Origine di Bologna

Vie, strade, vicoli, piazze, luoghi di Bologna.

  • Odonomastica storica
    • Dall’odonomastica popolare all’odonomastica ufficiale
    • La numerazione
    • Le lapidette napoleoniche
    • Denominazioni urbanistiche generiche tipiche in uso a Bologna
    • Odonomastica delle vie del centro storico
    • Odonomastica delle vie fuori porta
    • Odonomastica delle vie scomparse del centro storico
    • Fonti
  • Vie d’acqua
    • Fiumi e torrenti che alimentano le vie d’acqua di Bologna
    • Vie d’acqua derivate dal fiume Reno
    • Vie d’acque derivate dal torrente Savena
    • Rii e torrenti minori
    • Canali e canalette minori
  • Strade ed edifici nel 1800
    • Da Abbadia a Azzo Gardino
    • Da Bagarotti a Buttieri
    • Da Ca’ Selvatica a Cul di Ragno
    • Da Donzelle a Egitto
    • Da Facchini a Fusari
    • Da Gabella Vecchia a Guazzatoio
    • Da Imperiale a Inghilterra
    • Da Libertà a Luzzo
    • Da Maddalena a Mussolini
    • Da Napoli a Nosadella
    • Da Ocche a Otto Colonne
    • Da Paglia a Quartirolo
    • Da Ranocchi a Ruini
    • Da San Benedetto a Strazzacappe
    • Da Tagliapietre a Tuate
    • Da Uccelli a Usberti
    • Da Val D’Aposa a Zecca
  • Le torri
    • Da Abati a Azzoguidi
    • Da Baioli a Buvali
    • Da Calamatoni a Curialti
    • Da Dainesi a Frenari
    • Da Gabriozzi a Imola
    • Da Lamàri o Lamèri a Lodovisi
    • Da Maccagnani a Nappi
    • Da Odofredi a Principi
    • Da Radici o dalle Radici a Rusticelli o Rustighelli
    • Da Sabbadini a Storiliti
    • Da Tantidenari a Turchi
    • Da Ubaldini a Zovenzoni
    • Documenti
Home / Bologna nei secoli / Secolo XIV / 1381-1390

1381-1390

  • 1381
    (FI) 25 archi di mura vengono  costruiti tra porta Maggiore e  porta S.Stefano. Nello stesso  anno si procede con mura tra  porta Mascarella e il Malcantone  (2 archi e 9 braccia). 37 archi  tra porta Maggiore e porta  S.Vitale (e un battifredo). 7 archi  tra porta S.Vitale e porta  S.Giacomo.
    (HB) I bolognesi accolgono il  signore d’Angiò, diretto verso  la Puglia.
    (HB) Peste con un morto su  tre.
    (MG) 8 agosto: Granaglione,  Capanne e Capugnano concludono  con Bologna l’affitanza dei Bagni  di Porretta, impegnandosi a  riattare i Bagni.
    (S8) l’11 aprile viene  denunciato William del Northumberland,  che è entrato nelle scuole di  Giovanni da Legnano, rubando un  codice delle decretali, di  proprietà dell’inglese William, in  prestito a Thomas Bennet.
    (52) Transazione tra comune  cittadino e comunità montane per  l’esercizio dei bagni di  Porretta. Le comunità vi manterranno i  diritti acquisiti sui bagni con  l’impegno a mantenerli e a  migliorarli e a costruire alberghi  in muratura.
    (MP) Viene costruito uno  spezzone di 25 cancelle presso il  battifredo di S.Cristina (oggi  nei paraggi di piazza Carducci).
    (MP) Si concede agli abitanti  della zona di riaprire porta  Mascarella e di fortificarla a  proprie spese.
    (MP) Viene costruito il tratto  di mura tra S.Giacomo e porta  S.Vitale (in quest’anno vengono  pagate 4500 lire al capomastro  Domenico Gotti e ai muratori  che hanno compiuto gli ultimi  sette archi.
    (MP) Vengono costruite 37  cancelle tra porta S.Vitale e porta  Maggiore.
    (G6) Padre Andrea Manfredi da  Faenza viene confermato  generale dell’ordine dei servi di  Maria. In questo periodo egli  porsegue la costruzione della chiesa  in Strada Maggiore.
    (CA) Il castello di Bargi è  rafforzato sotto il controllo di  Bernabone de Guidoça, a spese di  tutti i comuni del vicariato di  Castel di Casio.
  • 1382
    (HB) il 16 febbraio muore  Giovanni da Legnano ed è sepolto  presso la chiesa dei Domenicani.  Grande lutto.
    (HB) Muore Pietro da Mulio,  primo fra i grammatici.
    (ST) Ceno di Martilino di  Verzuno usa il Limentra occidentale  per trasportare 20 metes di  legname al Reno e di qui a  Bologna: per flumen Romentia et de  ipso flumine in flumen Reni … .
    (ST) Dagli Atti del Vicariato  di Caprara apprendiamo che una  compagnia (Gerardo quondam  Enrigetto Lambertini e Paolo  quondam Nicolò Castelli) è stata  derubata del legname che veniva fatto  fluitare dal Dardagna al Silla  ed infine in Reno. Il lavoro  di trasporto era commissionato  dal comune di Bologna. Gli  accusati vengono un po’ da tutte le  parti dell’Appennino.
    (52) Le nuove costruzioni ai  bagni di Porretta hanno  difficoltà ad essere portate avanti  (malgrado l’assunzione di due  comacini) a causa della mancanza di  materiale.
    (14) La contessa Caterina …  quondam comitis Aghinolfi et  uxor quondam Stacii olim comitis  Alberti de comittibus Alberti  … rivendica i propri diritti  feudali nei confronti degli  Anziani e del vessillifero di  giustizia del popolo e del comune di  Bologna.
    (14) Gennaio: Cino di  Martilino esige una certa somma, per il  tramite del capitano della  Montagna di Casio, ad un suo  debitore per avere inviato 20 metes  di legname tagliato nei suoi  boschi di Verzuno ed inviati a  Bologna … per flumen Romentie  et de ipso flumine in flumen  Reni … .
