Via Rimesse
Da via Giuseppe Massarenti a via Mondo.
Quartieri San Vitale dal numero 1 al 31/2 e dal numero 2 al 16/2, San Donato per i rimanenti numeri.
Delibera consiliare 16 aprile 1909.
Il percorso di via Rimesse è cambiato radicalmente dal XIX secolo ad oggi.
Va subito detto che il percorso, già documentato nella pianta di Andrea Chiesa del 1740, partiva dalla Via di Savena (vedi via Ilio Barontini) e sfociava in via del Pilastro.
Nel dettaglio, il tratto iniziale, quello da via Massarenti fino alla rotonda Leonildo Marcheselli, all’inizio del XIX secolo consisteva in un sentiero su quello che era l’argine destro del torrente Savena (deviato da questa sede nel 1776). Questo sentiero, ampliato nel tempo fu chiamato Via Savena (vedi via Ilio Barontini). Via Rimesse cominciava più o meno dal punto dove ora è la rotonda Leonildo Marcheselli, proseguiva lungo un tratto ora scomparso a causa della costruzione di due linee ferroviarie e si ricongiungeva con un altro tratto della attuale via Rimesse, dopo di ché, mediante un altro tratto, anche questo scomparso a causa di altre due linee ferroviarie, percorreva un lungo tratto di Via del Terrapieno per arrivare ad un caseggiato in via del Terrapieno 24 che era noto nel XIX secolo come Rimessa Caprara (che fu la causa dell’attuale odonimo), dopo di che proseguiva con un altro tratto scomparso (questo a causa della costruzione della Tangenziale) per raccordarsi con un ramo di via del Pilastro e quindi sfociare nel corso principale di via del Pilastro.
L’edificio delle Rimesse Caprara era indicato semplicemente come Le Rimesse nella pianta IGM del 1884 o Casa La Rimessa nella pianta austriaca del 1850 o addirittura Casa Armessi nella pianta di Lodovico Facchini.
Pare che questo toponimo non risalga a prima del XIX secolo (Fanti, II, 675).
Il Fanti (ibidem) segnalò anche, citando un rogito del 1864, che un tratto della attuale via era chiamato via di San Gioan Paolo, ricordo della antica presenza in loco, fin dal sec. XIII di una chiesa dedicata ai Santi Giovanni e Paolo.
Fonti
Chiesa (1740): Benedetto XIV (dedicatario); Giuseppe Benedetti (inc.); Andrea Chiesa (dis.), Carta del bolognese per quanto esso si estende seguitamente dalle radici della collina sino al Modonese, Ferrarese, ed alla Romagna, 1732-1738. Stampata a Bologna nel 1740.
Facchini: Carta topografica della provincia di Bologna, seconda metà sec. XIX, disegnata e incisa da Lodovico. Facchini. Dalla Cartografia Storica Bolognese della Biblioteca Digitale dell’Archiginnasio di Bologna.
Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.
SIT: Sistemi Informativi Territoriali del Comune di Bologna.