- 700 a.c.
(W1) ?? Il territorio di Bologna, prima di Bononia, è stato centro della civiltà Villanoviana, che ha avuto il suo massimo sviluppo demografico tra il sesto e il settimo secolo avanti Cristo. Con questo nome si designa la civiltà caratterizzata dalla scoperta del ferro, per forgiare strumenti ed armi. I primi ritrovamenti legati alla tecnologia del ferro furono fatti dal Gozzadini presso la propria villa a Villanova di Castenaso. In tale maniera Villanova ha esportato la fama del suo nome in tutto il mondo.Gli Etruschi hanno occupato le aree già colonizzate dai Villanoviani e venne creata Felsina (Felzna). Gli Etruschi provenivano dalla Toscana ed importanti tracce sono state lasciate a Marzabotto (Pian Misanello), a Grizzana, Montacuto Ragazza, etc. - 600 a.c.
(W1) ?? Verso il 600 a.c. è il periodo in cui viene preparata dagli Etruschi un’anfora in cui sono incise circa 30 parole. - 525 a.c.
(W1) ? Probabilmente al 525 a.c. risale l’ingresso in Italia dei Celti. - 340 a.c.
(W1) ? Di Felsina Etrusca (e Umbra) poco è rimasto. Anche perchè nel 340 a.c. Felsina fu devastata da una imponente invasione gallica. - 295 a.c.
(W1) Roma comincia ad essere importante. Nel 295 a.c. inizia la guerra contro i Galli per limitarne la potenza. A Sentinum una coalizione di Umbri, Etruschi, Sabini e Sanniti vengono sonoramente sconfitti con 26.000 morti e 8.000 feriti (secondo Tito Livio). I Galli Boi cominciano a sentire il pericolo rappresentato da Roma. - 283 a.c.
(W1) Pochi anni dopo (283 a.c.) Publio Cornelio Dolabella sconfigge ancora una coalizione (questa volta di Boii ed Etruschi, scesi lungo la valle del Tevere) al lago Valamone (Bracciano). Questa sconfitta induce i Galli Boii a stipulare un trattato di alleanza con Roma.Nello stesso anno viene occupato il territorio già dei Galli Senoni e viene dedotta la colonia di Sena Gallica (Senigallia). - 268 a.c.
(W1) Nel 268 a.c. viene fondata la colonia di Ariminum (Rimini): i Romani si stanno avvicinando sempre di più al futuro territorio di Bologna. Nel 266 viene occupata Sarsina. - 240 a.c.
(W1) L’alleanza con i Galli Boii dura fino al 240 a.c.. - 232 a.c.
(W1) I Romani, ormai consci della propria superiorità, incominciano a lottizzare l’ager gallicus, ad est dei Galli Boii, causandone la reazione: siamo nel 232 a.c.. - 225 a.c.
(W1) Battaglia di Talamone, in Etruria, dove i Romani sconfiggono la coalizione pan-celtica dei Boii, insubri e gesati. Vi sono 40.000 morti e 10.000 prigionieri. - 218 a.c.
(W1) Vendono fondate le colonie di Placentia e di Cremona.(W1) Scende Annibale che caldeggia l’alleanza celtica anti romana. Annibale sconfigge i romani sul Ticino e sul Trebbia. - 217 a.c.
(W1) Annibale sconfigge i romani sul Trasimeno. - 216 a.c.
(W1) Annibale sconfigge i romani a Canne.(W1) (?) Vittoria dei Boii contro i romani nella Silva Litana, forse tra Modena-Reggio ed il Po. - 215 a.c.
(W1) (?) Con una perdita da parte romana di 4.000 soldati, la nuova coalizione pan-celtica riconquista Placentia. - 196 a.c.
(55) Importante episodio delle campagne combattute per debellare i Galli Boi e per impossessarsi della Cispadania: inde iunctis exercitibus primum Boiorum agrum usque ad Felsinam oppidum populantes peregraverunt (scil. consules). Ea urbs ceteraque circa castella et Boi fere omnes praeter iuventutem, quae predandi causa in armis erat (tunc in devias silvas recesserat), in deditionem venerunt. (Livio).(W1) Dopo cinque anni di saccheggi, i romani ottengono la resa della città e dei castella che la circondano, nonchè della maggior parte della popolazione. - 193 a.c.
(F7) Riprendono le guerre liguri tra il Magra e l’Arno contro Apuani e Friniates. - 192 a.c.
(W1) Inizia una capillare operazione di rastrellamento e di conquista dei territori dove i galli irriducibili si sono rifugiati. Tra questi probabilmente i Susini di Monte Bibele. - 191 a.c.
(W1) Si concludono le operazioni di rastrellamento e conquista iniziate l’anno scorso e si ha il trionfo del console P. Cornelio Scipione Nasica. I Galli devono consegnare ostaggi e devono cedere metà del loro territorio, su cui i romani fonderanno colonie. - 190 a.c.
(55) Vengono rifondate Piacenza e Cremona.(W1) Un decreto del senato decide la fondazione di due colonie, una delle quali è destinata ad impiantarsi sul sito di Felsina. - 189 a.c.
(55) Sorge la città di Bononia, più a nord dell’abitato precedente.(F7) Preordinata fondazione di Bononia all’incrocio dei percorsi della via Emilia e della via Flaminia ‘minore’.(W1) La città diventa colonia di diritto latino.
(W8) Publio Cornelio Scipione Nasica si sarebbe accampato a Castenaso (Castrum Nasicae ?) di fronte ai Galli, prima di sconfiggerli. - 187 a.c.
(55) I milliari di Lepido lungo la via Emilia sarebbero di origine Euganea.(E4) Il console Gaio Flaminio dispone la costruzione di una strada da Arezzo a Bologna.(F7) Serrata e combinata azione dei due consoli Gaio Flaminio e Marco Emilio Lepido che pacificano i due versanti appenninici.
(W1) Il console Flaminio è costretto a ricacciare i liguri sui monti, perchè impediscono ai coloni di lavorare la terra.
(W1) La pista che congiunge Rimini a Piacenza viene sistemata ed attrezzata come strada dal console Marco Emilio Lepido.
(W1) Vengono collocati i milliari da Marco Emilio Lepido ai lati della via Emilia. - 184 a.c.
