Origine di Bologna

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Home / Bologna nei secoli / Secolo XIV / 1391-1400

1391-1400

  • 1391
    (HB) Marco da Legnano quondam  Giovanni, canonico di S.Pietro,  viene scoperto in una congiura  ed impiccato: si dice abbia  rifornito Monte Tortore quando  questo era in guerra con Bologna.
    (W1) Antonio di Vincenzo  recluta personalmente le maestranze  per la costruzione di S.  Petronio. Ciò è documentato dal gran  numero di tagliapietre e lapicidi  impegnati fin da quest’anno  per il basamento della chiesa.  Tali maestranze sono in gran  parte d’importazione, in gran parte  veneziane. Tra essi spicca  Paolo di Bonaiuto Tayapiera d  Veneciis in sancto Pantaleone  magister lapidum istrianorum sive  marmoreorum.
    (W1) Viene terminato il  palazzo della Mercanzia. Forse la  statua della Giustizia è opera di  Pier Paolo delle Masegne.
    (W1) Luglio: non è ancora  iniziata la lavorazione  all’Incoronata della pala di S. Francesco,  che ricorda la statua della  Giustizia nella Mercanzia.
    (W1)  Luglio: si pensa al  basamento di S. Petronio.
    (PM) Mercoledì 8 febbraio  (primo giorno di quaresima): Aberto  da Este, signore di Ferrara,  arriva in Bologna (da Ferrara)  per andare poi a Roma in  compagnia di Egano Lambertini, Cabrino  Roberti da Ferrara, il maestro  Armando dei Carri da Ferrara e  molti altri cavalieri e  scudieri.
    (PM) Mercoledì 29 marzo: alle  ore 23 ritorna da Roma Alberto  da Este con tutto il suo  seguito. Vengono ospitati nel  vescovado. Vengono ricevuti dagli  Anziani, che provvedono, a spese del  comune, a tutti i bosogni di  Alberto.
    (PM) Giovedì 30 marzo: Alberto  da Este con alcuni del suo  seguito, cena con gli Anziani.
    (PM) Venerdì 31 marzo: all’alba  Alberto d’Este ed il suo  seguito lascia Bologna per Ferrara,  portando dietro due cavalli  coperti di raso scarlatto e  quattro pezzi di oanno lavorati a  oro,  dono degli anziani in nome  del comune di Bologna.
    (PM) Domenica 16 aprile, di  sera, suonate le ore 24: Azzo di  Giacomo degli Scardovi da  Bologna, con un famiglio, feriscono  a morte Ugolino di Bartolomeo  Dalla Volta, della cappella di  San Marino, mentre Ugolino  procedeva per vie delle selle. Alle  3 di notte Ugolino muore per le  ferite.
    Durante la notte stessa Azzo  ed il suo famiglio, Francesco da  Venezia, sono catturati ed  imprigionati.
    (PM) Mercoledì 19 aprile: Azzo  di Giacomo degli Scardovi viene  decapitato in piazza Maggiore,  mentre il suo famiglio viene  decapitato nel campo del  mercato.
    (PM) Martedì 9 maggio: viene  tagliata la testa, nella piazza  del comune, a Cambio Boatieri,  bandito e ribelle al comune, in  quanto era venuto due volte con  i suoi armati nel territorio  del comune di Bologna bruciando  molte case del contado. Cambio  dava i suoi servigi al conte di  Virtù.
    (PM) Mercoledì 10 maggio: fra  Basilio monaco, del monastero di  S. Maria in Regola da Milano,  viene condannato a prigione  perpetua e interdetto dal divino  ufficio in quanto, lasciando il  proprio abito monacale, ha  portato 6 some di farina ad Andrea  castellano di Monte Tortore,  ribelle e nemico del comune di  Bologna, su richiesta di Marco,  figlio di Giovanni da Lignano,  amico di Andrea.
    (PM) Venerdì 26 maggio:  Giovanni Fantuzzi, dottore di legge e  decretale, muore. Il funerale  si tiene il sabato e viene  sepolto nel convento dei frati  eremitani di S. Giacomo.
    (PM) Giovedì 15 giugno: viene  impicato su forca altissima,  nella piazza di Bologna, Marco,  figlio naturale del famoso  dottore Giovanni da Lignano. Marco  era prete ad arciprete della  pieve di (illeggibile), canonico di  Bologna, cappelano del papa e  dottore di decretale. La causa è  la farina fatta portare a  Montetortore.
    (PM) 22 ottobre: viene  annunciato alle ringhiera che alle ore  10 di notte del giorno prima i  fratelli Pietro e Gherardo,  signori del castello di  Correggio, hanno consegnato le chiavi  dello stesso ad Alberto Bianchi e  a Corrado Brasgher, caporale e  soldato del comune di Bologna,  affinchè gli anziani ne possano  prendere possesso.
  • 1392
    (HB) Il 4 ottobre l’abate di  S.Felice, eletto vescovo di  Bologna, celebra la prima messa in  S.Petronio nella 4a cappella  appena ultimata.
    (HB) Sono tornati da Roma gli  ambasciatori: Giovanni  Canetoli, Musotto Malvezzi, Basotto  Argelati.
    (HB) Papa Bonifacio ha  concesso l’indulgenza a tutti coloro  che vanno a visitare le chiese  (cittadini e rustici): S.Pietro,  S.Sigismondo, S.Giacomo,  S.Stefano, S.Domenico, S.Maria in  Monte, S.Francesco e S.Petronio,  e che fanno un’offerta in  denaro al cantiere di S.Petronio  pari alle spese di un viaggio a  Roma secondo la propria classe  sociale. Indulgenza il 4 ottobre  a S.Petronio come per chi  visita S.Marco nel giorno  dell’ascensione o S.Francesco in Assisi  per S.Francesco. Questa  indulgenza vale per sempre.
    (HB) Viene confermato lo  studio a Bologna e vengono annullati  tutti i debiti passati e tutte  le sanzioni per la precedente  rivolta, in cambio di 5.000  ducati all’anno per la camera  apostolica. Inoltre conferma la  sudditanza a Bologna di Imola,  Cento, della Pieve e di Medicina.  Vengono approvate tutte le  leggi di Bologna non contrarie alla  chiesa e permette ai religiosi  di studiare legge (cosa fino  ad allora non consentita).
    (SN) La chiesa di S.Niccolò di  Granaglione compare nell’estimo  ecclesiastico delle chiese  sottoposte alla pieve di Sùccida.
    (14) Venono esentate dai  quattro dazi (sale, imbotato,  boateria, molitura) le popolazione  impossibilitate a pagare …  propter guerrarum dispendia et  mortalitates que fuerunt in  civitate et comitatu bononiensi … et  propter tempestatem ocursam in  certis partibus comitatus  bononiensis…, a riprova della  situazione già individuata 3 anni  fa dal capitano di Casio,  Malatesta Mattei.
    (14) Viene istituito un  secondo capitanato a Scaricalasino  essendo considerato insufficiente  quello di Casio poichè … dum  capitaneus … ab una parte  residet, baniti et malfatores ab  alia se redeunt … .
    (D1) Esistono i decimari.
