Non ci sono notizie di interventi mirati alla conservazione della tavola prima del XVII secolo. Da allora possiamo elencare interventi (più o meno importanti) nelle seguenti date:
- 1625
- 1898
- 1955
- 1971
- 2010
- 2011
- 2012
1625
L’Icona della Beata Vergine di San Luca fu conservata “alla meglio” dalle monache domenicane che ne avevano cura. Fu esposta per secoli ad agenti esterni quali umidità, fuoco (quello delle candele, anche se in un caso corse il rischio di andare distrutta a causa di un vero incendio), cadute accidentali (durante le processioni). Doveva essere ridotta veramente male, con le tavole sconnesse, con la pittura rovinata in più punti, quando nel 1625 si decise di forgiare una teca in rame argentato e di rinchiudervela dentro. La teca, quella tutt’ora usata, lascia copre completamente la parte posteriore dell’Icona, mentre anteriormente copre la cornice.
1955
Un secondo intervento documentato è quello dal 31 marzo all’8 aprile 1955 disposto dal cardinale Giacomo Lercaro. Un ulteriore biglietto, incollato sul verso dell’involucro, ricorda che il 26 aprile 1976 l’icona fu prelevata per eseguire alcuni rilievi (documentati nel libro di Mario Fanti et al. “La Madonna di San Luca in Bologna …” del 1988) ed alcune radiografie. Come da rogito del notaio Reggiani, l’immagine fu riposta e chiesa nella teca lo stesso giorno.
2010
Nell’estate 2010 la riza della Madonna di San Luca fu oggetto di pulizia e restauro. Durante questo periodo l’immagine fu protetta da un’altra riza ed infine, a restauro ultimato, il 14 agosto 2010 l’Immagine fu riposta nella riza restaurata.
2011
Un ulteriore restauro, autorizzato dal cardinale Carlo Caffarra, fu fatto dal 17 al 27 maggio 2011 a cura della soprintendenza ai beni artistici di Bologna, dott. Franco Faranda. Anche il mantello della Madonna fu oggetto di restauro in questo periodo (ad opera del Museo della Tappezzeria di Villa Spada).