Via del Faggiolo
Da via Emilia Ponente passa sotto al ponte della via Emilia Ponente stessa sulla ferrovia e raggiunge via della Pietra.
Quartiere Borgo Panigale.
Delibera podest. 8 giugno 1938 e delib. consiliare 25 febbraio 1974.
Via del Faggiolo comprendeva anche l’attuale via Luigi Capuana, poi proseguiva verso sud attraversando spazi ora privati e raccordandosi con il percorso del viale Gaetano Salvemini all’altezza di un oratorio tuttora esistente e restaurato di recente. Da qui proseguiva in direzione sud-ovest raccordandosi con via Galeazza (già via Marescotti). Qui si fa notare che il tracciato di via Caduti di Casteldebole, che sarebbe la naturale prosecuzione della nostra via verso Casteldebole, fino alla metà del XIX secolo era occupato da una canaletta (lo scolo Ranuzzi, si veda la pianta di Carlo Mayr).
Con questo percorso la nostra via è documentata nella pianta del Chiesa del 1740.
Fino alla delibera del 25 febbraio 1974, faceva parte di via del Faggiolo anche l’attuale via Giuseppe Giacosa unitamente ad un tratto di via nota come (vedi cartografia del SIT per l’anno 1949) Strada Comunale Becco Storto, non più esistente come odonimo, ma esistente come sentiero pedonale/ciclabile.
Il Fanti (I, 344) osservò che probabilmente è più corretto Fagiolo (con una “g” sola) e non Faggiolo (che potrebbe fare pensare ad una derivazione dall’albero del faggio), data la frequente confusione grafica dei bolognesi tra fagiolo e faggiolo.
Però, che cos’era il Fagiolo che diede il nome alla via ? Fagiolo o Fasolo era il nome di un predio delimitato a ponente da via del Faggiolo, a meridione da via Aretusi e a levante dall’antico corso dello scolo Canalazzo. Il predio è documentato fin dal 1704 in alcuni cabrei (pubblicati da don Evaristo Stefanelli nella sua opera Olmetola, Officine Grafiche Riunite, Zola Predosa, 1990). I cabrei evidenziano il predio come proprietà del marchese Riario, con un gruppetto di edifici composto da casa, stalla, pozzo esterno ad uso del contadino e casino ad uso dei proprietari. Questo gruppetto di edifici fu indicato nella carta topografica del Facchini e nella cartografia del SIT come Case dei Fagioli (con una “g” sola, dando ragione al Fanti). Questi edifici erano presso l’attuale numero 152 della via.
Anche l’attuale via Aretusi va considerata come facente parte in passato della via del Faggiolo, o, come sarebbe stato meglio dire, via del Fagiolo.
Fonti
Chiesa (1740): Benedetto XIV (dedicatario); Giuseppe Benedetti (inc.); Andrea Chiesa (dis.), Carta del bolognese per quanto esso si estende seguitamente dalle radici della collina sino al Modonese, Ferrarese, ed alla Romagna, 1732-1738. Stampata a Bologna nel 1740.
Mayr: Tommaso Arezzo (dedicatario); Tommaso Barbantini (direttore lavori); Carlo Mayr (dis.); Achille Stucchi (inc.); Stanislao Stucchi, Topografia della provincia ferrarese, della pianura bolognese e di una parte delle provincie di Romagna con l’indicazione dei lavori idraulici eseguiti dal 1767 a tutto giugno del 1825, Milano, 1825.
Facchini: Carta topografica della provincia di Bologna, seconda metà sec. XIX, disegnata e incisa da L. Facchini. Dalla Cartografia Storica Bolognese della Biblioteca Digitale dell’Archiginnasio di Bologna.
Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.
SIT: Sistemi Informativi Territoriali del Comune di Bologna.