Palazzo del Podestà e Palazzo Re Enzo – prima del 1905
Ecco come appariva il Palazzo del Podestà ed il Palazzo di Re Enzo nel 1900
A destra del Palazzo del Podestà, dove si vede un chiosco, era Piazza Uccelli. Dietro il Palazzo del Podestà si apriva Via Accuse. A destra della casa (ora scomparsa) tra il Palazzo del Podestà e il Palazzo dei Banchi era Via Spaderie. L’angolo a levante della casa scomparsa era nota come Cantone degli Elefanti, dalle armi (dipinte o in rilievo) della famiglia Fantuzzi (o Elefantuzzi) presenti sui lati est e sud. Da notare il cornicione d’angolo del Palazzo del Podestà, che rivela una proposta di restauro. Segno che la trasformazione (con i relativi abbattimenti) è vicina.
A sinistra una Via Rizzoli molto stretta fa appena intravedere la Torre degli Asinelli. Al centro è ben visibile il Voltone della Corda. Il Voltone della Corda deve il suo nome supplizio della corda che veniva inflitto mediante una girella infissa sotto al voltone stesso dal 1604. Precedentemente il supplizio della corda veniva inflitto nell’angolo del Palazzo del Podestà verso via Orefici. A destra del Voltone si vede il Palazzo Re Enzo come appariva prima dei restauri: le finestre gotiche sono tamponate ed appena percettibili, mentre invece sono ben visibili cinque (uno è coperto dal francobollo) finestroni rettangolari, opera di trasformazioni successive. Tra il Palazzo Re Enzo ed il Palazzo del Podestà c’è un edificio, risultato di superfetazioni cinque-seicentesche: si tratta della residenza degli Uditori di Rota (ovvero dei giudici delle cause civili), risalente al 1572. Da notare che il bordo del tetto del Palazzo Re Enzo è allineato con quello della superfetazione, che a sua volta è allineato (si vede in una altra cartolina più sotto) cin quello del Palazzo del Podestà.
Sopra il Voltone della Corda si legge Albergo e Ristorante Tre Zucchette, che in realtà era in un altro edificio sulla Piazzetta della Canepa a cui si accedeva appunto dal Voltone.
L’imbocco della Via Rizzoli. Al centro si nota l’insegna del famoso Hotel Stella d’Italia e Aquila Nera. È posta su un piccolo edificio costruito nel 1827 a chiudere un antico vicolo (che si intuisce dall’intercapedine tra l’edificio della banca commerciale e l’edificio alla sua destra) noto in antichità come Vicolo delle Olle. Da notare anche l’insegna del Calzaturificio di Varese.
L’Albergo delle Tre Zucchette. Ben visibile la Piazzetta della Canepa (e la via della Canepa che sboccava in Via Rizzoli. Ben visibile anche l’edificio in angolo tra via Rizzoli e Via Roma (oggi via Fossalta) che nasconde la Torre Ramponi. A sinistra si va verso il Voltone della Corda (non visibile). A destra è appena visibile lo spigolo dell’Albergo delle Tre Zucchette che segna la sottostante Via Accuse. Su quel lato (non visibile in questa foto) era la sede dell’Arte dei Merciai.
Palazzo del Podestà e Palazzo Re Enzo – dal 1906 al 1913
Anno 1906: In queste foto si vede il Palazzo Re Enzo in cui sono state chiuse le finestre rettangolari, ripristinate le finestre gotiche e “ripristinata” (?) la merlatura. Il Voltone della Corda (a sinistra del Palazzo Re Enzo) e la residenza degli Uditori di Rota (a destra del Palazzo Re Enzo) sono ancora intatti.
Anno 1910. È iniziata la demolizione della residenza degli Uditori di Rota, collegante il palazzo del Podestà ed il Palazzo Re Enzo. Il Voltone della Corda è ancora al suo posto.
Anno 1911: Il Palazzo del Podestà ed il Palazzo Re Enzo sono stati isolati. Il Voltone della Corda non c’è più, sostituito da un vicolo, ed il palazzo a sinistra di tale vicolo (casa Campogrande) è stato notevolmente ribassato.
Anno 1913: il cantiere di sventramenti ed abbattimenti sta procedendo. Il progetto prevedeva quattro lotti di cui il primo si concretizzò nel Palazzo Ronzani (già visibile nella foto, e che prese il posto del quattrocentesco palazzo Lambertini); il secondo lotto corrisponde all’isolato tra la via Artieri (creata per l’occasione) e via Calzolerie; il terzo lotto ed il quarto lotto completano il tratto tra via Calzolerie e Piazza di Porta Ravegnana / Piazza della Mercanzia.