Origine di Bologna

Vie, strade, vicoli, piazze, luoghi di Bologna.

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1271-1280

  • 1271
    (FI) Viene divisa la torre dei  Terrafogoli (Ger.) in via  S.Vitale. Viene ricordata la torre  Uguzzoni in via Mandria (Lam.)
    (FI) Viene ricordata la torre  dei da Crespellano in via  Pignattari
    (FI) Viene ricordata la torre  dei di Mellone (Lam.) in via  Paese.
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Bottrigari (Ger.) in strà  Maggiore.
    (FI) Viene venduta la torre  dei Manaresi (Lam.) in vie  Donzelle.
    (FI) Viene venduta la torre  dei Cazzanemici Piccoli (Lam.) in  via delle Asse.
    (HB) I Bolognesi distruggono i  castelli modenesi oltre lo  Scoltenna.
    (HB) Il primo settembre  sconfiggono i Veneziani a Primaro.
    (SB) Inizio della legislazione  antimagnatizia a Bologna.
    (SB) Ordinamenti Sacrati e  Sacratissimi contro i magnati.
    (SB) La guerra con Venezia si  risolve quasi in una bancarotta  per Bologna. Da adesso le  diatribe tra Lambertazzi e Geremei  coinvolgono anche il popolo che  si schiera con questi ultimi  per difendere l’egemonia in  Romagna (I Lambertazzi invece  predicano un intervento armato  contro Modena, che non ha mantenuto  i patti del 1249 e che è  governata dagli Aigoni, di parte  guelfa). Tale situazione è  caldeggiata da Rolandino Passeggeri.
    (HE) Dalle Examinationes  apprendiamo che tra le file dei  milites vi sono dei popolani.  (Anziani, Riformagioni,  Examinationes).
    (HE) Matricole dei  corduanerii.
    (HE) Statuti separati dei  pellicciai Veteres e Novi.
    (HE) Esiste già la matricola  della societas armorum dei  ‘Leopardi’ per il quartiere di Porta  S.Pietro.
    (HE) Esiste già la matricola  della societas armorum dei  ‘Drappieri per l’Arme’, per il  quartiere di Porta S.Pietro.
    (HE) Esiste già la matricola  della societas armorum delle  ‘Traverse di Val d’Aposa’, per il  quartiere di Porta S.Procolo.
    (HE) Statuti della societas  armorum dei ‘Griffoni’, per il  quartiere di Porta Stiera.
    (HE) Statuti della societas  armorum dei ‘Leoni’, per il  quartiere di Porta Stiera.
    (HE) Il comune di Imola è  debitore nei confronti di mercatores  Bolognesi.
    (HE) Il massarius è un frate.
    (HE) Il comune appalta le 300  lire di affitto per i terreni  di Altedo e Minerbio (vedi  1231).
    (HE) E’ documentata una torre  ed un posto di guardia a  Galliera.
    (HE) Sono documentati i …  domini qui presunt officio bladi.
    (HE) Viene data a mercanti e  banchieri la gestione per cinque  anni della dogana.
    (HE) ‘Giudice dei dazi,  affitti’: tutto il sale ricavato  dalle saline di Cervia viene  venduto a prezzi prefissati a  Bologna.
    (HE) ‘Giudice dei dazi,  affitti’: documentato l’aiuto delle  comunità del contado per il  trasporto del sale a Bologna.
    (HE) Metà anno: nei primi sei  mesi le entrate del comune sono  state 41.915 lire, le uscite  41.925.
    (HE) Dalle riformagioni  risulta che il palatium com. de medio  viene ora chiamato palatium  populi.
    (HE) E’ menzionato per la  prima volta il successore di  Alberto, Enrico, nella conduzione  della ‘fabbrica’ della cattedrale.
    (HE) Sono documentate  disposizioni di multe in caso di  ritardo di consegna delle corbe di  grano dei comuni romagnoli a  Bologna. Il trasporto è a carico del  fornitore.
    (HE) 9 gennaio: Gli  ‘estrinseci’ ferraresi stipulano un  trattato con Bologna, secondo cui si  stabilirebbero nel territorio  bolognese diventandone  cittadini e fornendo fino alla Pasqua  navi e mezzi per la guerra  contro Venezia. Qualora essi  ritornino al potere a Ferrara,  sceglieranno il podestà da Bologna e  concederanno privilegi ed  esenzioni come per i loro cittadini ai  bolognesi. Riconscono inoltre  il falso teodosiano (noto ora  per la prima volta).
    (HE) Il falso teodosiano  assegna a Bologna tutto il  territorio a nord e proibisce a Ferrara  di fortificare il passaggio del  fiume.
    (HE) Agosto: Bologna non aiuta  i fuoriusciti ferraresi e si  accorda anzi con gli Este, che  si impegnano a conservare la  neutralità nella guerra contro  Venezia, e a condividere con  Bologna amicizie e inimicizie.  Bologna ottiene inoltre il rinnovo di  vecchi accordi commerciali che  vengono allargati al punto che  i bolognesi sono esentati da  tributi come i cittadini  ferraresi ed inoltre tutto il grano  forestiero (ed anche quello  ferrarese, con determinate  restrizioni) diventa libero da tributo  attraverso i loro confinanti a  nord.
    (HE) Il podestà di Bologna è un  genovese.
    (HE) Autunno: i bolognesi  sorprendono l’accampamento  veneziano e si ritirano nella propria  fortezza di Primaro.
    (HE) 25 ottobre: Bologna  stabilisce un alto premio per le  truppe vittoriose.
    (HE) 15 dicembre: contenzioso  tra Bologna e Ravenna per il  bottino della sortita  dell’autunno contro i veneziani.
    (HE) Autunno: prestito forzoso  di 33000 lire per la scarsità  di cereali e viveri.
