Origine di Bologna

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Savena Abbandonato

L’attuale corso del torrente Savena è conseguenza di una deviazione, attuata nel 1776 nel punto dell’unica curva di via Luigi Longo. Precedentemente esso passava molto più vicino alla città, passando sotto a via Emilia Levante in località Ponte Vecchio (il toponimo fa riferimento al vecchio ponte sull’antico corso del Savena), passava sotto a via Giuseppe Massarenti all’altezza di via Crociali, non lontano dalla chiesa di S.Antonio di Savena, per arrivare a sfiorare il circuito delle mura di Bologna in via Camillo Ranzani, nei pressi della chiesa di Sant’Egidio, dopo di che si allontanava nella pianura a nord.

Una volta deviato il corso del Savena, ne rimase l’alveo che continuò ad essere alimentato dalla Fossa Cavallina, che vi si immette nel punto in cui le vie Ilio Barontini e Oreste Regnoli si incrociano, oltre che da altri scoli e fognature.
Il tratto di alveo a monte di questo punto, fino al punto della deviazione in breve tempo scomparve completamente. Nel XIX secolo, come ricordo di questo tratto, c’era una via Savena, che ne ricalcava il percorso. Via Sante Vincenzi e via Rimesse percorrono parte della scomparsa via Savena.
Ciò che rimane del vecchio corso del Savena, alimentato dalle acque della Fossa Cavallina, viene chiamato Savena Abbandonato.
Buona parte è completamente coperto. All’altezza del casello autostradale di Bologna Fiere il Savena Abbandonato esce allo scoperto, procede verso nord passando sotto alla Tangenziale, segue via Romita fino a raggiungere la via Ferrarese, che costeggia sul lato di levante uscendo dal comune di Bologna. Nei pressi di Casoni riceve a sinistra il Diversivo Navile, passa da Altedo ed infine si immette nel fiume Reno.
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