Questa non è una vera storia, ma, piuttosto, un insieme di notizie e immagini tratte da fonti secondarie disparate (libri, articoli, opuscoli, editti, etc. , vedi la bibliografia), alcune delle quali sono “storie” vere e proprie, altre sono solo elementi che aiutano a comprendere la storia e le storie. All’inizio di ogni notizia è citata la fonte.
- 1619
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Inizia la costruzione del portico degli Alemanni (Carmelitani scalzi). - 1626
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Gli Assunti dell’Ornato descrivono come impraticabile in più punti la strada per San Luca, dopo una visita fatta con periti pubblici.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: i pubblici periti Vincenzo Sassi e Vincenzo Porta dichiarano praticamente impraticabile il sentiero, già ciottolato nel 1589, che va a San Luca. - 1631
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Il portico degli Alemanni è finito. - 1639
“Angelo Raule: Il Santuario della B. Vergine di San Luca”. Si comincia a costruire le cappelle lungo la salita e si concluderà l’anno prossimo. - 1640
“Antonio di Paolo Masini: Bologna Perlustrata”
Viene iniziata la costruzione di cappellette rappresentanti i misteri del rosario, dal Meloncello alla Madonna di San Luca.
“Carlo Degli Esposti: Un lungo viaggio etc.”. La vicaria Olimpia Boccaferri (1639-1641) fa costruire lungo il sentiero che porta al colle 15 cappelle con i misteri del rosario.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …” il 28 giugno le monache ottengono il permesso di costruire 15 cappelline rappresentanti i misteri del Rosario lungo il sentiero che porta alla Chiesa. L’approvazione del senato non fa altro che ratificare ciò che suor Olimpia Boccaferri aveva già iniziato l’anno precedente. - 1646
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”: Documenti e disegni di Camillo Sacenti datati quest’anno nelle carte dello zio Martinelli, sulla strada per San Luca e le cappelline che sarebbero poi dovute essere collegate dal portico. - 1655
“Carlo Degli Esposti: Un lungo viaggio etc.”. Primo progetto del portico. E’ gonfaloniere Innocenzo Facchinetti.
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Essendo legato il cardinale Lomellini, devoto della BV di San Luca, vengono chiamati il perito del senato Camillo Sacenti (nipote del Martinelli) e l’architetto del senato Ercole Fichi per preparare un progetto per il portico.
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Il progetto del Sacenti è datato 15 luglio. Quello di Ercole Fichi arriva con un po’ di ritardo (26 agosto) e con le scuse motivate dall’avanzata età (65 anni). Il progetto del Sacenti prevedeva un percorso sul lato meridionale della via e colonne semplici.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: nasce l’idea, probabilmente ad opera del cardinale legato Giovanni Girolamo Lomellini e dei confratelli della Morte, del portico. - 1658
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Il cardinale Lomellini lascia l’incarico ed il progetto del portico viene accantonato. - 1665
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Viene costruito il portico di Sant’Orsola. - 1666
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Viene costruito il portico del Ricovero o di S. Gregorio dei Mendicanti. - 1672
“Cesare Monari: Storia di Bologna”. Prima presentazione da parte del sacerdote di Pieve di Cento Don Lodovico Zeneroli del progetto di un porticato che congiungesse la sommità del Colle della Guardia con la città, progetto accolto freddamente dal Comune. - 1673
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Viene costituito un comitato promotore (maggio) per raccogliere fondi per il portico, mentre è legato Lazzaro Pallavicini. Comitato di privati cittadini guidato dal sacerdote modenese Don Lodovico Generoli, cappellano dell’ospedale di S. Biagio per i pellegrini. Uno dei governanti dell’ospedale è il marchese Girolamo Albergati, confratello della Morte. Domanda presentata in agosto. In ottobre, con il nuovo legato Bonaccorso Bonaccorsi, arriva l’approvazione, con alcune condizioni: che il portico non gravi sui costi di pubblico o privati, che la strada restasse libera per le carrozze, che non fosse impdito lo scolo delle acque e che infine la sovritendenza fosse affidata agli assunti della strada di San Luca. - 1674
“Cesare Monari: Storia di Bologna”, “Serafino Calindri: Dizionario Corografico etc.”.