    (F6) Viene ricordato negli  elenchi ecclesiastici l’ospitale  di S.Michele Arcangelo nel  plebanato di Pitigliano, mentre la  chiesa parrocchiale di S.Giacomo  di Bombiana (Castel Leone) si  trova nel plebanato di Sùccida.
    (F6) Viene ricordato negli  elenchi ecclesiastici l’ospitale  di S.Giovanni Battista di Casio,  sia la chiesa, sia lo  xenodochio annesso: hospitale sive  ecclesia.
    (G4) La chiesa di Pieve del  Pino viene chiamata S.Ausiani.
    (G4) Nel decimario si legge  S.Ausiani o S.Auxiani, tra le  altre informazioni.
    (G6) 27 agosto, riformag.: si  concede ai frati serviti di  costruire magno decori et ecclesie  urbi un portico a fianco della  chiesa in Strada Maggiore. Si  tratta del portico richiesto a  suo tempo da Taddeo Pepoli.
    (G6) 8 agosto: padrea Andrea  Manfredi èchiamato a collaudare  il modello di Antonio di  Vincenzo, che pretende maggiori  compensi, a causa di modifiche  apportate al progetto originale. Tali  modifiche consistono nella  cupola e nelle cappelle  retrostanti.
    (W1) Antonio di Vincenzo viene  chiamato assieme ad Andrea da  Faenza per periziare il  polittico di S. Francesco. Antonio si  esprime in favore di Pier Paolo  delle Masegne.
    (W1) Pier Paolo delle Masegne  finisce di lavorare alla pala  marmorea di S. Francesco.
    (W3) Padre Andrea da Faenza  viene chiamato dal comune per  collaudare il modello di S.  Petronio, opera di Antonio di  Vincenzo.
    (VO) L’ospitale di Castel di  Casio, ubicato fuori delle mura  del castello, dipendente dal  monastero di Pratum Episcopi che  ne elegge il rettore, è  ricordato nell’elenco delle chiese  della diocesi di Bologna.
    (TO) Ambasceria presso il  conte di Virtù: vanno Giovanni Lapi  e Pietro Bianchi.
    (PM) 27 febbraio, martedì di  carnevale, viene fatto un grande  torneo sulla piazza del comune.  Due squadre con 40 uomini per  parte, armati e vestiti  nobilmente, si fronteggiano. Una  squadra, vestita di bianco, è  capitanata dal tedesco Corrado  Brasgher,  mentre l’altra, vestita di  rosso, è capitanata da Giovanni  Prendiparte (nel testo originale  si legge Zamprimdiparti).
    (PM) Giovedì 29 febbraio viene  annunciata la pace tra il  comune di Bologna, Firenze,  Francesco Novello da Carrara, signore  di Padova e loro alleati da una  parte, ed il conte di Vortù,  Francesco Gonzaga signore di  Mantova e loro alleati dall’altra  parte.
    (PM) Lunedì 27 marzo viene  tagliata la testa nella piazza del  comune a Paolo di Michelino  pellacano ovvero Callegaro, e a  Maxino, figlio di Muzolino  Ceuolla beccaro, poichè operavano in  una maniera che a loro sembrava  buona, per il bene comune, ma  al reggimento della città no.
    (PM) Giovedì 27 giugno:  Francesco Gonzaga, venendo da Roma,  verso le ore 23 entra nella città  di Bologna e si ferma nel  Vescovado.
    (PM) Domenica 1 dicembre: il  reverendo Bartolomeo Raimondi,  già abate di S. Felice e di S.  Maria in Monte, poi eletto dal  popolo vescovo di Bologna e  confermato da Bonifacio 9°, viene  consacrato nella chiesa delle  suore di S. Francesco fuori strada  Santo Stefano, officiante fra  Bartolomeo, vescovo dell’ordine  dei frati minori. Segue corteo  con ingresso in città e grande  festa con gli anziani ed il  popolo.
    (CG) Viene revocato il bando a  Francesco Parisi.
  • 1393
    (HB) Papa Bonifacio IX   concede indulgenza a chi visita  S.Petronio 40 volte in 7 anni nei  giorni Natale, Circoncisione,  Epifania, Resurrezione, Corpo di  Cristo, Pentecoste, tutte le  feste di Maria, la natività di  S.Giovanni Battista, SS.Pietro e  Paolo, Ognissanti e S.Petronio.
    (HB) Pellegrino Zambeccari  porta al papa per conto del comune  un cavallo con paramenti del  valore di 500 ducati.
    (HB) Esiliato Ugolino Scappi  (che va ad Ancona) ed i suoi  seguaci sono allontanati dal  consilio.
    (HB) Francesco Ramponi con  Ghisilieri, Gozzadini, Bentivoglio  e Malvezzi e molti altri (più  di 500) rovesciano il governo  cittadino cambiando gli anziani  ed eleggendone dei nuovi (tutti  scacchesi). Bruciato in piazza  il registro delle cariche,  conservato in S.Giacomo.
    (HB) Rientra Ugolino Scappi.
    (S8) Viene inquisito (7  giugno) il medico inglese Walter  Occam, che avrebbe sostituito una  paziente deceduta con un’altra  per fare alterare il testamento  (!).
    (W1) Andrea da Faenza vuole il  portico che costeggia S. Maria  dei Servi.
    (W1) Si inizia a lavorare  intensamente al basamento di S.  Petronio. Antonio di Vincenzo  commissiona sei delle otto sculture  previste al veneziano Paolo di  Bonaiuto, che ne esegue però  solo tre.
    (W2) Muore Giacomo Allegretti,  astrologo.
    (W3) E’ finita l’ancona  marmorea a bassorilievi in S.  Francesco, opera di Jacobello e Pier  Paolo dalle Masegne.
    (W3) Viene iniziato il portico  di S. Maria dei Servi.
    (CA) Bologna invia a Stagno  come castellano comandante la  locale guarnigione Giovanni di  Paolo olim Michele  cum paghis  quinque mortua computata cum  stipendio 2 florini cum dimidio de  camera pro singula paga in  mense. (Condotta degli stipendiari,  anno 1398).
    (TO) Il comune dà in affitto la  torre già dei Codigelli a  Giovanni Calderini, al canone di  lire 5 annue (dopo poco tempo il  comune l’affitterà, assieme alla  torre Dalle Perle, al notaio  Pietro di Galisio per 12 lire  annue).
    (CA) Non dopo quest’anno:  morta la contessa Caterina, la  figlia Bamba riprende il  contenzioso con gli ex fideles ed il  capitano convoca le parti per  vedere di risolvere la questione.  Tutto finisce in nulla, tanto che  Guzzano si costituisce in  comune.
  • 1394
    (HB) Viene organizzato il  monte della Pecunia del comune,  pagando interessi annui a chi  presta 100 ducati al comune. Sono  conservati negli archivi di  Bologna 5 libri di pergamena  contenenti i nomi dei prestatori di  denaro.
    (SB) Istituzione dei XVI  riformatori dello stato di libertà.  Devono garantire la stabilità  politica, ma di fatto si rendono  strumenti dell’aristocrazia  cittadina. Entra in scena Giovanni  I Bentivoglio.
    (53) Finisce il dominio di  Guidinello degli Alberti in  Castiglione. Il castello viene  distrutto dai bolognesi. Sembrerebbe  che il castello non sarà più  ricostruito.
