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(HB) il 14 marzo Giovanni di Antoniolo Bentivoglio è eletto dal partito degli Zambeccari signore di Bologna.
(SB) Giovanni Bentivoglio è signore di Bologna.
(SB) Il 14 marzo Giovanni Bentivoglio occupa con i suoi seguaci la piazza. Il 17 si fa proclamare Gonfaloniere Perpetuo, titolo poi mutato in conservatore della pace e della giustizia.
(HB) Pietro Bianchi dirige la cerimonia di investitura dei cavalieri Alberto, Zordino e Vandino Bianchi, Lippo e Giovanni Ghisilieri, Andrea e Battista Bentivoglio, Alberto Guidotti, Giovanni Consaldi, Battista Balduini, Giovanni Preti, Giovanni Boccadiferro, Bartolomeo Tomari, Romeo Foscherari, Bonifacio Gozzadini, Bartolomeo Gombruti, Bartolomeo Bolognini e Bartolomeo Manzoli.
(HB) Nanne Gozzadini non si sente sicuro e lascia la città assieme a Bente Bentivoglio, cugino di Giovanni.
(HB) Giovanni Bentivoglio reprime ferocemente la ribellione del castello di S.Giovanni. Nella battaglia muore il suo comandante soprannominato ‘Scorpione’.
(HB) Il signore di Milano dichiara guerra al Bentivoglio.
(HB) Viene bandito Nanne Gozzadini assieme a N.Bazilieri, Francesco Galluzzi e Giacomo Isolani, oltre ad altri che mal sopportano la signoria di Giovanni. I fuoriusciti conquistano Pieve di Cento con l’aiuto del signore di Milano.
(HB) Giovanni Bentivoglio accorre alla Pieve e scaccia il nemico facendo prigionieri parecchi ufficiali milanesi e catturando Alberto Pio da Carpi.
(HB) Giovanni Bentivoglio conclude la pace con Eustorgio, signore di Faenza e manda ambasciatori a Firenze il legista Lambertino Canetoli ed il cavaliere Matteo Griffoni.
(HB) 24 giugno: battaglia tra i bolognesi, uniti a soldati di Firenze e di Padova, e i Milanesi uniti ai fuoriusciti bolognesi. La battaglia si risolve con una sonora sconfitta di Giovanni Bentivoglio.
(HB) In città il popolo si ribella per cui Giovanni si barrica in piazza e per tutta una notte respinge gli attacchi lottando coraggiosamente. Gli muoiono due cavalli che cavalcava mentre combatte (uccide otto nemici). I milanesi prendono porta Saragozza e porta S.Mamolo, da cui fanno entrare i fuoriusciti, che si sono aggregati ai milanesi a Casalecchio. Entrano Galeazzo Pepoli, subito nominato cavaliere aurato, Giovanni Negrisanti, tutti i Gozzadini, i Galluzzi, i Bazilieri, gli Isolani, etc. Entra l’esercito milanese con i comandanti Alberico, marchese di Mantova, Pandolfo Malatesta, signore di Cesena, Giacomo dal Verme e Facino Cane.
(HB) Vengono eletti otto anziani, tra cui Melchiorre Manzoli, Nanne Gozzadini, Matteo Griffoni, Alberto Bianchi, Giacomo Isolani, e Bente Bentivoglio.
(HB) La notte di S.Pietro entra in città il rimanente dell’esercito milanese.
(HB) Giovanni Bentivoglio viene trovato nascosto in una casa presso il ponticello di S.Arcangelo dal conte Alberico. Trascinato in piazza viene linciato ed il suo corpo sepolto senza cerimonie in S.Giacomo.
(HB) Gli ambasciatori di Bologna consegnano al signore di Milano le chiavi della città promettendo obbedienza con qualche condizione. Il signore di Milano pretende la costruzione di un fortilizio per i suoi uomini.
(HB) 24 agosto: inizia la costruzione del fortilizio voluta dal signore di Milano.
(HB) Nanne Gozzadini, che probabilmente è stato tra gli ambasciatori inviati a Milano, non avendo ottenuto niente, avendo causato disordini si ritira nei suoi castelli di Pieve, Massumatico e Galliera. Lì comincia a trattare il tradimento di Bologna a favore della Chiesa con il marchese di Ferrara.
(HB) Settembre: muore il signore di Milano. Pare che vi sia stata una cometa premonitrice.
(W1) (?) Muore Antonio di Vincenzo. (La data è incerta: l’anno della morte potrebbe essere anche il 1402).
(W1) Fabbraio: irruzione di Giovanni Bentivoglio nel palazzo del Comune.