    (14) 22 novembre: il governo  di Bologna pare riconoscere alla  contessa Caterina i suoi  diritti feudali. Una lettera  indirizzata al capitano della Montagna  in Casio ordina che manuteneat  deffendat et conservet eidem  domine (Caterine) comitisse omne  suum ius, iusdicionem et  honorem eidem domine Caterine  comitisse spectantem in terra et  curia Miunçonis … . La ragione  dell’arrendevolezza del comune di  Bologna è che la contessa è  imparentata con dei Panico che hanno  aiutato la città in questi  ultimi tempi.
    (CA) Cino di Martilino di  Verzuno affida al Limentra 20 metes  di legname per farle affluire  al Reno e quindi a Bologna: per  flumen Romentia et de ipso  flumine in flumen Reni … .
    (CA) L’ufficiale alle  fortificazioni esenta gli abitanti di  Casio e Guzzano dal compito di  manutenzione della rocca di  Bargi. I bargesi protestano  vivacemente considerando ciò contrario  agli statuti.
    (CA) In una dichiarazione del  sere di Moscacchia (procuratore  della contessa Caterina di  Mogone), in riferimento alle  rivendicazioni della contessa Caterina  di Mogone, Bargi non viene  elencata tra i possessi degli  Alberti.
    (VO) Probabilmente esiste un  ospitale al Bagno della  Porretta. Uno scritto di quest’anno si  riferisce a lavori di muratura  da farsi da parte di tale  maestro Giovanni e tale maestro  Bondineo, che chiedono al vicario  di Capugnano di sciogliere il  contratto poichè il massaro non  fornisce, come viceversa  concordato pietra, calce e rena.
    (VO) Atti del vicariato di  Rocca Pitigliana: è ricordato tale  Picinello Lanturelli di Lizzano  che esercita arte medica.
    (VE) La compagnia di Gerardo  quondam Henrigetto Lombardini e  di Paolo quondam Nicolò  Castelli, conductores lignaminis de  Dardagna, subisce un grosso furto  di legname non lontano da  Vergato. Il procuratore della  compagnia denuncia al vicario di  Caprara sopra Panico per furto  molti uomini di Sibano, Caprara,  Capriglia, Venola, Sperticano,  Vergato e altri paesi. E’  denunciato anche il fabbro di Vergato,  tale Bernardo. Il governo non  procede però contro queste  persone.
    (VE) Dagli atti civili e  criminali del vicariato di Caprara  sopra Panico risulta che a  Vergato lavorano un mugnaio e un  fabbro – maniscalco e un  albergatore, l’hospitator Giovanni  Cortisi di Porcalia o Porcela. Si ha  notizia di una fiera mercato a  Vergato dove il vicario di  Caprara vi porta il suo banchum  iuris per le udienze civili e  criminali. Il notaio che redige  gli atti, tale Jacobus quondam  ser Ducci di Moscacchia, li data  in casella dicti fori Vergati.
    (TO) Taddeo Azzoguidi, per  avere tentato più volte di fare  entrare i Pepoli in Bologna, viene  definitivamente bandito dalla  città.
    (PM) 26 gennaio: muore  Bartolomea, sorella di Maxe di  Seragliani, priora da lungo tempo del  monastero di S. Caterina in  strada S. Donato.
    (TO) Viene demolita la Gabella  costruita dopo la vendita al  comune effettuata dai Pepoli nel  1336. Verrà ampliata con  l’aggiunta della Loggia dei Mercanti  grazie all’acquisto di uno  stabile anch’esso dei Pepoli.
    (CA) Giugno: gli abitanti di  Camugnano di S. Martino si  lamentano che la contessa Caterina  di Mogone usurpa continuamente  territoria di Bologna e che  vengono minacciati da lei e dal di  lei genero, Ugolino da Panico,  figlio di Maghinardo il Grande.
    (CA) 16 giugno: il governo di  Bologna invia istruzioni al  capitano della montagna a Castel  di Casio di procedere alla  formazione di una amministrazione  comunale a Guzzano con il compito  di custodire la tranquillità e  di riscuotere i tributi come  per le altre terre soggette a  Bologna.
    (CA) 21 giugno: vengono  convocati dal capitano della montagna  a Casio Amadorino Ceccarini,  Ghirarduccio di Bello di  Guzzano, Giovanni di Mattelo di Casio  detto Cinta, abitante a  Guzzano, Nerino di Girardo di Guzzano,  abitante a Custozza, Pietro di  Nuto e Guido di Bondi di  Camugnano omnes laboratori terreni  sive territori dicte comitisse  (Caterina di Mogone):  l’obbiettivo è quello di eleggere la prima  amministrazione comunale di  Guzzano. Amadorino diviene  massaro e Ghirarduccio saltaro. La  contessa Caterina protesta  immediatamente e rivendica omne suum  ius iurisdicionem et honorem  eidem domine comitisse Caterine  spectantem in terra et curia  munconis.
    (CA) Dopo il 21 giugno e prima  del 30: il governo di Bologna  accoglie la protesta della  contessa Caterina ed invita il  capitano della Montagna a fare  giustizia prout in eadem  suplicatione.
    (CA) 30 giugno: il governo,  esaminate le ragioni dei  contendenti, emette una sentenza  definitiva: territorium quod apelatur  Aguçani, Campogemoli et Mogonis  pleno iure spectare et  pertinere spectasse et pertinisse ad  comune Bononie quoad merum et  mistum imperium e che potestatem  iuris et iurisdichionis esse de  curia Camugnani Sancti  Martini. La sentenza è emessa alla  presenza di Parisino Girardelli,  massaro di Camugnano, e di  Giacomo di Guglielmo di Pavia,  procuratore della contessa. Pare però  che il capitano della montagna  non venga informato del  contenuto della sentenza … .