    (HE) 29 novembre: documento  che riferisce che tutte le  guardie del castello di Primaro sono  fuggite.
    (HE) Il podestà è il genovese  Lanfranchino Malocello. Il  governo è vicino ai Lambertazzi, anche  se ciò non traspare dalla  composizione del governo.
    (HE) I bolognesi decidono  anche di procedere contro i  modenesi Aigoni che con le loro lotte  con i ghibellini Graisolfi  hanno sempre alimentato le lotte  interne bolognesi. Bologna  pretende di fare valere il falso  teodosiano che le assegna tutto il  territorio fino al Panaro.  Modena rifiuta le richieste  bolognesi.
    (HE) Agosto: vengono distrutti  Savignano sul Panaro ed altri  castelli.
    (HE) 8 settembre: l’azione  contro Modena traspare anche dallo  statuto redatto oggi dalla  societas delle ‘Schise’.
    (HE) Novembre: reazione dei  Geremei all’operazione contro  Modena. Violenti scontri tra i due  partiti che portano al bando  di parecchi nobili di entrambi i  partiti. Si inaspriscono i  provvedimenti contro i magnati.
    (HE) 9 agosto: nello statuto  delle ‘Schise’ si fa divieto  agli aristocratici di essere  membri della società.
    (HE) Autunno (?): viene creata  la societas iusticie composta  da 400 uomini, con il compito  di impedire i tumulti. Per i  nobiles si fa divieto di entrare  nel palazzo del comune e di  lasciare Bologna senza permesso.
    (HE) (?) Viene raddoppiata la  pena per chi offende un  pubblico rappresentante estendendola  anche alle offese ad un  qualsiasi membro del popolo. (la pena è  in danaro).
    (HE) Novembre: Il ghibellino  Accorso di Lanzavecchia da  Alessandria è a capo del governo e  trasforma in decreto  l’occupazione dei territori ad est del  Panaro.
    (HE) Fine anno: l’impresa  militare contro Modena si conclude  con un insuccesso.
    (VI) Il comune crea la  ‘compagnia della giustizia’,  costituita da una magistratura di tre  cittadini. Tale organo è volto  contro i nobili.
    (VI) Dovrebbero esistere già  ordinamenti contro i magnati.
    (AG) Sedizione dei Fontana  contro gli Estensi. (Niente di  fatto).
    (AG) Modena ricostruisce i  castelli di Savignano e  Monteombraro, contro il trattato di pace  con Bologna.
    (AG) Bologna inizia la guerra  contro Modena ed intende  prenderla da due lati con l’aiuto di  Parma, che però rifiuta.
    (AG) Parma aiuta Modena  inviando 2000 fanti e 1000 cavalieri.
    (AG) Bologna distrugge i  castelli di Savignano, Monteombraro  e Monte Albano.
    (AG) I Bolognesi sono respinti  a S.Cesario ed al ponte di  S.Ambrogio.
    (AG) I Fontana si ricoverano a  Galliera e da qui danneggiano  l’Este, che è costretto ad un  patto di amicizia con Bologna,  che cerca di rendere neutrale il  marchese d’Este nella guerra  contro Venezia.
    (G8) Matteo del fu Testa  Rodaldi compra la parte di torre (e  di casa ?) già acquistata 3 anni  fa da Benricevuto del fu  Aimerito Rodaldi, per 200 lire.
    (TO) Benvenuto Melloni ed il  figlio Niccolò si dividono le  proprie case con torre in strada  Castiglione, poste tra il Cambio  e la croce di Strada  Castiglione. Tali beni confinano a sud  con gli eredi di Azzolino  Tettalasina.
    (TO) Ricordata le case e la  turris Guarinorum poste sotto la  parrocchia di S.Lorenzo dei  Guarini.
    (TO) Ugolino Uguzzoni (gli Uguzzoni sono probabilmente un ramo dei Guarini)  assegna una torre  al figlio. Ugolino sarebbe  figlio di Uguccione Guarini.
    (TO) Guidozagno Guidozagni è  uno dei capitani della montagna  che guida l’esercito bolognese  contro Modena.
    (CG) Iacobino Parisi muore a  Ravenna, causa ferite riportate  durante la guerra contro i  Veneziani.
  • 1272
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Gessi (Lam.) in via Porta  Nova.
    (FI) Muore Enzo e viene  sepolto il 14 marzo in S.Domenico.
    (HB) Muore Enzo, a seguito di  grave malattia, ed il suo corpo  imbalsamato viene sepolto in  S.Domenico.
    (SB) Muore Re Enzo.
    (22) E’ ricordato un loco qui  dicitur Romegnano ed un rivum  Romegnanum … in curia Castri  Leonis et in villa Gagii in un  documento.
    (26) Forse quest’anno (o forse  nel 1273) Borghesano, padre di  Bolognino, costruisce un  filatoio ad acqua fuori porta  Castiglione. Borghesano sarebbe  originario di Lucca.
    (26) Secondo il Guidicini  sarebbe stato il nonno di  Bolognino, tal Ventura o Bonaventura da  Barga, a costruire un filatoio  vicino alla chiesa di S.Maria  della Misericordia.
    (16) Sono iscritti all’ars  piscatoria 185 persone di cui 39  di recente immigrazione.
    (A4) Muore il cardinale legato  del papa Ottaviano degli  Ubaldini.
    (C2) Da quest’anno esistono  parecchi documenti su una chiesa  di S.Alberto fuori delle mura  (detto di Savena o di S.Vitale).
    (HE) 2 marzo: muore Enzo. I  funerali solenni sono a spese  pubbliche e viene tumulato in  S.Domenico. Forse la morte è al 22  marzo. Forse il suo testamento è  fatto il 6 marzo con codicilli  del 7 e del 19 marzo.
    (HE) Matricole dei calzolarii  de vacha.
    (HE) Matricola dei muratori.