    (G3) La pieve di S.Martino in  Argine risulta già ricostruita e  parrocchia, con ancora  rinnovata influenza religiosa sui  luoghi vicini. La famiglia Ramponi  di Bologna ha il diritto di  nomina del parroco.
    (W1) (?) Si dà inizio alle  lavorazioni delle grandi finestre  sui fianchi di S. Petronio.
    (W1) Finisce il periodo di  lavoro alacre al basamento di S.  Petronio.
    (CA) I cittadini cha abitano o  che abbiano abitato nel  contado non possono essere gravati  dal comune delle loro terre, ma  hanno il diritto di ritirare il  sale, sono obbligati a fare la  guardia al castello e a  ripararlo, dietro imposizione del  comandante del castrum.
    (VO) 16 agosto: il consiglio  dei 600 impone regole edilizie  per il Bagno della Porretta tali  da favorire lo sviluppo del  Bagno stesso e la permanenza dei  forestieri: case, alberghi e  ospizi devono essere fatti in  sasso e vengono concessi incentivi  per l’acquisto dei relativi  terreni.
    (TO) Giovanni Lapi è tra i 10  di balia, che hanno la facoltà di  spendere i soldi del comune  ovunque ve ne sia bisogno.
  • 1395
    (FI) Viene abbassata la torre  dei Bonconsigli (Ger.) al borgo  delle Banzole.
    (E6) Viene decretato che  l’esame di laurea in medicina verrà  fatto da ora in poi in  S.Salvatore e non più in S.Pietro.
    (14) Nel Liber Provv. n,41  viene registrata nell’elenco dei  nobili la domina comitissa Bamba  de comitibus Albertorum uxor  olim Ugolini de Panico.
    (W8) Sono istituiti i  Vicariati, che sostituiscono le  Capitanerie. In valle di Savena vi  sono i vicariati di Scaricalasino  e Monzuno. Scaricalasino  comprende i territori di Bisano,  Campeggio, Caprenno, Cassano,  Loiano,Lognola, Monghidoro e  Scaricalasino, Pietramala,  Roncastaldo, Scanello, Vergiano,  Valgattara e Frasincò. Monzuno si estende  su Anconella e Scascoli,  Barbarolo e Poricli, Bibolano,  Cadrecchia, Castel dell’Alpi e  Zaccanesca, Livergnano, Monte  Fredente, Monterumici, Brento e  Sant’Ossano, Montorio, Lagugliara,  Ello e Brigola, Poggio Russi,  Qualto, Ripoli, Sivizano, Stiolo,  Trasasso, Valle.
    (W8) Viene spostata una sede  di vicariato da Altedo a  Minerbio.
    (PM) 22 febbraio: tra le ore  21 e 22, don Antonio, rettore  della chiesa di S. Paolo di Massa  Lombarda viene imprigionato in  gabbia nella piazza del  comune. Simultaneamente nella stessa  piazza vengono impiccati due  uomini dello stesso castello (non è  chiaro dal testo se si tratta  dello stesso castello di  Massalombarda) perchè loro amici  avevano ucciso tale Zudio Guoro,  abitante in quel castello di fronte  alla rocca, dopodi chè avevano  rubato i suoi avveri, arso i  suoi libri.
    (PM) 25 febbraio: di notte don  Antonio della chiesa di S.  Paolo di Massalombarda viene  liberato dalla gabbia e rinchiuso  nelle prigioni del comune.
    (PM) Sabato 3 aprile: viene  giustiziato Giacomo figlio di  Ugolino di Borgo Panigale della  guardia di Bologna. Viene  appiccato vivo e nudo per i piedi ad  una forca montata su un carro  assieme a due cani vivi, uno  davanti e l’altro dietro, dai quali  viene morsicato continuamente.  Intanto viene tanagliato,  facendo due giri intorno alla  piazza, infine viene condotto alla  piazza del mercato dove con un  falcione gli vengono tagliate le  mani e poi viene squartato in  quattro pezzi ed i pezzi  gettati in un grande fuoco e le  ceneri infine disperse al vento.  Questo perchè Giacomo nell’ottobre  passato aveva ucciso il padre  colpendolo con una forca alla  testa e poi mettendogli i piedi  sulla gola.
    (PM) Lunedì 14 settembre: viene  seppellito Egano figlio di  Guido Lambertini nel monastero dei  frati minori. Al funerale  presenzia il capitano del popolo e  molti altri cavalieri e  dottori.
  • 1396
    (HB) l’11 ottobre muore padre  Andrea da Faenza, frate  dell’ordine dei servi. E’ stato  sepolto davanti all’altare maggiore  di S.Maria dei Servi: aveva  ricostruito il convento dei servi  ed aveva innalzato il porticato  davanti alla chiesa.
    (HB) Matteo Griffoni, podestà  di Imola, ha fatto costruire una  croce all’ingresso di  Castelbolognese sulla via ora detta dei  Griffoni.
    (S2) Regolamentazione sul  Dazio del Sale. Alcune aggiunte si  riferiscono in modo particolare  agli alberghi della città e del  contado. Si può notare che a  parità di prezzo nel contado si  acquista una quantità inferiore di  sale. Forse per la  manutenzione dei depositi del sale  (‘caneve’) distribuite in:
    Castelfranco,
    S.Giovanni,
    Crevalcore,
    Galliera,
    Cento,
    Minerbio,
    Budrio,
    Castel S.Pietro,
    Scaricalasino,
    La Pieve (?),
    Medicina e Ganzanigo,
    Monzoni,
    Casi,
    Savigno,
    e in altri luoghi dove il  conduttore del dazio del sale  ritenga necessario. In città  risultano le seguenti Hostarie:
    (Sono indicate le corbe di  sale necessarie)
    lo hostiero da la Spada     2
    ”           da l’anzelo     1
    ”           dal boe         2
    ”           de la donzella   0.5
    ”           da la cerva     1
    ”           de Sampiero     2
    ”           da la scuva      0.5
    ”           da l’ocha        0.5
    ”           dal cervo        0.5
    ”           dal capello     2
    ”           da Sam Zorzo    2
    ”           da la coppa      0.5
    ”           dal carro       2
    ”           dal gamello     1
    ”           dal porcho      1
    ”           da la serena    1
    ”           da la scarsella 2
    ”           dal giglio      2
    ”           da la columba    0.5
    ” da la croce e da la roxa   0.5
    ”           dal sparviero    0.5
    ”           dal papagallo   1
    ” da Sancta Catelina        1
    ”           dal falchone    2
    ”           da lione        5
    ”           da la luna       10
    ”           dal saraxino     0.5
    ”           da le chiavi    2
    Dino        da la croxe     2
    lo hostiero dal cane         0.5
    ”           da la campana   2
    ”           da la simia      0.5
    La flessione rispetto al 1294 è  probabilmente dovuta alla  peste del 1348 Nel contado la  situazione di osti ed alberghi è la  seguente:
    Lo hostiero uno o più da
    Sam Zorzo de Piano            2.5
    ” da Sam Piero in Caxale      1.5
    ” dal Pozo de Rognadegho      5
    ” da Cortexella               1
    ” da Funi                     1
    ” da Castagnolo               1
    ” da Surixano                 1
    Albergo dal porto Machagnano         2.5
    ” dal Ponte Poledrano overo de la Riza      1.5
    ” da la Peola                 3
    ” da Malalbergo               4
    Lo hostiero uno o più da Cento                    2
    ” da La Pieve                 1.5
    ” da Argele                   0.5
    ” de fora de la porta de Sam Felixe in fino al ponte da Reno    2
    ” dal borgo da Panigale       2
    ” da Lavino suo la strada da Sam Felixe               0.5
    Lo Stancaro e Formaglino       2
    Lo hostiero uno o più da Unzola                   2
    ” da le Turri de la Samoza    1
    ” da Castelfrancho            3
    ” da Crespellano              0.5
    ” da Zola                     1
    ” da Sam Zohanne Impersexedo  4
    ” da fuora de la porta del Peradello               2
    ” da Caxalechio da Reni       1.5
    ” dal Castello del Veschovo   2
    ” da Suibano                  1
    ” dal Vergado                 2
    ” da Caxi                     2
    ” da Sam Rofello              1
    ” da Pianoro                  5
    ” da Livrignano               1
    ” da Sabioni                  1
    ” da la Guardia               1
    ” da la Loyano                3
    ” de Piem de Maxena           1
    ” da la Fratta                0.5
    ” da Romcastaldo              3
    lo hostiero da Scaregalaxeno            2
    ” uno o più dal Cavrenno     1
    ” da Prietamala               2.5
    ” dal ponte de Idexe de zà e de là               4.5
    ” da la Quaderna              1
    ” da Sam Nicholo de Varegnana                1
    ” da Castello Sam Piero       3
    ” da Bilieme                  0.5
    ” da Castenaxi                1
    ” da Budrio                   1
    ” da Medexina e Ganzanigho    2
    ” da Minervio                 1
    ” da Altedo                   1.5
    Nel contado è compito del  massaro distribuire il sale tra gli  ostieri.
