Via Caduti di Casteldebole
Da viale Gaetano Salvemini si dirige verso Casalecchio di Reno raggiungendo il confine del comune, dopo avere ricevuto la confluenza dello stesso viale Gaetano Salvemini.
Delibera consiliare 25 febbraio 1974.
Il tratto di questa via, da viale Gaetano Salvemini fino alla confluenza con via Ghiare e via Rotta è il risultato della copertura di un corso d’acqua: lo Scolo Ranuzzi,che confluisce all’altezza di viale Gaetano Salvemini in un altro corso d’acqua, lo Scolo Canalazzo, che poi si immette nel vicino fiume Reno.
Il tratto dalla confluenza di via Ghiare e via Rotta fino alla confluenza del viale Gaetano Salvemini, ripercorre una breve parte dell’antico percorso della via Sant’Isaia (si veda via della Barca e via Casteldebole per ulteriori dettagli).
Il tratto successivo, fino al confine del comune, è di recente apertura.
La Via di Sant’ Isaia è documentata nella pianta di Andrea Chiesa del 1762 (mentre è segnata, ma anonima, in quella del 1740). La pianta IGM del 1884 riporta Strada Sant’ Isaia per questa via.
Fonti
Chiesa (1740): Benedetto XIV (dedicatario); Giuseppe Benedetti (inc.); Andrea Chiesa (dis.), Carta del bolognese per quanto esso si estende seguitamente dalle radici della collina sino al Modonese, Ferrarese, ed alla Romagna, 1732-1738. Stampata a Bologna nel 1740.
Chiesa (1762): Giuseppe Benedetti (inc.); Andrea Chiesa (dis.); Pietro Paolo Conti (committente); Giambattista Migliari (perito); Gaetano Rappini (inc.), Carta topografica di tutta la pianura del Bolognese cavata dalla carta da me Andrea Chiesa stampata dell’anno 1742, e in parte del Ferrarese, e del Ravegnano, desunta, rispetto alle valli di Marmorta, e di Argenta, dalla mappa giudicialmente fatta del 1739, e rispetto al restante, da dette valli fino al mare, dedotta dalla nuova carta fatta l’anno scorso 1761, d’ordine dell’e.mo sig. cardinale Pier Paolo Conti visitatore apostolico, 1762. Stampata a Cento nel 1762.
SIT: Sistemi Informativi Territoriali del Comune di Bologna.