    (HE) Matricola dei mercanti di  pesce.
    (HE) Matricola della societas  armorum dei Cervi per il  quartiere di Porta Ravennate.
    (HE) Matricola della societas  armorum dei Rastelli per il  quartiere di Porta Ravennate.
    (HE) Bartolomeus Principi è  nell’elenco dei confinandi.
    (HE) Gli statuti dei  mercatores contengono un accordo con i  mercatores fiorentini, che  appare cancellato.
    (HE) Risulta che i mercatores  bolognesi visitano le fiere  della Champagne e  dell’Inghilterra.
    (HE) I mercatores bolognesi  cercano un accordo con la  sopcietas di mercanti fiorentini, ma  non riescono ad approdare a  nulla (forse).
    (HE) dagli statuti della  ‘Sbarra’: nel consilium et massa  populi vengono inviati dalle  societates i consiliarii e quattro  sapientes masse (per ogni  societas).
    (HE) Il massarius è un frate.
    (HE) Muore il cardinale di  Bologna Ottaviano degli Ubaldini.
    (HE) 20 marzo: il cardinale  Ubaldini invia una lettera di  protesta ai canonici bolognesi che  hanno occupato possedimenti  spettanti agli Ubaldini e  scacciato gli incaricati della  amministrazione.
    (HE) Dalle riformagioni  risulta che il palatium com. de medio  viene ora chiamato palatium  populi.
    (HE) Caccianemico Caccianemici  regge la podesteria del  Frignano.
    (HE) A causa di disordini  interni nessuna azione militare è  intrappresa contro Venezia (che  intanto sta fomentando in  romagna gli antibolognesi).
    (HE) Podestà di Bologna è un  altro genovese.
    (HE) Inizio anno: viene  nominata una commissione con il  compito di eliminare dalle matricole  delle societates tutti coloro  che non appartengono al  ‘popolo’.
    (HE) Gennaio – febbraio: gravi  scontri tra ghibellini, che  vogliono un attacco contro  Modena, e guelfi, che non lo  vogliono. Capo dei Lambertazzi è  Castellano degli Andalò, mentra  dall’altra parte c’è Alberto  Caccianemici.
    (HE) Castellano degli Andalò ha  più di 40 anni, mentre Alberto  Caccianemici è più anziano.
    (HE) Alberto Caccianemici è  podestà a Camerino.
    (HE) Una lapide murata nel  palazzo comunale impone l’inizio  delle azioni di guerra contro  Modena per il 1 maggio 1272. Il  podestà, genovese, non è d’accordo  e preferisce spendere energie  contro Venezia. I guelfi  minacciano di aiutare e fare aiutare  Modena dai loro amici come  Parma, Reggio, Cremona e Ferrara.
    (HE) Viene portato fuori il  carroccio per iniziare la guerra  a Modena, ma i Geremei  insorgono e costringono il rientro del  carroccio in cattedrale.  Ottengono l’annullamento di tutti i  provvedimenti contro Modena, la  rimozione della lapide e due di  essi si fanno nominare capi  del governo di Modena.
    (HE) 21 novembre: a Forlì i  ghibellini, istigati da Venezia,  impediscono l’elezione a podestà  del geremeo Comazzo Galluzzi.
    (AG) Bologna riprende con più  vigore la guerra contro Modena,  malgrado le contrarietà dei  Geremei.
    (AG) Modena viene aiutata dal  marchese d’Este, che infrange  il patto da poco stipulato con  Bologna, da Cremona e da Parma.
    (AG) (?) Il marchese d’Este  appoggia i Geremei.
    (G8) La torre dei Baciacomari,  sita in Strada Maggiore  all’angolo con via Posterla nella  cappella di S. Tommaso della  Braina viene divisa insieme ad altre  proprietà fra i fratelli  Basacomare, Bonacosa, Bolognino,  Bonfantino e Niccolò del fu  Albertuccio dei Basacomari.
    (TO) Guizzardino Prendiparte è  riconosciuto colpevole in  contumacia della morte di Bonacosa  Asinelli. Viene decretata la  demolizione dei beni immobili  dell’imputato, ma la sentenza deve  essere preceduta dalla  divisione dei beni in comune con il  padre Guidottino Prendiparte. I  beni assegnati a Guizzardino  consistono nella metà di una casa ed  in una torre accanto alla  chiesa di S.Maria degli Oseletti, e  nella terza parte di una casa  nella parrocchia di S.Maria  degli Albari. Grande lavoro dei  periti per individuare le parti  da demolire, per i seri problemi  di staticità, dovendo, le parti  lasciate in piedi, mantenere  l’abitabilità. Intervengono  cinque maestri legnaiuoli.
    (TO) Ugolino Asinelli è ucciso  da Guizzardino Prendiparte  durante una rissa.
    (TO) Tra i testimoni alla  stesura delle ultime volontà di  Enzo, c’è Amadeo di Alberico,  assieme agli altri medici Taddeo,  Paolo, Bartolo, Pellegrino,  Alessio.
    (TO) Albertino Carrari viene  eletto nel consiglio dei  venticinque sapienti della città.  Assieme ad altri si oppone  fermamente all’arcidiacono Ruggero  Ubaldini, che vuole arrogarsi  ingiustificate prerogative negli  esami di laurea.
    (CA) Alcuni mercanti bolognesi  sono derubati e forse anche  uccisi da alcuni dei conti  Alberti nel bosco di Herba Verde quod  est iuxta confinia et turrem  comitum Alberti de Mogono. Herba Verde si trova in territorio Guzzanese Mognese
  • 1273
    (FI) Viene venduta la torre  degli Ambrosi in via Castiglione.
    (FI) Viene venduta la torre  dei Bongiovanni (Ger.) in via  U.Bassi.
    (FI) Viene venduta la torre  dei Guidozagni in via Albiroli.