28 giugno – con la posa della prima pietra fra i numeri 130 e 131 inizia la costruzione del portico. La cerimonia era stata programmata per il 26 ma un furioso temporale causò il ritardo. Nello stesso anno vengono completati verso la città 57 archi e verso il Meloncello altri 162 archi.
Serafino Calindri: Dizionario Corografico etc. L’arco 130 è poco dopo passato l’osteria del Moro che è dall’altra parte della strada, quasi di fronte. Con la posa della prima pietra viene cementata una medaglia in bronzo con l’effigie di Clemente X su un lato e lo stemma di Bologna dall’altro.
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. 28 aprile. Viene concesso il suolo pubblico dal Senato, secondo il progetto del Sacenti. I promotori si accorgono però che è meglio un percorso a valle e chiedono il permesso di cambiare il percorso. Gli assunti esaminano la richiesta e riferiscono al senato, allegando il parere favorevole del legato (23 giugno). 25 giugno arriva l’approvazione.
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …” Posta la prima pietra il 28 giugno all’arco 130-131 (ora 132), dietro specifica richiesta della compagnia di San Giobbe. Poi si riprese dall’arco trionfale di inizio, costruito a spese del cardinale legato Bonaccorsio Bonaccorsi.
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Viene costruita la cappella del XV mistero.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Il 28 giugno il capomastro Cassani mise i primi mattoni e don generoli posò una medaglia commemorativa assieme a varie reliquie. L’opera inizia il 22 agosto con il capomastro Girolamo Torri, mentre Nicolò Pulega affiancò il Sacenti nel tirare le linee. Il progetto del Sacenti, secondo Breventani, fu migliorato dall’architetto Gian Giacomo Monti, architetto del Marchese Girolamo Albergati.
Viene eretto l’arco Bonaccorsi. - 1675
“Cesare Monari: Storia di Bologna”. Viene costruito l’arco Bonaccorsi (Legato Bonaccorso Bonaccorsi, disegno Giacomo Monti).
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …” Il cantiere completa dall’arco iniziale (130-131) al Meloncello.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Mentre si lavora alacremente in pianure, vengono costruiti otto archi alla cima del Monte nel terreno del canonico Bernardo Pini (anche egli confratello della Morte). Questi archi interessarono un tratto tra il XIV e il XV mistero. Il primo tratto in collina si arrestò nei pressi del mistero XIII dove c’era un terreno malagevole ed una grande curva che doveva essere modificato. - 1676
“Cesare Monari: Storia di Bologna”. Sono completati i 303 archi dalla città fino al Meloncello.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Secondo il Masini sono completati 300 archi da Porta Saragozza alla Salita al Monte e ne devono ancora essere costruiti 400 per arrivare in vetta. - 1677
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: 17 ottobre “passamano” organizzato dai filatoglieri (cronaca di Francesco Galliani). - 1679
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: Il canonico Pini acquista dalla famiglia Pastarini un terreno a monte del Meloncello, utile per la costruzione dell’attacco del portico in collina. - 1690
“Carlo Degli Esposti: Un lungo viaggio etc.”. Viene inviato legato a Bologna Benedetto Panfili, romano ma imparentato con il marchese Girolamo Albergati, influente ed attivo fabbriciere di San Luca, e con il marchese Innocenzo Facchinetti, già gonfaloniere nel 1655 (epoca del primo progetto del portico). - 1692
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Non è ancora costruito il primo mistero (arco di attacco). - 1695
“Oriano Tassinari Clò: I “viaggi” etc.”. Riprendono le discese con la Madonna coperta dal velo bianco.
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Si costruisce la cappella del 1° mistero o dell’Annunciazione, offerta del sarto romano di origine bolognese Carlo Moretti, che pagò anche i 6 archi seguenti.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Il primo tratto del portico si discosta molto dal tracciato del sentiero per ritornarvi solo dopo nove arcate. - 1697
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: vengono costruite due ulteriori arcate, dopo quelle del Moretti, a cura degli Anziani III Bimestre. - 1700
“Renzo Zagnoni: La venerazione”. Oratorio dedicato alla BV di San Luca davanti alla chiesa di Longara di Calderara di Reno, di proprietà Polini e poi passato agli Zani ed infine ai Donini.
