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Sampieri (Via)

Via Sampieri
Da via Castiglione a via Santo Stefano.
Quartiere Santo Stefano.
Prima documentazione dell’odonimo: 1635 (Volta di Barbar di Sampier).


Questo via fu tra quelle conformatesi in periodo altomedievale a causa della addizione longobarda,
Lo Zanti descrisse questa via con il nome di Rialto, giustificando ciò con la presenza di un ponte su una diramazione del Canale di Savena che passava vicino.
L’odonimo Rialto è confermato da un rogito di Alessandro Chiocchi del 1579 individuato dal Guidicini1. Per quanto riguarda le diramazioni del Canale di Savena, ve ne erano due: una che percorreva via Castiglione ed un’altra che percorreva via Santo Stefano. Se sia stato davvero un ponte a determinare l’odonimo Rialto o se si tratta di invenzione dello Zanti suggestionato dal ponte di Rialto veneziano non si sa. Il Fanti2 affermò espicitamente che il ponte nulla c’entra e che Rialto (da Rivus Altus, vedi anche le note su via Rialto) si riferisce esclusivamente al corso d’acqua.
Un altro rogito di Tommaso Poggi del 9 ottobre 16213 documentò questa via come Battibecco. Quest’ultimo odonimo fu usato anche per altre vie tra cui l’esistente via Battibecco (a cui si rimanda per le note di approfondimento). Altre vie che ebbero nome Battibecco furono via Garofalo e Belvedere di Borgo Salamo, via scomparsa con l’apertura di piazza Cavour.
Il Banchieri per primo usò il nome della famiglia Sampieri, che abitò il palazzo che costeggia il lato settentrionale della via: Volta di Barbar di Sampier.
Con l’eccezione dell’Alidosi e del Salaroli, che considerarono via Sampieri parte di via Clavature, tutti gli altri autori diedero Volta dei Sampieri (o semplicemente Volta Sampieri) come odonimo di questa via.
Con la riforma toponomastica del 1873-78 la denominazione urbanistica Volta venne eliminata e rimase via Sampieri.
Questa via era percorsa dai cavalli Barberi durante i palii di San Ruffillo e di Benedetto XIV4 e ciò spiega la denominazione Volta di Barbar usata dal Banchieri. La specificazione dei Sampieri, il cui palazzo costeggia il lato settentrionale della via, divenne necessaria per distinguere questa via da altra Volta dei Barberi (si vedano le note relativa a via Nazario Sauro).


1Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. V, pag. 249.
2Mario Fanti: op. cit., pag. 699.
3Giuseppe Guidicini: ibidem.
4Giuseppe Guidicini: ibidem.


Fonti citate

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti  pubblicato nel 1583.
Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).
Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell’Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.
Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.
Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).
Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.
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