Origine di Bologna

Vie, strade, vicoli, piazze, luoghi di Bologna.

  • Odonomastica storica
    • Dall’odonomastica popolare all’odonomastica ufficiale
    • La numerazione
    • Le lapidette napoleoniche
    • Denominazioni urbanistiche generiche tipiche in uso a Bologna
    • Odonomastica delle vie del centro storico
    • Odonomastica delle vie fuori porta
    • Odonomastica delle vie scomparse del centro storico
    • Fonti
  • Vie d’acqua
    • Fiumi e torrenti che alimentano le vie d’acqua di Bologna
    • Vie d’acqua derivate dal fiume Reno
    • Vie d’acque derivate dal torrente Savena
    • Rii e torrenti minori
    • Canali e canalette minori
  • Strade ed edifici nel 1800
    • Da Abbadia a Azzo Gardino
    • Da Bagarotti a Buttieri
    • Da Ca’ Selvatica a Cul di Ragno
    • Da Donzelle a Egitto
    • Da Facchini a Fusari
    • Da Gabella Vecchia a Guazzatoio
    • Da Imperiale a Inghilterra
    • Da Libertà a Luzzo
    • Da Maddalena a Mussolini
    • Da Napoli a Nosadella
    • Da Ocche a Otto Colonne
    • Da Paglia a Quartirolo
    • Da Ranocchi a Ruini
    • Da San Benedetto a Strazzacappe
    • Da Tagliapietre a Tuate
    • Da Uccelli a Usberti
    • Da Val D’Aposa a Zecca
  • Le torri
    • Da Abati a Azzoguidi
    • Da Baioli a Buvali
    • Da Calamatoni a Curialti
    • Da Dainesi a Frenari
    • Da Gabriozzi a Imola
    • Da Lamàri o Lamèri a Lodovisi
    • Da Maccagnani a Nappi
    • Da Odofredi a Principi
    • Da Radici o dalle Radici a Rusticelli o Rustighelli
    • Da Sabbadini a Storiliti
    • Da Tantidenari a Turchi
    • Da Ubaldini a Zovenzoni
    • Documenti
Home / Bologna nei secoli / Secolo XIV / 1321-1330

1321-1330

  • 1321
    (FI) Romeo Pepoli, capo degli  Scacchesi, viene bandito dalla  città. Tali scacchesi si  sarebbero uniti ai lambertazzi e  minacciano il rientro.
    (HB) Piena del Savena:  distrutti 15 mulini.
    (HB) Uno scolaro è giustiziato  per avere rapito una parente di  Giovanni d’Andria: rivolta  degli studenti che si  trasferiscono ad Imola. Tumulti in città a  causa di questo.
    (HB) Romeo Pepoli viene  scacciato dalla città assieme ai  figli. Morirà ad Avignone.
    (HB) Benino Rostani, del  partito dei magnati, è stato  impiccato nudo alla torre del comune a  furor di popolo. Si dice che  meritasse la morte.
    (SN) La chiesa di S.Niccolò di  Granaglione è retta da un  D.Giacomo.
    (SA) Muore Pier’ de Crescenzi  e viene sepolto in S.Domenico.
    (SB) Romeo Pepoli ha una  posizione di grande rilievo  politico.
    (SB) La posizione di Romeo  Pepoli era tale fin dai primi anni  del secolo.
    (SB) Le famiglie Azzoguidi,  Beccadelli, Gozzadini, Galluzzi  ed altre aizzano il popolo  contro Romeo, che è costretto a  fuggire precipitosamente.
    (23) L’estimo di Dondiego  Piantavigne è di lire 3072.
    (91) Il Ghirardacci riferisce  che viene interrato un canale  che da Bologna porta ad Argenta,  verso cui furono esportate  molte vettovaglie. Si fa  riferimento a tale canale come canale di  Buda o della terra di Tresenta  (località scomparsa).
    (E6) Juan de Valencia  (studente) rapisce una ragazza e su  richiesta del padre viene  condannato a morte e giustiziato il 31  marzo. Ciò provoca la protesta  del gruppo spagnolo che si  sposta (docenti e scolari) a Siena.  Il comune dovette penare per  fare tornare i fuoriusciti (il  pretore che inflisse la condanna  dovette chiedere scusa  pubblicamente).
    (VI) Finisce quest’anno la  titolarità della carica di bargello  da parte della famiglia  Ramenghi. E’ bargello Ramengo, figlio  di Giuliano Ramenghi, che  viene travolto dalla disgrazia dei  Pepoli.
    (VI) 23 marzo, provv.: aiuti  di Bologna a Firenze contro  Castruccio.
    (VI) 9 giugno, provv.: aiuti  di Bologna a Firenze contro  Castruccio.