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Del portico, oltre al tratto di pianura, sono completati il primo misteri e gli undici archi seguenti, e quarantanove arcate dal XIII mistero fino alla salinata finale.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: la cappella del mistero XIV appare molto più elaborata delle altre che furono costruite dopo. - 1701
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Muore a Pieve di Cento don Genaroli, dove era stato trasferito come canonico. - 1704
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Muore il Moretti che lascia un legato di 25.000 lira alla Fabbrica. - 1705
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. L’architetto Giovanni Antonio Monti segue i lavori degli otto archi compiuti quest’anno e seguirà i lavori degli anni successivi. Il Conti aveva proposto un tracciato, poi percorso, ripido, ma economico, a differenza di altro tracciato proposto da Giuseppe Torri ed altro ancora da anonimo architetto.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Con parte del lascito del Moretti viene acquistato il terreno di proprietà Sartori, subito a monte del punto in cui il cantiere si era fermato. Alla ripresa dei lavori si segue il percorso ideato da Giovanni Antonio Conti, architetto della Mensa Arcivescovile, malgrado fosse stata scelta una soluzione proposta dal Marchese Francesco Monti Bendini. Vengono costuiti ulteriori otto archi (dal 328 al 335) - 1706
“Anna Maria Matteucci: Carlo Francesco Dotti … etc.”. Compare il nome di Carlo Francesco Dotti nelle carte della chiesa di San Luca.
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Il Dotti, assieme al compagno Donato Fasana e ad altre squadre, costruiscono gli archi dal II al V mistero. 70 archi in tutto costruiti quest’anno.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: sono nominati tra i capomastri del cantiere Camillo Fasana e Carlo Francesco Dotti. Vengono fatto 70 archi e tre misteri.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: nelle memorie del padre domenicano Labat, è ricordato come alcuni, per contribuire alla costruzione del portico, non potendo fare altro, trasportavano dei mattoni lungo la salita per lasciarli ai muratori. - 1707
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Sono costruiti 58 archi con il V, VI e VII mistero.
“Alfeo Giacomelli: Valori simbolici …”. Le raccolte quaresimali in San Petronio vengono destinate alla fabbriceria del portico.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: 58 archi e 3 misteri.
“Bernabei”: San Luca”.Portico Famosissimo che per tre miglia conduce al Tempio della Beatissima Vergine detta di S. LUCA situato sopr. il MONTE della GUARDIA, formato di Archi seicento ventisette in circa, pubblicato alla comune notizia nel Febbraio del MDCCVII.
Incisione di Giuseppe M. Mitelli, pubblicata da Costantino Pisarri nel 1707.
- 1708
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Sono costruiti 19 archi e la cappella del VIII mistero. - 1709
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Sono costruiti 14 archi e la cappella del IX mistero.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Il portico supera il punto più difficile con il ponte delle orfanelle e l’inversione dell’affaccio. - 1710
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Si sbanca il terreno dopo il IX mistero. - 1711
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Si sbanca il terreno dopo il IX mistero. - 1712
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Si costruisce la cappella del mistero XI e le fondamenta del portico a salire. - 1713
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Si costruiscono gli archi dal XI fino al voltone del XIII mistero, mentre dall’alto si scende fino al XIII mistero.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …” Si procede a costruire il portico tra la cappella XI e la XIII (con l’esclusione di quest’ultima cappella stessa). Dall’alto si arriva al punto in cui la strada attraversa il portico. - 1714
“Anna Maria Matteucci: Carlo Francesco Dotti … etc.”. Progetto di C.F. Dotti per l’arco del Meloncello.
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. manca il voltone del XIII mistero e il tratto dal X al XI mistero. Muore Francesco Albergati.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: manca ancora il Mistero XIII e il tratto tra il X e l’XI. - 1715
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Si ritiene compiuta l’opera del portico e viene coniata una medaglia.
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Lotteria popolare per la raccolta di fondi per la fabbriceria del portico.
