Via Giovanni Livraghi
Da via Ugo Bassi, dopo avere passato sulla sinistra via Francesco Rismondo, non ha sfogo.
Quartiere Saragozza
Prima documentazione dell’odonimo: 1929.
Il tratto di questa via da via Ugo Bassi fino a via Francesco Rismondo è di recente apertura, creata con l’allargamento di via Ugo Bassi avvenuto con gli sventramenti iniziati nel 1927. Il tratto rimanente, cieco, è quanto rimane degli antichi Stallatici.
Tutto il quadrilatero delimitato a nord da via Ugo Bassi, ad est da via Giacomo Venezian, a sud da via IV Novembre e ad ovest da via Cesare Battisti, fu profondamente modificato da sventramenti che, operati tra 1927 e 1935 cambiarono completamente l’assetto viario.
Le vie all’interno di questo quadrilatero erano:
Vicoli Stallatici: i vicoli Stallatici erano un intreccio di vicoli. Ve ne erano due con ingresso da via del Carbone (oggi via Giacomo Venezian). Del primo vicolo Stallatici (chiamato dal Guidicini – V, 152 – via Dietro la Zecca), quello più a nord, non vi è più alcuna traccia, mentre del secondo vicolo le attuali via dei Terribilia e via Francesco Rismondo ne ricalcano approssimativamente parte del percorso. Questi due vicoli si riunivano all’altezza dell’attuale via Giovanni Livraghi per proseguire a sud-est ricalcando il tratto cieco di via Giovanni Livraghi, che, prima di essere chiuso, aveva sfogo in via Imperiale di San Prospero (ora via Cesare Battisti).
Un ulteriore vicolo Stallatici andava dalla confluenza dei primi due a via Imperiale di San Prospero (via Cesare Battisti) ed era conosciuto anche con il nome di Borghettino di San Prospero, costeggiando la scomparsa chiesa di San Prospero. Di questo borghettino rimane oggi traccia leggibile negli edifici affacciati su via Cesare Battisti e su via Giovanni Livraghi.
L’origine del nome è evidente e fa riferimento ai tanti stallatici presenti ancora all’epoca degli sventramenti.
Via della Zecca: oggi esiste una via della Zecca (aperta dopo gli sventramenti iniziati nel 1927) il cui tracciato però è alquanto più a levante rispetto a quello dell’antica (circa 20-25 metri).
Via della Zecca finiva nel primo vicolo Stallatici, che il Guidicini ribattezzò nelle sue “Cose Notabili” via Dietro alla Zecca.
L’edificio cinquecentesco della Zecca era costeggiato a ponente da via della Zecca a cui diede il nome.
Via delle Banzole: vedi quanto scritto su piazza Franklin Delano Roosvelt.
Via dei Caprara: vedi quanto scritto su piazza Franklin Delano Roosvelt.
Fonti
Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).