    (VI) 18 marzo, provv.: si  provvede alla difesa dei castelli e  dei luoghi fortificati eretti  contro i nemici esterni.  Intanto la situazione del contado è di  totale rivolta contro Bologna.
    (VI) 18 settembre, provv.: si  provvede alla difesa dei  castelli e dei luoghi fortificati  eretti contro i nemici esterni.  Intanto la situazione del contado  è di totale rivolta contro  Bologna.
    (VI) Febbraio, provv.: il  bargello emette provvedimenti  contro i ghibellini.
    (VI) 13 aprile, provv.: il  bargello ed il proconsole dei  notai provvedono al  riappacificamento di alcuni uomini della parte  guelfa.
    (VI) Romeo Pepoli riesce a  fare scarcerare un notaio reo  confesso di falso e già condannato a  morte dal podestà.
    (VI) 1 luglio: entra in carica  il podestà Albicello dei  Buondelmonti, che si dimostra  completamente favorevole a Romeo  Pepoli.
    (VI) 17 luglio: scoppia un  tumulto che costringe Romeo Pepoli  a fuggire con i figli. Si dice  che il Pepoli per fuggire  gettasse dietro a sè monete in  quantità. I Pepoli si rifugiano in  Romagna.
    (VI) Agosto, provv.: il comune  invia lettere di scuse e  giustificazioni al papa per il  tumulto che ha causato la fuga di  Romeo Pepoli.
    (VI) Dopo la cacciata di Romeo  Pepoli, i grandi che hanno  capeggiato la rivolta vengono  dichiarati di popoli e riammessi  alle società.
    (VI) Dopo il 17 luglio:  tumulti per alcuni giorni. Il podestà  fugge. Viene chiamato per  riformare le istituzioni il guelfo  forlivese Fulceri da Calboli (già  persecutore dei guelfi bianchi  di Firenze dopo la seconda  guerra mugellana). Viene nominato  capitano del popolo e viene  messo a capo di una balia di 84  persone, costituita da ufficiali  del comune e da sapienti.
    (VI) 23 luglio, provv.: inizio  dei provvedimenti della balia  capitanata da Fulceri da  Calboli. A queste provvigioni  partecipa anche il gonfaloniere di  giustizia. Tali provvedimenti  decretano l’esilio di Romeo Pepoli  e della sua famiglia, dei suoi  partigiani e la confisca dei  beni; il rinnovo dei sacculi  degli anziani, escludendone oltre  ai Lambertazzi anche i fautori  degli esiliati; la sostituzione  del bargello Ramengo Ramenghi  con Gregorio Bisanelli (il  Ramenghi ha aiutato Romeo Pepoli  durante il tumulto).
    (VI) Ottobre, provv.: viene  fatto accenno ai capitani di  parte guelfa ma senza elencarne i  nomi. Da adesso non se ne sentirà  più parlare. Ultimamente  avevano partecipato solo per le  domande di pagamento del notaio e  del nuncio.
    (VI) 16 luglio, provv.: viene  creata la carica di  gonfaloniere di giustizia. Il Pepoli pare  vi si opponga. Il gonfaloniere  deve essere eletto otto giorni  prima della fine di ogni mese e  rimane in carica ovviamente un  mese. Deve essere assistito da  un consiglio formato da due  sapienti per quartiere. Deve  essere di parte guelfa, iscritto ad  una società ed esercitarne  l’arte. Non possono essere  gonfalonieri coloro che sono stati  difensori delle società prima del  1306, i loro figli ed i loro  fratelli.
    (VI) 30 ottobre, provv.: il  bargello non è più nominato a vita,  ma può essere dichiarato  decaduto dal consiglio del popolo in  ogni momento. Il Bisanelli  esaurisce qui il suo mandato  essendo stato nominato bargello per  tre mesi. Le funzioni del  bargello si limitano alla  persecuzione dei ghibellini rimasti in  città contro le disposizioni.
    (VI) 7 ottobre, provv.: il  bargello conserva il potere di  consiglio quanda si tratta di cose  necessarie.
    (VI) 31 ottobre, provv.: si  cancellano dal consiglio dei 4000  tutti i banditi ed interdetti  dal 17 luglio in poi.
    (VI) Fine anno: i Pepoli  rifugiati in Romagna progettano il  rientro in patria con l’aiuto  dei ghibellini locali. Bologna  chiede l’aiuto di Firenze e dei  guelfi romagnoli per  neutralizzare le loro manovre.
    (VI) 23 luglio, provv.:  elezione di Gregorio Bisanelli a  bargello.
    (VI) 7 ottobre, provv.:  deliberazione del consiglio del  bargello contro Romeo Pepoli.
    (PM) 17 luglio, festa di S.  Alessio confessore, viene  cacciato fuori della città Romeo  Pepoli.