    (OT) Vimignano fa comune  assieme a Vigo, Savignano, Verzuno e  Montione.
    (G6) 13 ottobre: muore il  generale dei serviti, padre Andrea  Manfredi da Faenza.  Rimangono  fermi da questa data i lavori  per la chiesa di S:Maria dei  Servi. Rimarranno fermi per circa  30 anni.
    (G6) Giugno: il padre Andrea  Manfredi è obbligato a letto  dalla malattia che lo porterà alla  morte.
    (W3) Si interrompe  momentaneamente (la costruzione verrà ripresa  nel 1425) la costruzione della  chiesa di S. Maria dei Servi.
    (TO) Giovanni Lapi (o De  Lapis) cessa di essere docente  all’università.
    (TO) Pietro Lapi, priore  generale dei frati gaudenti, compie  per conto del comune, una  difficile missione politica a  Firenze.
    (TO) 30 giugno: rogito stilato  dal notaio Antonio Monterenzi  relativo all’acquisto di una  casa già dei Caselli compiuto da  Matteo Papazzoni, in strada  Maggiore.
    (CG) Bartolo Parisi è oratore  in Romagna.
  • 1397
    (HB) Bologna strappa Nonantola  e Bazzano al marchese di  Ferrara.
    (S8) L’inglese William Hull è  rettore degli studenti di legge.
    (82) Si può ritenere che  esistano già costituiti i Collegi di  Diritto.
    (W1) Antonio di Vincenzo  intrattiene rapporti con il mercante  Bartolomeo Bolognini, che è  soprastante alla fabbrica e che  commissiona la quarta cappella di  levante in S. Petronio.
    (W3) Antonio di Vincenzo  inizia la costruzione del secondo  campanile (finito nel 1405) di S.  Francesco.
    (CA) Nel camugnanese sono  organizzati i seguenti nove comuni:
    Camugnano di San Martino (l’attuale Camugnano) e Camugnano di  Carpineta (l’attuale Carpineta),
    Guzzano e Mangone (o  Mogone),
    San Damiano e Mogne,
    Verzuno, Monzone e  Vimignano,
    Vigo e Savignano Longoreno,
    Stagno,
    Bargi,
    Montacuto Argazie e  Burzanella,
    Traserra.
    (TO) 8 gennaio: gli eredi di  Nanne Clarissimi vendono la casa  con torre già dei di Bertolotto  ai fratelli Giovanni e Luca  Sibaldini per la somma di 700  lire (rogito di Antonio  Monterenzoli).
  • 1398
    (HB) Il nobile Carlo  Zambeccari, legista, informato delle  trame di Nanne Gozzadini, che  voleva impadronirsi del governo,  accorre in piazza con parecchi  seguaci, tra cui Giacomo  Griffoni. Vengono bruciati i registri  delle tasse per impedire che  Nanne Gozzadini se ne serva (anche  i registri delle cariche).
    (HB) Il nuovo governo intima a  Nanne di presentarsi in  piazza, ma egli rifiuta. Lo va a  prendere a casa il podestà Matteo  Griffoni, che gli garantisce  l’immunità. Viene sanato il  rivolgimento anche con matrimoni.  Alcuni seguaci di Nanne vengono però  esiliati.
    (HB) Sono rientrati in città:  Bartolomeo da Saliceto (con il  figlio Giacomo), Giacomo  Isolani, il conte Leonardo da Panico,  Opizzo Galluzzi, Antonio  Galluzzi, Giacomo Galluzzi, Pietro  Albergati, Nicolò Albergati,  Nerino Galluzzi e molti altri.
    (S1) Crolla il corridore sulla  torre Asinelli a causa di un  incendio. nella notte di  S.Lorenzo (secondo il Mattiolo).
    (S8) La cappella di S.Tommaso  Becket è abbandonata e viene  anche demolito il muro divisorio  che la separava dalla chiesa di  S. Salvatore sul Campo Lungo  (via IV Novembre).
    (C3) Contratto di permuta di  alcune terre in cui S.Barbaziano  risulta come priorato di  ecclesiasti.
    (W1) Si pone mano alle  decorazioni dei finestroni di S.  Petronio.
    (W1) Muore il lettore e  magistrato Lorenzo dal Pino. Il suo  sepolcro è opera di Paolo di  Bonaiuto.
    (CA) Il castello di Stagno ha  una guarnigione di 5 uomini  armati.
    (TO) Il Comune acquista  l’ultima parte della torre degli  Asinelli.
    (TO) 10 agosto: incendio che  riduce in cenere il castellaccio  in legno a metà della torre  degli Asinelli. L’incendio è  causato dalla lumiera accesa in cima  alla torre, che, a causa della  disattenzione del custode,  appicca fuoco alla piattaforma in  legno in cima, per poi propagarsi alle altre parti in legno.
    (TO) Giovanni Lapi (morirà il  giorno 8 gennaio 1402) e Francesco  Foscarari vanno ambasciatori  presso i Da Carrara, signori di  Padova.
  • 1399
    (FI) Viene venduta la torre  Cazzanemici dall’Orso in via  Galliera.
    (FI) Viene abbattuta  l’abitazione di Antonio Dalle Caselle in  piazza de’ Leprosetti, per  avere venduto il castello di  Solarolo ai Manfredi.
    (FI) Giacomo di Pietro è  Massaro dell’arte dei Bombasari, ora  unita a quella dei pittori  (Giacomo è pittore).
    (HB) Viene esiliato il dott.  Francesco Ramponi e molti altri.