    (CA) Dicembre: la contessa  Caterina presenta al capitano  della montagna la prima lettera a  lei favorevole del governo di  Bologna. Il capitano convoca 12  fideles della contessa debitori  e ribelli. Questi ultimi,  infuriati, eleggono un proprio  procuratore e ricusano il capitano  ed il suo giudice o vicario  appellandosi alla sentenza del 30  giugno.
  • 1383
    (HB) Traslazione della testa  di S.Domenico in un reliquiario  d’argento.
    (HB) Miracoli legati alla  traslazione. Si dice anche che chi  ha visto il corpo è morto entro  l’anno.
    (ST) Un documento del  capitanato di Casio parla di un mulino  a Vergato posto iuxta Rhenum et  viam publicam per Lucam.
    (41) Il capo di S.Domenico  viene estratto dalla tomba e posto  in un reliquiario di Jacopo  Roseto.
    (52) Forte incidenza nel  territorio di Capugnano della peste,  forse portata dall’uso dei  bagni di Porretta.
    (53) Guidinello degli Alberti è  padrone di Castiglione e  riceve in una delle tre case entro  le mura una delegazione del  comune di Bologna: …in castro  Castiglionis gatti in pallatio  habitationis dicti Guidinelli …  .
    (14) 7 gennaio: il procuratore  della contessa Caterina di  Mogone presenta una petitio al  capitano della montagna in Casio,  dichiarando che … castrum  Mangoni cum villis suis Guçani,  Porcilis, Cinxoni eius curie cum  tota curia et cum omnibus  poteribus, fidelibus, terris,…  iuribus et iurisdicionibus ipsius  castri semper fuit et est  castrum per se separatum a comitibus  Florentie et Bononie et semper  fuit et est comitatus et  districtus comitum Albertorum de  Mangone … . Non viene citata  Castrola nelle terre di Limentra e  ciò fa pensare che Castrola sia  effettivamente sotto il  controllo di Montepiano.
    (MP) Si inizia, sotto la  direzione di Antonio di Vincenzo, la  costruzione delle mura tra  porta Saragozza e porta S.Isaia.
    (G6) Il mercante pistoiese  Gabriele Arrighi lascia un’eredità  di 5000 ducati d’oro ai Servi  di Maria, semplificando il  progetto di padre Andrea Manfredi di  edificazione della chiesa di  S.Maria dei Servi.
    (W1) Si apre il cantiere di S.  Maria dei Servi.
    (W1) Muore il giurista  Giovanni da Legnano.
    (W3) Si inizia una nuova  chiesa in Strada Maggiore su  progetto di Padre Andrea da Faenza, ex  generale dei Serviti ed  architetto.
    (CA) 3 luglio, liber A  provisonum in capreto: il governo di  Bologna denuncia che munitiones  at victualia castrorum rocharum  et fortiliciorum … debitis  temporibus non mutantur vel  renovantur e si ordina a castelani  vel custodes di rinnovare in  settembre ed ottobre le  munitiones che non si possono  conservare, con pene gravi per i  trasgressori. Le munitiones  rappresentano tutto quanto serve alla  guarnigione di un castello, dalle  armi alle vettovaglie, dal  vasellame a legname e ferro, etc.  Tra le munitiones troviamo le ballotte per le bombarde (pietre  di varie dimensioni), capestri,  zappe, picconi, vanghe, badili,  biette, manarini, campane per  allarmi, sacchi di pane, barili  di vino, carni affumicate,  fave, farina, panieri … candele.
    (VO) Grave peste.
    (VE) Capitanato di Casio, 9,  27 agosto: mulino a Vergato  posto … iuxta Rhenum et viam  publicam per Lucam .
    (TO) Dopo quest’anno (e prima  del 1408) viene soppressa la  capella di S. Maria di Castello,  che viene inglobata in S. Luca di  Castello.
    (CA) Lite tra contadini,  rappresentati da un legale, da  questi definiti de contrata Aguçani  curie Camugnani, ed il legale  della contessa Caterina di  Mogone, ser Giacomo di ser Duccio  della Moscacchia. La contessa  protesta essere castrum Mangone cum  villis suis Guçani, Porcilis et  Cinxonis eius curia cum tota  eius curia et cum omnibus  poderiis, fidelibus … iuribus et  iurisdictionis ipsius castri  sempre fuit et est castrum per se  et separatum a comitibus  Florentie et Bononie et semper fuit et  est comitatus et districtus dominorum comittum Albertinorum  de Mangone… .
    (CA) Gli anziani intervengono  nella causa tra la contessa  Caterina ed i suoi presunti  fideles togliendola al tribunale del  capitano della montagna e  rimettendola al giudice del podestà  di Bologna. La contessa perde i  suoi privilegi salvo qualche  corba di grano e di vino di un ex  suddito, proveniente da una  trafficante (usuraia ?) di  Camugnano, tale donna Bonissima, che  le aveva sequestrate.
  • 1384
    (HB) Don Bartolomeo, abate dei  SS Naborre e Felice, ha fatto  costruire il campanile della  chiesa (quale ???) ed a lui sono  legati magnifici corali.
    (HB) Inizia la costruzione del  palazzo dei notai.
    (SB) Viene innalzata la loggia  della gabella, che diventerà  poi il palazzo dei mercanti.
    (MP) Vengono ultimate le mura  tra porta Saragozza e porta  S.Isaia.
    (MP) Viene terminato il tratto  di mura tra porta S.Isaia e  porta S.Felice.
    (G6) Padrea Andrea da Faenza è  a Firenze per dirigere i lavori  di costruzione di una nuova  chiesa con annessa scala di  accesso al secondo piano del  monastero, costruzione decisa dai  frati dell’Annunciata.
    (CA)  27 marzo, capitanato  della montagna: è documentato il  sistema di raccolta dell’acqua  piovana nei castelli per mezzo di  docce che confluiscono in una  cisterna.
    (CA) 27 gennaio, capitanato  della montagna: è documentato il  forno come di proprietà privata.  E’ documentata una nota di  pagamento del massaro per la  costruzione e la copertura domus  furni in recepto Roche  Garnaglionis. Le riserve alimentari nei  castri ( munitiones et victualia)  vengono conservate nella parte  propriamente militare (cassero  o torre) del castello.