    (TO) Leonardo Bertolotti muore  in prigionia a causa delle  ferite riportate combattendo  valorosamente per la causa guelfa:  era partito assieme ad una  centuria di cavalieri bolognesi in  soccorso di Vercelli assediata  da Matteo Visconti.
    (CA) Il vescovo di Bologna  Uberto scomunica Bargi che non ha  dato le decime richieste (10  corbe di frumento). Tutto poi si  appiana mediante un procuratore  di Piacenza (rogiti di Lamola,  28 gennaio e 25 marzo 1321).
    (NR)  Il podestà, ligio a Romeo  Pepoli, emette alcune condanne  che vengono usate dai nemici  (nobili ghibellini) di Romeo per  accusarlo di ingiustizia. Romeo  ed i famigliari viene assalito  dal popolo presso le sue case  ed è costretto a fuga  precipitosa.
  • 1322
    (HB) Rinaldo Accarisi è eletto  Vescovo di Bologna.
    (HB) Il 10 agosto incendio al  palazzo di giustizia che così ha  subito gravi danni.
    (HB) Romeo Pepoli tenta di  rientrare a Bologna con molti  soldati ma è stato respinto dopo  avere sfondato la porta della  fossa Cavallina. Non è riuscito  nemmeno il tentativo contro porta  maggiore al quale hanno  partecipato i traditori espulsi il  giorno prima. I bolognesi lo hanno  costretto alla fuga, durante la  quale sono stati catturati  sette persone, poi impiccate  sconciamente a porta Cavallina.
    (HB) A causa dei Pepoli  vengono scacciati: Gozzadini,  Bianchi, Cossa, Preti, Buvalelli, e  molti altri scacchesi. Per le  stesse ragioni è stato scacciato  Rodolfo Ramponi, canonico della  cattedrale.
    (HB) Ai guelfi è dispiaciuto  che sia morto in esilio a Ferrara  Giacomo Griffoni.
    (22) Dondiego Piantavigne è  ricordato come mediatore in qualità  di frate di S.Maria Gloriosa.
    (VI) 26 febbraio, provv.: si  impone che nessuno stringa  parentela con i banditi ed  interdetti dal 17 luglio 1321.
    (VI) 27 gennaio: due  fuoriusciti denunciano che i Pepoli  hanno duplicato le chiavi di porta  S.Stefano e di là mirano ad un  colpo di mano per rientrare.
    (VI) 8 febbraio, provv.: viene  modificato il sigillo del  comune, visto che i congiurati  pepoleschi sono riusciti anche a  duplicare il sigillo del comune.
    (VI) Vengono banditi i  partigiani del Pepoli. Tra questi il  più notevole risulta Testa  Gozzadini (già fautore dei moti del  1274). Testa (a suo tempo  avversario del Pepoli) assieme a Romeo  Pepoli si allea a Cane della  Scala, al Bonaccolsi, agli Este,  ei ghibellini di Romagna …
    (VI) 5 marzo, provv.: si fa  fatica ad inviare capitani e  custodi ai castelli del contado, in  mano agli esiliati.
    (VI) 8-11 maggio, provv.:  all’inizio di maggio Romeo Pepoli e  Testa Gozzadini si  impadroniscono di porta Maggiore ma  vengono respinti, nonostante l’aiuto  di cittadini dall’interno.  Ancora banditi parenti ed amici dei  fuoriusciti e ricompense a chi  cattura vivi o morti i capi  dei fuoriusciti.
    (VI) Romeo Pepoli va ad  Avignone per tentare di convincere il  papa ad appoggiarne il ritorno  ma ivi muore.
    (VI) Altro tentativo di Testa  Gozzadini, rimasto solo,  approffittando dello sguarnimento  della città per gli aiuti inviati a  Reggio. Tutto finisce senza  risultati.
    (VI) 31 agosto, provv.: poteri  straordinari dati al  gonfaloniere di giustizia, in maniera  tale che egli possa, a  piacimento, radunare quante persone egli  ritenga necessario per  mantenere l’ordine. Tale persone devono  essere del consiglio della  parte, che probabilmente è solo una  adunanza di guelfi.
    (VI) 18 settembre: tumulto al  grido di moriantur illi qui  regunt, illi de frumento,  moriantur guelfi, moriantur anciani.
    (VI) 3 settembre, provv.:  ordine ai ghibellini di uscire  entro due giorni dalla città e di  andare in luoghi distanti almeno  10 miglia, onde prevenire  tumulti.
    (VI) 29 novembre, provv.: si  ordina che nessuno dica che  qualcuno di parte guelfa possa  essere di parte lambertazza e  viceversa, onde evitare confusione.
    (VI) 31 agosto, provv.: podestà  accordata al gonfaloniere di  convocare un consiglio di parte  guelfa.