(55) Viene fondata Pesaro. - 183 a.c.
(55) Vengono fondate Parma e Mutina. - 181 a.c.
(55) Viene fondata Aquileia.(F7) Modena e Parma sono deduzioni coloniali. - 175 a.c.
(F7) Durante il suo secondo consolato, Marco Emilio lepido fa tracciare una strada da Bologna ad Aquileia.(F7) Nasce Forum Regium Lepidi. - 135 a.c.
(W1) Giulio Ossequiente racconta che a Bologna le spighe crescono anche sul tronco degli alberi. - 43 a.c.
(W8) Guerra modenese tra Marco Antonio ed il senato romano.(W8) Occupazione del Bolognese da parte di Caio Giulio Cesare Ottaviano e di Irzio.(W8) Sconfitte di Marco Antonio presso Forum Gallorum e presso Modena inflitte dall’esercito consolare.
(W8) Incontro dei triumviri Caio GIulio Cesare Ottaviano, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido in un’isoletta del Reno o del Lavino. - 9
(W1) Disfatta delle legioni romane poste sotto la guida di Quintilio Varo nella selva di Teutoburgo. Qui trova la morte un famoso bolognese: Marco Celio, ufficiale della XVIII Legione. - 15
(W1) Le truppe di Germanico recuperano le ossa dei caduti romani nella selva di Teutoburgo, a seguito della disfatta di 6 anni fa. - 41
(SG) (?) L’apostolo Giacomo (Il Maggiore) viene fatto uccidere da Erode Agrippa I re di Palestina. - 42
(SG) (?) L’apostolo Giacomo (Il Maggiore) viene fatto uccidere da Erode Agrippa I re di Palestina. - 43
(SG) (?) L’apostolo Giacomo (Il Maggiore) viene fatto uccidere da Erode Agrippa I re di Palestina. - 44
(SG) (?) L’apostolo Giacomo (Il Maggiore) viene fatto uccidere da Erode Agrippa I re di Palestina. - 46
(F7) L’imperatore Claudio traccia la via Claudia Augusta dalle valli danubiane al Po. - 53
(W1) L’imperatore Nerone pronunica un lungo discorso al senato di Roma in favore della città di Bologna, che deve essere ricostruita dopo un grave incendio che ne ha causato la distruzione.
(W1) Forse vengono rifatte le terme. - 63
(W1) La legione X Gemina è stanziata sul Danubio nel campo di Carnuntum. Qui muore il soldato Lucio Antonio Magno, del reparto comandato da Cotta. Ha età di 55 anni, di cui 36 spesi nella milizia. E’ la moglie Ottavia Data a curarne la sepoltura. - 69
(W1) I legionari fanno costruire un anfiteatro, dove si farà spettacolo con gladiatori ed atleti venuti da Roma.
(W1) Fatti militari che seguono la morte di Nerone. In tali fatti è coinvolta Bologna. - 74
(45) Per un censimento avvenuto sotto Tito e Vespasiano, si riporta la notizia di 81 centenari ed ultracentenari della regione VIII, tra i quali c’è il bolognese L(ucius) Terentius M(arci) filius di 135 anni. - 88
(W8) Il poeta Marco Valerio Marziale soggiorna a Forum Cornelii (Imola) e vi rimarrà per qualche tempo. - 89
(W1) Tutti gli abitanti della Cispadana diventano cittadini romani.
(W1) La colonia romana di Bononia diventa municipio. - 119
(54) Documento su persone arruolate quest’anno nei pretoriani. - 120
(54) Documento su persone arruolate quest’anno nei pretoriani. - 135
(54) Un solo pretoriano di Parma è nel documento che si riferisce ai congedati quest’anno. - 136
(54) Congedo di 92 pretoriani, che sono stati in servizio, come tutti, per 16 anni. Di questi, 12 provengono dalla regione VIII. - 141
(54) 8 pretoriani della regione VIII arruolati. Forse ce n’è un non da Modena. - 143
(54) Vengono reclutati nella regione VIII 35 pretoriani tra quest’anno ed il prossimo; tra quelli di quest’anno vi sono 3 brescellani.
(54) E’ il periodo del regno di Antonino Pio, durante il quale ci si dedica al riassetto amministrativo dell’impero. - 144
(54) 5 piacentini qrruolati quest’anno tra i pretoriani, assieme a 4 bolognesi.(54) E’ il periodo del regno di Antonino Pio, durante il quale ci si dedica al riassetto amministrativo dell’impero. - 148
(54) Compare in un frammento di latercolo la domus [B]ononia. - 158
(54) Altro latercolo o documento comprovante il congedo di pretoriani arruolati 16 anni fa. - 160
(54) Latercolo con gli arruolati del 143/144. Tra questi compaiono con la carica di signifer il parmense P. Senecius Apronianus ed il bolognese C. Egnatius Agricola. L. Valerius Secundus di Rimini è stato tubicen, mentre tre brescellani, un bolognese ed un riminese hanno svolto funzioni di speculatores. - 170
(54) Campagne danubiane di Marco Aurelio, che tiene impegnati molti pretoriani. - 171
(54) Campagne danubiane di Marco Aurelio, che tiene impegnati molti pretoriani. - 172
(54) Latercolo con i congedamenti di non due, come solito, ma quattro anni, dal 153 al 156. In questo latercolo sono elencato 8 pretoriani arruolati nella regione VIII.
(54) Campagne danubiane di Marco Aurelio, che tiene impegnati molti pretoriani. - 174
(54) Due revennati arruolati tra i pretoriani. - 177
(54) In questo periodo si arruolano 10 pretoriani emiliani. - 178
(54) In questo periodo si arruolano 10 pretoriani emiliani. - 179
(54) In questo periodo si arruolano 10 pretoriani emiliani. - 182
(54) In questo periodo si incontrano 6 pretoriani arruolati nella regione VIII. - 183
(54) In questo periodo si incontrano 6 pretoriani arruolati nella regione VIII. - 184
(54) In questo periodo si incontrano 6 pretoriani arruolati nella regione VIII. - 185
(54) In questo periodo si incontrano 6 pretoriani arruolati nella regione VIII. - 186
(54) In questo periodo si incontrano 6 pretoriani arruolati nella regione VIII. - 190
(54) Documento forse riferito a pretoriani in cui sono documentati 2 ravennati arruolati nel 174. - 195
(54) Latercolo indicante l’arruolamento di dieci pretoriani emiliani tra il 177 ed il 179. - 313
(A1) (?) Ha inizio forse l’organizzazione ecclesiastica diocesana con il vescovo Zama. - 326
(A3) L’imperatore Costantino inizia a costruire un complesso di edifici sul luogo della morte e sepoltura di Cristo. - 330
(SS) Dopo quest’anno viene contruita l’Anastasis sul luogo del S. Sepolcro.
