Origine di Bologna

Vie, strade, vicoli, piazze, luoghi di Bologna.

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Battibecco (Via)

Via Battibecco
Da via de’ Fusari a piazza Galileo.
Quartiere Saragozza
Prima documentazione dell’odonimo: 1296 (strata Tirabecho).


Odonimo antichissimo. Già negli estimi del 1296/97 è documentata una strata Tirabecho, riferibile ad una via quantomeno nei paraggi della nostra via Battibecco.
Pare che però anticamente con Battibecco non si indicasse la nostra via, ma una via parallela più a meridione, coincidente con il tratto di via Santa Margherita da via de’ Fusari a a via de’ Gargiolari.
Infatti lo Zanti scrisse che Batte Becco comincia sul cantone de’ Fusari, & finisse alla via del Ponticello di S.Archangelo.
Analogamente l’Alidosi descrisse Battebecco come una via che ha princìpio dalla Piazzola del Pontesello di S. Arcangelo e va in capo alla Baroncella, & và a riferire sù la piazza di S. Gio. . Battista de Celestini.
Ancora più chiara la rappresentazione nella pianta dell’Aretusi in cui vengono evidenziati due Battibecchi in cui il primo coincide con quello appena descritto ed il secondo non è altro che il tratto di via de’ Fusari dal primo Battibecco (ovvero da via Santa Margherita) a piazza dei Celestini.
La situazione però non doveva essere chiara perché il Banchieri indicò come Batt Bech sicuramente la nostra via Battibecco.
E’ probabile che Battibecco quindi non fosse nome esclusivo di questa via, ma piuttosto doveva indicare una caratteristica comune a più contrade nei pressi di via de’ Fusari.
In ogni caso, la pianta del Mitelli fissò l’odonimo Battibecco (Batt.Bech.) nella nostra via.
 
Battibecco non fu l’unico nome con cui la nostra via venne indentificata.
L’Aretusi, avendo assegnato Battibecco ad altri due tratti di vicolo, chiamò la nostra via Voltone dei Fusari.

Secondo il Taruffi e la Tontina Mista questa era Via della Cervetta, cosa confermata anche dal Guidicini (I, 397) che disse essere senza lapidetta e di vedere sotto via Battibecco le notizie per misure ed altro. Purtroppo via Battibecco è tra quelle vie che non furono messe in stampa da Ferdinando Guidicini, figlio di Giuseppe. La descrizione di Battibecco tratta dal manoscritto delle Cose Notabili, custodito presso l’Archivio Arcivescovile di Bologna è:

“Battibecco secondo le lapidette è la via che comincia in quella dei Fusari, della Baroncella, e termina nella via de’ Gargiolari. E’ lunga pert. 6.7.0 ed è di superficie pert. 17.04.0

Questa strada si chiamava Via della Cervetta. Il vero Battibecco è quel tratto di strada che comincia dalla Piazza dei Celestini, e termina al Ponticello di S. Arcangelo, che ora passa sotto il nome di Pugliole di S. Margherita”, confermando quanto indicato da Zanti, Alidosi e Aretusi.

La Cervetta della via era una osteria con questo nome esistente in questi paraggi al tempo di Giuseppe Maria Mitelli che la incluse nel suo Gioco nuovo di tutte l’osterie che sono in Bologna (1712).
 
 Per quanto riguarda l’origine dell’odonimo Battibecco, lo Zanti lo spiegò con la vendita dei pollami, con gli animali nelle gabbie che “battevano il becco” per mangiare. Stessa spiegazione per Batt Bech venne data dal Banchieri.
Scartate le spiegazioni del pollame in gabbia ed anche quella dell’Avogaro (pag. 30) che associa Battibecco al ciacolio delle donne che si fermano a chiacchierare, ne rimangono due con un minimo di credibilità.
La prima, proposta dal Salaroli ed accettata dal Fanti, fa riferimento ad un arnese da lavoro usato da qualche arte. In effetti veniva usato per spianare il terreno un attrezzo che in italiano si chiama pestone ed in lingua bolognese si chiama battbec e potrebbe essere questo (o l’uso di questo) che diede il nome alla via.
L’altra interpreterebbe Battibecco come “abbatti becco” facendo riferimento alla macellazione degli ovini, con significato non dissimile da scannabecco.
La denominazione Stradello dei Caprari, dato dall’Aretusi alla vicina via Marescalchi potrebbe fare pensare appunto alla macellazione degli ovini, ma è più verosimile credere che i Caprari in questione altro non siano se non i Caprara del vicino palazzo e che comunque in questo stradello (via Marescalchi) ebbero case.

Fonti

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti  pubblicato nel 1583.
Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).
Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell’Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.
Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.
Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.
Taruffi: Antica fondazione della città di Bologna degnissima madre di studj, di Gianandrea Taruffi, pubblicato nel 1738.
Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.
Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).
Avogaro: Contributo onomastico alla corografia di Bologna antica, di Carlo Avogaro, in “L’Archiginnasio”, Bologna, XVIII(1923) e XIX(1924).
Estimi 1296/97: Atlante Storico delle città italiane. Emilia Romagna, 2 Bologna. A cura di Francesca Bocchi, pubblicato da Grafis, Bologna, 1995,1998 (contiene gli Estimi 1296/1297).
Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.
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