Via delle Tovaglie
Da via d’Azeglio a piazza dei Tribunali.
Quartiere Santo Stefano.
Prima documentazione dell’odonimo: 1387 (Contrata de Toaelis).
Il percorso di via delle Tovaglie fu originato nel XII secolo dalla strada che circondava esternamente il fossato della seconda cerchia di mura, quella nota come cerchia dei Torresotti o del Mille.
Questa via fu documentata negli estimi del 1296/97 come Strata o Contrata Burgi Novi, ricordata anche negli Statuti di Bologna del 1259/1260: essa andava dall’orto della chiesa di San Mamolo all’Aposa1.
La Contrata de Toaelis è documentato nel 1387 in una deununcia preparatoria per la gabella del sale2, e Burgo dele Tvaye3 compare in un altro elenco di quel periodo4, anche questo stilato per la gabella del sale. Questi luoghi sono dichiarati nella parrocchia di San Procolo extra seralium (fuori della seconda cerchia di mura), a conferma che si tratti proprio della nostra via delle Tovaglie.
Lo Zanti documentò la nostra via come Borgo dalle Tovaglie, e, dopo di lui, tutti gli altri autori si discostarono al massimo per l’uso della preposizione articolata delle al posto di dalle, mentre il Banchieri ripeté in lingua bolognese quanto scrisse lo Zanti: Borg dal Tovaie.
Zanti e Banchieri entrambi affermarono che qui si producevano tovaglie.
Il Salaroli indicò, oltre alla possibile derivazione dall’arte (dei tovagliari) che veniva esercitata qui, la derivazione dell’odonimo dalla famiglia dalle Tovaglie.
Il Guidicini trovò traccie di una famiglia dalle Tovaglie5, e ipotizzò anche la possibilità che tale famiglia avesse preso il nome dalla via, ma senza troppa convinzione.
La famiglia dalle Tovaglie documentata dal Guidicini6 era originaria di Budrio ed era a Bologna dalla metà del XVI secolo.
Ciò esclude l’ipotesi che possa essere stata questa famiglia ad avere dato nome alla via, essendo, come già visto, la Contrata de Toaelis e il Burgo dele Tvaye documentati prima del 1395.
Peraltro, sempre attorno al 1395, è documentato nella cappella di San Sigismondo un Albertino de ser Zacarello dale Toagle7, il che proverebbe una famiglia dalle Tovaglie esistente alla fine del XIV secolo, quindi diversa da quella originaria di Budrio.
A togliere ogni dubbio è il Campione del Monastero di San Procolo8 che certifica la presenza nel 1288, nei pressi della nostra via, di diverse persone indicate come de Tobaleis9, evidentemente dal mestiere che svolgevano che era quello di tovagliari (produttori di tovaglie).
Questi artigiani produttori di tovaglie si riunirono formalmente in arte con l’approvazione degli statuti da parte del senato di Bologna nel 1733. Successivamente l’arte dei Tovagliari fu unita all’arte dei tessitori nel 1734.
La riforma toponomastica del 1873-78 cambiò l’antico nome Borgo delle Tovaglie in via delle Tovaglie.
1 Mario Fanti: op. cit., pag. 770.
2 Mario Fanti: San Procolo: Una parrocchia di Bologna dal medioevo all’età contemporanea. Bologna, 1983, pag. 92, e Paolo Montanari: Documenti su la Popolazione di Bologna alla fine del Trecento, Istituto per la Storia di Bologna, Bologna 1966, pag. 49.
3 Paolo Montanari: op. cit., pag. 84.
4 La datazione è incerta, ma sicuramente precedente l’aprile del 1395, quando la gabella del sale venne applicata.
5 Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. V, pag. 134.
6 Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. I, pag. 188.
7 Paolo Montanari: op. cit., pag. 195.
8 Archivio di Stato di Bologna: San Procolo, 1/5219.
9 Mario Fanti: San Procolo …, pag. 46.
Fonti