    (HB) Scoppia la peste in città:  muore Carlo Zambeccari,  Giacomo Griffoni, Opizzo Liazzari.  Dopo la loro morte il loro  partito ha perso terreno.
    (HB) Giovanni Bentivoglio e  Nanne Gozzadini provano a fare  entrare i maltraversi e a  strappare il potere a Carlo  Zambeccari. Avevano già conquistato porta  S.Donato per fare entrare il  conte di Barbiano, ma la cosa è  stata scoperta e i Bentivoglio e  il Gozzadini si sono consegnati  in cambio della vita.
    (HB) Vengono esiliati:  Giovanni Bentivoglio (a Zara), Andrea  a Carpi, Bente di Andrea a  Parigi, Nanne Gozzadini a Genova.
    (HB) Il conte Giovanni di  Barbiano, di notte, fa razzia nel  territorio Bolognese e avvengono  molti stupri. L’esercito  bolognese fa rappresaglia e cattura  tutti i conti di Barbiano a  Vignola. Uno di essi muore di  morte naturale nella torre in fondo  all’orto degli anziani, mentre  gli altri sono stati tutti  decapitati.
    (HB) Giovanni Ghisilieri è  stato decapitato in piazza per una  congiura, mentre tre complici  sono stati impiccati.
    (HB) Arriva dal piemonte la  devozione dell’abito bianco: il  vescovo di Modena erige 2 altari  sul ponte del Reno a Borgo  Panigale. vi sono 25.000 devoti  che assistono. Nel mese di  Agosto.
    (HB) Il vescovo di Bologna  accompagna la processione verso  Imola. Si parla di una miracolosa  resurrezione del parroco di  Paderno ad opera della Madonna  vestita di bianco.
    (HB) Si rileva che essendovi  promiscuità in queste  processioni, parecchi ne hanno  approffittato…
    (HB) In ottobre declina il  partito degli Zambeccari. Il  partito popolare e gli artigiani,  con Ugolino Scappi in testa,  invadono la piazza. Viene  saccheggiata la casa di Nicolò  Zambeccari. Molti vengono esiliati mentre  rientrano Francesco Ramponi,  Nanne Gozzadini, Ludovico di  Monterenzio, Giovanni Bentivoglio  e molti altri.
    (HB) Il conte Antonio di  Bruscolo è stato trascinato dalla  casa di Francesco Ramponi, che  egli abitava, e condotto in piazza  per essere impiccato. Egli si è  opposto con tutta la sua  volontà ed è stato finito a bastonate.
    (HB) Il 27 dicembre Giovanni,  Bente Bentivoglio e Nanne  Gozzadini sono padroni della piazza.  Durante la rivolta sono morti:  Azzo Buvalelli (un capo dei  Notai), Paolo di Bartolomeo di  Saliceto, Giacomo Magnani. Sono  stati cacciati dalla città:  Bartolomeo da Saliceto, Giacomo di  Bartolomeo da Saliceto,  Bernardino Zambeccari (dottore),  Giovanni Cattanei di Castel S.Pietro  (dottore), Nicolò Zambeccari  (banchiere), Guido da Manzolino  (notaio).
    (HB) Gaspare Bernardi e  Antonio Caselli consegnano per  tradimento Solarolo ad Eustorgio  Manfredi. Sono stati banditi,  raffigurati in modo sconcio nel  postribolo, le loro case spianate e  la piazza ricavata destinata  al mercato degli asini e multato  chi vendeva o comprava asini  altrove.
    (HB) Muore il dottore il legge  Andrea Bovi e viene sepolto  nel primo chiostro di  S.Francesco.
    (HB) Bruciano tutte le parti  in legno della torre degli  Asinelli per trascuratezza del  custode. Vengono rifatte le scale a  spese pubbliche ed anche i  merli e la torretta in cima.
    (S1) Terremoto che fa crollare  l’armatura degli Asinelli con  corrittore et il camerino di  legno della campana, il 20  luglio.
    (FB) Forse sono già complete le  prime 8 cappelle (4 per parte)  di S.Petronio.
    (24) In seguito al tradimento  di Astorre Manfredi, che si è  impadronito del castello di  Solarolo, il comune di Bologna si  riprende quanto donatogli in città  tra cui le case e la torre dei  Conoscenti.
    (14) Il ponte di Savignano,  ricostruito nel 1371, deve essere  riparato nuovamente.
    (W1) Il pittore gotico  Giovanni da Modena (che dipinge in S.  Petronio) è ricordato in Milano  e forse intrattiene rapporti  con il milanese Giovanni  Alcherio.
    (W1) Si pone mano alle  decorazioni dei finestroni di S.  Petronio.
    (W1) Terremoto a Bologna:  crollano circa 40 metri del muro di  cinta del palazzo del Comune.
    (W3) Moto dei Bianchi, società  confraternale che si affianca  ai vecchi e nuovi battuti e ai  Laudesi. Il loro motto è  “misericordia e pace”.
    (W3) La compagnia dei Laudesi  del borgo di S. Felice adotta  l’abito bianco ed assume il  titolo di S. Maria della  Misericordia.
    (CA) Il castello di Bargi ha  una guarnigione di 6 uomini.
    (TO) Documentata una torre di  proprietà del comune, avuta dai  Conoscenti (il palazzo Conoscenti  fu costruito nella prima metà  del Trecento dal facoltoso  Alberto Conoscenti. E’ probabile che  la torre, preesistente, sia  quella che due Albari si divisero  nel 1286), e dal comune ceduta  in enfiteusi quest’anno ai  confinanti Ghisilardi. Il palazzo  con annessa torre è indicato  come posto in cappella S. Abdree  de Platisiis et sancti Luce de  Castello.
    (PM) In quest’anno c’è la  compagnia dei bianchi.
    (PM) Grande mortalità di  uomini, donne e bambini.
    (TO) Giovanni Ghisilieri viene  decapitato in piazza per avere  congiurato contro Carlo  Zambeccari. Assieme a lui finisce  sotto il boia Gherardo Gisilieri.
    (CA) I fratelli Berto,  Giovanni, Stefano di Guglielmo Elmi di  Carpineta, abitano a Carpineta  e discendono dal maestro  comacino Guglielmo del fu Guglielmo  di Como. Sono autori di torri e  case torri della zona.
    (PM) 20 gennaio, alla sesta  ora di notte si irrompe (il testo  originale non è chiaro. Non si  capisce se c’è un intervento del  capitano del popolo per  proteggere Francesco Ramponi o se per  allontanarlo da Bologna) nella  casa di Francesco Ramponi,  infermo e ammalato di gotta. Il  Ramponi viene portato nella casa del  capitano del Popolo e alle ore  8 viene portato fuori Bologna  da Strada Maggiore. Viene  confinato ad Imola e poi a Forlì ed  infine a Padova presso Francesco  Novello da Carrara.
    (PM) 20 gennaio: vengono  confinati Zorzo dei Bonsignori,  Giovanni della Ringhiera e Nicolò  Mucighino cambiatore, detto dei  Gozzadini.
    (PM) 11 marzo: alla sera vi  sono tumulti nella piazza e si  protraggono per tutta la notte.
