Origine di Bologna

Vie, strade, vicoli, piazze, luoghi di Bologna.

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Secolo IX

  • 800
    (SB) Natale: Carlo Magno è  eletto imperatore a Roma dal papa.
    (E1) Forse si prolunga a  quest’anno la donazione di Mechis e  Rotari a Nonantola.
  • 801
    (SB) Carlo Magno, appena  eletto imperatore, tiene un placito  sul Reno per definire la  giurisdizione del territorio di  Lizzano conteso da Vitale (vescovo  di Bologna) e l’abate di  Nonantola Anselmo. Carlo Magno si  porta a Clermont reliquie dei SS.  Vitale e Agricola dal complesso  Stefaniano. L’esarcato è appena  stato riconsegnato al papa.  Inizia il rapporto vassallatico.
    (AB) La contesa per Lizzano si  risolve così: per la parte  ecclesiastica la giurisdizione  della pieve di Lizzano spetta al  Vescovo di Bologna, mentre la  giurisdizione civile spetta  all’abate di Nonantola.
    (ST) Nasce Agnello Ravennate.
    (22) La disputa tra il vescovo  di Bologna e l’abate di  Nonantola è nata perchè l’abate ha  allontanato il presbitero Urso  dalla chiesa battesimale in vico  Liciano che invece è rivendicato  come giurisdizione dal vescovo  di Bologna.
    (51) L’imperatore Guido  concede a tale Titelmo omnem rem  publicam qui est in pago Celeri et  in pago Brento et in pago Gixo  atque in pago Barbarorum et  iudiciaria de ipsis quatuor  castellis.
    (W1) Carlo Magno, in una  località imprecisata sul Reno, dirime  una vertenza tra il vescovo di  Bologna Vitale ed Anselmo,  fondatore di Nonantola a proposito  della giurisdizione di  Lizzano.
    (BS) 29 maggio: Carlo Magno,  di ritorno da Roma, si ferma al  di sopra del fiume Reno,  riconfermando per iscritto il  possesso di territori, tra cui  Lizzano, all’abate di Nonantola.
  • 804
    (C4) Diviene vescovo di  Bologna Teodoro III (che farà  trasportare, secondo Agnello, da  Ravenna il sarcofago del patrizio  Rufo per farne il proprio sepolcro
  • 806
    (HE) Il confine tra Modena e  Bologna (la Muzza) viene  indicato come termini sancti Petri  nella divisione tra i figli di  Carlo Magno. Tale confine  discrimina i territori franchi dalla  Romagna.
  • 813
    (SG) (?) In un altopiano  dell’estrema Galizia viene ritrovato  un sarcofago contenente delle  spoglie ritenute quelle  dell’apostolo Giacomo il Maggiore. In  questo luogo (su cui nascerà la città di S.  Giacomo di Compostella) Alfonso II il  Casto, re delle Asturie e di Leòn,  fa erigere un monastero.
  • 817
    (HE) Ludovico il Pio conferma  un documento (poi perduto)  relativo alla promissio di Pipino e  Carlo Magno.
  • 818
    (C1) Il papa Pasquale I  conferma alla chiesa di Ravenna  S.Stefano Iuniore (Ravenna).
  • 822
    (31) Si trova il termine  Judiciaria riferito a Monteveglio a  proposito di una concessione   fatta da Ludovico il Pio alla  chiesa di Modena (… situm infra  iudiciaria Montebelliensi).
    (43) E’ citata la iudiciaria  montebelliensem in cui è compreso  S.Apollinare presso il  Castello di Serravalle.
    (W8) Un diploma di Ludovico il  Pio nomina per la prima volta  S.Apollinare presso Serravalle.
  • 824
    (AP) 9 persone di Fiesso, tra  cui un notaio, presentano  querela a Guido, messo imperiale,  contro l’abate di Nonantola.
    (HE) Constitutio Romana di  Lotario I. Vengono nominati Duces  et Iudices quali funzionari  pontifici che devono sottostare al  controllo di due missi.
    (94) Esiste almeno da  quest’anno la pieve di S.Procolo sul  Senio.
  • 825
    (HE) La Romagna non viene  presa in considerazione nel grande  capitolare di quest’anno che  determina la suddivisione  dell’Italia in circoscrizioni più  ampie.