“Alfeo Giacomelli: Valori simbolici …” 9 archi eretti dai “Cavalieri della Braveria”, i nobili che avevano il loro ridotto sotto il portico della Morte.
“Bernabei: San Luca”.
Catalogo de’ Devoti , che sono concorsi alla Fabbrica de’ Portici, principiando dalla cima del Monte.
(la datazione, 1715, è desunta dagli archi ancora da completare).
- 1716
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Muore il canonico Bernardo Pini e lascia un cospicuo legato alla fabbriceria. Viene utilizzato per i muretti laterali del portico ed i fittoni.
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Lotteria popolare per la raccolta di fondi per la fabbriceria del portico.
“Alfeo Giacomelli: Valori simbolici …”. Viene restaurato l’arco Bonaccorsi, a cura dei nipoti del Bonaccorsi stesso.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: visita di Conti che descrive il tratto iniziale fino al mistero III come archi “legnamati” come quelli di pianura. Quelli successivi fino al XIV vengono descritti come “tavolati”, mentre il tratto finale dal XIV al XV mistero come “legnamati e lambrechiati”. In tale visita viene anche rilevato come alcuni archi (24) siano malandati.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Muore Bernardo Pini che lascia duemila scudi d’oro per opere di manutenzione da eseguire per 89 anni (la durata della sua vita) e 3000 lire una tantum (vedi memoria all’inizio del Meloncello).
“Bernabei: San Luca”.
DIVISIONE DEL SONTUOSO PORTICO CHE CONDUCE AL MONTE DELLA GUARDIA TRE MIGLIA LUNGI DA BOLOGNA OVE SI ADORA LA SACRA IMMAGINA DI MARIA VERGINE DETTA DI S. LUCA.
Xilografia di G.M. Moretti (1716) su disegno di Andrea Ferreri
- 1717
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Per la prima volta la Madonna scende sotto ai portici.
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Lotteria popolare per la raccolta di fondi per la fabbriceria del portico.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Viene coniata una medaglia commemorativa, per il compimento del portico, opera di Giambattista Fanelli.
“Bernabei: San Luca”.
- 1718
“Anna Maria Matteucci: Carlo Francesco Dotti … etc.”. Viene finalmente approvato dal senato il progetto del Dotti per il Meloncello.
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Si inizia a coprire con portico la scalinata finale.
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Lotteria popolare per la raccolta di fondi per la fabbriceria del portico. - 1719
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: viene conferito al Dotti il compito dell’attraversamento del Meloncello. - 1721
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. I lavori per la copertura della scalinata finale durano fino a quest’anno. Si è dovuto modificare l’attacco del portico al mistero XV.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Il Dotti ha completato il ponte del Meloncello fino ai parapetti e l’attigua rimessa per le carrozze. Viene terminato quest’anno anche la parte terminale del portico a coprire la scalinata. - 1730
“Serafino Calindri: Dizionario Corografico etc.”. Sono completati gli archi del portico fino al settimo arco passato il cappellone della Incoronazione, per un totale di 328 archi dal Meloncello in poi. - 1731
“Serafino Calindri: Dizionario Corografico etc.”. Viene terminato il ponte del Meloncello.
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Viene completato il Meloncello. - 1732
“Anna Maria Matteucci: Carlo Francesco Dotti … etc.”. Terminata la fabbrica del Meloncello.
“Angelo Raule: Il Santuario della B. Vergine di San Luca”. Costruito il Meloncello su progetto di Gian Francesco Dotti che probabilmente ha modificato un precedente progetto del Bibiena. - 1739
“Serafino Calindri: Dizionario Corografico etc.”. Più o meno quest’anno vengono terminati i portici.
