Dai Cartigli del Comune di Bologna
Costruita nel XII secolo, conserva un grande pilastro polilobato nell’angolo del portico e poderose strutture lignee inglobate nella facciata. Resti degli originari telai portanti in legno sono presenti anche all’interno dell’attuale costruzione. All’angolo dell’isolato vi era una casa-torre poi occultata ed in parte distrutta nelle successive trasformazioni. La casa sorgeva nell’area dell’antica Corte di Sant’Ambrogio dove si trovava l’omonima chiesa medioevale ed è probabile che qui si fosse insediata la prima sede del Libero Comune di Bologna fra il 1116 e il 1179.
Indirizzo:
via de’ Pignattari, 9/1
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa e Residenza dell’ Arte de’ Brentatori. – Fra gli stabili segnati coi N. 1211 e 1210 trovansi gl’indizii d’ una Viuzza chiusa da tempo remoto, e che presumibilmente doveva essere quella cui riferivasi un Decreto del 30 giugno 1480, col quale si ordina, che: “la strada turpe, inutile, incomoda, e da niuno frequentata, fra Bartolomeo Felicini e maestro Gaspare da Milano, armaruolo, in contrada del Monastero dei Celestini, ossia della Piazza Maggiore (Via S. Mamolo) sia chiusa da ambe le parti con muro a spese dei due suddetti confinanti e delli vicini”.
La Residenza in discorso era nella casa segnata col N. 1209, la quale è confinata: a tramontana da quella del N. 1210, attinenza della medesima; a levante dalla Via de’Pignattari; a mezzodì con una proprietà Banzi; e a ponente con un vicoletto particolare.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Sant’Alberto.
Oratorio dell’arte dei Brentadori nella via dei Pignatari, il quale ebbe principio nel 1404.
In Bologna vi erano quattordici trebbi, o ridotti di brentadori. Quest’arte fu soppressa nel 1798, ed aveva il diritto di bollare i vasi di cantina, incombenza che fu data a due Deputati ad istanza della municipalità di S. Francesco.
Nota: Il Sant’Alberto dell’Oratorio dell’arte dei Brentatori è in realtà il B. Alberto di Villa d’Ogna, frate domenicano, che esercitò il loro mestiere (vedi nota “Arte dei Brentatori”)