    (HB) Assedio a Forlì.
    (HB) Il re d’Inghilterra, di  passaggio a Bologna, nomina  molti bolognesi cavalieri aurati.
    (HB) Papa Gregorio si è fermato  a S.Michele in Bosco mentre  era diretto al concilio di Lione.
    (IP) Appare netta la  differenza tra contrata e cappella.  Vengono eletti i ministrales che si  chiamano capellarum.
    (12) Viene aperta una bottega  alla base della torre Alberici,  nella piazzetta della  mercanzia.
    (12) I Clarissimi, discendenti  di quell’Alberto Crasso  giurista e mediatore del perdono  dell’imperatore Enrico V,  acquistano solo quest’anno una torre.
    (D2) Deve essere già attivo il  tribunale inquisitorio, anche  se non vi sono documenti.
    (HE) Esistono già gli statuti  della societas armorum dei  ‘Delfini’ per il quartiere di Porta  Stiera.
    (HE) 14 agosto: nel liber  contractuum sono documentate le  potesterie de sacco.
    (HE) Sono documentati i  syndici per il capitano del popolo.
    (HE) dagli statuti dei  ‘merciarii’: nel consilium et massa  populi vengono inviati dalle  societates i consiliarii e quattro  sapientes masse (per ogni  societas).
    (HE) Il massarius è un frate.
    (HE) Liber contractuum: tutto  il sale ricavato dalle saline  di Cervia viene venduto a prezzi  prefissati a Bologna.
    (HE) Prestiti fino al 40% di  interesse.
    (HE) Prestito chiesto da  Bologna per finanziare i premi alle  truppe vittoriose due anni fa a  Primaro.
    (HE) 23 ottobre: riformagione  che testimonia lo stato di  pratica bancarotta dello stato.
    (HE) Trattative di pace con  Venezia incoraggiate da Gregorio  X.
    (HE) Agosto: pace fatta grazie  alla mediazione dei frati  minori. Completa sconfitta di  Bologna che deve demolire il suo  castello a Primaro, e rinunciare a  porre piede sulla costa  adriatica. Venezia invece conserva  Marcamò ed il diritto di  controllare Ravenna. Venezia per contro  concede a Bologna il trasporto  per via d’acqua di un certo  numero di corbes di grano dalla  Romagna e dalla Marca anconetana  ed una determinata quantità di  sale da Cervia per uso interno.  Venezia si riserva il controllo  di queste concessioni.
    (HE) 27 dicembre: torna il  vicedominus veneziano a Ravenna.
    (HE) 2 aprile: Castellano  degli Andalò fidanza un figlio con  la figlia del conte Guido da  Modigliana.
    (HE) I ghibellini forlivesi  insistono nel loro atteggiamento  contro Comazzo Galluzzi.
    (HE) Venezia rinnova il  trattato del 1269 con i forlivesi,  essendo Guido da Polenta loro  podestà.
    (HE) Maggio: Bologna, con  l’aiuto del resto della Romagna,  della Lombardia, della Toscana,  attaccano Forlì ma si devono  ritirare perchè Castellano degli  Andalò cospira con i nemici.
    (HE) Seconda metà dell’anno: il  governo si riavvicina ai  Lambertazzi.
    (HE) Fine anno: due ghibellini  vengono designati per il  prossimo anno a reggere il governo  della città: si tratta del podestà  Guglielmo da Pusterla e del  capitano del popolo Marco  Giustinian.
    (HE) Fine novembre: risulta  che i Geremei fanno sottoporre ad  una lunga inchiesta dai  syndici il capitano del popolo  uscente.
    (HE) 15 luglio: memoriale che  documenta l’amicizia tra  Geremei e Este.
    (HE) Settembre: Gregorio X  passa da Bologna per Lione.
    (VI) Una provvigione accorda  protezione al convento e  all’abbadessa di S.Stefano e le si  concedono gli stessi privilegi dei  popolani contro i magnati.
    (AG) Tentativo dei Fontana di  Ferrara di assassinare Obizzo  d’Este (tentativo fallito).
    (AG) Contesa del marchese  Obizzo II d’Este che tenta di  recuperare Argenta.
    (G8) I Chiari e gli Alberici  stipulano un accordo con i  muratori Aldrevandino del fu  Lamberto Siropi e Bonaventura del fu  Giovanni per scavare sive  scodegare l’interno di una torre per  crearvi una bottega.
    (G8) I Codigelli vendono la  sesta parte della propria torre  ai Pepoli.
    (TO) I Chiarissimi risultano  proprietari di una torre.
    (TO) Guglielmo Guidozagni  vende ad un giusperito di Ferrara,  Ugolino de’ Medici, una torre.
    (TO) Quest’anno viene ricavata  una bottega nella base della  torre degli Alberici, presso il  foro dei mercanti.
    (TO) Amadeo Alberici, medico  di Re Enzo, e Siripere Chiari (o Cari: proprietario della casa in piazza di porta Ravegnana confinante con la torre Alberici e dotata di portico ligneo), comproprietari della torre in piazza  della Mercanzia, stipulano un  contratto con i muratori  Aldrovandino di Lamberto Siropi e  Bonaventura di GIovanni per  scarnire di 3 piedi i muri della  torre stessa onde ottenere lo  spazio necessario per aprire un  negozio o fondaco. Il tutto per il  compenso di 25 lire. L’atto  viene rogato dal notaio Guido  Bonvillani, sotto il portico  addossato alla torre stessa, portico demolito nel 1928 per allargare la via: trattavasi di portico ligneo tipico, sul tipo di quello di casa Grassi, in via Marsala.
    (TO) Giampietro del fu  Giovanni di Bertolotto di Giovanni di Ambrogio vende una casa con torre  (tubatam) ad Amadore di Giacomino  Clarissimi (il Gozzadini interpretò la vendita invece come indicante la presenza di una torre della famiglia Ambrosi).
