo, poi del 1596 nella cappella della Madonna denominata delle Asse. e siccome le radunanze di codesti Artigiani si facevano sul far del giorno, cosi prese il titolo di compagnia dell’Aurora, che comunicò alla chiesa di S.Martino, conosciuta fino alla sua profanazione per S.Maria dell’Aurora. La detta compagnia fu soppressa li 1 agosto 1798 e venduto tutto il locale a Francesco Mellini li 6 maggio 1799, rogito Luigi Aldini.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Santa Maria dell’Aurora.
Confraternita. Quest’era l’ antica parrocchia di S. Martino delle Bollette dei Caccianemici Piccoli in via Porta Nuova.
Nel 1359 vi fu trasportato il titolo dei Santi Silvestro e Tecla di Porta Nuova.
Vicino a quella chiesa nel 1360 eravi un Castello detto la Cittadella Nuova.
Nel 1508 fu riedificata la chiesa, e nel 1567 ai 22 maggio questa parrocchia fu soppressa, ed unita parte alla Baroncella e parte a S. Arcangelo nella via degli Agresti.
Nel 1520 ebbe principio la Compagnia in una casa in S. Mamolo.
Nel 1596 si traslocarono in S. Maria delle Asse, ed il 9 marzo 1637 ebbero la suddetta chiesa.
Nel 1711 fu risarcita la chiesa, ed abellito l’Oratorio.
Vicino alla suddetta chiesa eravi l’uffizio delle acque, e delle bollette. Il primo vigilava sulle inghiarazioni, ponti, strade, e acquedotti. Principiò nel 1287.
Il secondo attendeva alle cause spettanti le arti, meretrici, e forestieri.
Il palazzo del Registro nella Piazza Maggiore, fra le strade di S. Mamolo, e dei Pignatari, fu fabbricato nel 1384 dove era la chiesa di S. Bartolomeo, di cui parla il registro di Pace Fantuzzi, parrocchia. Era la residenza dell’ arte dei notari. Questi creavano ogni anno il Correttore, ed il primo fu Rolandino de’ Passaggeri nominato nel 1284. Tutte le arti di Bologna furono instituite nel 961.
Il Correttore dei notari era capo di tutte le arti.
Questa Confraternita fu soppressa il primo agosto 1798, e venduto il locale nel 1799. Dopo questa chiesa fu messa ad uso di macellaria.
Il 24 giugno 1797 i notari domandarono alla Centrale di far l’estrazione degli ufficiali della Trapea per il secondo semestre, che gli venne accordato.
Il 27 settembre suddetto, il presidente della Centrale fece l’ estrazione del Correttore, che fu il dottore Serafino Betti.
La sala fu chiesta per il Circolo Costituzionale, ma fu posto invece nelle pubbliche scuole.
Il 25 dicembre 1797 la municipalità di S. Francesco, intimò d’ abbandonare la residenza.
Nel tempo del Governo Austriaco ripristinarono i loro diritti, ma il 29 agosto 1800 ritornati i francesi, furono nuovamente soppressi.
I loro beni, come quelli delle altre arti, furono ripartiti fra gl’individui che la componevano.