Origine di Bologna

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Polese (Via)

Via Polese
Da via Riva di Reno a via del Porto.
Quartiere Porto.
Prima documentazione dell’odonimo: 1250 (Burgus Pollicini).


Questa via era il Burgus Pollicini o Pollexini degli estimi 1296/1297.
La via si formò tra XII e XIII secolo durante la fase di espansione della città, tra la seconda cerchia di mura (la cerchia dei Torresotti o del Mille) e l’ultima cerchia, trecentesca.
Burgus Pollicini era già documentato nel 12501 e il Guidicini2 citò due documenti (uno del 1286 e l’altro del 1289) in cui veniva citato il Borgo Policino o Polese.
Attestata quindi l’estrema antichità di questo odonimo, va detto che come Borgo Polese è rimasto, con pochissime varianti (Zanti: Borgo dal Polese seguito dall’Alidosi: Borgo Polese o Policino, dal Banchieri: Borg dal Pules, mentre l’Aretusi riportò Borgo Poleso), immutato nel tempo fino alla riforma del 1873/78, in cui divenne semplicemente via Polese.
Per quanto riguarda il significato di questo odonimo, lo Zanti per primo mise in relazione la nostra via con Polesine, a causa delle vicine acque, per cui la nostra via era a guisa di Polesino, per le acque che d’ogni intorno allagavano.
Sempre lo Zanti espose un’altra ipotesi, secondo cui qui avrebbe abitato un mastro Polese da Fabriano che faceva la carta e che avrebbe dato il nome alla via.
Il Salaroli oltre a riferire altre ipotesi, tra cui quelle del mastro Polese, riferì anche quella (di autore ignoto) secondo cui la via prese nome da Polesine, terra nel ferrarese, verso cui andavano le acque del canale Cavaticcio che uscivano da Bologna.
In realtà assai probabilmente aveva ragione lo Zanti nella sua prima ipotesi.
Pollicino o Pollexino è da mettere in relazione, sì, con polesine, ma non con la terra nel ferrarese, bensì con il suo significato che deriva dal greco bizantino polýkenos, che letteralmente si traduce “con molti vuoti“, ma che indica una zona pianeggiante tra due corsi d’acqua (come nella zona del Delta del Po).
Il nostro Porgo Pollicino o Pollesino o Polese era tra il Cavaticcio ed il corso antico dell’Aposa (via Avesella) e comunque nella zona a nord del Canale di Reno, percorsa da canali e canalette fin dal XIII secolo. Quindi un perfetto Polesine.


1Mario Fanti: op. cit., pag. 625.
2Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. IV, pag. 243.


Fonti

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti  pubblicato nel 1583.
Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).
Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell’Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.
Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.
Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.
Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).
Estimi 1296/97: Atlante Storico delle città italiane. Emilia Romagna, 2 Bologna. A cura di Francesca Bocchi, pubblicato da Grafis, Bologna, 1995,1998 (contiene gli Estimi 1296/1297).
Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.
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