Piazza de’ Celestini
Vi si affacciano le vie d’Azeglio, de’ Fusari, Santa Margherita e vicolo Spirito Santo.
Quartiere Saragozza.
Prima documentazione dell’odonimo: 1525 (Piazzo dei Celestini).
La piazza dei Celestini deve il suo nome ai monaci Celestini che fin dal 1369 officiavano la chiesa di San Giovanni Battista, chiesa poi rifatta nel 1520 e restaurata assieme all’attiguo monastero nel 1765.
Questa piazza ha origini antiche (il suo lato meridionale ricalca il percorso di un decumano della Bononia romana) e faceva parte dell’antica Platea Maior prima del 1200, quando il palazzo del comune era in via dei Pignattari, angolo vicolo Colombina.
Infatti l’Aretusi chiama descrive questa piazza come Piazza Antica del Comune, dove sono i Padri Celestini.
Anonima per il Mitelli ed il Monari, per il Salaroli è la Piazzola di San Giovanni Battista dei Celestini.
In seguito, con le lapidette, fu chiamata Piazzetta dei Celestini.
La piazza non è descritta nelle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini per negligenza dell’editore, Ferdinando Guidicini, figlio di Giuseppe: nel manoscritto originale delle Cose Notabili, manoscritto custodito presso l’Archivio Arcivescovile di Bologna c’è la descrizione della Piazzetta dei Celestini. Giuseppe Guidicini citò un rogito del 17 Aprile 1525 con cui il nobile Marcantonio del fu Agostino Marsili comprò un vecchio casamento confinante colla Piazza dei Celestini.
Con la riforma toponomastica del 1873/78 venne ufficializzato l’odonimo piazza de’ Celestini, rimasto poi invariato fino ai giorni nostri.
Fonti