Il Canale Navile è un canale originato dalle acque del Canale Cavaticcio, derivato a sua volta dal Canale di Reno. Partendo dalla ex zona portuale di Bologna, tra porta delle Lame e porta Galliera, si dirige verso nord immettendosi finalmente dopo circa 36 chilometri nel fiume Reno presso la località Passo Segni.
Deve il suo nome alla funzione di canale navigabile, che svolse dal XV secolo fino ai primi anni del XX secolo.
Lungo il suo percorso fu realizzato un sistema di chiuse (dette sostegni), tuttora esistenti, anche se non più in funzione, per permettere la navigazione.
Le barche (dette navi) erano trainate da cavalli che procedevano su due sentieri detti restare, sui due argini del canale navigabile. Nel corso dei secoli le navi trasportarono merci, raramente passeggeri.
Il canale oggi esce coperto dal perimetro dei viali di Circonvallazione, passando sotto viale Pietro Pietramellara e via Bovi Campeggi, oltre la quale torna allo scoperto. Qui, 390 metri dopo l’uscita dall’antica cerchia delle mura, vi è il primo sostegno detto della Bova, subito dopo riceve a destra le acque unite del Canale delle Moline e dell’Aposa.
Prosegue verso nord, passa sotto la ferrovia e sotto via de’ Carracci, attraversa il parco di villa Angelelli, passa sotto al ponte di via Yuri Gagarin, e, dopo 1710 metri dal sostegno della Bova, c’è il sostegno del Battiferro, dove il canale si biforca: il canale a ponente o di sinistra prende il nome di Canalazzo, ed ha la funzione di scolmatore per la regolazione del flusso delle acque del canale a levante o di destra, detto Fossetta, che era il canale navigabile.
Dopo altri 910 metri, lungo la Fossetta c’è il sostegno del Torreggiani, detto semplicemete Sostegno.
I due canali, Fossetta e Canalazzo, proseguono paralleli verso nord, passano sotto alla Tangenziale e, dopo 600 metri dal sostegno del Torreggiani c’è il sostegno Landi, detto Sostegnazzo, poi, dopo altri 660 metri c’è il sostegno Grassi, detto Sostegnino. Passato il sostegno Grassi, dopo un centinaio di metri, Fossetta e Canalazzo riuniscono le loro acque in un unico canale Navile. In questo punto, sul Canalazzo, poco qualche metro prima della confluenza, c’è il seicentesco ponte della Bionda, che aveva la funzione di permettere il transito del cavallo sulla restara di ponente. In seguito il Navile si dirige verso Corticella, dove c’è un altro importante sostegno (il sostegno di Corticella), 1000 metri dopo il sostegno Grassi.
1200 metri dopo il sostegno di Corticella c’è il sostegno della Chiusetta, passato il ponte di via Bentini e ridotto ad un rudere. Questo è l’ultimo sostegno nel comune di Bologna.
Prima di sfociare nel Reno si incontrano altri tre sostegni: a Castelmaggiore, a Bentivoglio e a Malalbergo.
La storia del Canale Navile è la storia della navigazione bolognese.
Berengario I, re d’Italia, nell’anno 905 fece concessioni a Bologna sulla navigazione dal Reno al Po e sul porto del Reno.
Persino quello che è considerato l’atto di nascita ufficiale del Comune di Bologna, il diploma di Enrico V del 1116, contiene concessioni ai bolognesi sulla navigazione dal Reno al Po.
Questa navigazione avveniva sfruttando le aree vallive ad oriente del Reno che permettevano di raggiungere il territorio Ferrarese ed il Po di Primaro. Queste aree vallive erano alimentate dalle acque del Reno (il cui letto in antichità era spostato più ad oriente, passando per Corticella e Castelmaggiore) e dalle acque del Savena, il cui corso antico viceversa era spostato ad occidente, rispetto all’attuale.
Probabilmente nel XI secolo era già in opera un canale per la navigazione, che iniziava dove oggi c’è il sostegno della Bova, e qui fu il Porto del Maccagnano. Questo primo canale, realizzato senza gli accorgimenti dei sostegni, era di difficile manutenzione, il che costrinse a spostare il porto, tra XII e XIII secolo, a Galliera, ma anche questo nuovo canale ebbe problemi di manutenzione e i suoi interramenti e impaludamenti ne decretarono l’abbandono nel XIV secolo.
Intanto, dal 1221 fu scavato un nuovo canale per la navigazione, sfruttando probabilmente un alveo abbandonato del Savena. Questo canale ricalcava l’attuale tracciato del Navile, riceveva le acque del Cavaticcio, che alimentarono anche l’antico porto del Maccagnano, ma aveva porto a Corticella. Anche questo fu soggetto a frequenti interramenti e conseguenti interruzioni.
Nel 1491, sotto l’impulso di Giovanni II Bentivoglio, si iniziarono i lavori per portare il porto del canale da Corticella ai pressi di porta Galliera. Il progetto di questo canale prevedeva i primi due sostegni, costruiti con tecnica rudimentale con chiusure in legno, al Battiferro e dove oggi c’è il sostegno Grassi. Il nuovo canale (che poi diventerà la Fossetta) fu scavato accanto al vecchio (che è quello che verrà chiamato Canalazzo).
L’inaugurazione avvenne il 10 gennaio 1494, ma i soliti problemi di interramento e manutenzione compromisero l’agibilità del nuovo porto e del nuovo canale in poco più di venti anni, per cui venne riattivato il porto di Corticella.
Nel 1547 infine fu presa la decisione di portare il porto dentro alle mura della città, e, soprattutto, l’incarico di progettare i nuovi sostegni necessari e di adeguare i vecchi fu affidato a Iacopo Barozzi, detto il Vignola.
Nel 1550 il nuovo porto di Bologna ed il nuovo canale Navile erano finalmente attivi e lo rimasero, a testimonianza del buon lavoro del Barozzi, fino al 1934, per quanto la chiusura del porto fosse già prevista nel piano regolatore del 1889.