Viene compito il portico fino all’arco Benelli - 1770
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Gian Giacomo Dotti rileva il pessimo stato degli archi dal 584 in poi (cosa già rilevata nel 1716 dal Conti). - 1774
“Anna Maria Matteucci: Carlo Francesco Dotti … etc.”. Il santuario può dirsi completato, con la facciata ed il collegamento al portico. - 1779
Particolare generosità nelle offerte verso la Madonna di San Luca. Si raccolsero 18.000 lire. I mercanti uniti offersero 500 lire per le quali ebbero la proprietà degli archi dal 519 al 526 (Mercatores Cives Aliquii MDCCLXXIX)
“Alfeo Giacomelli: Valori simbolici …”. Gli archi dal 530 al 545 furono ricostruiti dai mercanti, dopo il terremoto. - 1791
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. Durante la visita annuale di quest’anno il pubblico architetto si accorge che in località Sant’Alò diversi archi dal 217 al 229 strapiombano gravemente e presentano diverse crepe. Con parte di ciò che rimane del legato Pini si rinforzano gli archi con barbacani e speroni dalla parte della campagna e si svellono gli alberi vicini, le cui radici possono essere tra le cause del problema. - 1811
-
Ercole Gasparini et. al. Progetto di unire i portici di San Luca colle loggie del Cimitero Comunale di Bologna onde procurare a quest’ultimo stabilimento l’accesso a coperto il più economico. Stampato a Bologna dalla tipografia Sassi nel 1811.
“Carlo De Angelis: I Portici di San Luca… etc.”. 16 settembre: posa della prima pietra per il portico di raccordo con il cimitero comunale. Fin dal 23 febbraio era stato pubblicato il piano dei portici (160 archi). - 1817
“Carlo De Angelis: I Portici di San Luca… etc.”. L’architetto Gasparini pubblica un nuovo opscolo dal titolo Rinnovazione del Piano de’ nuovi portici del Cimitero di Bologna. - 1819
“Paola Foschi: Le vie di accesso al santuario …”. L’architetto Angelo Venturoli si accorge delle deprecabili condizioni degli archi nei pressi dell’osteria dei Malvezzi , a causa della poca profondità delle fondamenta e fa demolire e ricostruire 19 archi dal 579 al 597, a spese di provincia e comune. I soldi del legato Pini erano dissolti, prima fusi con quelli del capitolo di San Pietro e poi con la soppressione napoleonica di quest’ultimo, definitivamente persi. Durante gli scavi per la ricostruzione del tratto di portico vengono rinvenuti parecchi vasi cinerari (Guidicini).
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: una lapide murata all’attuale arco 612 ricorda il rifacimento degli archi ad opera dell’architetto (anzianissimo) Angelo Vunturoli affiancato da Vincenzo Leonardi. - 1821
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Ispezione di Vincenzo Leonardi che verifica una pericolosa inclinazione del portico tra l’VIII ed il IX mistero. Viene chiesto anche il parere dell’architetto Filippo Antolini che consiglia una puntellatura. - 1822
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Per il dissesto del portico viene chiamato anche l’ing. Tubertini che suggerisce, oltre alla puntellatura, anche il rifacimento completo degli archi tra il 457 e dil 469. Si decide per la sola puntellatura. - 1828
“Luciano Gherardi: Continuità etc.”. Luigi Valeriani lascia nel suo testamento una ingente somma per il compimento del portico tra il Meloncello e la Certosa.Arco del Meloncello fuori Porta Saragozza di Bologna. All’Illustrissimo e Rev.mo Monsig. Leopoldo Pagani Arciprete della Metropolitana e Pro-Vicario Generale Ar.vile. - 1829
“Carlo De Angelis: I Portici di San Luca… etc.”. Muore Gasparini. - 1831
“Carlo De Angelis: I Portici di San Luca… etc.”. Viene portato a termine il grande arco presso il Meloncello di raccordo con il portico della Certosa., con alcune modifiche portate dall’ingegnere del comune Luigi Marchesini. - 1834
“Carlo De Angelis: I Portici di San Luca… etc.”. Il portico della Certosa è completato solo fino al canale di Reno. - 1842
“Carlo De Angelis: I Portici di San Luca… etc.”. Nasce la “Deputazione per la riforma di porta Saragozza” da un precedente comitato, presieduta dal conte Filippo Bentivoglio. - 1853
“Carlo De Angelis: I Portici di San Luca… etc.”. La Deputazione per la riforma di Porta Saragozza redige un programma di lavori. - 1855
Litografia pubblicata da Thomas Richards (London) - 1857
“Carlo De Angelis: I Portici di San Luca… etc.”. Il presidente della Deputazione per la riforma di Porta Saragozza, conte Petronio Malvasia, presenta alle autorità di legazione un progetto di Enrico Brunetti Rodati.