    (CA) 2 maggio, capitanato  della montagna: il magister murator  Martino de Como lavora alla  torre di Baragazza, mentre i  magistri muratores Martino di  Alberto de Cumis e Niccolò di  Giovanni da Parma lavorano alla rocca  di Bruscolo.
  • 1385
    (FI) Viene venduta la torre  dei Malvicini in via Battisasso.
    (FI) Vengono costruite le mura  tra porta S.Mamolo e porta  Saragozza. Ora le mura sono  ultimate.
    (HB) Alleanza tra il conte di  virtù e Firenze e Bologna. Ci si  impegna a tenere pronti 1200  lance, cioè drappelli con almeno  tre cavalli. Ciò tra tutti gli  alleati.
    (HB) Il fratello bastardo  Rinaldo del conte di Barbiano si  impossessa del castello di  famiglia togliendolo al comune di  Bologna. Viene ripreso dopo un  laborioso assedio. Era capitano  del castello il bolognese Giacomo  Boccadiferro. Sono stati  dipinti sul muro del palazzo  comunale le faccie del conte Lucio di  Lando e dei suoi uomini, rei di  avere favorito l’impresa di  Rinaldo.
    (ST) Si parla di Via per quam  itur de Sasso de Grossena  Pistorium e del Mulino di Vergato  che è juxta rhenum et viam  publicam per lucam, testimonianze  della via pubblica toscana di  Saragozza.
    (OT) Negli estimi compaiono  Bruno e Giovanni Parisi del fu  Mazone, del fu Zavarone.
    (E4) Tale Mengo di Bresetulo  (Bersetola, presso Monterenzio  vecchia) possiede un terreno  arabile nella curia di Monterenzio  in loco dicto la Fiamingha.
    (E4) Un abitante di Cassano,  Ugolino quondam Francesco  quondam Ugolino, da poco emigrato da  Ozzano, possiede metà di un  terreno prativo posto nella curia  di Cassano in loco dicto La  Tomba confinante con la stratam de  Flamengha ed il fratello  Bertolo ne possiede l’altra metà che  confina con la stessa strada. La  località “Tomba” va cercata  presso le Scope.
    (E4) Nel territorio di Bisano  in loco dicto la Mazacavra,  presso il rio Nazolano, il rio de  Piscinabea e Ronchu Merli, la  strata de Flamingha è confine di  un terreno boschivo e  cespuglioso che il massaro (Giacomo di  Sandro di Michele) dichiara di  proprietà del comune.
    (F3) Dante Perugino abita  nella sua cappella di S.Agata come  precettore dei figli di Giacomo  Pepoli. Il 19 agosto viene  accusato di nefandissimus scelus  et sodomiticum actum et stuprum  in pueros masculos e viene arso  dopo essere stato rinchiuso in  un capannello di rami secchi.
    (14) Estimo di Traserra: …  unam porcam cum duobus porcolis.
    (MP) Viene costruito il tratto  tra porta S.Mamolo e porta  Saragozza.
    (CA) Nell’estimo di Verzuno si  parla degli Heredes q, domine  Orabilis e di iusta subcessores  domine Mirabilis sive  possessiones hospitalis Sancti Antoni  de Greglio.
    (CA) A Suviana gli estimi  rivelano parecchie domus paleate,  domus coperte de paleis,  domuncule coperte de paleis.
    (CA) In una denuncia di estimo  di Traserra si legge  una  porca cum duobus porcolis.
    (CA) Nell’estimo di Stagno  sono registrate 7 case (forse solo  di paglia assieme ad altre  parzialmente o totalmente in  muratura) in castelatio mentre  parecchia gente vadit per mundum  mendicandum.
    (VE) Dagli estimi di  quest’anno si ricava che Liserna –  Vergato ha 26 fumanti. Tra gli  esenti vi sono i conti di Panico.  Per questa ragione in loco dicto  Vergado risultano solo 3  fumanti: Peregrinus con terra a  Vergato, Refus quondam Vinelli olim  Bartolomei con casa murata  coperta di tavole in loco dicto  Vergato iuxta stratam publicam,  con terra a La Vigna iuxta  comitem Ugolino da Panico, infine  Filippo quondam Lorenzo del  contado di FIrenza, hospitator (Albergatore) di Vergato. L’estimo di  Liserna è di 462 lire. Vengono  registrati 3 porci, 4 maiali, 4  porcelli, 22 tra pecore e capre,  un bue e una vacca. I due  animali grossi, di padroni diversi,  non sono destinati  all’aratura, ma al tiro di tregge. Vi son  albergatori (di cui uno, tale  Benvenuto Perotti, fugge  lasciando molti debiti), una merciaia,  tale domina Gnesia, un mulino  iuxta Rhenum et viam publicam  per Lucam.
    (VE) Nell’estimo si trova: …  in loco dicto castelaro iuxta  viam publicam … .
    (VE) Negli estimi di  Castelnuovo si sa che vi è una domum de  paleis ed un’altra di legname e  di paglia poste in castello.  Inoltre vi è un fumante di nome  Castellano, figlio di Paolo,  figlio di un altro Castellano.
    (CA) Il feudo delle Mogne  comprende (estimi) tutto il lato  orientale fino a Rio Fobbio,  monte Casciaro nel versante del  Setta, congiungendosi con i  territori toscani dei domini diretti  degli Alberti.
    (CA) Guidinello degli Alberti  ha in mano il castello di  Castiglione dei Gatti. Bologna tiene  plura colloquia con Firenze,  probabilmente per studiare  l’eliminazione di Guidinello.
    (CG) Francesco Parisi comanda  200 pedoni nella spedizione di  soccorso a Castel S. Prospero,  dove però i bolognesi vengono  duramente sconfitti a causa  dell’inettitudine del comando.