    (PM) Giovedì 13 marzo: di notte  alle ore 5 vengono confinati:  Nanne di Gabione dei Gozzadini,  Andrea Bentivoglio e suo  figlio Bente, Giovanni figlio di  Simone da San Giorgio ed infine  Giovanni, figlio di Toniolo dei  Bentivoglio.
    (PM) Lunedì 31 marzo: tumulti  nella piazza di Bologna che si  protraggono per alcuni giorni.
    (PM) Giovedì 3 aprile: alle ore  21 vengono impiccati nella  piazza del comune Dondo, figlio di  Giacomo Dondi, speziale e  Guido di Soldana, calzolaio e anche  ortolano della cappella di S.  Donino, fuori porta S. Donato,  a causa di alcune parole che  questi avevano detto con altri  cittadini contro la volontà del  Reggimento. E’ capitano del  popolo Giovanni de’ Panciatichi da  Pistoia. L’impiccagione avviene  senza suono della campana, ma  viene letta la loro condanna  sopra la piazza nella casa  anticamente residenza degli anziani  sopra la scala che va nel palazzo  della Ragione dal lato di  oriente (il testo dice letteralmente  dal lado de domane), ovvero  dalla parte che guarda la via  Orefici.
    (PM) 21 aprile: Filippa,  figlia di Francesco Ramponi, dottore  di legge, e Giovanna, figlia  di Giovanno di Desolo dei  Ghisilieri, moglie di Rodolfo  Ramponi, Rodolfo Ramponi stesso e 13  figli tra maschi e femmine, con  fanti e fantesche, volendo  seguire Francesco Ramponi in  esilio, non potendo passare per la  Romagna per ragioni di sicurezza,  vanno in nave a Ferrara, e da  Ferrara a Ravenna, e finalmente  a Forlì, dove in questo momento  è confinato il Ramponi.  Lasciano a curare le cose della loro  casa Antonio di Nane Rustigani,  sarto, dalla quale casa viene  scacciato quando i beni di  Francesco Ramponi vengono confiscati  ed in quella casa prende posto  il conte Antonio da Bruscolo  con la sua famiglia.
    (PM) 2 maggio, venerdì: muore  Francesco Foscherari cambiatore.  Viene seppellito la domenica  seguente in S. Domenico con  funerale grandioso e pubblico.
    (PM) Giovedì 12 giugno: muore  Ser Pietro Dallolio, calchulo  del comune e notabile cittadino.  Il giorno seguente, di mattina,  viene portato e seppellito in  S. Domenico.
    (PM) 3 luglio: all’ora terza  viene tagliata la testa nella  piazza del comune a Gherardo di  Giovanni di Desolo Ghisilieri e  vengono impiccati Pietro Rosso  beccaro, Marco Boschetto dei  Boschetti, Baldone famiglio degli  anziani, che serrava le porte  della città. La causa delle  sentenze sono alcune ambasciate  date e ricevute da Giovanni di  Toniolo Bentivoglio, ribelle del  comune. Alla lettura della  sentenza avviene un fuggi fuggi  generale con perdite di cappucci,  mantelle e panni in quantità.
    (PM) 16 luglio: muore Paolo  figlio di Lenzo dei Cospi, notaio  e procuratore della corte del  vescovado. Viene seppellito  oggi stesso sotto alla scala  vicino alla fonte battesimale verso  l’altare di S. Paolo nella  chiesa di S. Pietro maggiore.
    (PM) 20 luglio: la domenica di  notte, tra il 20 ed il 21  luglio vi sono forti scosse di  terremoto che fa suonare più volte  la campana grossa del comune.  Intanto un forte rossore si  spande per il cielo spaventando  grandemente i cittadini. Più di  dieci ertiche di merli del muro  dell’orto e del palazzo dei  signori si rompono (cadono il giorno 14  agosto).
    (PM) Lunedì 21 luglio: muore  Giovanni di Cristoforo Dati  merciaio e mercante della cappella  di S. Michele del Mercato di  Mezzo. Giovanni ha fatto fare un  altare nuovo in S. Pietro e  lascia per testamento che tale  altare si officiato sempre dal  rettore di S. Michele del Mercato  di Mezzo.
    (PM) La sera di S. Lorenzo si  incendia la torre degli  Asinelli e la campana che è in cima  cade per tutta la torre e si fonde  per il calore. Tutti gli  artigiani di porta Ravegnana  chiudono e vuotano tutte le loro  botteghe per timore di disastri  causati dalla torre.
    (PM) 13 agosto: il conte  Giovanni da Barbiano, assiema a  Cosellese, il Bolognino Picinino,  il conte Lippazzo, il conte  Sbandezato, con molta gente a  cavallo, con il proposito di andare  al castello di Vignola, compino  razzie e fanno stupri. Il  comune invia contro di loro la  compagnia della Rosa, al soldo del  comune, ed i conti di Barbiano  vengono tutti catturati.
    (PM) 22 agosto: i conti di  Barbiano vengono condotti dentro  alla città. Tommasino Crivello, a  capo della compagnia della  Rosa, li conduce e li controlla.  Poi vengono rinchiusi nella  torre accanto al palazzo dei  signori e ne viene murata la porta e  le cose da mangiare vengono  loro calate dall’alto.
    (PM) Lunedì 25 agosto: il  capitano del popolo fa tagliare la  testa a Cosellese nella piazza  del comune.
    (PM) 25 agosto: entrano 50  ambasciatori della compagnia  Bianca della Misericordia, tutti  vestiti di bianco loro ed i loro  cavalli. Chiedono al comune il  salvacondotto per il passaggio  della compagnia, ora ferma a  Modena.
    (PM) 26 agosto: i 50  ambasciatori della compagnia bianca  della Misericordia tornano a Modena  con la risposta positiva del  reggimento di Bologna.
    (PM) 2 settembre: arriva in  processione la compagnia Bianca  della Misericordia da Modena e  si accampa a Borgo Panigale,  vicino al ponte sul Reno.  Accorrono molti bolognesi a vedere tale  compagnia così devota e si  stimano circa 5000 presenti alla  messa solenne officiata a Borgo  Panigale. Finita la messa la  compagnia ritorna a Modena, salvo  una brigata di loro che rimane  per proseguire fino a Roma.
    (PM) 6 settembre: la brigata  rimasta della compagnia Bianca  inizia la Cerca con i Bolognesi,  per la quale ricevono l’aiuto  del comune che mette a  disposizione 4 gonfaloni (uno per  quartiere) per potere mettere ordine  nelle operazioni. La cerca  dura 9 giorni.
    (PM) 15 settembre: avendo già  inviato i bolognesi 100 uomini a  cavallo vestiti di bianco a  Imola per chiedere il  salvacondotto al signore di quella città  per potere celebrare la messa sul  suo terreno, salvacondotto già  ottenuto, quasi tutto il popolo  di Bologna, tutti vestiti di  bianco, seguendo tutte le  cappelle, ciascuna il gonfalone del  suo quartiere, esce da porta  Maggiore per andare a Imola. Viene  inviato Messer Alberto da  Ozzano. Esce per prima il quartiere  di porta Stiera, e poi,  intervallati di un’ora uno  dall’altro, escono i quartieri di porta  San Procolo, il quartiere di  porta Ravegnana ed infine il  quartiere di porta S. Pietro. Vi è  una grande quantità di carri con  viveri e beni e si deve inviare  una scorta armata per  proteggere i devoti da attacchi di  nemici come quelli di Barbiano ed altri.