    (TO) Francesco di Romeo Pepoli  compra da Ugolino Codigelli (o  Codicelli) la sesta parte di  una torre nell’isolato compreso  tra le vie Castiglione,  Sampieri e S. Stefano. Un’altra parte  della torre spetta agli  Zovenzoni.
    (TO) Secondo il Gozzadini, una  torre sarebbe posseduta in  condominio da Ubertino Ghisilieri (la torre era situata al n. 5 di via Ugo Bassi. Secondo il Finelli invece, la torre era dei Bongiovanni).
    (CA) Testamento di Alessandro  degli Alberti che lascia erede  le repubblica fiorentina nel  caso in cui i figli Alberto e  Nerone muoiano senza eredi. Il  fratello di Alessandro, Napoleone,  cerca aiuto presso  l’imperatore.
    (TO) Bartolomeo Guidozagni è  podestà nel Frignano.
    (TO) Guglielmo Guidozagni  vende la sua parte di torri al  giureconsulto ferrarese Ugolino de’  Medici per la grossa somma di  6500 lire, pagata in bolognini  grossi, fiorini d’oro, etc.  Ugolino farà poi scarnificare la  base della torre per ottenere  maggiore spazio.
  • 1274
    (FI) Lotta interna tra popolo  e nobili: 40 giorni, tra il 19  aprile ed il 2 giugno. I  ghibellini vinti escono in massa  dalla città: 15000 proscritti.
    (FI) Viene distrutta la torre  degli Andalò (Lam.) in via  S.Mamolo.
    (FI) Viene venduta la torre  Dotta (Ger.) al Pavaglione.
    (FI) Viene venduta la torre  Ricci (Ger.) in via U.Bassi.
    (FI) Viene venduta la torre  dei Geremei in via Battisasso.
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Gardini (Ger.) in via Pini.
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Ligapasseri (Lam.) in via  Malcontenti.
    (HB) I Geremei cacciano i  Lambertazzi dopo un sanguinoso  scontro. 6.000 ghibellini ed altri  6.000 simpatizzzanti sono stati  cacciati.
    (HB) Tibaldello da Faenza  (nobile ghibellino) ha fatto  entrare in città i suoi compagni. I  guelfi sono sconfitti vicino a  Faenza (Ponte di S.Procolo). I  Geremei in difficoltà chiedono  aiuto al papa, che invia subito a  Bologna Bertoldo Orsini, che  invita alla prudenza i Bolognesi.  Da ora Bologna è città del papa.
    (HB) La ragione della guerra  civile è che i Geremei volevano  attaccare Forlì, mentre i  Lambertazzi no, ed addirittura hanno  attaccato i concittadini mentre  le truppe stavano partendo per  Forlì. Dopo due mesi di lotte  hanno avuto la peggio i  Lambertazzi.
    (HB) Bologna si è impadronita  di Imola e Bagnacavallo, ma al  ritorno sono stati sconfitti dai  Lambertazzi presso S.Procolo  vicino a Faenza (rio  Sanguinario). Mentre i Bolognesi  rientravano a Faenza per riorganizzare  le truppe subirono una sconfitta  ancora peggiore per mano dei  Lambertazzi.
    (HB) Bologna perde Cervia, il  cui capitano bolognese si è  venduto a Forlì.
    (IP) Vengono abolite 4 società  perchè composte da ghibellini.
    (FB) Cacciata dei Lambertazzi.  (primavera).
    (SB) Cacciata dei Lambertazzi.
    (SB) Guerra civile: i Geremei  ed i Lambertazzi chiedono aiuto  alle città vicine. Perdenti  risultano i Lambertazzi che dopo  40 giorni di scontri, il 2  giugno fuggono in massa. In totale  si tratta di circa 12.000  persone su 50.000. I loro beni  vengono confiscati dal comune che ora  si identi- fica nella parte  Geremea.
    (SB) Viene istituita da  Rolandino de’ Passeggeri la compagnia  della Croce, composta da 2000  armati. Rolandino aveva già  ottenuto l’anzianato perpetuo, ed  ora è anche capo di questa specie  di polizia.
    (SB) Gli iscritti all’arte dei  mercanti sono 263.
    (SB) Gli iscritti all’arte dei  merciai sono 101.
    (SB) Gli iscritti all’arte dei  drappieri sono 461.
    (SB) I sarti sono 354.
    (SB) I Pellicciai sono 293.
    (SB) La lavorazione del cuoio  dà lavoro ad almeno 1100  persone.
    (SB) I fabbri sono 1170.
    (SB) I muratori sono 343.
    (72) Cacciata dei Ghibellini.
    (HE) Da quest’anno in poi si  moltiplicano i casi di  arruolamento di mercenari.
    (HE) Matricola dei beccarii.
    (HE) Dai ‘Libri dei confinati’  apprendiamo che tra i milites  vi sono dei popolani.
    (HE) Documento di un Galluzzi  in Memor. Guillelmi de Canutis  in cui si elencano beni e  possedimenti notevoli.
    (HE) Matricola della società  dei Fabbri.
    (HE) Si consolida la societas  generalis cordoaneriorum con  funzioni proprie.
    (HE) E’ documentato un rector  mercantie.
    (HE) Risulta che i mercatores  bolognesi visitano le fiere  della Champagne e  dell’Inghilterra.
    (HE) I magnati della città e  del contado formano un blocco  unico di fronte al popolo.
    (HE) Fino a quest’anno sono  stati nominati regolarmente i  capitani del popolo.
    (HE) Viene soppresso il  vecchio consilium comunis.
    (HE) Giugno: viene istituito  il consilium dei 400.  All’occasione si riunisce da solo.  Generalmente viene convocato assieme  al consiglio (e massa) del  popolo.
    (HE) Quest’anno il massarius è  nuovamente un laico.