(SS) Dopo quest’anno inizia l’edificazione della basilica dedicata ai SS. Vitale e Agricola. Secondo alcuni, quest’anno è stata fondata la basilica da Faustiniano dopo le persecuzioni di Diocleziano, e portata a termine dal successore, vescovo Basilio.
(SS) Il vescovo Macario individua la roccia del Calvario a Gerusalemme. - 335
(A3) Finiscono i lavori iniziati da Costantino nel 326 sul luogo della morte e sepoltura di Cristo. - 350
(SS) L’Anastasis al S.Sepolcro è terminata. - 386
(G4) Ambrogio scrive di Zeno, ottavo vescovo di Verona e fa capire che è già morto. - 387
(W1) Ambrogio descrive la città di Bologna come una città in desolata crisi. - 392
(A3) (?) Quest’anno (o forse il prossimo) forse vengono traslati da S. Ambrogio in S.Stefano i resti dei santi martiri Vitale ed Agricola.
(B5) S. Ambrogio visita la città. Nella narrazione della visita mai si fa riferimento a mura della città.
(W1) Bologna, dipendente come diocesi dalla chiesa metropolitana di Milano, viene visitata da Ambrogio.
(W1) Si sa che il teatro romano non è più in uso da tempo ed anzi si sta iniziando a demolire la parte esterna (in selenite). - 393
(W1) Bologna, dipendente come diocesi dalla chiesa metropolitana di Milano, viene visitata da Ambrogio. In questo periodo rinviene in un cimitero ebraico le spoglie dei santi Vitale ed Agricola e le fa traslare presso i resti del tempio di Iside. Risale a quest’epoca la collocazione delle quattro croci marmoree, dedicate ai Santi, alle Vergini, agli Apostoli e ai Martiri. La croce degli apostoli è collocata ad est dell’Aposa presso il ponte sulla via Emilia (l’odierna piazza di Porta Ravegnana); la croce delle Vergini è collocata anch’essa ed est dell’Aposa presso il Ponte di Ferro (via Farini) nella via tangente a sud la città romana, vicino ad una necropoli; la croce dei Santi viene posta esternamente al teatro romano (Al bivio tra le odierne vie Barberia e del Collegio di Spagna); la croce dei Martiri viene posta presso una importante struttura romana (che ora (1991) sta tornando alla luce, presso l’attuale via Porta di Castello).
(SS) La basilica dedicata ai SS. Vitale e Agricola è terminata e le spoglie dei santi vi sono già state traslate. Infatti così appare dalla testimonianza di Ambrogio, vescovo di Milano. - 394
(45) 11 novembre: Constantius Niofitus muore all’età di 8 anni, 2 mesi e 6 giorni. E’ fratello di Iustus Fidelis, morto anch’egli giovane all’età di 7 anni, ed entrambi vengono chiamati fratres innocentes. - 396
(94) Vittricio di Rouen scrive il De laude sanctorum in cui si parla di un S. Procolo di Bologna: … Curat Bononiae Proculus Agricola et hic quoque horum cernimus maiestatiem … Può trattarsi però non di un nome ma di un aggettivo. - 397
(B5) Muore S. Ambrogio. - 402
(SS) Il vescovo Paolino consacra a Nola la chiesa di San Felice in Pincis e vi colloca le reliquie di SSS. Procolo, e dei SS. Vitale e Agricola di cui ricorda gli altari sub quibus intus sanctorum corpora sedem. - 403
(94) Paolino di Nola scrive il Carmen natalicium in cui si parla di un S. Procolo di Bologna: … Vitalem, Agricolam Proculumque Bonona condit … ma anche qui Procolo potrebbe essere un aggettivo. - 406
(74) 31 dicembre: i barbari oltrepassano il Reno gelato e pongono fine alle province di Germania. Si inoltrano nelle Gallie senza incontrare resistenza significativa e meditano la penetrazione nella penisola iberica. Intanto Stilicone pare disinteressato alla sorte delleprovincie occidentali (l’usurpatore Costantino controlla i lembi di territorio romano al di là delle Alpi).
(B5) Ravenna diventa capitale dell’impero romano d’occidente. Forse il termine ‘porta Ravennate’ è quindi posteriore a questa data. - 407
(74) Muore Arcadio ed Onorio diventa il tutore legale e morale del giovanissimo Teodosio II. Onorio e Stilicone si incontrano a Bologna: Stilicone cerca di farsi nominare plenipotenziario con l’intenzione di sottomettere Costantinopoli e risolvere a modo suo il contenzioso illirico, mentre Onorio pensa invece ad un viaggio a Costantinopoli per risolvere direttamente le controversie familiari.
(74) Stilicone tenta di bloccare Onorio a Roma, mentre Onorio invece si trasferisce a Ravenna, pensando di avere più controllo della situazione. Stilicone allora invia Saro, suo collaboratore, a Ravenna per fomentare disordini, al punto che Onorio è costretto a lasciare la città e a rifugiarsi a Bologna, sotto il controllo di Stilicone. Qui Onorio riceve la notizia della morte di Arcadio. Onorio è costretto, se vuole lasciare Bologna, a fornire al generale vandalo Stilicone una lettera di nomina a plenipotenziario per la successione di Arcadio in Costantinopoli, mentre Alarico riceve l’ordine di combattere il ribelle Costantino. I nazionalisti romani, temendo il forte potere di Stilicone, organizzano la rivolta dell’esercito romano in Ticinum, dove tutti i magistrati stiliconiani vengono uccisi; Onorio viene messo a capo di questo movimento. Sulle prime Stilicone, dopo un consulto al quartier generale dei foederati pensa di marciare su Ticinum, poi, accorgendosi della posizione dell’imperatore, preferisce cedere chiedendo rifugio in un luogo sicuro con diritto di asilo. Durante la notte il capo goto Saro massacra la guardia del corpo di Stilicone (composta di Unni) ed ha con lui un misterioso colloquio nella tenda. Il giorno dopo Stilicone lascia Bologna per Ravenna dove viene poi trucidato.
