Denominazione attuale: via dei Pignattari.
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Anticamente detta Via. S. Ambrogio e Via della. Piazza di. S. Ambrogio (e probabilmente considerata una sola cosa con la stessa Piazza. o Corte S. Ambrogio); più tardi, Via della Brenta ed anche Via del Dazio del Vino.
La Via de’ Pignattari comincia dalla Piazza Maggiore e termina all’ incontro della Via della Colombina.
È lunga Pertiche 33. 01 ed ha una estensione di superficiali Pertiche 80. 67. 05.
Questa Via portò primieramente il nome di Via S. Ambrogio, ed anche Via della Piazza di S. Ambrogio. In seguito fu detta Via del Dazio del Vino, perchè ivi era l’ ufilcio d’ esazione della tassa sul vino. Dal che ne venne che i travasatori del vino, detti brentatori, vi stabilirono la Residenza della loro Compagnia Artigiana, essendovi anche un Trebbo dei Brentatori, epperciò, come apparisce da alcuni rogiti del 1700, in tale epoca questa Via denominavasi Via della Brenta.
Il nome di Via de‘ Pignattari le venne forse applicato a motivo dell’ antica Fornace da Pignatte e altri vasellami fittili, che visi trovava stabilita da Antonio e Giulio Cesare Milioni fin dal 1589, come rilevasi da una Supplica che quegli abitanti porgevano al Senato, in data 30 giugno di detto anno , instando perchè la Fornace stessa venisse di là tolta; o più probabilmente forse a motivo della Residenza che vi aveva pure l’ Arte de’ Pignattari, ai quali una Legge ordinava: “dovessero stare nella loro strada che va al Salario fino in capo alla strada dov’è il Dazio della Malvasìa”.
(Nord verso l’alto). E’ disegnata parte del palazzo dei Notai con i numeri antichi 1218 e 1219 (oggi via Pignattari 1), In basso il vicolo senza nome è il vicolo di Santa Croce, conosciuto anche come Retgistro o (catasto Gregoriano) come vicolo di San Petronio.
Via de’ Pignattari – Lato destro per chi vi entra dalla Piazza Maggiore.
- Via dei Pignattari 1 (N.1218, N.1219) – Residenza dell’ Arte dei Notari, detta Palazzo dei Notari o Palazzo del Registro.
- Si oltrepassa lo sbocco del Vicolo di S. Croce.
Sull’altro lato della Via de’Pignattari – ove stendesi la grandiosa Basilica di S. Petronio – e precisamente in corrispondenza allo sbocco di questo Vicolo, era un dì la Chiesa parrocchiale di S. Croce, appartenente all’Ordine de‘Cavalieri Gerosolimitani di Malta, e che vuolsi dapprima fosse proprietà de‘Cavalieri Templari. Fu demolita per la fabbrica della grande Basilica, nella quale fu perciò eretto un Altare speciale cui fu deferito ìl titolo della chiesa suaccennata.
Da una Divisione fatta il 14 aprile 1288, a rogito di Milamento Milamenti, fra Pietro, Lorenzo, Azzone e Giovanni, fratelli Cazziti, risulta che i medesimi possedevano una “Casa situata sotto la Cappella dì S. Croce” e che prima aveva appartenuto a Francesco Rustigani.
- Via dei Pignattari 3 (N.1215, N.1214, N.1213, N.1212)
- Si oltrepassa lo sbocco del Vicolo detto Bagnolo.
Il 29 agosto 1624, fu decretato concedersi all‘abate Giacomo Franzoni, a Girolamo Magliani ed all’Università dei Brentatori, di chiudere con cancelli di legno i due sbocchi dell’angusto Vicolo Bagnolo, situato trasversalmente fra la Via S. Mamolo e la Via de’ Pignattari, e che dà àdito alle case già dei tre proprietari sovranominati, a patto che i detti cancelli rimanessero aperti di giorno e chiusi di notte.
Ciò sussiste ancora; anzi ora i cancelli sono sostituiti da portoni (1).
- Via dei Pignattari 9 (N.1211)
- Via dei Pignattari 9 (N.1210), 9/2 (N.1209) – Casa e Residenza dell’ Arte de’ Brentatori
- Arte dei Brentatori
- Resti dell’antica Casa del Comune
- Notizie su Chiesa e Corte di Sant’Ambrogio
- Oddofredi
- N.1208,1207,1206,1205 – Case degl’Isolani, ora dei marchesi Banzi
(1) E presentamente i detti portoni, o piuttosto posterle, stanno chiuse non solo di notte, ma anche di giorno, non avendo diritto d‘entrare in tale Vicolo, come in quello di Santa Croce, che coloro che vi tengono l’ingresso ai loro domicilii. (Nota dell’ Editore).
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Santa Croce.
Parrocchia nella via dei Pignatari, demolita per dar luogo alla fabbrica di San Petronio, era dei cavalieri di Malta, e Commenda della Magione.