    (VI) 25 settembre, provv.:  provvigioni del gonfaloniere e del  suo consiglio.
    (W1) Viene scolpita la “Pietra  della Pace”, a memoria  dell’avvenuta pacificazione tra  studenti e comune.
    (CG) Novembre: Michele di  Nascimbene Parisi è eletto tra gli  anziani di Porta S. Pietro.
    (NR) 14 gennaio: i Salaroli bolognesi deliberano di dare ad alcuni sapienti insieme ai ministrali e al massaro purum liberum absolutum et generale arbitrium de possessione et de avere societatis inquirendi procedendi omnia videndi et esaminandi et condepnandi et exigendi cum iuris ordine et sine et eciam dicti ministrales habeant liberum et generale arbitrium statuta ipsius societatis corrigere et de novo condere pro factis et negociis ipsius societatis et espendere et expensa facere de omni potere et avere societatis.
  • 1323
    (HB) Il 21 ottobre 49 monache  prendono possesso del nuovo  monastero in Strada Maggiore,  presso S.Tommaso della Braina. Il  tutto con il consenso degli  anziani e del gonfaloniere di  giustizia. Tale monastero è stato  voluto dalla moglie del nobile  Egano Lamberti: donna Tommasina.
    (HB) Un soldato francese  venuto a Bologna era alto 6 piedi  (2,28 mt.).
    (HB) Mucciolo Galluzzi è  assassinato da un suo servo, che  viene poi catturato, trascinato  nudo a coda di cavalli e  giustiziato.
    (HB) I Modenesi hanno preso  Castelfranco: Bologna reagisce e,  dopo uno scontro in cui  muoiono 16 modenesi, si impadronisce  nuovamente del castello. Tre  prigionieri vengono condotti a  Bologna e giustiziati.
    (52) Capugnano viene  rafforzata probabilmente per paura del  Castracani.
    (E6) Francesco Petrarca è a  Bologna e studia qui per 3 anni.
    (VI) 8 gennaio, provv.: si  ordina che nessuno dica che  Bologna è retta da una parte che non è  quella guelfa.
    (VI) Luglio: il legato  sollecita Bologna a muovere guerra  contro Modena e contemporaneamente  ad inviare ambasciatori ai  guelfi di Toscana e di Romagna per  partecipare alla guerra contro  i Bonaccolsi, gli Scaligeri,  gli Estensi che aiutano Galeazzo  Visconti, capo ghibellino. Le  cose vanno male per Bologna che  perde anche alcune terre e si  vede fare un palio  dispregiatovo presso le mura della città.
    (CA) Un conte Alberti ha la  casa – fortezza delle Mogne  demolita (la casa era già stata  demolita nel 1315, ed evidentemente  nel frattempo è stata ricostruita).
    (NR) E’ gonfaloniere di  giustizia un nobile (ora che Romeo  Pepoli non esercità più influenza):  Picciolo Rodoaldi.
  • 1324
    (HB) Era noto Bartolomeo da  Sassoferrato, docente di legge.
    (VI) 9 maggio, provv.: si fa  fatica a trovare persone per il  consiglio del popolo, dato che  i banditi sono proprio tanti.
    (VI) 14 ottobre, provv.: si  rinnovano gli antichi  ordinamenti.
    (VI) 24 febbraio, provv.:  nuova lega e taglia con Firenze,  Siena ed altri comuni toscani,  minacciati soprattutto da  Castruccio.
    (VI) 11 maggio, provv.: nuova  lega e taglia con Firenze,  Siena ed altri comuni toscani,  minacciati soprattutto da  Castruccio.
    (VI) 15 giugno, provv.: nuova  lega e taglia con Firenze,  Siena ed altri comuni toscani,  minacciati soprattutto da  Castruccio.
    (W2) Francesco Stabili, alias  Cecco d’Ascoli, docente  dell’arte medica e astrologica allo  Studio, viene raggiunto da una  prima (morirà sul rogo a Firenze nel  1327) condanna  dell’Inquisizione.
    (W6) Graziolo de Bambaglioli  inaugura la serie dei commenti  bolognesi a Dante con le sue  chiose al solo Inferno.
    (W6) Iacopo della Lana inizia  un ponderoso commento alla  Commedia dantesca.
    (TO) Giacomo di Bertolotto (lo  stesso che nel 1309 era tra gli  anziani per porta Ravegnana) viene eletto gonfaloniere di  giustizia.
  • 1325
    (FI) Viene bruciata la torre  dei Ghisilieri (Ger.) in via  Battisasso.
    (FI) 15 novembre: battaglia di  Zappolino. Dopo tale disfatta,  e per la minaccia di Lodovico  il Bavaro, Bologna si dà alla  Chiesa.