(SS) Parziale distruzione della basilica dei SS. Vitale e Agricola forse dovuta all’assedio di Alarico. - 408
(71) Il re goto Alarico, proveniendo da Aquileia, oltrepassa il Po e giunge al castello bolognese Oikoubarìa, da cui procede poi per Rimini. Forse questo castello è Vigarano, ma forse invece si tratta di Acquaria, località forse non lontana da Monteveglio, tanto che qualcuno ha voluto identificare Oikubaria-Ecubaria con l’antenato di Monteveglio.
(W1) Alarico preferisce girare al largo di Bologna. - 409
(SS) Il vescovo Petronio decide la realizzazione della rotonda dedicata a S. Stefano e l’Imbomon sul poggio dell’Oliveto. - 410
(G4) Bologna resiste vittoriosamente all’attacco di Alarico.
(W1) Ataulfo preferisce girare al largo di Bologna. - 415
(G4) Vengono rinvenute le reliquie di S.Stefano in Gerusalemme.
(A3) Esplode il culto di S.Stefano. - 424
(A3) L’imperatrice Galla Placidia, sorpresa in mare assieme al figlio Valentiniano III, si salva ed attribuisce la sua salvezza a S. Giovanni. - 425
(SS) Vengono ritrovate le spoglie di S. Stefano a Gerusalemme e vengono trasportate solennemente a Roma1. E’ dopo questa data che viene edificato il tempio rotondo dedicato a S.Stefano. - 431
(A3) (?) S. Petronio è vescovo di Bologna.
(W1) (?) S. Petronio è vescovo di Bologna. - 432
(W1) (?) S. Petronio è vescovo di Bologna. - 435
(SS) La rotonda di S. Stefano e l’Imbomon sul poggio Oliveto sono terminati. - 450
(94) S.Namasio, vescovo di Clermont Ferrand viene a Bologna per prendere reliquie dei ss. Vitale ed Agricola.
(A3) Muore (?) S. Petronio. - 452
(W8) Totila, re dei Goti, dopo avere stretto invano d’assedio Firenze, si ritira nel Mugello, difendendo accanitamente i valichi appenninici contro gli assalti dei bizantini. Forse Moghidoro (Mons Gothorum ?) trae l’origine del toponimo. - 474
(G9) Diviene imperatore Zenone. - 476
(W1) Cade l’impero romano di occidente.
(W1) Potere di Odoacre e degli Eruli. - 489
(W1) Inizia il regno di Teoderico. Secondo alcuni, dopo quest’anno vengono costruite le mura di selenite. Per fare tali mura sono state usate anche pietre provenienti dal teatro romano (che era situato tra le attuali vie D’Azeglio, Carbonesi, Val d’Aposa e la piazza de’ Celestini). Il re goto fortifica e restaura le città, con conseguente periodo di pace e ripresa economica. - 491
(G9) Muore (?) l’imperatore Zenone. - 493
(W1) Fine di Odoacre. Gli subentra nel potere Teoderico con i suoi Goti. - 526
(W1) Fine del regno di Teoderico. - 535
(B5) Inizia la guerra tra Goti e Bizantini. - 542
(51) Totila, battuto l’esercito imperiale a Faenza, incomincia ad assediare Firenze. L’assedio fallisce e si ritira nel Mugello, difendendo strenuamente i valichi appenninici dai tentativi bizantini. Il toponimo Mons Gothorum deriverebbe da qui. - 544
(95) Torna Belisario e sbarca a Ravenna. Belisario già in passato aveva avuto successi di breve durata. I bizantini hanno già perso quasi tutta l’Italia settentrionale. La prima operazione militare di Belisario contro i Goti è affidata a Vitalio che riceve incarico di occupare Bologna. Appare che Vitalio, con rinforzi di truppe illiriche, abbia ragione dei presidi goti ed entri in Bologna bene accolto dalla popolazione. Improvvisamente però gli Illiri comandati da Vitalio abbandonano la città e disertano in massa. Totila lo impara e tenta con un colpo di mano di rientrare in città. Il tentativo fallisce per l’abilità di Vitalio. - 547
(G9) Maggio (?): viene consacrata la chiesa di S. Vitale a Ravenna. - 548
(G9) Maggio (?): viene consacrata la chiesa di S. Vitale a Ravenna. - 552
(B5) Finisce la guerra tra Goti e Bizantini. - 553
(W1) Riconquista dell’Italia da parte di Giustiniano.
(W1) Fine del predominio gotico. Subentrano i bizantini. - 557
(G3) Il vescovo Agnello di Ravenna acquisisce le terre in cui sorgerà S.Martino in Argine. Qualcuno sostiene che i terreni gli sono stati donati dal papa Giustiniano II, mentre altri sostengono che Agnello le ha comprate.
(91) L’arcivescovo di Ravenna Agnello viene insediato e adquisivit rura in ecclesia Ravennae Argentea qui dicitur, et infra ipsius ruris monasterium beato Georgio a fundamentis edificavit. - 558
(G4) S.Ansano è il ventottesimo vescovo di Milano e ne regge la chiesa. - 559
(G4) S.Ansano è il ventottesimo vescovo di Milano e ne regge la chiesa. - 560
(G4) S.Ansano è il ventottesimo vescovo di Milano e ne regge la chiesa. - 568
(B5) Entrano i Longobardi in Italia.
(W1) Inizio della fine del predominio bizantino.
(W8) L’arrivo dei Longobardi fà sì che i romani approntino una linea difensiva che collega il Frignano a Ferrara attraverso Pavullo, Monteveglio, Verabulo, Bazzano e Persiceto. - 570
(91) Finisce l’arcivescovato in Ravenna di Agnello (che probabilmente muore). - 591
(G9) Viene eletto re Agilulfo. - 603
(MP) Pace tra Longobardi e Bizantini.