    (C4) Muore il vescovo di  Bologna Teodoro III.
  • 827
    (43) Solo quest’anno è  inoppugnabile la citazione del pago  territorio Persecetano, dotato di  un notaio che redige un atto di  investitura a favore  dell’Abbazia di Nonantola della quarta  parte della selva di Ostiglia. A  tale investitura partecipano  due messi imperiali e partecipano testimoni da tutte le parti  ove erano possedimenti  nonantoliani. Il nome del notaio è  Martino, di Persiceta.
  • 828
    (43) Alcuni luoghi confermati  alla chiesa di S.Giustina di  Padova (da una donazione del 673)  sono detti siti in salto Plano.
    (E4) Nella donazione di papa  Gregorio IV a S.Giustina compare  il fundo Michauri sito …  super ripam de Barbiano et Gabiano  intra Cludie et Strata … .  Gabbiano è luogo presso Monzuno  che fu nel basso medio evo anche  comunità rurale amministrativa autonoma.
    (W8) Croce di marmo della  pieve dei Ss. Protasio e Gervasio  in Budrio.
  • 830
    (ST) ? Agnello Ravennate  scrive nel liber pontificalis  ecclesiae ravennatis che manca una  delle 14 suffraganee assegnate da  Valentiniano III alla chiesa  di Ravenna: una vero episcopalis  cathedra, civitate destructa,  deest, cuius vocabulum Brintum  dicitur, non longe a Bononiensi  urbe. Alcuni la identificano  con Brento, altri con Castel de’  Britti. Par e improbabile però  che si tratti di Brento. Si  doveva trattare di Brixillum e non  di Brintum (errore di  trascrizione). Quindi non Brento ne’  Castel de’ Britti, ma Brescello, vicino a Reggio Emilia, già sotto  la giurisdizione ravennate,  distrutta nel 588 parzialmente e  totalmente nel 603.
    (11) Gregorio IV conferma a  S.Giustina di Padova beni e  privilegi. Conferma anche la  donazione (con data dubbia) del 754 o  del 793:  … et in casale  socioria terra iuges decem … et  sacioso … item fundo in alio  loco Sacioso, et alio fundo  Micauri, qui est super ripa de  Barbiano, et Gabiano inter Clodia  et Strata. Si tratta di una  falsificazione del X secolo.
  • 831
    (43) Un documento afferma che  il fundo Talpalo (l’odierna  Tivoli, vicino a S.Giovanni in  Persiceto) è infra territorio  bononiense vel mutinense facendo  forse riferimento al mutamento del  corso della Muzza e alla  sentenza di re Rachis.
    (43) Viene citato il pago  Brentense nel territorio di Bologna  e che comprende Muniano e la  corte Avitianica.
  • 838
    (HE) A Ravenna ci sono due  vescovi, uno missus domini  imperatoris, l’altro quale missus  sancte sedis apostolice (dobbiamo  vederli come le autorità di  controllo create nell’824).
  • 842
    (43) Leodohino gastaldo riceve  in enfiteusi dal vescovo di  Modena Giona terre poste in  finibus Saltuspano.
  • 844
    (AP) Un esercito con Lodovico,  figlio di Lotario e con il  vescovo di Metz Digone viene in  Italia seminando morte. I  bolognesi si rifugiano sulle montagne  e forse nascono le leggende di  Montovolo.
    (HE) Il giovane Ludovico II  marcia su Roma per deporre Sergio  II, nominato illegalmente  papa. Il suo esercito saccheggia  Bologna, trattandola da città  nemica.
    (SG) Battaglia di Clavijo vinta da Ramiro I (successore di  Alfonso II il Casto) sui mori. La  tradizione parla di una  apparizione di S.Giacomo che trascina i  cristiani alla vittoria.
  • 850
    (ST) Muore Agnello Ravennate.
  • 851
    (SB) Un duca Pietro presiede  un processo assieme al vescovo.
    (43) Un Petrus dux …  resedebat in iuicio insieme  all’omonimo vescovo, coadiuvati da due  dativi (duca e dativo sono  cariche bizantine).
    (43) Testimonia Heimerico  gastaldo de Montebellio.
    (HE) Viene menzionato il  comitato di Modena.
