Via IV Novembre
Da via D’Azeglio a via Cesare Battisti.
Quartiere Saragozza.
Prima documentazione dell’odonimo: 1942.
Via IV Novembre oggi comprende l’antica piazzola delle Bollette che coincide con lo slargo che si nota entrando da via d’Azeglio fino a via de’ Fusari.
Il resto della via in antichità (Zanti) era considerato parte di via Porta Nova (se ne vedano le note). In seguito fu sempre chiamata Via delle Asse fino al XX secolo.
Va detto che l’insieme delle vie IV Novembre e Porta Nova ricalca il percorso di un antico decumano romano, testimoniando che si tratta di vie antichissime.
Lo Zanti aggiunse anche che via Porta Nova era conosciuta anche come Piazza Pularola, e probabilmente si riferiva proprio a questa via (e non all’attuale via Porta Nova).
La denominazione di Via delle Asse dipende da una cappelletta che esistitette fino a non molto tempo fa sul fianco del palazzo comunale all’antico numero 1192. La cappelletta fu eretta nel 1508 da una congregazione cosiddetta dell’Altare di Santa Maria. La cappelletta originariamente era fatta di asse, il che diede origine al nome della via1.
Successivamente, nel 1606, la cappelletta fu circondata da muri con inferriata e nel 1660 fu ampliata, ma il nome rimase come Madonna delle Asse.
La Madonna delle Asse, staccata dal muro, fu trasportata il 28 novembre 1808 alla Certosa e conservata nel cosiddetto Chiostro delle Madonne, insieme ad altre immagini mariane provenienti da chiese sconsacrate durante il periodo napoleonico.
Per quanto riguarda l’antica Piazzola delle Bollette, questa era chiamata dallo Zanti Mal Cantone. Gli altri autori furono tutti concordi nel chiamarla Piazzola (o Piazzetta) delle Bollette, con l’eccezione dell’Alidosi che la considerò parte di Porta Nuova. Per Mal Cantone è lo Zanti che spiegò essere questo un punto in cui le correnti d’aria si incrociano in maniera da mettere a rischio la salute di chi vi staziona.
Sempre lo Zanti disse che Piazza Pularola, qual hora si dice porta nova, è dove stanno i polaroli e gli speltini. Cosa siano i polaroli aiuta la vicinanza con speltini. La spelta è un cereale, una specie di farro antenato del frumento. Quindi i polaroli di Piazza Pularola avrebbero a che fare con la pula di grano e non con i polli, come sarebbe stato più facile pensare.
Il nome di Piazzola delle Bollette è legato alla presenza, in questo luogo e per lungo periodo di tempo, di uffici pubblici dove si riscuotevano i dazi, tra cui quelli delle meretrici, che, allora, pagavano le tasse (Salaroli).
Nella chiesa di San Martino delle Bollette (chiamata anche San Martino dei Caccianemici Piccoli) aveva sede una congregazione detta dell’Aurora e per questo la Piazzola delle Bollette fu chiamata per qualche tempo anche Piazzetta dell’Aurora.
Nel 1919 il Consiglio Comunale decise di modificare l’antico nome di Via delle Asse con quello di Via 3 Novembre, volendo probabilmente ricordare il giorno dell’armistizio di villa Giusti, che pose fine alla Grande Guerra. Senonchè nel 1942 si ritenne più giusto ricordare la data dell’entrata in vigore dell’armistizio, che fu il giorno dopo, il 4 novembre 1918 ed il nome della via fu mutato in via IV Novembre.
1Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. I, pag. 79.
Fonti
Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.
Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).
Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.
Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).