(W1) 17 marzo: Giovanni Bentivoglio si fa proclamare “Gonfaloniere perpetuo”, in sostanza, Signore della città.
(TO) Ugolino Ghisilieri (il Ghisilieri che era stato sconfitto dai Malatesta in Romagna una decina d’anni prima) ottiene il cavalierato da Giovanni I Bentivoglio, che consegna gli speroni d’oro anche a Giovanni Ghisilieri, Lippo Ghisilieri (padre di quel Francesco che sarà uno degli artefici dell’assassinio di Annibale I Bentivoglio), e probabilmente altri..
(PM) Sabato 8 gennaio: muore il dottore di legge Giovanni dei Lapi.
(PM) 9 gennaio: Giovanni dei Lapi viene seppellito nel monastero di S. Francesco in Bologna.
(PM) 21 gennaio, S. Agnese: viene seppellito Michele della Palmera, ovvero di quelli del panno di lino. Michele partecipò in passato al reggimento.
(PM) Lunedì 24 gennaio: Gozzadino dei Gozzadini, dottore e cavaliere, figlio di Symolino, sposa la figlia di Ugolino Tavolacci, detto degli Scappi, figlio di Maxe. Grande festa.
(PM) 23 febbraio, ore 18: tumulti. Vengono chiuse le botteghe degli artigiani. Una moltitudine di uomini a piedi e a cavallo viene dalle case dei Bentivoglio ed arrivano in piazza acclamando Giovanni, figlio di Toniolo Bentivogli (forse già morto), già uomo potente nel reggimento. Interviene anche Martino, cavaliere tedesco, con la sua gente armata, che contribuisce a scacciare di piazza Gozzadino dei Gozzadini. Vengono scacciati dal palazzo parecchi degli anziani, che vengono sostituiti da altri. Si fanno rientrare alcuni cittadini giò confinati, ovvero Bernardino dei Zambeccari, dottore in legge, Giovanni Doretto, Guido da Manzolino, Niccolò Zambeccari, cambiatore, Floriano Mangiavillani, Tonio dei Santi, Bolognino Boccatorta dei Papazzoni, cavaliere, Pietro dei Bianchi, cavaliere, Alberto e Niccolò dei Bianchi.
(PM) Lunedì 14 marzo: alle ore 23, a gran furore vengono chiuse le stazioni e le botteghe degli artigiani e amici di Giovanni di Toniolo Bentivogli, chi a piedi, chi a cavallo, armati accorrono alla piazza. Accorrono anche il tedesco Martino e il tedesco Fricillino con le loro brigate bene armate a favore di Giovanni. La notte seguente Giovanni chiede agli anziani le chiavi dei castelli e diventa signore “abachetta” di Bologna.
(PM) 15 marzo: festa e processioni per Giovanni signore. Vengono fatti nuovi cavalieri, per la precisione:
Alberto Bianchi, già confinato;
Bonifacio, fratello di Nanne Gozzadini,
Bartolomeo di S. Bolognino della seta, cittadino ricchissimo;
Bartolomeo figlio di Andrea dei Tomari, cambiatore;
Lippo dei Ghisilieri;
Giovanni Zoppo dei Ghisilieri;
Ugolino dei Ghisilieri;
il conte Francesco dei conti di Arso da Trento, podestà di Bologna;
Antonio figlio di Filippo Guidotti;
Battista Balduino;
Bartolomeo figlio di Franceschino Gombruti;
Bartolomeo figlio di Niccolò di Bombarone;
Giovanni Boccadiferro;
Rumio, figlio di Francesco Foscherari, dottore in legge.
(PM) 22 marzo: giorno di Pasqua Rosa. Alla mattina, celebrata la messa nell’orto del palazzo, con festa, vengono fatti cavalieri:
Andrea, figlio di Bente Bentivogli;
Alberto Guidotti;
Bartolomeo figlio di Marchione di Mazoi, mercante ricchissimo;
Gordino dei Bianchi;
Giovanni figlio di Maghinardo Cansaldi, dottore in legge.
(PM) 23 marzo: sulla piazza del comune combattimento tra un uomo con la testa rasata e le mani legate dietro alla schiena contro una gatta, che viene uccisa con i denti.