  • 852
    (AP) Lizzano e Gabba, già  sottoposti all’abbazia di Nonantola  dall’epoca di Carlo Magno e dei  Longobardi, fanno ricorso  all’imperatore a causa della  pesantezza della mano nonantolana.  Essi apparivano divisi per  parrocchia: la forma embrionale del  comune rurale.
  • 854
    (51) I coniugi Stefano e Digna  donano all’arcivescovo di  Ravenna quanto possiedono in due  fondi, uno dei quali è chiamato  Sala posti nel territorio imolese  nella pieve di S.Angelo in  Campiano.
  • 855
    (43) Un atto di donazione  attesta che le tre masse di  Metaciano, Medicina, Boeta sono in  territorio bolognese, che quindi  si spinge fino al Sillaro.
    (43) Il figlio del duca  Romualdo che risiede nell’imolese  dona all’arcivescovo di Ravenna le  tre masse sopra ricordate.
    (91) Donazione di Gisolfo,  figlio del duca Romualdo,  all’arcivescovo Giovanni: vengono  donate la corte di Bagnara (nella  pieve di S.Agata sul Santerno),  le masse di Medesano, Medicina e  Buda. Buda viene citata come  Boetas ed è centro importante.
  • 858
    (91) Un documento ci dice che  l’isola di Palazzuolo è situata  inter duabus lateribus  fluminis, qui vocatur Padus et Renus, a  tertio latere mare.
  • 862
    (HE) L’atto di sottomissione  dell’arcivescovo di Ravenna  riferisce che l’elezione dei  vescovi viene fatta da dux, clerus et  populus.
    (HE) Niccolò I prende seri  provvedimenti e costringe  l’arcivescovo Giovanni a riconoscere i  diritti di Roma.
  • 864
    (HE) L’arcivescovo Giovanni si  unisce a Ludovico II che  marcia su Roma facendo intendere al  papa di non volerlo  assecondare.
  • 866
    (HE) Reclutamento di soldati  contro i Saraceni. L’Italia  viene divisa per motivi di difesa  in 12 regioni, escludendo però la  Romagna.
  • 870
    (TO) (?) Leodoino è vescovo di  Modena. Costruirà fortificazioni  attorno alla cattedrale e  all’episcopio e agli edifici  annessi.
  • 872
    (RC) Re Alverde VI di  Bretannia, di passaggio a Bologna,  sposa una bolognese, e dal  matrimonio nasce Pepolo, da cui avrebbe  origine la famiglia Pepoli.
    (TO) Ludovico II autorizza il  vescovo di Piacenza a  foritificare la sua cattedrale e la sua  residenza.
  • 875
    (SB) Muore l’imperatore  Ludovico II. Bologna si schiera con  il papato durante la lotta per  la successione. Il papa è per un  successore franco. Ravenna  appoggia il partito tedesco. Inizia  il periodo del ‘Regno Italico  indipendente’.
  • 876
    (HE) Carlo il Calvo a Pavia  garantisce al papa i beni della  chiesa da ogni alienazione e  violazione. Il papa dovrebbe  essere Giovanni VIII
    (C1) S.Antimo di Chiusi (forse  eretto da Carlo Magno) viene  dato in beneficio al vescovo di  Arezzo.
  • 878
    (SB) Rodoaldo, figlio del duca  Giovanni, sposa la figlia del  doge di Venezia Orso. Sono  documentati altri duchi di Bologna,  come Petrone, i cui figlio e  nipoti (Giovanni ,Pietro e  Lamberto) non sono ricordati con  alcun titolo.
    (43) Viene documentato il duca  di Bologna Giovanni ed il  figlio Rodoaldo.
    (HE) Giovanni VIII esorta  iudices et duces et populus  Ravennae commorantes alla difesa della  città.
    (E6) E’ ricordata la abbazia  di Pomposa in una lettera  pontificia.
  • 879
    (71) Da quest’anno l’abbazia  di Nonantola è retta da  Teoderico.
  • 880
    (SB) (?) Muore Giovanni,  vescovo di Bologna. Severo, eletto  dal clero e popolo bolognese,  viene scavalcato dai vescovi di  Ravenna che impongono Mainberto,  di cui la storia tramanda  delitti e nefandezze. Tutto ciò  malgrado il papa sostenesse Severo.
    (HE) Il diacono bolognese  Mainberto si mette al seguito  dell’arcivescovo di Ravenna.