(B5) Pace stipulata tra il re longobardo Autari ed l’imperatore bizantino. In questo periodo alla corte longobarda di Pavia domina una famiglia cattolica e filobizantina. - 605
(43) Da adesso i bizantini definiscono il territorio chiave per la difesa verso sud e verso ovest con la provincia delle Alpi Appennine, con vari castelli tra cui Montembellium e Ferronianus (Monteveglio e Pavullo nel Frignano), Buxum (presso Bazzano), Persiceta, Brento. - 614
(A3) Modesto restaura gli edifici fatti costruire da Costantino sui luoghi della morte e sepoltura di Cristo e devastati dai persiani.
(SS) Gerusalemme è assediata e conquistata dagli armati di Cosroe e l’insieme degli edifici del S. Sepolcro è devastato - 615
(G9) Muore (?) Agilulfo. - 630
(G4) Brescello (Brixillum) viene distrutta dai Bizantini per contrastare l’avanzata longobarda, e la sua diocesi viene divisa tra Reggio e Parma. - 636
(MP) Sale al trono re Rotari longobardo. Viene posta fine alla politica di buon vicinato tra Longobardi e Bizantini.
(B5) Sale al potere longobardo l’ariano Rotari, nazionalista e antibizantino.
(SS) Gerusalemme è nuovamente devastata da Omar, che, pare, risparmia il S. Sepolcro. - 638
(B5) Rotari invade la liguria e conquista Genova. - 641
(B5) Data trovata sotto una delle croci (quella posta all’incrocio di Barberia e Saragozza) delle mura di selenite e facente riferimento a Teodosio e S. Ambrogio. Si tratta evidentemente di un falso basato però forse su un reperto vero (reperto da parte del falsario).
(B5) Forse sono finite quest’anno le mura di Selenite. - 642
(71) I Longobardi si attestano sul Panaro dopo una sanguinosa battaglia. Probabilmente le difese bizantine approntate sono la ragione dell’arresto della penetrazione longobarda.
(A1) Viene costituito un limes difensivo da parte delle autorità romane di Ravenna imperniato su un sistema di castra che dal Frignano vanno fino a Ferrara.
(E1) Probabilmente i bizantini attribuiscono il titolo ducale a chi viene preposto alla difesa del confine stabilitosi lungo il Panaro. - 643
(MP) Battaglia importante sul Panaro tra Longobardi e Bizantini.
(G4) Il confine tra Romania e Longobardia si attesta sul Panaro.
(43) Re Rotari porta il confine longobardo fino allo Scoltenna, dove viene fermato da una cruenta battaglia contro l’esercito bizantino.
(B5) Ottobre: re Rotari guida il proprio esercito allo scontro con i bizantini su Panaro. In tale occasione muore l’esarca Isacio. I Longobardi però non riescono a sfondare. - 652
(G9) Muore (?) re Rotari. - 653
(CA) Legge longobarda di re Rotari che punisce con multa da 25 a 50 soldi d’oro chi ammazza un porcaro e 20 soldi chi ammazza un contadino. - 662
(51) Il re Grimoaldo si dirige dal valico della Cisa verso Forlimpopoli, e da qui raggiunge l’Italia meridionale. Non ha potuto percorrere la via Emilia, saldamente in mano ai bizantini. - 673
(11) (?) Vengono donati da Opilione beni posti in comitati diversi a S.Giustina di Padova. Nel comitato bolognese sono citati alia fundora sociorum, Piscianus, Marianus, Gabianus, Julianus …; item fundo in alio loco sociorum, alio fundo Micauri, quod est sub ripa de Barbiano et Gabiano inter Clodia et Strata. La Strata è la via Emilia, mentre la Clodia è la Predosa.
(43) Nella donazione del patrizio Opilione a S.Giustina di Padova, sono citati luoghi nel salto Plano.
(C1) (?) Opilione, patricius Romanus, dona al monastero di S. Giustina di Padova quanto possiede nel comitato bolognese in qualsiasi modo e/o titolo a lui pervenuto. Dona precisamente fundoras que vocatur Kasinius con le pertinenze, ovvero con i casali Sitiliano, Monteclo, Vindemiolum, Marcio et Arucias cum casale, Paulinis, Rotariorum, Saturiorum, vico Fraxeneto, Quingentola, Colombiano, Granariolo et Villa Magna … alia fundorasociorum, Piscianus, Marcianus, Gabianus, Julianus et fundum Micauri, quod est super naves casales qui dicitur Laurencianus atque Casale qui vocabulum est Mimianus hoc est Liliolis, qui est intra Misiano et Columbiano…; item fundo in alio loco sociorum, alio fundo Micauri, quod est sub ripa de Barbiano et Gabiano, inter Clodia et Strata; alia vero fundora qui est in vico Romanulo, et fundum Ortis. Viene donata anche la cappella di S. Giustina entro le mura della città. - 708
(91) Viene insediato a Ravenna l’arcivescovo Felice. - 709
(IP) Agnello Ravennate narra come in quest’anno Giorgio, figlio di Johannicius Scriba ha organizzato le milizie secondo le duodecim horae in cui era divisa Ravenna. - 711
(SB) Moto antibizantino a Ravenna, organizzato dalle truppe stanziali a cui partecipò anche un reparto armato bolognese. Non si sa come tale moto sia finito.
(W1) Violenta manifestazione antiimperiale a Ravenna capeggiata dall’arcivescovo di Ravenna a cui forse va l’appoggio del vescovo di Bologna. I ravennati vengono sostenuti da contingenti provenienti da Sarsina, Cervia, Cesena, Forlì, Faenza, Imola e Bologna. Tali contingenti sono formati da armati reclutati tra i possessores locali con ufficiali locali, ma sotto un comando longobardo. La manifestazione è contro lo stesso imperatore Costantino.
(SG) Gli arabi sbarcano in Spagna. - 713
(SG) Gli arabi hanno conquistato tutta la Spagna, escluse le Asturie, la Cantabria e la Galizia. - 718
(SG) Pelagio, ultimo dei Visigoti arroccati sulle montagne delle Asturie riesce a vincere i mori a Covadonga, dando inizio alla riconquista. - 724
(91) Muore (?) Felice, arcivescovo di Ravenna. Probabilmente era in esilio accecato nel Ponto, per avere fomentato una rivolta contro l’imperatore di Bisanzio. (?) Il posto di Felice, nella lotta contro l’imperatore, viene presa da tal Giovannicio, che chiama a raccolta contingenti dalle città di Sarsina, Cervia, Cesena, Forlì, Faenza, Imola e Bologna. Le truppe bolognesi, come racconta Agnello, devono attraversare l’Eridano e difendere Portus Lionis, che è sicuramente l’isola di Palazzolo, subito a nord di Ravenna. L’Eridano è forse il Po’ ? - 727
(B5) Secondo A.I.Pini la cerchia di selenite non è stata eretta dopo quest’anno. Che la città sia già quest’anno cinta da mura ce lo fa intendere l’iscrizione sepolcrale di Liutprando stesso.