    (PM) 9 settembre: muore Opizzo  di Giovanni Liazari,  personaggio notabile vicino a Carlo  Zambeccari.
    (PM) 16 settembre: muore il  cavaliere di corte Lorenzo, detto  lo Spazza Buffone (?), figlio  di Bitino da Laxedo da Budrio.  Viene seppellito il giorno  seguente nel monastero di San  Domenico.
    (PM) Sabato 27 settembre:  vengono decapitati nella piazza del  comune il conte Giovanni di  Barbiano, il conte Lippazzo, il  conte Sbandezado, il Bolognino  Piccinino del borgo di San  Pietro a cura del vice capitano del  popolo. La causa è la serie di  razzie fatte nel passato mese di  agosto, approffittando anche  dai fuoriusciti di Bologna che  tentavano di sfuggire ad una  epidemia..
    (PM) 3 ottobre: arriva la  notizia che il castello di S. Agata  di Romagna, già sotto Bologna, è  stato perso a causa dei  difensori che hanno fatto guardia in  maniera inefficace.
    (PM) 4 ottobre: muore  Zanocchino Malvezzo dei Malvezzi e  viene seppellito in San Giacomo dei  frati Eremitani.
    (PM) 7 ottobre: muore e viene  sepolto in S. Francesco il  notaio Francesco Bruni. Muore anche  Messer Andrea dei Boi, dottore  di legge e viene seppellito il  giorno dopo.
    (PM) 8 ottobre: muore Giovanni  Manzolo dei Manzoli, notaio e  procuratore, cittadino notabile  di Bologna.
    (PM) 10 ottobre: muore e viene  seppellito nella chiesa di San  Martino dei frati del carmine  Liazaro di Giovanni, fratello  di Opizzo.
    (PM) 11 ottobre: alla sera  prima di mezzanotte muore il  venerabile Andrea da Soncino,  dottore in Decretale e vicario per  lungo tempo al vescovado di  Bologna. Il giorno dopo (12 ottobre)  viene seppellito nella  sacrestia nuova di S. Pietro maggiore,  presso l’altare a destra.
    (PM) 13 ottobre: muore Bente  figlio di Andalo dei  Bentivoglio, dottore di legge, mentre era  a Fagnano del Sellaro, dove  viene sepolto.
    (PM) 14 ottobre: muore  Francesco Ghisilieri, dottore di  legge, impegnato nell’ufficio della  balia del comune di Bologna.  Viene seppellito il giorno dopo.
    (PM) 16 ottobre: muore messer  Niccolò di Bombarone, padre  dell’arcivescovo di Monteveglio,  nella città di Bologna.
    (PM) ?? ottobre: muore fra ???  dei Foscherari, dottore in  legge e priore e generale  dell’ordine dei croxachieri e viene  sepolto presso questi frati fuori  porta Maggiore.
    (PM) Domenica 19 ottobre:  viene seppellito con grande onore  Carlo Zambeccari in S.  Francesco. L’officio funebre viene  celebrato da fra Bartolomeo vescovo,  figlio di Pietro Strazzarolo.
    (PM) 26 ottobre: viene  seppellito al monastero dela carità in  S. Felice fra ????, arciprete  di Monteveglio, figlio di Niccolò  di Bombarone.
    (PM) Lunedì 27 ottobre (vigilia  di S. Simone e Giuda): quasi  tutto il popolo delle arti della  città di Bologna, tutti armati,  accorre alla piazza ed al  palazzo dei signori e da quello  cacciano Niccolò Zambeccari,  gonfaloniere di Giustizia e altri  degli anziani sospetti per essere  dei Grassi (?) e della parte di  Carlo Zambeccari e di Opizzo  Liazzari. Nuovi anziani vengono  insediati e vengono rinnovate  tutte le guardie alle porte ed  ai castelli del contado. E’  colpo di stato. Il primo bando del  nuovo reggimento riammette in  città tutti i confinati, ai quali  vengono restituiti tutti i  beni precedentemente confiscati.  Più volte vengono suonate le  campana grossa dell’arengo e quella  del popolo. Il vice capitano  del popolo, molto odiato per  avere diretto parecchie  esecuzioni, si nasconde ed infine riesce  a fuggire, mentre la sua casa  viene devastata. Per fare buona  guardia tutti gli artigiani  chiudono le loro botteghe per  tutta la settimana, setacciando la  città con tante compagnie per  volta. Questo stesso giorno una  gran brigata di popolo a piedi e  a cavallo corre ad una casa di  Francesco Ramponi, che confina  con la sua abitazione e con  quella di Ugolino Scappi, nella  quale casa il conte Antonio di  Bruscolo era stato posto dal  reggimento deposto. Antonio,  infermo a letto, viene trascinato  per le Mercerie fino alla piazza  con il fine di essere  impiccato. Antonio si oppone fieramente  a punto tale che il boia non  riesce a fargli salire la scala  della forca, ma è costretto a  legarlo in maniera tale che tocca  quasi con i piedi per terra.  Allora uno dei presenti con un  colpo solo di spada colpisce il  conte alla testa fendendogliela  fino ai denti. La sera viene  portato all’ospedale (della  Morte).
    (PM) 29 ottobre: viene  seppellito Giovanni di Desolo dei  Ghisilieri.
    (PM) 29 ottobre: muore Conte  dei conti di Panico ed il suo  corpo viene portato a Panico  presso la cui pieve viene  seppellito il 31 ottobre.
    (PM) Giovedì 4 dicembre:  Tommaso, figlio di Ugolino Scappi,  avendo preso l’abito dell’ordine  dei frati croxadi, per  interessamento di papa Bonifacio IX,  assume la direzione del monastero  di questi frati, fuori porta  Maggiore, e viene fatta una cena  solenne.
    (PM) 26 dicembre: corre voce  tra il popolo minuto che Nanne  di Gabbione Gozzadini, Giovanni  da Lodovico di Monterenzo e  Giovanni di Toniolo Bentivoglio  fanno raccolta e adunanza di  gente di campagna e città in casa  loro. Gli uomini delle compagnie  delle arti accorrono in piazza  armati ed avvengono tumulti.  Suona a stormo la campana grossa  dell’Arengo e quella del popolo  e tutti gridano “viva il  popolo e le arti”. Temendo di  perdere il potere questi fanno  attenta guardia dala sera a tutta la  notte seguente. Si tiene un  consiglio segreto dove si delibera  che i sospetti golpisti che si  radunano nelle case sopra  dette devono essere presi ed  uccisi. Oltre a ciò i tre cospiratori  avrebbero dovuto essere o  uccisi o confinati di nuovo,  aggiungendosi agli ancora confinati  Andrea Bentivogli e Bente suo  figlio.