    (71) Teoderico di Nonantola  costruisce in questi anni la  chiesa di S.Michele foris castrum.
  • 881
    (HE) Carlo il Grosso convalida  i diritti pontifici nella  forma voluta dal papa.
  • 882
    (HE) Muore il papa Giovanni  VIII e l’episcopato nell’esarcato  è sempre più nelle mani  dell’arcivescovo di Ravenna.
    (HE) Il diacono bolognese  Mainberto si mette al seguito  dell’arcivescovo di Ravenna contro  la volontà del papa.
  • 883
    (43) Un teste ad un placito  interprovinciale tenuto a  Nonantola e citato assieme ad altri  personaggi provenienti dal  territorio di Bologna proviene da  Verabulo.
    (43) Un altro teste è Deudado  de Persescida.
  • 884
    (SB) Il Vescovo Maimberto dona  al vescovo di Parma il  complesso di S.Stefano. Il vescovo di  Parma era in ottimi rapporti  con l’imperatore Carlo il Grosso.
    (HE) Mainberto è già vescovo di  Bologna ed è ancora al seguito  dell’arcivescovo di Ravenna.  Dona parti consistenti del  patrimonio ecclesiastico bolognese al  vescovo di Parma (16 marzo:  S.Prospero a Panigale).
    (91) Buda in un documento  viene ricordata con il nome di  Bueta.
    (91) Esistono già le pievi di  S.Maria di Buda, dei SS.Gervasio  e Protasio e di S.Giovanni in  Triario (oggi Minerbio).
  • 887
    (HE) Carlo III ratifica la  donazione che deve avere fatto  Mainberto al vescovo di Parma di  S.Stefano, S.Ambrogio, S.Anna ed  altre chiese.
    (A3) Carlo il Grosso conferma  al vescovo di Parma Wibodo le  chiese acquistate da Mainberto  tra cui la Sancta Hierusalem di  S.Stefano (sanctum Stephanum  qui dicitur sancta Hierusalem).  Forse è la prima menzione della  Hierusalem.
    (71) ? Probabilmente muore  l’abate di Nonantola Teoderico.
    (W8) Il duca Gisolfo dona il  territorio di Medicina  all’arcivescovo di Ravenna. In seguito,  però, per eredità successive,  questo territorio perverrà al conte Guelfo e quindi a  Matilde di Canossa.
    (SS) Notizie certe sulla  Hjerusalem bolognese.
  • 888
    (AP) L’impero carolingio si  disgrega.
    (71) Una ricca famiglia di  Rastellino fa una donazione a  Nonantola. (Rastellino, come  Rastellioro, deriva da rastellum,  cancello, che indica un luogo di  confine).
  • 890
    (HE) L’arcivescovo di Ravenna  Romano designa il proprio  successore (segno che il papa aveva  perso potere).
    (TO) (?) Forse muore Leodoino,  vescovo di Modena.
  • 891
    (43) Un documento induce a  porre il confine orientale della  giurisdizione ecclesiastica  bolognese fino alla Sellustra,  almeno per la zona montana. Si  parla di una unica iudiciaria che  comprende quattro pagi: Monte  Cerere, Brento, Gesso e  Barbarolo.
    (A1) L’imperatore Guido  (durante lo sfascio dell’impero  carolingio) può disporre della  giurisdizione civile sui castelli di  Gesso (Imola), Monte Celere,  Brento e Barbarolo e dei beni  pubblici ivi esistenti.
    (81) L’imperatore Guido  concede a tale Titelmo omne rem  publicam que est in pago Celeri et  in pago Brento sive in pago Gixo  atque in pago Barbarorum et  iudiciaria de ipsis quatuor  castellis et quantumcumque ibidem ad  nostram pertinet potestatem.  La cessione della iudiciaria fa  chiaramente intendere che i  quattro castelli sono sottoposti  direttamente alla autorità regia
    (A1) Diviene papa Formoso. A  questo periodo va riferita la  confinazione diocesana di  Bologna, in quanto Formoso concede un  privilegio a Bologna (ricordato  nel 1074) in cui vengono  descritti i confini diocesani.