  • 1386
    (HB) Il camaldolese priore  degli Angeli è stato ingabbiato  sulla facciata del palazzo perchè  aveva congiurato per fare  entrare Taddeo Pepoli. Altri sono  stati decapitati. Altri sono stati  citati alla ringhiera: Taddeo  Pepoli, Marsilio Liazzari,  Begetolo Guidotti, Gherardo  Pascipoveri, Tommaso Pascipoveri,  Giordano Bianchi, Francesco  Lombardi, Giovanni Papazzoni, Giovanni  Tacconi, tale Becchino, Nicola  Liazzari et al.
    (HB) Saccheggio ai danni del  contado di Faenza. E’ costruita  la bastia di S.Procolo nel  Faentino da Bologna. Dopo 20 giorni  di occupazione i faentini  hanno ceduto il territorio occupato  dalla bastia per un tiro di  balestra dalla bastia stessa. Si è  trattato di una reazione per i  danni causati da Eustorgio.
    (HB) E’ decapitato in piazza  Bernabò Pepoli, entrato di  nascosto in città. Stessa sorte a  Federico Pavanesi, che lo  accompagnava. Bernabò è stato ucciso  subito perchè poteva chieder aiuto al  conte di Virtù, suo amico.
    (HB) Muore il priore degli  Angeli in gabbia.
    (HB) Costruito il castello di  Medicina.
    (MG) Il vicariato della  montagna di Capugnano deve dare a  Bologna 40 armigeri. 16 vengono da  Granaglione. Il vicariato ora  comprende: Porretta, Moscaccia,  Lizzano, Belvedere, Monteacuto  delle Alpi, Gaggio Montano,  Rocca Corneta, Granaglione.
    (S8) L’inglese Richard  Tharliton è rettore degli studenti di  legge.
    (52) Grave epizozia presso  Capugnano.
    (W1) Inizia l’ampliamento di  S. Maria dei Servi.
    (W1) Il veneziano Pier Paolo  delle Masegne è a Bologna. Forse  lavora all’arca del giurista  Giovanni da Legnano.
    (TO) Arrigo del fu Giovanni  dal Ferro incomincia a scarnire  l’interno dei muri della torre  dei Rodaldi.
    (TO) Il priore dei frati degli  Angeli sopravvive per 13  settimane alla gabbia appesa alla  torre degli Asinelli. Poi muore.
    (PM) 27 agosto: viene tagliata  la testa in piazza del comune  al nobile Bernabò Pepoli, figlio  di Andrea. Viene giustiziato  nella piazza del mercato nello  stesso modo e nello stesso  giorno Federico dei Pavanesi,  cittadino di Bologna della cappella  di S. Mamolo. Federico aveva  fatto entrare Bernabò Pepoli in  Bologna.
    (CG) Francesco di Berto Parisi  e Giovanni di Berto Parisi  fanno parte del consiglio dei 600.
  • 1387
    (HB) Sconfitto e messo in fuga  il conte Lucio.
    (MG) Granaglione è (da qualche  tempo) nelle mani degli  estensi, che ne reclamano la signoria.  I buoni rapporti però ora in  fase di progresso tra Bologna e  Modena risolvono la vertenza,  con le popolazioni della zona che  comunque subiscono danni non  lievi.
    (52) La situazione dei bagni  di Porretta è ancora tutt’altro  che soddisfacente.
    (52) Ancora carestia e peste  nei dintorni e poi guerra contro  gli estensi che occupano tutta  la parte sinistra del Reno.  Capugnano fornisce 40 uomini di  cui 16 di Granaglione. Casio ne  fornisce 30.
    (52) Il vicario di Capugnano  dispone il riattamento dei  bagni.
    (F3) Il 3 febbraio a Gaggio  tal magister Johannes puerorum fa  causa a Giovanni Lanfranchi di  Grecchia reclamando 15 soldi  di bolognini di debito per  l’istruzione impartita al figlio.
    (G6) Padre Andrea Manfredi da  Faenza capeggia una delegazione  cittadina per ristabilire la  pace del comune con il papa  Urbano VI. A metà giugno le parti si  incontrano e viene stilata la  riconciliazione.
    (VO) Luglio: il vicario di  Capugnano chiede ripetutamente al  massaro del Bagno di Porretta  di riparare porte, sedili e  tasselli di un hospitium prossimo  al bagno, in maniera tale che i  malati non vengano visti  dall’esterno.
    (VO) Viene ricordato negli  estimi Giglio (o Egidio) di  Tavernola, noto per l’arte medica.
    (PM) 29 agosto: viene  impiccato per la gola nella piazza del  comune Guiduzzo da Monzuno ed  il maestro Francesco da Forlì,  medico, dopo il desinare, quasi  circa alle diciotto ore.
    (TO) Giovanni Lapi fa parte  del consiglio dei 600.
  • 1388
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Garisendini in via  Stallatici.
    (HB) Costruito  Castelbolognese, vicino al ponte di S.Procolo.
    (HB) Francesco Ramponi e  Bartolomeo da Saliceto portano  condoglianze al marchese Alberto per  la morte del marchese Nicolò.
    (HB) Rientrano su forte  cauzione Andrea Bentivoglio e  Petruccio Bianchi.
    (HB) Vengono aggiunti i gigli  del re di Francia nell’insegna  del comune.
    (HB) Gaspare Calderini è  imprigionato per avere scritto  proteste al papa in merito al governo  cittadino: è stato rilasciato  su cauzione di 200 monete d’oro.
    (HB) Beldo Panzacchi di  Roncastaldo è giustiziato per avere  passato informazioni a Giovanni  Acuto.
    (HB) Il podestà ordina che i  cittadini portino un berretto  bianco sia alle adunate sia no.
    (HB) Viene sistemata sugli  Asinelli la campana del fuoco, che  segnala gli incendi.
    (HB) Giustiziati un ufficiale  di polizia e due soldati perchè  derubavano e uccidevano i  mercanti nei pressi della città: sono  stati torturati, seppelliti a  testa in giù fino alla morte ed  impiccati nudi con i genitali  in vista.