    (HB) I bolognesi distruggono  il castello dei conti di Panico,  perchè avevano liberato alcuni  prigionieri del capitano della  montagna.
    (HB) E’ sistemata la campana  dell’Arengo sulla torre del  Comune.
    (HB) Viene condannato a morte  uno studente ed un suo servo  per assassinio: molti studenti si  trasferiscono per protesta a  Imola.
    (HB) Grave sconfitta dei  bolognesi da parte dei modenesi  condotti dal loro signore  (Bonaccolsi di Mantova): Modena  distrugge Borgo Panigale e la torre di  Crespellano.
    (FB) Tremenda sconfitta a  Zappolino.
    (SB) 15 novembre: sconfitta di  Zappolino nell’ambito delle  attività legate alla politica di  Giovanni XXII, mediante il suo  legato Bertrando del Poggetto.
    (23) Alla fine di maggio  Dondiego Piantavigne viene  consultato sul ‘cavamento delle fosse  della città’.
    (VI) 23 settembre: i  fiorentini vengono gravemente sconfitti  ad Altopascio da Castruccio.  Firenze è costretta a cercare  ancora la signoria angioina da cui  da poco si sono liberati. Ad  Altopascio hanno combattuto 1000  cavalli e 6000 fanti bolognesi.
    (VI) A Modena si è formato un  esercito potente formato dalle  milizie del Bonaccolsi e dagli  aiuti esterni di Cane della  Scala giudati da Rinaldo d’Este e  da Azzo Visconti. Assieme a loro  sono Lambertazzi e Scacchesi  fuoriusciti.
    (VI) 17 giugno, provv.: si  elegge una balia di dodici  cittadini (due popolani ed un nobile  per quartiere) che devono  dimorare notte e giorno nel palazzo  del comune, per presiedere la  crisi con Modena. Si richiamano  gli aiuti inviati al legato (che  nel frattempo è diventato più  importante del re di Napoli).
    (VI) Agosto: l’esercito  bolognese è comandato da Malatestino  Malatesta.
    (VI) Ottobre: dopo 3 mesi di  scaramucce si combatte una  battaglia campale a Zappolino che si  conclude con la disfatta  bolognese, che vi perdono 2000 tra  morti e prigionieri. Il capitano  generale viene catturato ed  inviato a Modena. Viene devastato  il contado attorno alla città e  viene corso un palio sotto le  mura. I ghibellini però si  fermano a questa vittoria, avendo  essi alle spalle il legato.  Vengono intavolate trattative.
    (VI) Fine anno o inizio anno  successivo: Testa Gozzadini e i  figli di Romeo Pepoli tentano  di rientrare in Bologna  conquistando porta Castiglione, ma  vengono respinti dai Maltraversi.
    (W6) Il padovano Mezzoconte di  Ezzelino dei Mezzoconti manda  a ritirare a Bologna un suo  deposito al fondaco bolognese  della fiorentina società della  Scala, nel quale, con altri libri, è  elencato “Inferno de Danti”.
    (TO) Francesco Agresti,  fratello di Ugolino, che fu eletto  nel 1292 nel consiglio dei 2000,  fa testamento, lasciando sei  figli, tra cui Graziadio junior  medico, che proseguirà le stirpe  con Gisla, Giovanni, Giacomo e  con Agresto.
    (CA) Alberto di Alessandro  Alberti uccide vicino a Casio,  Orso, figlio di Napoleone.
  • 1326
    (FI) Viene ricostruito lo  steccato e vengono costruiti anche  dei baraccani a 15 mt. di  distanza uno dall’altro.
    (FI) Viene chiusa la porta di  S.Giacomo.
    (HB) Pace tra Modena e  Bologna: liberati 700 prigionieri  bolognesi e Passerino di Mantova  restituisce ai bolognesi Bazzano,  Creda e Monteveglio.
    (HB) Mondino, celebre medico,  muore ed è sepolto presso  S.Vitale.
    (23) E’ citato (Alidosi)  Dondiego di Fra’ Ostesano  Piantavigne.
    (52) I Panico riescono a  rifugiarsi in Capugnano in seguito  ad una nuova offensiva  cittadina. ne verranno snidati solo dopo  una intera stagione.
    (E6) Viene istituito il  collegio Bresciano.
    (VI) Febbraio: accordo tra i  vincitori e vinti di Zappolino.  Ha fine la guerra contro  Modena.
    (VI) 25 aprile, provv.: si  decide di distruggere beni e case  nel contado dei traditori che  hanno combattuto a Zappolino  nelle file dei modenesi. E’ il  bargello che deve sovraintendere a  queste operazioni.