(71) Liutprando sfonda la linea difensiva dei romani lungo il Panaro. Occupa i castelli di Ferroniano, Monteveglio, Verabulo, Buxo e Persiceta.
(MG) Liutprando attraversa il Panaro.
(SB) Il re Liutprando valica il Panaro, conquista Bologna ed inizia l’occupazione dell’esarcato.
(FB) Bologna è invasa in forze da Liutprando ed entra nel regno longobardo.
(W1) Bologna viene occupata dai Longobardi. - 728
(43) Invasione di Liutprando che approffitta delle discordie interne dei bizantini e occupa tutti i castelli bizantini di confine.
(IP) Invasione longobarda e fine della dominazione bizantina. Forse da adesso la città è divisa in 12 horae, che poi diverranno guaite e da 12 saranno ristrette a 6.
(W1) Tentativo romano di riprendere Bologna, con fallimento dovuto alla resistenza delle truppe longobarde guidate da Walcari, Peredeo e Rotari.
(W1) Paolo Diacono dice che l’esercito longobardo risiede in castris. - 729
(43) ? Liutprando arriva a Ravenna che prima occupa e subito abbandona ritirandosi sul fiume Senio.
(11) Gregorio II scrive all’imperatore d’Oriente Leone Isaurico dicendo che Longobardi, Sarmati ed altri popoli del nord hanno occupato la stessa metropoli di Ravenna ed infestano con incursioni la misera Decapoli. Già nella prima metà del V sec. sono documentati dei Sarmatae gentiles, ovvero dei coloni di origine barbarica che coltivano terre fiscali con obbligo del servizio militare. - 734
(SG) La Galizia viene occupata dagli arabi. - 736
(71) Un documento amiatino di Toscanella cita il termine Warcinisca facere.(W1) Inizia il regno di Ildeprando, che regna assieme a Liutprando. - 737
(SG) Alfonso I il Cattolico, re delle Asturie, libera la Galizia dai mori e la annette al suo regno. - 740
(SS) Notizie incerte sulla Hjerusalem (gruppo di S.Stefano).
(SS) (?) Il “Catino di Pilato” risale a questo periodo: una iscrizione può essere interpretata come IHR = Jherusalem .
(SS) E’ vescovo Barbato. - 743
(SS) Finisce il regno comune di Ildeprando e Liutprando. - 744
(SB) Diviene vescovo di Ravenna Sergio che osteggerà sempre il primato del papa.
(W1) Finisce il regno di Ildeprando. - 745
(43) Forse viene portata quest’anno a re Rachis la questione dei confini tra le diocesi di Bologna e Modena.
(AB) ? Tra quest’anno ed il 750 Anselmo, cognato del re Astolfo, è di stanza a Fanano e qui, su terreno donatogli dal re Astolfo, suo cognato, fonda un monastero ed un ospedale. Si ricorda ancora l’ospedale nella località Ospitale in valle di Lamola (Valdamola), nel comune di Fanano. L’ospedale presuppone una strada, visto che si è anche vicini al passo della Croce Arcana. Si può pensare che questa strada collegasse Nonantola con la Toscana. I punti di riferimento di questa strada sono: l’ospitale di Valdamola, il monastero di S.Maria di Roffeno (costruito in seguito), il castello di Monteveglio e l’abbazia di Nonantola.
(W1) Placito di Rachis per i confini tra Bologna e Modena. La disputa avviene sulla Predosa (l’odierna Bazzanese). - 746
(AB) Il re longobardo Rachis deve sentenziare sul confine delle diocesi di Bologna e Modena (giudizio di Dio). Il confine tra le due diocesi sarebbe stato al punto di incontro tra due schiere di fedeli partite dalle rispettive città al canto del gallo. Si incontrarono al torrente Muzza. Dato che la Muzza è più vicina a Modena che a Bologna, i Modenesi hanno sempre pensato che la sentenza di Rachis sia un falso.
(E1) Sono testimoni al placito di Rachis Warnis duco, Bodrago, Rothari (forse) e Mechis (e forse altri).
(W1) Rachis risiede nella corte regia di Cardeto (S.Agata Bolognese)quando gli viene chiesto di sentenziare sui confini tra Modena e Bologna. - 749
(22) Primo anno del regno di Astolfo, che concede al cognato Anselmo …locum qui noncupatur Fainanus in quo idem vir Dei Anselmus … costruirà il monastero di S.Salvatore.
(G4) Da adesso e non oltre il 756, Astolfo dona ad Orso, duca di Persiceta, numerosi possessi, tra cui Bologna, Imola ed il castellum quod dicitur Brentum. - 750
(31) Anselmo, cognato di Astolfo, costruisce a Fanano un centro monastico (forse però avvenne nel 751). - 751
(AB) Viene fondata l’abbazia di Nonantola da Anselmo.
(AB) ? Il re Astolfo dona gli attuali territori di Fanano, Lizzano e Gaggio Montano (Gaggio=’bosco di proprietà regia’, dal longobardo) all’abate e fondatore di Nonantola, Anselmo, che era cognato del re ed era stato duca del Friuli. Gaggio forse era di proprietà della regina Gisaltrude, moglie di Astolfo.
(71) Re Astolfo e Gisaltrude donano a Nonantola parecchie chiese poste tutte sul lato destro del Panaro con l’escluasione di due (Sorbara e corte Sabiniana).
(E1) Il 18 settembre la regina Gisaltrude conferma a Nonantola chiese e possessi, tra cui una chiesa di S.Gallo de curte Virideo duco. Il documento, probabilmente un falso del X secolo, è firmato dai testimoni Virideo duco, Warnis duco, Bodrago, Rothari e Mechis. Forse Virideo è quel Peredeo che assieme a Rotcari e Walcari sventò il tentativo di Agatone, duca di Perugia, di riprendere Bologna dopo la conquista di Liutprando.
