Via de’ Fusari
Da via IV Novembre a via Santa Margherita.
Quartiere Saragozza.
Prima documentazione dell’odonimo: 1583 (Fusari).
Questa via negli estimi del 1296/97 era il Burgo Baroncella.
Il Banchieri (pag. 98) confina Baruncella nel tratto da via d’Azeglio alla chiesa di Santa Maria Labarum Coeli detta della Baroncella comprendendo quindi sotto questo odonimo anche Piazza de’ Celestini, mentre usa Fusar per indicare il resto della via de’ Fusari.
L’Alidosi usò Baroncella per la nostra via nella sua attuale estensione specificando che veniva anche chiamata li Fusari.
Il primo a dare una spiegazione all’odonimo Fusari fu lo Zanti secondo cui la via avrebbe preso il nome dai tornitori che qui facevano i fusi, spiegazione che fu ripresa dall’Alidosi e dal Banchieri.
Il Salaroli, che documentò entrambi sia Baroncella sia li Fusari per questa via, diede due spiegazioni distinte per i due odonimi: a pagina 39 sotto la voce Fusari ripetette la spiegazione dello Zanti e del Banchieri rimandando però a Baroncella per ulteriori informazioni. A pag. 5, sotto la voce Baroncella, affermò che questa derivava il nome di una importante famiglia oriunda fiorentina con questo cognome, detta di Porta Nova perché avevano le case all’angolo tra via de’ Fusari e via Porta Nova.
Di una famiglia oriunda toscana Baroncelli qui abitante non ci sono tracce (ma non si può escludere che sia esistita).
Più probabile la derivazione da un Baroncellus qui documentato nel sec. XIII che avrebbe dato il nome sia alla via, sia alla chiesa.
All’altro capo di via de’ Fusari, nella casa che era in angolo con via Santa Margherita, nel XIV secolo abitavano Pietro e Antonio Fusari (Guidicini, III, 137).
Che questi Fusari del XIV secolo abbiano dato il nome alla via o che viceversa abbiano preso il cognome dal mestiere che facevano non è dato sapere.
Per quanto riguarda Baroncella, non si tratta di corruzione di Labarum Coeli, scritta che si vede ancor oggi sulla facciata della chiesa di Santa Maria al numero 12 di via de’ Fusari, come si crede comunemente. Infatti Labarum Coeli fu inventato nel XVII secolo da Ovidio Montalbani (vedi Fanti, I, 380) come spiegazione a posteriori di Baroncella, che, come abbiamo visto esisteva già nel XIII secolo.
Concludiamo infine citando il divertente refuso nella pianta allegata alla pubblicazione del Gozzadini, in cui la nostra via de’ Fusari è chiamata Ussari!
Fonti citate
Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.
Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).
Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell’Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.
Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.
Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).
Gozzadini: Studii Archeologico-topografici sulla città di Bologna del conte senatore Giovanni Gozzadini, pubblicato in Atti e Memorie della Regia deputazione di Storia Patria per le provincie di Romagna, anno settimo, Bologna, Regia Tipografia, 1868.
Estimi 1296/97: Atlante Storico delle città italiane. Emilia Romagna, 2 Bologna. A cura di Francesca Bocchi, pubblicato da Grafis, Bologna, 1995,1998 (contiene gli Estimi 1296/1297).
Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.