    (VI) 6 febbraio, provv.:  Lodovico il Bavaro sta per scendere  in Italia. Si provvede a  difendere la città ed i castelli  ancora sotto il controllo del  comune. Il legato intanto continua la  guerra contro Passerino,  scomunicato dal papa.
    (VI) 6 e 23 giugno, provv.: si  inviano aiuti al cardinale del  Poggetto che li richiede  contro il Bonaccolsi. Il papa incita  i Bolognesi a rompere il patto  con il Bonaccolsi e ad entrare  in guerra, ma vi sono forti  problemi economici. Si permette  addirittura ai fumanti di diventare cittadini bolognesi dietro  pagamento.
    (VI) 15 dicembre, provv.: dato  che la balia preposta alla  guerra non riesce ad organizzare  la spedizione contro Modena, si  inviano ambasciatori al legato  con lettere di scusa. Gli  ambasciatori vengono pressochè  costretti all’ambasciata, visto che  spesso in questi ultimi tempi  ricusano gli incarichi.  Nell’ambasciata si invita il legato a  venire a Bologna.
    (VI) 17 dicembre, provv.: è a  Bologna un nuncio del legato che  partecipa ad una provvigione  contro i fuoriusciti ed a lui si  affida l’esecuzione di quelle  deliberazioni.
    (VI) 31 dicembre: lettera del  legato che accetta di venire a  Bologna. Si prendono i  provvedimenti necessari.
    (VI) Maggio: la parte guelfa  ha fatto venire in Bologna 500  cavalieri del legato.
    (MP) 14 aprile: il consiglio  generale ordina il miglioramento  delle fortificazioni della  circla, approfondendo le fosse,  riattando il palancato e facendo,  ove necessario, in legno o in  muratura, del barachani,  distanti al massimo 15 metri. Vengono  murate le porte di Mascarella,  di borgo S.Pietro, di borgo  S.Giacomo ed i relativi ponti  vengono demoliti. Si modificano i  casseri in modo che il piano più  alto sia a non meno di tredici  metri da terra, e sporgente in  fuori. La porta di Galliera,  che si trova al di là del canale  delle Moline, viene arretrata  al di qua del canale stesso,  detto Navigio.
    (TO) Bertolotto di Bertolotto è  anziano per il quartiere di  porta Ravegnana.
    (TO) Vengono distrutte le case  praeter turres a Ottaviano  (detto Taviano) Ghisilieri, reo di  avere ucciso con una sassata  tale Cardino. Viene anche  inflitta una multa di 1000 lire.
    (TO) Gerardo Guidozagni, a  capo di un gruppo di fuoriusciti,  effettua scorrerie in montagna  dalle parti di Casio. Un  contingente di 200 cavalieri e 150  fanti al comando di Gerardo  Garzoni viene inviato per snidare i  ribelli, forti di 350 uomini.  Dopo un duro scontro, in cui  vengono fatti a pezzi alcuni dei  ribelli (le membra vengono lasciate  sugli alberi a cibo degli  uccelli), il Guidozagni  viene catturato e condotto prigioniero a  Bologna dove in piazza viene  decapitato.
  • 1327
    (FI) 5 febbraio: Bertrando del  Poggetto, legato pontificio,  entra in Bologna; festa di 3  giorni e riconoscimento da parte  del comune di Bologna della sua  signoria. Egli fu Marchese  d’Ancona e Conte di Romagna.
    (FI) Viene iniziata la  sostituzione dello steccato con mura.  Contribuiscono Alberto  Conoscenti (tra porta Pratello e porta  S.Felice) e Leonardo Casari  (tra porta Castiglione e porta  S.Mamolo). Anche il popolo  partecipa alle spese.
    (FI) Viene costruita la rocca  di Galliera.
    (FI) Quando viene costruita la  cerchia di mura ultima, Porta  Maggiore è indietro di qualche  decina di metri (verso il centro  della città).
    (HB) Iniziano i lavori di  costruzione delle mura da porta  Pratello a porta S.Felice.
    (HB) Muore Giuliano Malvezzi,  valoroso uomo d’arme.
    (HB) Ambasciatori inviati a  Firenze, dove portano a successo  la loro missione. Si tratta di:  Bibliobarigi Azzoguidi,  Musotto Sabadini, Bornio Samaritani,  Guiduccio Boatieri, Pietro  Galluzzi, Guglielmo Foscherari,  Egano Lambertini, Beccadino  Beccadelli.
    (HB) Il nobile Raniero  Odofredi è stato nominato cavaliere dal  signore di Firenze.
    (HB) I podestà vengono ora  chiamati rettori ed il primo è  Marsilio Rossi di Parma.
    (HB) Il legato del papa  esautora il gonfaloniere di Giustizia  e nomina 12 anziani (3 per  qurtiere).
    (FB) Bologna si pone sotto la  chiesa, nella persona di  Bertrando del Poggetto.