    (AP) Viene costruito a Liano  un castello dagli abitanti.
    (W1) Il comune di Bologna  decide la costruzione di una chiesa  dedicata a S. Petronio. Ciò  causa l’invenzione della tomba di  S. Pietro in S. Stefano,  giustificata dalla tomba di tal  Simone rinvenuta nel 1141 (il clamore  che ne segue richiama migliaia  di pellegrini da tutto il  mondo. Al punto che il papa Eugenio  IV dovrà ordinare la cessazione  del culto e la chiusura della  chiesa, facendone murare le  porte. Il papa Niccolò V in seguito  affiderà il monastero in  “commenda” ad una persona di sua  fiducia, non appartenente alla  società monastica che verrà sciolta).
    (W1) Contratto con cui si  commissiona a Pier Paolo delle  Masegne (poi attribuito in seguito ai  più anziani fratelli delle  Masegne) per il polittico di S.  Francesco.
    (W1) Viene deliberata la  costruzione di S. Petronio.
    (W1) Pier Paolo delle Masegne  inizia a lavorare alla pala di  S. Francesco, il cui contratto  di allogazione è stato  sottoscritto dal fratello Jacobello (che  forse vi lavora anch’egli).
    (W2) Ultimo anno di lettura  allo Studio di Biago Pelacani da  Parma.
    (W3) Jacobello e Pier Paolo  dalle Masegne iniziano a lavorare  alla ancona marmorea di S.  Francesco.
    (W8) Cittadinanza bolognese  (con esenzione da alcuni tributi)  agli abitanti di Budrio.
    (CA) Ufficio dei fortilizi:  tra le munitiones troviamo le  ballotte per le bombarde (pietre  di varie dimensioni), capestri,  zappe, picconi, vanghe, badili,  biette, manarini, campane per  allarmi, sacchi di pane, barili  di vino, carni affumicate,  fave, farina, panieri … candele.
    (CA) Ufficio dei fortilizi: è  inviato a Bargi, con 6 armati di  cui due balestrieri, il  capitaneus Giovanni di Pietro da  Tavernola, e uguale truppa è inviata  a Stagno sotto il comando di  Cancellerio di Nannino Marsili.  I due capitanei hanno ferma di  un anno.
  • 1389
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Saliceti (Ger.) in via  Battisasso.
    (HB) Crolla la torre dei  Rodaldi senza fare vittime. Al suo  posto si costruisce il palazzo  di Gardino Cospi.
    (HB) Pietro de Bianchi guida  una delegazione in Francia per  chieder l’appoggio del re.  Questi restituisce il suo vessillo  con gigli d’oro in campo azzurro  che sono stati messi tra le  insegne della città.
    (HB) Due donne rubano, sono  imprigionate e danno fuoco al  carcere. Per questo sono  decapitate.
    (HB) Per legge 5 anni di  prigionia è il massimo per debiti:  altrimenti non rimangono più  braccianti in campagna, tutti  pesantemente indebitati.
    (HB) Francesco Ramponi e  Giovanni Fantuzzi vanno dal conte di  Virtù per appianare divergenze,  ma non ottengono pressochè  nulla.
    (HB) Peste: 3 morti su cinque.
    (HB) Eustorgio di Faenza, in  visita, alloggia in S.Domenico.
    (HB) Grave gelata l’8 aprile  che ha causato carestia  fortissima. Sono comprate all’estero  300.000 corbe di frumento ed una  corba costa 3 lire.
    (HB) Muore il cardinale,  vescovo di Bologna, in val Verde e  viene seppellito in S.Pietro. Ai  funerali partecipano, oltre al  fratello, l’abate di S.Felice,  Lorenzo da Pino, Marco  Legnani, Ugolino Scappi, Giovanni  dalla Calcina e Paolo Cospi.
    (HB) Congiura per dare la città  al conte di virtù: sono  decapitati: Melchiorre da Saliceto e  Giovanni di Mengolo Isolani.  Alberto Galluzzi è in esilio a  S.Lorenzo in Collina. Sono stati  imprigionati: il legista  Bartolomeo da Saliceto, Colo Garisendi,  mercante di panni, Nicola  Galluzzi, Andrea Tomari, Giovanni  della Calcina, Nerino Galluzzi.  Tutti sono stati esiliati  tranne Bartolomeo che è stato  perdonato per il suo sapere (insegna  allo studio). Forte multe a  tutti. Bartolomeo appena libero  fugge dal marchese di Ferrara: gli  sono confiscati tutti i beni  ed è condannato a morte in  contumacia. Per pubblico editto si  impone a tutti coloro che sono  implicati nella congiura di  costituirsi. Si costituisce  Melchiorre Manzoli e pochi altri, a cui  sono state tolte tutte le  cariche (ma non la libertà).
    (HB) Fantuzzo Fantuzzi è stato  multato perchè trovato in  possesso di lettere contro il governo  cittadino.
    (HB) Ambasceria al re di  Francia: Ugolino Preti (dottore e  cavaliere), Giovanni di  Aristotele (dottore) e Pietro Bianchi.
    (HB) E’ decapitato Ugolino da  Panico, per avere congiurato  con Alberto Galluzzi. Con la  stessa accusa sono esiliati Matteo  Griffoni e Francesco  Bottrigari.
    (52) Relazione del capitano  Malatesta Mattei che dà per la  montagna un quadro tragico di  violenze, assassinii e lenocinii.
    (94) Giovanni di Michele,  abate di S.Procolo, apre l’arca del  santo e trova i resti di due  persone (i due santi ?). La data  è 18 dicembre.
    (B2) Pietro de’ Bianchi va  ambasciatore a Carlo VI in Francia  e torna con un gonfalone  francese, segno della benevolenza  regale.
    (E6) Da quest’anno gli statuti  impongono i prezzi dei libri  universitari decretando che gli  originali più antichi implicano  prezzi delle copie più elevati.
