Dai Cartigli del Comune di Bologna
Palazzo Caprara.
L’edificio, voluto da Girolamo Caprara, è tradizionalmente attribuito a Francesco Terribilia che lo terminò nel 1603; fu poi completato nel 1705 su progetto di Giuseppe Antonio Torri e del suo allievo Alfonso Torreggiani; lo scalone viene anche attribuito Antonio Laghi. Al piano nobile si conservano belle tempere di Pietro Paltronieri detto il Mirandolese, Vittoria Maria Bigari (1720 c.) e Bernardo Minozzi. Qui nel 1805 fu ospitato Napoleone, che acquistò il palazzo l’anno seguente.
Indirizzo:
via IV Novembre, 22
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
N. 1183. Palazzo senatorio Caprara. Nell’estensione di questo edificio sono comprese molte case, delle quali se ne darà conto per ordine cronologico di compra.
Si trova che li 10 ottobre (manca l’anno) Porzio del fu Bartolomeo Piatesi diede in enfiteusi per annue lire 4. 5, (che invece è da credersi per lire 45), al dottor Giustiniano del fu Nicolò da Zappolino una casa grande posta sotto S.Antonino nella contrada di Porta Nuova, in confine della strada dell’Androna degli Agresti, e con Catterina Uberti da due lati, rogito Fabiano Prati. Questo stabile dev’essere compreso nelle case già Caprara, o in quelle già Amorini.
1390. Li 28 settembre. Antonio da Bisano vende a Catelino Uberti una casa in cappella di S.Antonino, in confine dell’Androna degli Agresti, per lire 320, rogito Scardui. Pare che per Androna degli Agresti debba intendersi la via oggi detta del Volto Santo, od il vicolo ora chiuso dentro questo palazzo.
1425, 20 marzo. Senatore Francesco Caprara compra da Giuliano Ardizzone una casa con tre porte sotto S.Antonio di Porta Nova, sotto S. Salvatore e sotto S. Michele Arcangelo. Per lire 400 Rogito Pietro Bruni. Questa casa cnfinava con uno stabile di Chiara Preti, moglie di Giacomo Griffoni.
1498, 5 gennaio. Compra di Francesco e Alberto fratelli Caprara da Bonetto, e da D. Baldassarre di Valenzasco milanesi una casa sotto S.Arcangelo in via degli Agresti per lire 226,3. Rogito Giovanni Battista Pellagrini.
1503. Li 6 maggio. Francesco ed Alberto Caprara furono eredi di Giacomo Griffoni per bolla di Alessandro VI di detto giorno, invece dei Poveri di Cristo. Camilla di Matteo Griffoni, fu madre di Ercole, Alberto, Polissena ed Elena Caprara, rogito Gio. Battista Pellegrini del 13 gennaio 1485, ed erede di Rachele Griffoni, che testò li 20 febbraio 1462 a di lei favore, e di Elena Caprara sua figlia. Li Griffoni avevano casa già incorporata in questo palazzo, la quale era stata lasciata da Giacomo Griffoni a Chiara Preti di lui moglie, e questa la rinunziò ad Alberto e Giovanni suoi figli li 23 aprile 1403. Fu venduta ai Sanuti, ma verificatosi essere soggetta al fedecomesso di Giacomo seniore Griffoni, fu restituita da Nicolò Sanuti a Giacomo iuniore Griffoni li 27 febbraio 1461, rogito Domenico Scardui.
1505. Li 24 settembre. Compra Francesco Caprara da Cristoforo Savioli alias dall’Ocche e da Pantasilea dall’Oro sua moglie, una casa posta sotto S.Arcangelo nella via degli Agresti per lire 350, rogito Lodovico Gambalunga.
1506. Li 19 giugno. Francesco Caprara compra da Antonio di Paganello Paganelli, una casa grande distinta in quattro, sotto S.Salvatore e S.Arcangelo nella via degli Agresti e del Volto Santo, per lire 1292, 6, 2, d’argento, rogito Gio. Battista Pellegrini.
1519. Li 24 ottobre. Francesco Caprara notaio, volendo fabbricare la sua casa presso la via di Porta Nuova davanti, e quella degli Agresti di dietro, era impedito da una casupola ad uso di stalla di Lodovico Gambalunga notaio, che si rifiutava di vendergliela, quantunque gli fosse offerto il prezzo del doppio suo valore. Si decreta perciò dai difensori dell’avere che essendo stimata lire 250, dovesse venderla per lire 400, e che depositata la somma possa il Caprara atterrarla, con patto che il muro verso S.Salvatore si dovesse ritirare indietro per un piede onde ampliare detta strada degli Agresti. Questo fu il primo ordine emanato dal pubblico Ornato col quale si obbligasse il vicino a vendere la sua proprietà. Ci prova esso siccome da quei dì si protegessero i pubblici abbellimenti e la patria magnificenza.
1531. Li 6 marzo. Ercole e Francesco Caprara comprarono da Gaspare e Francesco dall’Armi una casa sotto S.Salvatore per lire 1650, rogito Virgilio Gambalunga. Dicesi che Francesco di Ercole Caprara cominciasse a fabbricare questo palazzo nel 1561; taluno pretende sopra case con torre, che furono già della famiglia Prencipi, e che l’architetto della fabbrica fosse Nicolò Donati bolognese.
Li 24 maggio 1602 Francesco Caprara diede memoriale al Senato per la riserva delle sue ragioni in occasione di distruggere il portico vecchio per fabbricare la facciata del suo palazzo in Bologna sotto S.Antonino di Porta Nuova. Nel 1705 fu fatta la scala con disegno di Giuseppe Antonio Torri e Alfonso Toreggiani, architetti ambidue bolognesi.
1609. Li 17 novembre. Per memoriale di Girolamo Caprara, si fece riparare la facciata della casa. Il portone che separa il palazzo Caprara dal susseguente numero, indica il vicolo che passava alla via degli Agresti, e sembra quello che nel 1481 dicevasi via Trevisana.