  • 894
    (HB) I bolognesi attaccano  l’esercito dell’imperatore Lotario  in viaggio per Roma.  L’esercito era guidato dal figlio di  Lotario, Ludovico. Lotario, per  vendicarsi, si sarebbe vendicato  con quelle stesse truppe al  ritorno da Roma distruggendo  Bologna, e facendo strage tra la  popolazione civile. La  ricostruzione di Bologna sarebbe avvenuta  in modo disordinato.
    (AP) Lotte tra Berengario e  Guido da Spoleto e calata in  Italia di Arnolfo e Lodovico, re di  Provenza.
  • 896
    (A1) Muore papa Formoso.
  • 898
    (SB) Bologna assieme  all’esarcato viene unita al regno  italico. Ciò in seguito ad un concilio  tenuto a Ravenna. L’unione di  Bologna al regno Italico portò  di fatto Bologna al regime  comitale. Ora Bologna è posseduta dal  regno italico sotto la  supervisione del papa, mentre in  passato era posseduta dal papa sotto  la supervisione  dell’imperatore.
    (OT) L’unico possedimento che  si conosca della chiesa di  Bologna è la Selva Pescarola sul  Reno.
    (22) Placito tenuto dal conte  Guido a Cinquanta, nel  bolognese. Viene ricordata la donazione  del 755 di re Astolfo.
    (43) I tre scabini che  assistono al placito del conte Guido  vengono da Verabulo e si  chiamano Costantino, Venerio e  Giovanni (nomi tipicamente romani).
    (43) Presenziano al placito  due uomini di Montevelio.
    (43) Ermenaldo e Martino,  notai e scabini del pago Persicete  si firmano come testi al  placito tenuto a Cinquanta dal conte  Guido.
    (43) L’estensore del placito  di cinquanta, Lupo, è notaio e  dativo huius plebis S.Vincecii  Saltus ed altri testimoni vengono  da Salto.
    (43) Al placito interviene  Giovanni del fu Costantino,  scabino di Brento, dimostrando quindi  con la sua presenza che il  conte di Modena esercitava il suo  potere anche su Brento.
    (HE) Il papa Giovanni IX  chiede all’imperatore Lamberto di  rinnovare il Privilegium sanctae  romanae ecclesiae ed il pactum  come aveva già fatto il padre  Guido e gli imperatori  precedenti.
    (HE) Il 7 dicembre Berengario  I sosta a Bologna.
    (G4) Il conte Guido di Modena  indice a Cinquanta un placito per dirimere una controversia  tra l’abbazia di Nonantola e la  chiesa di Modena. A coadiuvarlo  vi sono giudici e magistrati  dai territori da lui controllati.  Tra essi Giovanni del fu  Costantino, scavinus di Brento.
    (W1) L’Esarcato e Bologna  passano al regno Italico  indipendente, secondo un concilio tenuto  a Ravenna. Si ha la  sostituzione del regime ducale (referente  alla chiesa) con un regime  comitale (referente ai re  d’Italia).
    (W1) Diploma concesso da  Berengario I a Bologna dopo  quest’anno. Vengono fatte concessioni  sulla navigazione sul Reno e sul  mercato da tenere presso la  selva di Pescarola. Tali  concessioni sono fatte al vescovo di  Bologna.
  • 899
    (AB) Invasioni degli Ungari.  Forse, assieme ad altre  fortificazioni, sorse Castel d’Aiano.
    (W1) Gli Ungari colgono tutti  di sorpresa.
    (SG) Alfonso III fa  ricostruire e ampliare la primitiva  chiesa in Galizia dove sono  custodite le (presunte) spoglie di  S.Giacomo. La sede episcopale viene  trasferita da Iria Flavia a  S.Giacomo. Il motivo è dato dal già  grande numero di pellegrini.
  • 900
    (AB) Invasioni degli Ungari.  L’abbazia di Nonatola viene  distrutta.
    (W1) Il diploma di Berengario  I al vescovo di Bologna sulla  navigazione nel Reno non è  posteriore a quest’anno.
    (W1) Per paura degli Ungari, forse sono nascoste accuratamente reliquie in S. Stefano, non da  S. Petronio, come invece in seguito  la tradizione dirà.
    (VE) Si suppone esista già un  santuario di S. Maria della  Consolazione. sul massiccio del  Monte Vigese.
    (TO) Il vescovo di Reggio,  Pietro, ottiene da Ludovico III la  licenza di foritificare  cattedrale e edifici annessi.
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