(31) Esiste l’ipotesi che il territorio bolognese occupato quest’anno da Liutprando sia poi diviso tra il ducato di Persiceta e la iudiciaria Pistoiese. - 752
(MG) Donazione del re longobardo Astolfo a Nonantola che comprende anche la massa di Lizzano, che come confini ha ad est fine capuanense et fluvio Ceila.
(22) Donazione del re longobardo Astolfo al monastero di Nonantola forse ancora in corso di costruzione da parte del cognato Anselmo. E’ un falso del sec. XII costruito però su documenti genuini: si dona monasterium Sancti Salvatoris situm in Fananum cum universis legalibus eius pertinentiis et adiacenciis …; seu silva de Scoplano cum castro Sestula, Monte Calvo, Cervariolo et alpe currente rivo Cerciliense et Lardaniola fluvio percurrente, nec non massa Lizzano et Gabba cum viculis suis, idest Aquaviva, Rivo frigido, Villiciatico, Saxo Siciliano, Gricla, Variana et Porcile, cum montibus, vallibus, alpibus, silvis, servos pro servis, liberos pro liberis, cultum et incultum … percurrentibus ipsius masse finibus: ab uno latere fines Capuanense et fluvio Ceila, ex alio latere Lardaniola iugale, desuper ponente capite in monte Moscheto, veniente usque in Gaium Regine, desubtus autem veniente uno capite in fluvio Lio.
(22) Astolfo assoggetta la primitiva fondazione di Fanano e l’ospizio di S.Giacomo in val di Lamola a Nonantola. Si concede all’abate di Nonantola la facoltà di nominare il presbitero del vico Liciano (dovrebbe essere un falso nel falso astolfiano in cui Nonantola cerca di tirare l’acqua al proprio mulino).
(51) Il duca Orso dona a Nonantola omnia que depertinent in civitate Ravenna et finibus eius … in finibus Classensis … in finibus Faense … in finibus Cornialensis (Imola) … in finibus Bononiensis. I figli di Orso a loro volta donarono a Nonantola le corti di Pedriolo, di Sellustra, e di Liano (fraz. di Castel S.Pietro), oltre a cinque massarici vicino al castro Gissaro quod dicitur Britu e ad un corpo fondiario i cui confini sono a levante Rio qui currit sub ponte Floriano usque Silva Maiorem exinde strata publica, a tramuntante Rio Russo usque silva Maiore, de subto eadem silva et sexta porcione de eadem Braiola. Il rio Russo è l’odierno rio Rossolo, il ponte Floriano è l’odierno ponte del diavolo mentre la silva maior è probabilmente quella selva tra Medicina e Budrio che fu concessa da Enrico V ai bolognesi nel 1116.
(71) Rastellioro è ricordato nella donazione di Orso a Nonantola: (scomparso) si trova presso il torrente Samoggia nei dintorni di Crespellano.
(71) Fossa Militaria è tra le terre descritte nel diploma di re Astolfo, assieme al vico Guarcinense (warcinisca facere significa fare giornate obbligatorie di lavoro).
(81) La pieve di S.Mamante può essere ritenuta sorta al servizio della massa di Lizzano (vedi donazione astolfiana) e sottoposta alla giurisdizione del vescovo di Bologna.
(E1) Tra le terre donate da Orso a Nonantola c’è anche Splezano.
(W8) Alcuni documenti fanno risalire a quest’anno la chiesa di Crespellano. - 753
(52) Falso diploma astolfiano dove è citato Capuano (Capugnano).
(C1) Fondazione del monastero di S.Giulia (S.Salvatore) di Brescia da parte di Ansa, moglie del re Desiderio dei longobardi. La prima badessa è la figlia di loro Anselperga.
(BS) Sasso di Lizzano è compreso in un affidamento di terreno che il re longobardo Astolfo fa al cognato Anselmo. - 754
(HE) Probabile promessa di Pipino che fa sperare il papa di ottenere il controllo dell’esarcato.
(11) ? Forse quest’anno (ma la data è controversa) è emesso un documento in cui si dice, tra l’altro, oltre alla donazione a S.Giustina di Padova di beni posti in comitati diversi, che vengono donati anche nel comitato bolognese … alia fundora sociorum, Piscianus, Marianus, Gabianus, Julianus…, item fundo in alio loco sociorum, alio fundo Micauri, quod est sub ripa de Barbiano et Gabiano inter Clodia et Strata. Il documento potrebbe essere del 655-56, o del 673, o del 754-55, o del 793, o del 928. Non c’è certezza sullaautenticità del documento. I socii sono ‘coloro che sono solidalmente responsabili nei confronti del fisco imperiale e che poi diventano piccoli proprietari con l’obbligo del servizio militare. Forse di tratta di elementi avaroslavi o bulgari penetrati alla fine del sec. VI per terra o al più tardi nel 642 per mare. La Strata è la via Emilia, e la Clodia è la Predosa. - 755
(AB) ? Viene fondata dai monaci nonantolani il monastero di S.Lucia di Roffeno, in appoggio alla strada transappenninica che passa attraverso il territorio d’Aiano e probabilmente vicino a Fontana Langobardorum, a cui vicino sorse un ospedale (presbitero Passuti) mentre un altro ospedale è documentato presso la Canevaccia.
(22) Il re Astolfo dona al monastero di Fanano la corte di Canetolo. (31 maggio). - 757
(71) Desiderio, diventato quest’anno re, invia Anselmo in esilio a Montecassino (forse perchè Anselmo aveva appoggiato il regno di Rachis). - 758
(C1) Re Desiderio fonda il monastero di S.Salvatore e S.Benedetto di Leno (Brescia).
