Il Centro e le sue Piazze
San Domenico, Santo Stefano e San Giovanni in Monte
![La facciata di San Domenico si presenta come era dopo l'abbattimento del portico, di cui si vedono tracce di archi nella cappella a sinistra e immediatamente a destra della porta di ingresso, ma prima dei restauri del Rubbiani del 1910 che ripristinarono l'antico rosone e la facciata romanica, abbassando il primo tratto della navata centrale.](https://www.originebologna.com/wp-content/uploads/cache/2018/11/SanDomenico/4178505694.jpg)
![Il gruppo stefaniano dopo i restauri che rimisero in vista le chiese del Santo Sepolcro e dei Santi Vitale ed Agricola. A destra della chiesa del Crocifisso c'è ancora un edificio che oggi non c'è più.](https://www.originebologna.com/wp-content/uploads/cache/2018/11/SantoStefano/3448555011.jpg)
![L'antica casa Modiano (qui indicata come casa Filippetti già Macchiavelli), cancellata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, e la salita che porta a San GIovanni in Monte. A sinistra si nota il voltone che segna l'inizio della salita che porta alla porta laterale della chiesa di San Giovanni in Monte.](https://www.originebologna.com/wp-content/uploads/cache/2018/11/SgiovanniInMonte1/604701474.jpg)
San Donato
La chiesa di Santa Cecilia, soggetto di queste foto, era parrocchiale e fu soppressa durante il periodo di dominazione francese nel 1806. Conserva al suo interno stupendi affreschi cinquecenteschi. Si nota che il piccolo campanile era ancora più basso di quanto è oggi: ci sono tracce di una più antica cella campanaria sotto quella attuale. L’innalzamento del campaniletto fu dovuto alla costruzione dello stupendo portico sul fianco di San Giacomo Maggiore il cui piano di calpestio è parecchio più alto del piano stradale, per cui alla fine del XV secolo la chiesa fu adattata (ed il campanile alzato). Sulle mura restaurate della Cerchia del Mille vi sono le tracce di un portico che fu demolito nel 1906.
Per finire, va detto che la “Cerchia del Mille” non è del mille. Fu costruita tra XII e XIII secolo e non era ancor finita che già c’era necessità un un ulteriore ampliamento, che portò alla costruzione della terza cerchia di mura, quella oggi contornata dai viali di circonvallazione.
San Francesco
Il convento e la chiesa di San Francesco furono oggetto di esproprio da parte del governo filonapoleonico istituito nel 1796. La chiesa fu ridotta a deposito delle merci ad uso della finanza. Parte delle ex aree conventuali furono adibite ad uffici delle dogana e la sagrestia fu destinata all’esazione dei dazi.
Durante questo periodo la chiesa patì notevoli danni soprattutto al suo interno, che oggi appare comprensibilmente spoglio.
Finalmente, assai dopo la caduta di Napoleone, nel 1846 la chiesa venne restituita ai Francescani.
I bombardamenti del 1943 danneggiarono gravemente il complesso che fu oggetto di una attenta opera di ricostruzione.
Via Indipendenza, la Stazione ed il Campo del Mercato
![Piazza dell'Otto Agosto vista dalla Montagnola. Via Irnerio non c'è ancora. Al centro i vecchi edifici che occupavano parte dell'area dove poi sorgerà il palazzo delle Telecomunicazioni.](https://www.originebologna.com/wp-content/uploads/cache/2018/11/Montagnola/489453909.jpg)
![Piazza dell'Otto Agosto e la Montagnola. Via dei Mille e via Irnerio non ci sono ancora. A sinistra i vecchi edifici che occupavano parte dell'area dove poi sorgerà il palazzo delle Telecomunicazioni.](https://www.originebologna.com/wp-content/uploads/cache/2018/11/Mercato/501607940.jpg)
Sono le aree maggiormente interessate dai rinnovamenti urbani di fine ottocento/inizio novecento. Via dell’Indipendenza fu creata dal 1874 al 1888 unendo e rettificando, mediante importanti sventramenti, antiche vie: Canton dei Fiori, Piazza San Pietro, via Malcontenti, Campo de’ Fiori, via della Maddalena, Casette di San Benedetto. Piazza dell’Otto Agosto (l’antico Campo del Mercato) e il giardino della Montagnolo sono oggi divise da via Irnerio, la cui apertura risale ai primi anni del novencento (la delibera di assegnazione del nome Irnerio alla via è del 1913).
Via Ugo Bassi, via delle Lame
![Via Ugo Bassi verso vi Rizzoli. Quest'ultima era ancora "stretta", prima degli sventramenti che portarono alla creazione di piazza Re Enzo.](https://www.originebologna.com/wp-content/uploads/cache/2018/11/UgoBassi2/353823687.jpg)
![Via Ugo Bassi verso via San Felice. La via si presenta prima degli sventramenti iniziati nel 1927 e che la allargarono.](https://www.originebologna.com/wp-content/uploads/cache/2018/11/UgoBassi1/3715990753.jpg)
![A sinistra lo scomparso Hotel Brun, il quattrocentesco palazzo che fu dei Ghisilieri. Proseguendo verso destra la ex chiesa di Santa Maria delle Laudi, conosciuta anche come "Ospedaletto". A destra la casa Facchinetti (scomparsa con l'ultima guerra assieme all'hotel Brun). Ancora più a destra vi è la statua di Ugo Bassi, all'altezza del Mercato delle Erbe.](https://www.originebologna.com/wp-content/uploads/cache/2018/11/UgoBassi3/3530618691.jpg)
![L'Hotel Brun, già palazzo Ghisilieri. Semidistrutto da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale, fu quasi completamente demolito negli anni della ricostruzione post bellica (si è conservato solo l'angolo su via Alfredo Testoni), e sostituito dal Palazzo del Toro.](https://www.originebologna.com/wp-content/uploads/cache/2018/11/Brun/487767458.jpg)
![Il Palazzo del Gas. A destra via Guglielmo Marconi, a sinistra via delle Lame. Il Palazzo del Gas prese il posto dell'antico edificio noto come "Punta di Morando". Il lato destro di via Marconi presenta ancora le vecchie case dell'antico Borgo delle Casse. La demolizione (che ha salvato la sola casa natale di Luigi galvani) doveva ancora iniziare.](https://www.originebologna.com/wp-content/uploads/cache/2018/11/PalazzodelGas/3327509402.jpg)