    (PM) Sentendo qunanto è stato  deciso, Nanne Gozzadini,  Giovanni di Monterenzo Giovanni  Bentivoglio e Bente con tutti i loro  amici e seguaci, non tanto per  deporre lo stato delle arti,  quanto per non essere uccisi o  confinati il 27 dicembre armati  accorrono in piazza, sempre  gridando “viva il popolo”. In  questa maniera, con grande onore,  rimasero sani e salvi in casa  loro, accostandosi al popolo delle  arti e avendo deposto la parte  maltraversa. Viene catturato  Bartolomeo da Saliceto, dottore  in legge, Giacomo suo figlio, il cambiatore Andrea dei Tomari,  il mercante Merchione di S.  Gabriele dei Manzoli. In seguito  i due da Saliceto vengono  confinati, mentre gli altri vengono  rilasciati. In questi tumulti  vengono ferite le seguenti  persone: Paolo Nappi che è tra gli  anziani; Paolo figlio di  Bartolomeo da Saliceto, che muore a  causa delle ferite; il cavaliere  Ramberto Baciglieri assieme ad  un suo figlio e ad un suo  famiglio; il notaio Azzo Buvalelli,  che muore subito; Giacomo figlio  di Matteo Magnani che muore il  30 dicembre; Donino da Vallare  che muore; l’armaiolo Guglielo  dalla Maglia. Galeotto da  Raigosa per paura si nasconde sopra  una bredada nel palazzo dei  signori sopra all’altare nella  sala di sopra. Cadde a terra con  tutta l’armatura e schomachosse  tutto e schavezosse una gamba  e si fa portare a casa in un  mastello e si slava grazie alla  difesa di Giovanni di Antoniolo  dei Bentivogli.
    (PM) 18 dicembre: ritorna  tutta la famiglia del dottore di  legge Francesco Ramponi dalla  città di Padova.
    (PM) 30 dicembre: rientra in  città Francesco Ramponi.
  • 1400
    (HB) Il frate bolognese  Antonio Sireni (generale dei  Carmelitani) muore ed è sepolto davanti  all’altare maggiore di  S.Martino.
    (24) Il comune concede in  enfiteusi perpetua a Stefano  Ghisilardi le case e la torre che  furono dei Conoscenti.
    (W1) Bartolomeo Bolognini fa  già collocare ad Antonio di  Vincenzo la propria lastra tombale  nella cappella Bolognini in S.  Petronio.
    (W1) Alla sequenza di figure  di profeti e di santi prevista  sotto i finestroni di S.  Petronio collaborano il “maestro del  Battista” (almeno quattro  rilievi: S. Giovanni Battista, S.  Filippo, Re David, Profeta), il  “maestro del Sansone” (almeno tre  rilievi: S. Caterina, Sansone,  Profeta) e soprattutto  Giovanni da Modena.
    (W1) Si pone mano alle  decorazioni dei finestroni di S.  Petronio.
    (W1) Andrea da Fiesole è  probabilmente l’artefice della tomba  terragna che si trova nella  cappella Bolognini in S. Petronio.
    (PM) 12 settembre, domenica:  prima del giorno muoiono  Giovanni, mercante e drappiere, e  Francesco, fratelli e figli di  Berto Parisi mercante. La stessa  domenica sono seppelliti dopo  l’ora del vespro.
    (PM) 10 gennaio: muore il  dottore di legge Giovanni di  Ugolino Scappi. Funerale in pompa  magna officiato da fra Bartolomeo  dei frati minori. Viene  seppellito tutto vestito di bianco in  una arca nuova posta sotto la  scala che va dalla porta dei  leoni alla sacrestia nuova.
    (PM) 31 gennaio, domenica  sera: terremoto che causa molta  paura.
    (PM) 3 marzo, primo mercoledì  di quaresima: terremoto e grande  paura. Gli effetti sono però  limitati all’agitazione dei  liquidi nei recipienti.
    (PM) 3 marzo: si comincia a  fare i ponti di legno per voltare  la chiesa di S. Pietro  Maggiore, a spese del vescovo, fra  Bartolomeo dei frati minori.
    (PM) 22 marzo, lunedì: il  marchese Niccolò d’Este, signore di  Ferrara e Modena, viene in città  per compiere un suo voto presso  la chiesa di S. Maria in  Monte. Deve avere circa 18 anni.
    (PM) 23 marzo: Niccolò d’Este  cena con gli anziani nel  palazzo.
    (PM) 24 marzo: Niccolò d’Este  ed alcuni suoi cortigiani cenano  al monastero dei frati di S.  Michele in Bosco.
    (PM) 25 marzo: Niccolò d’Este  cena in casa di Nanne e di  Bonifacio di Gabbione dei Gozzadini  in Strada Maggiore.
    (PM) 26 marzo: dopo avere  donato a S. Maria in Monte una  statua di cera quasi a grandezza  naturale, il marchese Niccolò  d’Este torna a Modena.
    (PM) 15 luglio, giovedì: viene  impiccato Lunardo Canestraro,  fuori la porta S. Vitale, vicino  alla casetta della Gabella, in  quanto ha confessato al  capitano del popolo di avere truffato  il comune per centinaia di  Bolognini lavorando egli stesso  presso la Gabella.
    (PM) 17 luglio, sabato: viene  impiccato dal capitano del  popolo nella piazza del mercato  Francesco Bidello, avendo detto  parole contro l’onore del  Reggimento a Ghillino da Argelato,  dottore di legge a Padova.
    (PM) 18 luglio: muore Paolo  figlio di Niccolò e fratello di  Rumio da Castello, a causa di un  calcio di cavallo. Paolo era  ufficiale della guardia e della  balia di Bologna.
    (PM) 21 luglio: essendovi una  epidemia in Ravenna, Gaspare  Malvezzi, podestà in Ravenna, si è  appestato. Si è fatto portare a  Bologna così ammalato ed oggi  muore. Il corpo viene seppellito  subito di notte e le esequie  ufficiali vengono fatte senza  il suo cadavere per paura del  contagio della peste che  imperversa in Toscana ed in Romagna.
    (PM) 3 agosto: muore Mino dei  Garisendi. Funerali solenni.
    (PM) 10 agosto: viene  consacrata la chiesa, l’altare e il  cimitero delle suore del Cestello,  sopra al serraglio di S. Lucia  in Strada Castiglione. La  consacrazione pubblica viene fatta  da Fra Bartolomeo.
    (PM) 2 settembre: viene  annunciato con grande clamore alla  ringhiera che il conte Alberigo  da Cunio, ovvero da Barbiano,  detto il grande Contestabile, ha  tolto il castello di Fusignano  ad Estorre, signore di Faenza.
    (PM) 11 settembre: entra in  città il marchese d’Este, mentre  sta fuggendo dalla peste. Si  dice che si dia grande  divertimento.
    (PM) 20 settembre: il marchese  d’Este torna a Modena. Ha  riposato in questo tempo nel  palazzo dei Pepoli.
    (PM) 2 ottobre: il marchese  d’Este viene a Bologna per  presenziare alla festa di San  Petronio.
    (PM) 6 ottobre: il marchese  d’Este se ne va da Bologna.
    (PM) 16 novembre, ore sette di  notte: muore Benedetto,  canonico della chiesa di Bologna e  arciprete della pieve di S.  Martino in Pedriolo. Viene  seppellito il giorno dopo.
    (PM) 16 novembre: muore il  maestro in teologia Michele  dell’ordine dei frati di S. Maria del  Carmine, ovvero di S. Martino  di Bologna.
    (PM) 18 novembre: viene  seppellito nella chiesa di S. Martino  il maestro Michele.
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