    (SB) Il cardinale Bertrando  del Poggetto è signore di Bologna.
    (SB) I Pepoli tornano in città.
    (23) Il 21 luglio viene  bruciato l’estimo.
    (B4) La cronaca Villola  descrive l’accoglienza al cardinele  Bertrand du Pouget alla quale  partecipano 4 brigate (una per  quartiere) con la seguente  simbologia:
    emblema di Roberto d’Angiò  per porta Stiera,
    emblema del papa per  porta Procola,
    emblema del legato per  porta Ravennate,
    emblema delle chiavi per  porta Piera.
    (14) Vengono sgominate alcune  bande ex leges nella valle di  Limentra (vedi Malpasso), ma  altre subentrano.
    (VI) 3 gennaio, provv.: a  seguito della lettera del legato,  si delibera che il legato viene  per la fortificazione ed il  buono e pacifico stato del comune.
    (VI) 5 febbraio: Bertrando del  Poggetto entra in Bologna  accolto da feste grandiose.
    (VI) 8 febbraio: radunato un  consiglio generale, il legato  viene proclamato signore di  Bologna con 958 voti favorevoli e  solo 3 contrari.
    (MP) 21 marzo: il cardinale  Bertrando del Poggetto nomina e  rende immediatamente attivo nel  suo ruolo tal Lorenzo di Castel  Fiorentino sopraintendente  alla costruzione delle mura della  città, per sei mesi con una paga  di 40 lire al mese. Il  progetto prevede muri a sacco di un  metro circa di spessore, sistema  di fondamenta a pozzi ed archi  con profondità di circa 4 metri  per una altezza totale di circa  9 metri fuori terra.
    (MP) Il prima tratto di mura  tra la porta di S.Felice e la  pusterla del Pratello viene  pagata da Alberto Conoscenti, che vi  consuma buona parte del  patrimonio accumulato durante il  periodo in cui è stato tesoriere del  comune.
    (MP) Viene chiusa la pusterla  del Malpertuso.
    (G8) Viene ordinato un estimo  (subito bruciato).
    (W2) Cecco d’Ascoli viene arso  al rogo a Firenze.
  • 1328
    (HB) Torna in città Taddeo  Pepoli.
    (HB) Il legato invia al papa  la seguente delegazione: Saonese  (vescovo), Giovanni d’Andrea,  Bornio Samaritani, Beccadino  Beccadelli, Alberto Casali  (notaio).
    (HB) Taglio della lingua a due  notai che parlavano male del  legato e del papa.
    (HB) Tre beccari che gridavano  per la città “popolo, popolo”  sono stati catturati e  giustiziati dopo essere stati trascinati  a coda di cavallo fino al  campo boario.
    (SB) Il cardinale Bertrando  del Poggetto è signore di Bologna.
    (VI) Bertrando del Poggetto  richiama in città gli esiliati  (tra cui i Pepoli) e poi anche i  ghibellini.
    (VI) (?) Il legato mantiene in  essere gli anziani, che però  sono convocati e presieduti dal  vicelegato; il consiglio degli  800 (mai riunito per questioni  importanti), quello dei 4000  (ora considerato come cespite  d’entrata, oltre che per l’elezione  degli ufficiali inferiori).  Viene abolito il consiglio del  popolo, il gonfaloniere ed il  bargello.
    (VI) Tentativo di rivolta  condotto da due notai senza  successo.
    (MP) Vengono spianati molti  casamenti per innalzare le mura  attorno al borgo di Strada  Maggiore.
    (W1) Di quest’anno è il  sepolcro di Michele da Bertalia.
    (W6) Iacopo della Lana termina  il suo commento.
    (BS) Viene terminata una torre  difensiva bolognese a  Sassomolare.
    (CA) Essendo già morto Nerone  degli Alberti, Benuccio  Salimbeni, marito della figlia di  Nerone, occupa le terre di Vernio e  Mangona facendo nascere un  conflitto con Firenze che  quest’anno viene appianato,  provvisoriamente, sulla base dell’arbitrato  del duca di Calabria. Taddeo  Pepoli conduce intanto politica  filofiorentina e favorisce  Firenze contro il Salimbeni,  ricevendo in cambio mano libera sui  possessi alberteschi al di qua  degli Appennini.
    (CG) Pietro Parisi, bandito  nel 1306 assieme ai Panico, viene  riammesso in città.
  • 1329
    (HB) Faenza, che si era  ribellata, è stata ripresa dal legato.
    (HB) Sono stati decapitati  alcuni cittadini che tramavano di  dare la città all’imperatore.
    (SB) Il cardinale Bertrando  del Poggetto è signore di Bologna.
    (23) Dondiego Piantavigne  presenta per l’ultima volta  l’estimo.
