Via Paglietta
Da via Solferino a Mura di Porta Castiglione.
Quartiere Santo Stefano
Prima documentazione dell’odonimo: 1692 (Paietta).
Via Paglietta, deve il suo nome ai magazzini per la paglia che qui erano ad uso delle varie stalle un tempo numerosissime.
Vi sono altri due odonimi a Bologna tuttora esistenti, via Paglia e vicolo Paglia Corta, ed altri due sostituiti da nomi nuovi (Paglia dell’Avesella, oggi via Tanari Vecchia, e Borgo della Paglia, oggi via delle Belle Arti) su cui si può dire la stessa cosa.
Via Paglia e via Paglietta sono una la prosecuzione dell’altra e nel tempo i due odonimi si sono spesso confusi.
Per lo Zanti e l’Alidosi Paglia andava da via delle Tovaglie fino alle mura, quindi comprendendo anche via Paglietta.
Lo stesso vale per il Banchieri, sul cui testo si trova elencata anche Paietta, che però non è via Paglietta, ma un vicolo cieco, ora scomparso, che si diramava da via Paglietta a levante in prossimità delle mura.
Questo vicolo fu indicato nella pianta del Mitelli come Cul d’ Ragn, Paietta dal Salaroli (che, come il Banchieri, fece andare Paglia da via delle Tovaglie fino alle mura), vicolo Paglietta dal Guidicini, Cul di Ragno dall’Itinerario, Bocca di Ragno dall’Origine (che aggiunse che per spregio fu poi detta Cul di Ragno), ancora Cul di Ragno dall’indicatore. Prima del 1878 il vicolo scomparve, non essendo elencato nel Prontuario.
Per chiudere la digressione su questo vicolo scomparso, aggiungiamo che secondo il Guidicini (IV, 29) a tale vicolo potrebbe essere attribuito l’odonimo Paia in Coelo (che era sotto S. Procolo) riportato in un rogito di Achille Panzacchia del 1581.
Anche per l’Aretusi Paglia comprendeva l’attuale via Paglietta.
La distinzione tra via Paglia e via Paglietta avvenne per la prima volta nella pianta del Mitelli, seguita poi da quella del Monari, e quindi formalizzata dall’apposizione delle lapidette nel 1801.
La riforma toponomastica del 1873-78 lasciò intatto il nome Paglietta, limitandosi, come solito, a premettere la denominazione urbanistica generica via.
Fonti
Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.
Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).
Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell’Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.
Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.
Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.
Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.
Monari: Città di Bologna posta in pianta in esatta misura con la distinzione de portici che sono in essa, Pianta di Gregorio Monari, pubblicata nel 1745.
Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).
Itinerario: Itinerario di tutte le strade, borghi, vie, vicoli e viazzoli della città di Bologna colla distintiva d’ogni Strada a qual commissariato di Polizia appartenga, pubblicato a Bologna nel 1835.
Origine: origine della denominazione delle 334 strade che compongono la città di bologna, di Goldini e C.. Pubblicato a Bologna nel 1843.
Indicatore: Indicatore Bolognese riferibile a ciascun edifizio componente la città, di Sebastiano Giovannini pubblicato nel 1854.
Prontuario: Prontuario per la denominazione delle Piazze, Vie e Vicoli e per la numerazione delle case della Città di Bologna attivate il 1° Luglio 1878 (Bologna, Regia Tipografia, 1878).