    (HE) Sulle monete: 850 lib.  parv. venet. = 630 lib. bon. .
    (HE) Il vescovo Ubaldini e  l’arcidiacono Ubaldini (Ottaviano  e Alberto Scolari) lasciano la  città perchè di parte  lambertazza.
    (HE) Inizio marzo: gli  studenti forenses vengono protetti da  attacchi e rapine così come  avviene per i popolari. In seguito  all’emigrazione di studenti a  causa della rivoluzione, il  comune emana nuove disposizioni  favorevoli agli studenti per farli  tornare. Le più importanti  disposizioni in tale senso sono: i  rettori vengono sciolti  dall’obbligo di non indurre gli  scolari ad emigrare; cresce l’autorità  dei rettori, che ottengono  libertà di accesso alle autorità  cittadine e l’appoggio del podestà  nell’esplicazione della loro  attività di giudici; vengono posti  alle dipendenze dei rettori i  venditori di manoscritti, già  controllati dal comune; gli  affitti delle case per gli studenti  devono essere fissati  annualmente da una commissione in cui  gli studenti stessi hanno parte  decisiva. Inoltre l’università ottiene anche il diritto di  scegliere banchieri non bolognesi  per ottenere prestiti e  condizioni agevolate. Ne sono  documentati 10 di cui alcuni di Firenze.  Infine è la città ora che paga i  maestri.
    (HE) Si inizia una  ricostruzione della circla (dopo  l’estate). Le spese verranno ripartite  tra le parrocchie.
    (HE) 22 gennaio: nel memoriale  Cavazoci de Albergatis è  documentato come sul lato occidentale  del palazzo ‘vecchio’ e  ‘nuovo’ sia la curia con il puteus  comunis e le stalle del podestà.
    (HE) 27 gennaio: documentato  (ASB) Guido Guinizzelli, iudex,  figlio di Giuniciello Magnani,  pure lui iudex.
    (HE) 10 luglio: documentato  (ASB) Guido Guinizzelli, iudex,  figlio di Giuniciello Magnani,  pure lui iudex.
    (HE) 17 febbraio: è ancora  documentata l’inchiesta del syndici  contro il capitano del popolo  uscente.
    (HE) Inizio aprile: Bologna  prepara una spedizione contro  Forlì. I Lambertazzi preferiscono  aiutare i Graisolfi di Modena e  provocano tumulti. Scontri per  le strade con i Geremei. Guelfi  vengono chiamati da Cremona,  Parma, Reggio, Modena, Ferrara e  Firenze e avanzano fino al  Reno. Ghibellini accorrono da  Forlì, guidati da Guido di  Montefeltro, soldato e diplomatico che  fino ad adesso ha combattuto i  Malatesta di Rimini, Verucchio e  Cesena.
    (HE) Guido da Montefeltro a  Faenza si allea con gli Accarisi  e caccia i Manfredi. Occupa  Imola e poi raggiunge il confine  del contado Bolognese.
    (HE) La società della Branca e  quella dei Griffoni assumono il  comando accanto al podestà.  Forse c’è uno scontro presso il  Reno, ma alla fine si viene ad un  accordo con i guelfi forestieri  e con Guido da Montefeltro,  che abbandonano il campo, prima  di maggio forse.
    (HE) 10 aprile: notizie di  preparativi contro Forlì.
    (HE) 13 aprile: notizie di  preparativi contro Forlì.
    (HE) 14 aprile: notizie di  preparativi contro Forlì.
    (HE) 15 aprile: iniziano gli  scontri.
    (HE) Gli scontri durano fino  al 2 giugno.
    (HE) 2 maggio: sotto la  pressione dei guelfi viene destituito  il capitano del popolo. Breve  pausa negli scontri. E’  protagonista in questa manovra  Rolandino dei Passeggeri, della società  dei Toschi.
    (HE) Dopo il 2 maggio e prima  del 26: esce il carroccio per  la spedizione contro i  ghibellini che hanno concentrato la loro  resistenza a Faenza, ma  immediatamente si rinnovano le  agitazioni.
    (HE) 24 maggio: prevista  l’iscrizione di 10 Geremei ed  altrettanti Lambertazzi a stare in  comune fino alla conclusione  delle operazioni. Sono in qualità si  ostaggi.
    (HE) 26 maggio: il podestà  riesce ad ottenere una tregua tra i  partiti: Alberto Caccianemici  con 9 Geremei e Castellano  degli Andalò con altrettanti  Lambertazzi devono stare nel palazzo  comunale fino all’ottenimento  della pace interna e della  punizione dei ribelli romagnoli. Sono  in qualità si ostaggi.
    (HE) Dopo il 26 maggio:  rivoluzione. Il popolo abbandona la  neutralità ed appoggia i Geremei.  Al popolo interessa di più  l’egemonia sulla Romagna che non su  Modena, per altro già da tempo  ridimensionata. Artefici di  tale rivolta sono Rolandino dei  Passeggeri, che ha abbandonato da  tempo l’insegnamento e si  dedica a tempo pieno alla politica,  ed Alberto Caccianemici. Si  occupano i punti più importanti  della città, e si liberano i dieci  Geremei in comune, mentre i  dieci Lambertazzi vengono  definitivamente imprigionati.
    (HE) Dopo il 26 e entro il 29  maggio: viene destituito il  podestà Guglielmo da Pusterla, che  cerca di mantenere una politica  di neutralità. Il nuovo governo  si impegna a pagare il podestà  e ad offrirgli scorta fino a  Reggio, ma così non è: egli e la  sua familia sono oggetto di  insulti e rapina particolarmente da  Alberto Caccianemici.
    (HE) Notte tra il 29 ed il 30  maggio: viene eletto il nuovo  podestà.
    (HE) Dopo il 30 maggio e prima  del 2 giugno: ancora lotte tra  Geremei e Lambertazzi.