    (23) Il valore di estimo delle  case viene calcolato in base  ad un preciso saggio di  capitalizzazione dei fitti che  quest’anno varia dal 4 al 6 %.
    (23) La terra prativa di  Bagnarola vale 3 lire a tornatura  (Ha 0.2080).
    (23) Il terreno aratorio vale  30 / 40 soldi per unità.
    (23) Il terreno ortivo vale 15  lire a tornatura.
    (23) Il terreno a vigna vale 6  lire a tornatura.
    (23) Le pecore sono stimate 8  soldi l’una.
    (F3) Nell’insegnamento  elementare vengono introdotte le  ‘regoluzze’ di Paolo Dagomari (o  dell’Abbaco) in cui compaiono le  cifre arabe. Sostituisce il  Liber Abaci di Leonardo Fibonacci.
    (F3) Iohannes Marzili de  Martechellis dichiara nella sua  denuncia di estimo: … Item habeo  unum repetitorem in domo nostra  nominis magistrum Anthonium  qui instruit gramaticam dictis  Alberto tredecim annorum et  Jachobo septem annorum, meis filiis.
    (F3) Il maestro Bertholomeus  Petri Bonzanini qui docet pueros  scribere dichiara di vivere ad  pensionem in capella S. Thome  de Merchato.
    (F3) Il maestro Iacobus  Cristiani dichiara di possedere,  oltre alla propria, altre due case.
    (F3) Il maestro Iohannes Lotti  dichiara di essere  nullatenente.
    (F3) Soror Maria q. Petri de  Vezano dichiara di essere  impedita et vero legere et se movere  non potest.
    (VI) Congiura contro il legato  Bertrando del Poggetto ordita  dai ghibellini e dai  Maltraversi a cui si unisce Alberghettino  Manfredi (a cui il legato ha  tolto la signoria di Faenza). La  città deve essere data a  Ludovico il Bavaro. La congiura viene  scoperta, ma il legato non  punisce subito i capi di tale  congiura a causa del loro numero e  c’è bisogno dell’aiuto dei  fiorentini per uscirne.
    (G8) Viene ordinato un estimo.
    (W6) Guido Vernani da Rimini,  lettore dello Studio, è  confutatore di Dante Alighieri nel suo   De Reprobatione Monarchie.
    (W8) Si ricorda il castrum seu  fortilicium terrre Mulinelle,  acquistato dal comune di  Bologna da privati (che non si sa a  quale titolo lo possedessero).
    (TO) Filippo e Dinarello  Asinelli partecipano alla congiura  contro il cardinale del  Poggetto.
  • 1330
    (HB) Stefano Agonet di  Narbonne è stato eletto vescovo.
    (HB) Il legato fa costruire  una rocca a Porta Galliera.
    (HB) Muore Francesco “Tarlato”  Pepoli e lascia l’esecuzione  testamentaria al priore di  S.Domenico. Aveva molti possedimenti  presso il Carrobbio, nelle  Giubbonerie e a porta Ravegnana.
    (SB) Il cardinale Bertrando  del Poggetto è signore di Bologna.
    (E6) Diventa solo adesso  operativo il collegio avignonese.
    (VI) (?) Il cardinale del  Poggetto inizia a costruire la  rocca di Galliera facendo credere  ai bolognesi che il papa avrebbe  lasciato la corte di Avignone  per trasferirsi a Bologna.
    (MP) Fuori porta Castiglione,  sulla destra della strada,  viene costruito per disposizione  testamentaria di Francesco  Tarlato Pepoli, la chiesa di S.Vito e  Modesto.
    (MP) Il cardinale Bertrando  del Poggetto inizia la  costruzione della rocca di Galliera.
    (W1) Viene fatto il sepolcro  del dottore bolognese Bonandrea  de’ Bonandrei , al quale  sepolcro sembra lavorino i senesi  Agostino di Giovanni e Angelo di  Ventura (la presenza in loco di  questi due artisti è asserita dal  Vasari).
    (W3) (?) In questo periodo ha  inizio un nuovo movimento  confraternale grazie all’azione del  domenicano Venturino da  Bergamo.
    (VO) (??) Opera in questo  periodo Patarano di Costonzo, il più  celebre dei medici del periodo  in tale zona dell’Appennino,  assieme al cugino Corsacio  Ugolini e al pronipote Giovanni  Pariselli.
  • Fino all'VIII secolo
  • Secolo IX
  • Secolo X
  • Secolo XI
  • Secolo XII
  • Secolo XIII
  • Secolo XIV
  • Secolo XV
  • Indice bibliografico

Contatti

  • contact.originebologna@gmail.com

  • Cookies e informativa privacy
Comune di Bologna
Collaborare è Bologna