(W8) Re Desiderio fonda il monastero di S.Salvatore e S.Benedetto di Leno (Brescia). - 761
(C1) Desiderio, re dei longobardi, dona a Montecassino i monasteri seguenti:
S. Benedetto in Adili,
S. Martino iuxta stratam Petrosam,
S.Giovanni in curte Frassenetule,
S.Donnino in curte Argele,
S. Vitale in curte Calderaria,
S. Maria in Laurentiatico.
Il documento è un falso attestante però genuinità. Adili è località poco a sud di S.Agata, lungo la strada per Rastellino. - 762
(C1) ? Il duca Giovanni vende alla badessa di S.Giulia di Brescia, Anselperga, 200 jugeri di terra avuti per dono regio posti infra Redduto in territorio modenese. - 767
(F6) Carta dotis del 5 febbraio scritta a Pistoia: Gaidoaldo medico dona alcuni possessi al monastero di S.Bartolomeo di Pistoia, da lui costruiti e dispone che altri monasteri da lui costruiti a Pistoia, Pavia e Cassio dovranno essere soggetti a S.Bartolomeo. Cassio potrebbe essere Casio. - 769
(SB) Muore probabilmente Sergio, Arcivescovo di Ravenna. - 772
(22) Esiste già il monastero di S.Salvatore in val d’Agna.
(43) Un documento conferma che Monteveglio è sottoposto alla giurisdizione ecclesiastica bolognese in territorio bononiense.
(43) Un documento ricorda un Giovanni, duca di Persiceta.
(HE) E’ provata l’esistenza del figlio Giovanni del dux Ursus.
(71) Giovanni, duca di Persiceta, vende 200 jugeri di terra nel territorio di Reductum (Redù), a sud est di Nonantola, ad Anselberga, figlia del re Desiderio e badessa del monastero di S.Salvatore di Brescia.
(C1) Adelchi re conferma a S.Salvatore di Brescia le donazione fatte da Ansa e da Desiderio tra cui il monastero bolognese di S.Cassiano, donato alla badessa Anselperga dal presbitero Sindulfo. - 774
(SB) I Franchi, guidati da Carlo Magno, sconfiggono definitivamente i Longobardi. Bologna viene “restituita” con l’esarcato al papa (anzichè all’imperatore, che comunque è impotente).La potestà del papa non è assoluta, ma è subordinata al regno franco. Si rivoltano gli arcivescovi che non vogliono essere sottomessi al papa. Impediscono agli inviati del papa di entrare in Bologna ed in Imola per raccogliere i giuramenti di fedeltà.
(43) Fine della soggezione di Bologna ai Longobardi che vengono sostituiti dai Franchi.
(HE) Carlo Magno rinnova la promissio di Pipino di 20 anni fa.
(71) Carlo Magno sconfigge definitivamente Desiderio. Anselmo torna dall’esilio e viene beneficiato da Carlo Magno (i beni, seppure frazionati, dei duchi di Persiceta, ed altre terre). - 775
(52) Diploma di Carlo Magno (analogo per contenuto ? al falso astolfiano) che cita luoghi come Capugnano e Casio.
(W1) Il papa Adriano I invia a Bologna un incaricato per prendere possesso della città. Tale incaricato ha il compito di non sostituire i dirigenti in carica, ma di farli andare a Roma per ricevere l’ufficializzazione della loro posizione. Vengono così mantenute le strutture longobarde. - 776
(43) Un documento attesta che Giovanni, duca di Persiceta, era figlio del duca Orso, probabilmente già defunto. Si citano terre appartenenti ai duchi di Persiceta comprese nel pago Montebelio. E’ citata anche una sorella Orsa di Giovanni.
(HE) E’ provata l’esistenza del figlio Giovanni del dux Ursus.
(11) Donazione a Nonantola di beni posti, fra l’altro, in Casale Sociolo, Pago Montebellio oliveto circumdato.
(G4) Castrum Gissaro quod dicitur Britu, probabilmente riferito a Castel de Britti, che sorge su uno scoglio gessoso. - 778
(SG) Disfatta dell’esercito di Carlomagno a Roncisvalle, ad opera dei musulmani. - 782
(51) Si ricorda un fondo Sala in una bolla del papa Adriano I, come terreno ubicato vicino ad Imola. - 786
(SB) Carlo Magno sosta a Bologna, da dove trasporta in Francia alcune reliquie dei Ss. Vitale ed Agricola. Il mese è dicembre. Le reliquie sono state trasportate a Clermont.
(W1) Carlo Magno è di passaggio a Bologna, dove partecipa alle feste religiose in onore dei martiri Vitale ed Agricola, di cui porta alcune reliquie a Clermont in Francia.
(W1) Carlo Magno lascia ai bolognesi reliquie di santi franchi. - 789
(43) In una carta compare una corte detta terra S.Stephani su cui sorge una cappella appunto dedicata a S.Stefano in un luogo che sembrerebbe essere Bazzano.
(43) Il figlio di Giovanni, duca di Persiceta, Orso completa e conferma la donazione paterna al monastero di Nonantola.
(11) Conferma della donazione del 776: in casale Sociolo pago Montevelio olivetum unum.
(E1) Orso è chiamato dux de Perseceta. Probabilmente il titolo ducale è di origine bizantina e non longobarda. Il titolo appare avere puro valore nobiliare. Il figlio di Giovanni lo possiamo chiamare Orso II dato che Giovanni stesso è figlio di un Orso.
(E1) Forse la curtis Ursonis di cui si parla nella donazione fatta a Nonantola è da riferire al padre di Giovanni, Orso.
(E1) Una trascrizione del 1632 (Muratori) riporta il padre Giovanni di Orso II come dux Perseceti et Pontis Ducis. Quest’ultimo attributo manca nelle attuali documentazioni. - 793
(11) ? Forse quest’anno (ma la data è controversa) è emesso un documento in cui si dice, tra l’altro, oltre alla donazione a S.Giustina di Padova di beni posti in comitati diversi, che vengono donati anche nel comitato bolognese … alia fundora sociorum, Piscianus, Marianus, Gabianus, Julianus…, item fundo in alio loco sociorum, alio fundo Micauri, quod est sub ripa de Barbiano et Gabiano inter Clodia et Strata. Il documento potrebbe essere del 655-56, o del 673, o del 754-55, o del 793, o del 928. Non c’è certezza sulla autentcità del documento. - 798
(C1) Carlo Magno riconferma a Montecassino la donazione di Desiderio del 761 riguardante S.Benedetto in Adili. - 799
(E1) Mechis e Rotari, figli di Sabiniano, magnifico duco, fanno a Nonantola una donazione in cui figura anche il campo Guarnix duco magnifico, situato tra Cento e Persiceto. Il campo Guarnis duco può essere identificato con l’attuale Campodose, nel territorio di Finale Emilia.