    (HE) 2 giugno: la notte i  Geremei fanno entrare i cavalieri  di Obizzo d’Este (che sono  accorsi assieme ai guelfi di  Fiernze) ed i Lambertazzi devono  fuggire precipitosamente a Faenza  lasciando a Bologna tutti i loro  averi.
    (HE) 4 giugno: risulta già in  carica come podestà il guelfo  parmense Rolandus de Putaleis.
    (HE) Dopo il 4 giugno: viene  eletto come capitano del popolo  il guelfo parmense Thomasius de  Enzola.
    (HE) Inizio giugno: per  ripristinare l’ordine, podestà e  capitano del popolo emettono una  disposizione secondo cui devono  essere restituiti beni sottratti  ad enti religiosi o laici, a  Bologna e nel contado.
    (HE) 10 giugno: vengono messi  al bando i capi Lambertazzi  come nemici della patria e ne  vengono confiscati i beni.
    (HE) Viene conpilata una lista  dei ribelli, divisi in cinque  categorie di banditi e  confinati.
    (HE) Vengono sciolte due  societates armorum, perchè composte  prevalentemente da Lambertazzi.
    (HE) Ai Lambertazzi che non  hanno perso tutto, vengono  imposte particolari collecte e  forniture di cavalli che verranno poi  usate contro i loro compagni  di partito.
    (HE) Affiancano podestà e  capitano del popolo due  rappresentanti per ogni societas.  Mercatores e campsores non hanno più  posizione previlegiata.
    (HE) Posizione previlegiata è  invece assunta dai notai, sotto  la guida di Rolandino de’  Passeggeri, che organizza le forze  popolari in una societas crucis,  di carattere guelfo. Tale  societas è retta da più primicerii e  Rolandino è primicerius  perpetuus. Rolandino detiene il potere  legislativo che viene  ratificato solo formalmente dal  consilium populi.
    (HE) Aprile: Imola è  controllata da Forlì.
    (HE) Fine di maggio: ad Imola  governa un vicarius generalis  bolognese.
    (HE) Estate: i ghibellini  vengono scacciati da Imola,  Bagnacavallo e Ravenna e si riuniscono  a Faenza con i fuoriusciti  Lambertazzi.
    (HE) Agosto: Bologna decide un  attacco contro Faenza, che però  viene respinto dal  Montefeltro.
    (VI) Enrico de’ Guezzi giura  la parte geremea e dà a  disposizione domos et turrim suas que  erant super plateam comunis  capitaneis partis durantibus  rumoribus.
    (AG) 19 aprile: scoppiano i  tumulti in città causati dai  Lambertazzi che cercano di aiutare i  loro amici in Modena contro  gli Aigoni. Gli scontri durano  fino al 2 giugno. Modena aiuta  Bologna nella cacciata del  Lambertazzi.
    (AG) Modena è con Bologna  contro le città romagnole.
    (W1) 2 giugno: fuggono i  Lamebrtazzi con i loro partigiani  (si parla di almeno 12000  persone).
    (W6) Rolandino Passeggeri  lascia la cattedra di arte notarile  allo Studio.
    (TO) Ampliamento di una  dozzina di metri quadrati all’interno  di una torre che Ugolino de’  Medici ha acquistato l’anno  scorso da Guglielmo Guidozagni: lo  spessore dei muri viene ridotto  alla metà.
    (TO) 12000 abitanti  abbandonano Bologna. Gli Asinelli si sono  da poco convertiti alla parte  Geremea.
    (TO) Tra i ghibellini  scacciati c’è il cattedratico di  medicina Amadeo (o Amideo) di  Alberico.
    (TO) La famiglia Carrari è tra  quelle esiliate assieme ai  Lambertazzi.
  • 1275
    (FI) Viene confiscata la torre  dei Guarini (Lam.) in via  S.Giobbe.
    (FI) Viene confiscata la torre  dei Lambertazzi in P.za  Maggiore.
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Boccaccio (Lam.).
    (HB) E’ morto Tommasino  Ramponi (sepolto in S.Francesco).
    (HB) I guelfi sono:
    Caccianemici,
    Prendiparte,
    Galluzzi,
    Lambertini,
    Ramponi,
    Pepoli,
    Gozzadini,
    Rodaldi,
    Asinelli,
    Tebaldi,
    Catalani,
    Beccadelli,
    da S.Pietro,
    Tinestri,
    Basacomare,
    Sardelli,
    Malavolti,
    Delfini,
    Da Mozuno,
    Triachi,
    Boattieri,
    Da Sala,
    Bazilieri,
    Scappi,
    Malvezzi,
    Ubaldini,
    Mantici,
    Sabadini,
    Bentivogli,
    Papazoni,
    Usberti,
    Pascipoveri,
    Romanzi,
    Tencarari,
    Torelli,
    Artenisi,
    Buvalelli,
    Bianchetti,
    Foscherari,
    Mezzovillani.
    I Ghibellini invece sono:
    Carbonesi,
    Andalò,
    Scannabecchi,
    Principi,
    Magnani,
    Accarisi,
    Foscardi,
    Carrari,
    Cansaldi,
    Tomari,
    Lambertazzi,
    Azzoguidi,
    Guastavillani,
    Caccianemici Piccoli,
    Rusticani,
    Da Loiano,
    Da Pontecchio,
    Correggiari,
    Da Gesso,
    Feliciani,
    Toschi,
    Da Marano,
    Da S.Giorgio,
    Da Bisano,
    Bottrigari,
    Accursi,
    Da Villanova,
    Marescotti,
    Castagnoli,
    Da Panico,
    Da Castel de’ Britti,
    Baruffaldini,
    Boscardi.
    (HB) I Lambertazzi pretendono  metà delle cariche pubbliche.