“Carlo De Angelis: I Portici di San Luca… etc.”. 9 settembre. L’ispettore d’Ornato Carlo Parmeggiani critica il progetto per la nuova porta Saragozza in una relazione al marchese Luigi Davia. Viene dato comunque il via libera ai lavori affidati a Giuseppe Pasti e Fratelli, con la garanzia della Ditta Bancaria Cavazza. - 1858
“Carlo De Angelis: I Portici di San Luca… etc.”. 28 maggio. Inizio dei lavori di Porta Saragozza. Viene demolita Santa Maria dell’Ispirazione. - 1859
“Oriano Tassinari Clò: I “viaggi” etc.”. La Porta Saragozza è ristrutturata su progetto di Enrico Brunetti Rodati.
“Luciano Gherardi: Continuità etc.”. La lapide dedicatoria su Porta Saragozza è A Nostra Donna di San Luca protettrice suprema di Bologna.
“Carlo De Angelis: I Portici di San Luca… etc.”. 4 gennaio. Muore improvvisamente Enrico Brunetti Rodati. Il lavoro viene proseguito dall’architetto Giuseppe Mengoni. - 1860
“Carlo De Angelis: I Portici di San Luca… etc.”. Finita la porta Saragozza, nascono conflitti per la sistemazione interna della porta. - 1861
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. 99 gradini dell’ultima gradinata in granito. - 1863
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Fatto gradinate al Meloncello. Imbiancata la chiesa. - 1872
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Fatto tutto il piancito della tribuna e degli ultimi archi fino all’atrio. - 1875
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: appunti del Breventani che vede restaurato un frontone per andare al IX mistero. - 1876
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: appunti del Breventani che annota eliminazioni di crepe al IX mistero. - 1877
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: appunti del Breventani che annota ampio restauro del portico dal Meloncello al IX mistero con rifacimento della sagramatura. - 1878
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Appunti del breventani che annota restauri agli archi dal 428 al 432. I muratori li addrizzano senza abbatterli (tagliandoli sotto e risistemandoli. Idea dell’ing. Roffeni).
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Appunti del Breventani: piano in lastre di granito (in realtà pietra di Luserna) dal mistero XIV al XV. - 1879
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Piano in lastre di granito dal mistero XIII al XIV - 1880
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Piano in granito dal mistero XII al XIII. - 1881
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”. Piano in granito dal mistero XI al XII. - 1889
“Carlo De Angelis: I Portici di San Luca… etc.”. Con il nuovo piano regolatore vengono abbattuti alcuni archi per consentire i raccordi stradali con via Saragozza. - 1913
I Sabatini si trasferiscono alla cappella dell’Annunciazione, il primo mistero della salita. - 1934
“Carlo De Angelis: I Portici di San Luca… etc.”. Viene demolito l’Arco Guidi su via Sant’Isaia. - 1943
“Carlo De Angelis: I Portici di San Luca… etc.”. Gli archi del portico della Certosa vengono murati e usati come abitazioni dai senzatetto. - 1944
“Carlo De Angelis: Dal Sentiero al portico …”: 12 ottobre. Bombardamento che abbatte un tratto di portico interessando gli archi dal 492 al 503 (poi ricostruiti nel dopoguerra). Danneggiata anche la basilica nella sua facciata.
Dall’arco Bonaccorsi si arriva all’attuale arco di attraversamento di Via Guidotti (arco numero 2). L’arco su via Audinot è stato costruito in seguito. L’arco che segue (numero 3) è quello su via Turati, che quindi è coevo al portico (1674/1676)
L’arco numero 4 corrisponde alla Madonna Grassa.
L’arco numero 5 corrisponde al passaggio del Ravone.
L’arco numero 6 esiste ancora, ma dà solamente ad una corte interna nei pressi dell’attuale numero civico 221 e nei pressi della chiesa della Sacra Famiglia. Non c’erano gli attuali attraversamenti di via Ruscelli, di via Paolo Martini e di via Irma Bandiera.