    (W1) 22 febbraio: all’ora  terza (l’ora terza corrisponde alle  ore 20) crolla la torre dei  Rodaldi in via S. Stefano, a causa  delle scarniture fatte alla  base. Le sue mura, misurate dopo  il crollo (in realtà tale misura fu  rilevata dal Gozzadini nel XIX  secolo) hanno spessore di  1,16 metri.
    (W8) Il capitano della  montagna convoca 134 massari (è  un’operazione che avviene con una  certa frequenza). Di quest’anno è  noto il numero dei massari.
    (TO) 22 febbraio: crolla la  torre dei Rodaldi all’ora terza,  travolgendo le case di Pietro e  fra Bagarotto Bianchi,  all’angolo tra Strada S.Stefano e via  del Luzzo. Muoiono una o due  persone. I ministrali della  parrocchia di S.Stefano, Zordino  Bianchi e Lodovico de’ Bonanni,  denunciano come colpevole del  crollo Arrigo del fu Giovanni dal  Ferro, che avrebbe scarnito  l’interno dei muri tre anni fa  alla base della torre.
    (PM) Grande mortalità di  uomini, donne e bambini nella città di  Bologna.
    (PM) 7 dicembre: viene  tagliata la testa, in piazza del  comune, a Giovanni di Mengolo  Isolani e a Merchione da Saliceto  procuratore, entrambi importanti  cittadini di Bologna. Secondo la  condanna hanno favorito il  conte di Virtù, figlio di Galeazzo  Visconti da Milano, per farlo  diventare signore di Bologna.
    (PM) Venerdì 31 dicembre: viene  tagliata la testa, sulla  piazza del comune, al nobile Ugolino  da Panico, per avere favorito  il conte di Virtù.
    (PM) Domenica 23 marzo di  notte: muore Filippo Caraffa da  Napoli, con l titolo di cardinale  di S. Martino in Monte e  amministratore del vescovato di  Bologna. Era stato portato infermo  alla chiesa di Valverde.
    (PM) Il martedì 25 i cardinala  Caraffa viene seppellito nella  chiesa di S. Pietro, nel muro  della sagrestia nuova, verso la  strada, dove viene messa una  lapide con la sua arma.
  • 1390
    (FI) Viene demolita la torre  Cornacchina in via del  Pavaglione.
    (FI) Viene demolita la torre  Rustigani (Lam.) in P.za  Maggiore.
    (HB) Prestito pubblico con  interesse al 10%.
    (HB) Inizia la costruzione di  S.Petronio di fronte  all’Ospedale della Morte. I responsabili  sono Andrea di Cambio e Simone  Bonsignori.
    (HB) I Malatesta sconfiggono i  bolognesi comandati da Ugolino  Ghisilieri. Viene quindi  sospeso un torneo in programma. Il  podestà ritiene responsabili  della sconfitta le prostitute al  seguito dell’esercito bolognese e  le fa frustare sulle natiche  nude. Si narra di una di loro  morta dalla vergogna (o dalle ..  frustate) per avere messo in  mostra il suo gran sedere …
    (HB) Viene abbattuta una  antica torre per fare posto a  S.Petronio.
    (HB) Un funanbolo ha camminato  su una corda tesa tra il  palazzo del podestà e quello dei  notai.
    (HB) Il consiglio decide di  fare rientrare i fuoriusciti:  Alberto Guidotti, Federico  Pascipoveri, Gerardo Pascipoveri,  Tommaso Pascipoveri, Maso Magnani,  Giovanni Papazzoni.
    (HB) Arrivano 3 messi con  tromba (detti trombetti) con la  dichiarazione di guerra del conte  di Virtù, del marchese di  Mantova e di Ferrara: vengono vestiti  in broccato di seta con le  insegne del comune di Bologna, di  Firenze e del re di Francia e  vengono così rispediti al  mittente (sotto pena di morte se non  si fossero presentati così  vestiti).
    (HB) L’esercito nemico viene  sconfitto nel territorio  bolognese. Subito dopo le milizie  bolognesi si sono dirette nel  ferrarese dove hanno fatto razzie. I  Visdomini hanno distrutto  Pontenaro.
    (HB) Solenne cerimonia in  S.Pietro dove nelle fondamenta  viene messa la prima pietra con le  insegne del comune.
    (HB) L’esercito del conte di  Virtù è di nuovo nel bolognese, ma  non accetta battaglia vicino  al Samoggia e fugge: vengono  inseguiti e viene catturato il  loro capo Facino Cane, il conte  Giovanni da Barbiano e il conte  Giovanni da Oretto (fra i dieci  della balia). Le truppe  bolognesi sono arrivate quasi al Po,  facendo razzia e sono tornate  vincitrici a Bologna con grande  bottino.
    (HB) Pubblico decreto che  nomina cittadini bolognesi coloro  che hanno consegnato alcuni  castelli nel Frignano.
    (HB) Muore Pietro di Noè  Zancari (tra i dieci della balia),  stimato ed astuto uomo di  governo: sepolto in S.Domenico. Muore  un altro dei dieci della balia:  Giordano Cospi, sepolto in  S.Giovanni in Monte.
    (HB) Cambio Boattieri viene  decapitato dopo essere stato  riconosciuto tra i prigionieri  dell’esercito nemico.
    (FB) Il 7 giugno viene posta  la prima pietra di S.Petronio.
    (SB) Fondazione della basilica  di S.Petronio.
    (24) Le case e la torre dei  Conoscenti, rimasti senza eredi,  vengono lasciati al comune e  dal comune vengono donati ad  Astorre Manfredi, ora amico dei  bolognesi.
    (MP) La circla può ora essere  considerata completa, in base al  programma varato nel 1270.
    (G3) 12 agosto: le truppe di  Gian Galeazzo Visconti, che già  hanno distrutto la torre di  Molinella ed assalito invano la  torre dei Cavalli, mettono a ferro  e fuoco il paese e la pieve di  S.Martino in Argine. Tali  truppe sono comandate da Alberto V  d’Este, alleato di Gian  Galeazzo.