(PM) Venerdì 17 giugno: facendo lega con Alberigo dei conti di Cunio, i conti di Barbiano, Giovanni Bentivoglio è in guerra contro Estorre Manfredi signore di Faenza. Sono state costruite due o tre bastie fin quasi sotto le porte di Faenza e sono stati bruciati i raccolti. Avendo inteso il conte Alberigo che Giovanni sta per fare pace con Estorre Manfredi, senza che egli ne venga informato, essendo Alberigo nemico giurato di Estorre, ritenuto causa della morte del conte Giovanni da Barbiano, decapitato nella piazza del comune di Bologna. Alberigo parte dal castello di Barbiano e fa razzia nel contado, a Varignana, alla Quaderna, a Medicina e a Idice. Ammazzano parecchie persone e fanno prigionieri che poi vengono liberati dopo il pagamento di forti taglie.
(PM) 9 aprile: muore e viene sepolto Gabriele Montecalvi.
(PM) Sabato 2 luglio: grande vento che fa chiudere i negozi, mentre parecchi coppi cadono dai tetti.
(PM) Domenica 10 luglio: viene annunciata con trombe e trombetti la pace con Estorre Manfredi.
(PM) 23 luglio: lotta tra un “cavaliere da gatta”, nudo fino alla cintola e con la testa rassata, ed una gatta che viene uccisa a morsi. I ragazzini lanciano guscie di melone perfino dentro al palazzo del signore, malgrado un divieto di poco precedente del podestà sul lancio di oggetti.
(PM) Viene catturato Nicola di Bartolomeo da San Pietro. Si ferisce per ammazzarsi, ma viene salvato e curato.
(PM) Martedì 6 settembre: viene tagliata la testa nel campo del mercato a Nicola figlio di Bartolomeo da S. Pietro, notaio e abitante presso la porta dei Leoni. La ragione è cospirazione con il conte Alberigo da Barbiano.
(PM) Giovedì 15 settembre muore il famoso dottore di legge Francesco di Raimondo Rampuri, il cui corpo viene onorato da Giovanni arcivescovo di Ravenna, da tutti gi scolari e i rettori. Funerale in pompa magna. Viene seppellito nella chiesa di S. Francesco il giorno dopo.
(PM) Sabato 15 ottobre: viene tagliata la testa nel campo del mercato a Guglielmo dei Cadenelli, merciaio, abitante nella cappella di S. Tommaso della Braina, di fronte al monastero e alla chiesa dei servi della donna (sic!). L’accusa è di cospirazione contro Giovanni Bentivoglio. Al funerale partecipa molta gente.
(PM) 16 ottobre: viene seppellito don Giovanni da Dugliolo, rettore della chiesa di San Donato in Bologna. Era rettore da più di 50 anni.
(PM) Domenica 30 ottobre: pioggia gelida e vento fortissimo con scoperchiamento di tetti per tre ore, dalle 20 alle 23. Nel contado numerosi alberi sono stati sradicati.
(PM) In questo periodo viene coperta la chiesa di S. Petronio. La copertura è in travi di legno incastrate, con cavicchi e correggie di ferro ed il tutto coperto da coppi. Sono state coperte le prime 8 cappelle (4 per lato) in capo alle quali è stato posto l’altare maggiore (provvisorio), davanti al quale c’è un parapetto in pietra e calcina. L’altare è coperto, sotto ai coppi, da stuoie di canne fatte a navi e smaltate a gesso.
(PM) Domenica 11 dicembre: viene consacrato in S. Pietro il nuovo arcivescovo di Ravenna, nominato da papa Bonifacio nono: si tratta di Giovanni di Casale di quelli di Migliorato da Sulmona. La messa è officiata dal vescovo di Bologna, Bartolomeo dei Raimondi.
(PM) Giovedì 15 dicembre, di sera: il conte Alberigo da Barbiani (o di Cunio) (Cunio o Barbiano sono usati come sinonimi), detto il gran Conestabile, dopo essere stato presso il conte di Virtù, duca di Milano, per vendicarsi dell’allagamento delle terre di Barbiano e Chosellexe causato da Giovanni Bentivoglio, giunge nel bolognese con molti armati a piedi e a cavallo, più precisamente a Corporeno. Da lì inizia a depredare, rubare e fare priogionieri a: urbizano, Santa Maria in Duno, S. Giovanni in Persiceto, Cento e la pieve, San Giorgio, Altedo, San Marino, Casaralta, Villola, San Donino, Marano, Triario, Granarolo, S. Martino in Argelato, Chazano, alla Riccardina, Medicina, ed in molte altre terre.
(PM) Venerdì 16 dicembre: il conte Alberigo di sera arriva a Barbiano, a Chosellexe, a Lugo, e negli altri suoi castelli, minacciando di fare altro danno.
(PM) Martedì 20 dicembre: il conte Alberigo tratta con i cattani del castello di Dozza e lo toglie al comune di Bologna.