    (G6) 31 gennaio: il Consiglio  generale dei 600 emette il  decreto riguardante l’avvio dei  lavori di costruzione della chiesa  di S.Petronio. Vengono  definiti dei periti (valentes boni  viri) in numero di due: Andrea da  Faenza e Antonio di Vincenzo.
    (G6) 26 febbraio: i due periti  per la costruzione di  S.Petronio presentano il loro progetto,  immediatamente accettato e si  decide di fare un modello in  gesso della chiesa. Si impegna  Antonio di Vincenzo a costruire  il modello eo modo, forma et  ordine secundum deliberationem et  declarationem reverendi patris  et domini fratris Andree  Generalis Ordinis Servorum, cuius  domini Generalis declarationi et  arbitramento stare debeat de  predictis omni et quacumque alia  declaratione cessante.
    (W1) (?) Antonio di Vincenzo  costruisce un modello in  muratura dell’erigenda S. Petronio in  scala 1/12. E’ così grande che  può andarci dentro. Viene  costruito tale modello nel cortile del  Palazzo Pepoli (il modello verrà  demolito nel 1402).
    (W1) 7 Giugno: viene posta la  prima pietra di S. Petronio.
    (W1) Inizio anno: opera già la  fabbrica di S. Petronio, un  organo del comune formato da  quattro soprastanti o fabbriceri.  Tale fabbrica definisce un  sistema di tassazione che permette al  comune di trovare i fondi  necessari al mantenimento del  cantiere.
    (TO) 9 aprile, ore diciassette (corrispondente a mezzogiorno.  Le ore venivano contate da  mezz’ora dopo il tramonto): viene  demolita la torre Cornacchina  presso Piazza Maggiore, di fronte  all’ospedale della Morte, per  fare posto al cantiere di S.Petronio. Per demolire la torre, ne  vengono scavati tre lati e  simultaneamente puntellati con  puntelli in legno, che poi vengono  bruciate.
    (PM) Domenica 23 gennaio: alla  seconda ora di notte vengono  assassinati il maestro Tommaso  Arienti, sua moglie ed un figlio  adottivo di 5 anni (probabilmente assassinati da un famiglio).  I corpi rimangono lì fino al  martedì 25 quando vengono trovati e seppelliti. Il famiglio micida  ha rubato soldi ed altre cose  in casa di Tommaso.
    (PM) 24 gennaio, lunedì; viene  in visita il cardinale de  Lanzone di Francia. Entra dalla  porta di Galliera e si stabilisce  in S. Domenico anche per il  giorno seguente. Il 26, dopo avere  ricevuto parecchie importanti  visite, lascia Bologna diretto a  Roma.
    (PM) 9 aprile, sabato, ore 17  di giorno: viene demolita una  alta e bella torre sulla piazza,  davanti all’Ospedale della  Morte. La torre si chiamava  Cornacchina ed ostacolava la  costruzione della nuova chiesa di S.  Petronio, voluta dal comune di  Bologna. La torre viene  puntellata con travi di legno, scavato  il piede, e poi appiccato il  fuoco alle travi.
    (PM) 1 maggio, ora terza:  vengono il Bologna tre trombetti,  uno da parte del conte di Virtù,  un altro da parte del marchese  Alberto di Ferrara, l’ultimo da  parte di Francesco, signore di  Mantova. Portano una  dichiarazione di guerra al reggimento di  Bologna.
    (PM) 7 giugno, mattina: fra  Bartolomeo dei frati minori (e vescovo di città ignota: dal  manoscritto non si capisce) fece cantare una messa in S. Pietro, dove  benedice una bella pietra  lavorata, con l’arma del comune di  Bologna, per la fondazione della  nuova chiesa di S. Petronio.  Dopodichè si portano dove dovrà  essere fondata la chiesa e viene  posta la prima pietra, alla  presenza di tutte le autorità  cittadine.
    (PM) 17 giugno: Francesco  Novello, figlio di Francesco,  signore di Carrara, entra con grande  enfasi nella prima zona  fortificata della città di Padova. In  pochi giorni ottiene a signoria  di tutta la città, salvo che il  castello grande e la  cittadella di Padova.
    (PM) 26 giugno: dalla  ringhiera viene annunciato al popolo di  Bologna che Francesco Novello è  diventato signore di Padova.  La notizia viene appresa con  rande gioia e vengono fatti fuochi  anche sulla torre degli  Asinelli.
    (PM) 27 giugno: Francesco  Novello ottiene la resa degli  occupanti il castello grande in  cambio della vita.
    (PM) 4 settembre: la notizia  della resa del castello grande  di Padova a Francesco Novello  viene pubblicata alla ringhiera  del comune.
    (PM) Sabato 8 ottobre: Martino  da Glemona (sic), dottore di  decretale, vicario della corte  del vescovato, vacante la sede  episcopale, condanna Battista,  apostata, ladro e traditore del  comune e cavallaro del comune a  prigione perpetua (il testo continua con un ambiguo “e  finalmente puro fo relassado viuo e  sano”).
    (TO) (?) Ugolino Ghisilieri,  alla guida dell’esercito  bolognese, viene sconfitto in Romagna  dai Malatesta.
    (TO) Giovanni Lapi viene  nominato avvocato del comune assieme  a Carlo Zambeccari, per il  salario di 20 fiorini ogni due  mesi.
    (TO) Giovanni Lapi (e non  Francesco, come dice il Gozzadini) e  Giovanni Monterenzi sono scelti  come procuratori per i  bolognesi nelle trattative di pace con  il marchese Alberto d’Este.
    (CG) Francesco Parisi assieme  ad altri 7 viene designato dal  comune per la riscossione delle  tasse.
  • Fino all'VIII secolo
  • Secolo IX
  • Secolo X
  • Secolo XI
  • Secolo XII
  • Secolo XIII
  • Secolo XIV
  • Secolo XV
  • Indice bibliografico

Contatti

  • contact.originebologna@gmail.com

  • Cookies e informativa privacy
Comune di Bologna
Collaborare è Bologna