    (A4) Viene distrutto dalla  fazione lambertazza il castrum di  Bisano, che però dovrebbe essere  presto ricostruito.
    (F6) 2 gennaio: Bonaventura di  Martinello e la moglie  Beneamata con il figlio Domenico  donano se stessi e parte dei loro  beni a S.Biagio di Casagliola.
    (HE) 27 novembre: sono  documentate le potesterie de sacco  (giudice dei dazi, affitti).
    (HE) Primavera: il consilium  dei 400 diventa dei 600.  All’occasione si riunisce da solo.
    (HE) Ottaviano Ubaldini dimora  a S.Croce del Mugello. Come  gli altri Ubaldini, amici dei  Lambertazzi, ha dovuto evacuare la  città.
    (HE) Esiste una societas  SS.Ambroxii et Petronii,  sovvenzionata con denaro pubblico.
    (HE) 1 gennaio: Guglielmo  Guidozagni viene menzionato come  podestà del Frignano.
    (HE) E’ documentata quest’anno  la boateria nei paesi di  montagna.
    (HE) 17 maggio: cride et banna  che documentano le condanne  dei capi Lambertazzi e la  confisca dei loro beni.
    (HE) 15 dicembre: riformagioni  che documentano le condanne  dei capi Lambertazzi e la  confisca dei loro beni.
    (HE) Zoanne Pepoli compare fra  le autorità preposte alle  finanze cittadine, in particolare  per l’amministrazione dei beni  confiscati dei Lambertazzi.
    (HE) Viene chiamato come  capitano del popolo (con il titolo  straordinario di capitaneus  guerre) Malatesta da Verucchio,  avversario del Montefeltro. Egli  fa grandi preparativi contro  Faenza, ma la sua guida non  risulta felice. Arruola anche  mercenari.
    (HE) 7 giugno: i bolognesi e  truppe mercenarie ed ausiliarie  provenienti da Toscana,  Lombardia, Ferrara e Romagna pongono  il campo presso la riva sinistra  del Senio, vicino al ponte di  S.Procolo sulla via Emilia, 5  Km a NO di Faenza.
    (HE) Dopo il 7 e prima del 13  giugno: azioni di  danneggiamento delle truppe bolognesi nel  territorio di Faenza.
    (HE) 13 giugno: l’esercito  bolognese attraversa il Senio. Il  carroccio, con la fanteria  rimane presso la via Emilia, mentre  la cavalleria compie saccheggi  a nord. La mattina però è giunto  Guido da Montefeltro con  l’esercito ghibellino a Faenza e  porta immediatamente l’attacco. Lo  scontro è prima con la  cavalleria bolognese, che dopo una  breve resistenza si ritira  attraverso il ponte di S.Procolo. La  fanteria ed il carroccio vengono  abbandonati e dopo una valorosa  resistenza si devono arrendere  in seguito alle macchine da  guerra fatte venire da Faenza.
    (HE) Luglio: i ghibellini  strappano Cervia a Bologna. Cervia  si mette sotto la protezione di  Venezia.
    (HE) Settembre: anche Cesena  passa ai ghibellini.
    (HE) Estate: Guido da Polenta  si proclama signore di Ravenna  e ciò causa il passaggio dei  suoi avversari e dei Traversari ai  Montefeltro.
    (HE) Fine estate, autunno: i  Lambertazzi, assieme agli  Ubaldini, strappano ai bolognesi  parecchi castelli della zona  montana.
    (HE) Autunno: giungono da  Modena i messi imperiali di Rodolfo  di Asburgo per richiedere  fedeltà alle città romagnole e a  Bologna.
    (HE) Rodolfo d’Asburgo nomina  un rettore particolare per la  Romagna e Maritima e sembra  avvicinarsi più ai Montefeltro che  non ai bolognesi
    (HE) Faenza riserva  eccezionale accoglienza agli inviati di  Rodolfo d’Asburgo.
    (HE) Ottobre: Rodolfo rinnova  al papa Gregorio X la promessa  di Federico II di restituzione  dei beni della chiesa in  Romagna, in particolare dell’Esarcato  e di Ravenna. Gli inviati  imperiali sono accompagnati ed  appoggiati da legati del papa.
    (HE) Bologna si rivolge a  Carlo d’Angiò, che invia come podestà  per il prossimo anno il  cavaliere Riccardo de Beauvoir.
    (HE) Inizio dicembre: mentre  gli inviati imperiali sono  ancora in Romagna, Gregorio X  rientra da Lione e si ferma alcuni  giorni a Bologna. Gregorio X  protesta, su pressione dei  cardinali, contro l’ingerenza di  Rodolfo in Romagna.
    (AG) Modena è con Bologna  contro le città romagnole.
    (TO) Ricordata le case e la  turris Guarinorum poste sotto la  parrocchia di S.Lorenzo dei  Guarini.
  • 1276
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Milanzoli (Lam.) in  piazzetta S.Simone.
    (FI) Viene divisa la torre dei  Mussolini (Ger.) in strà  Maggiore.
    (HB) I Bolognesi riconquistano  il castello di Pietracolora  (in mano ai Lambertazzi). Una  cella delle prigioni di Bologna si  chiama Pietracolora per il  fatto di avere ospitato  prigionieri di Pietracolora.
    (HB) Ubaldino da Loiano per  1500 lire ha venduto il suo  castello (che era in mano ai  Lambertazzi) giurando fedeltà a  Bologna. Giacobino Panzacchi che ha  condotto le trattative è diventato  cittadino Bolognese, mentre  prima faceva parte dei rustici di  Scanello e Roncastaldo.
    (HB) E’ morto Castellano  Andalò, in carcere da due anni: è  stato sepolto presso i domenicani.
    (HB) Don Giacomo uccide don  Pellegrino (entrambi preti)  vicino alla chiesa di S.Niccolò di  Villola: muore dopo 40 giorni di  gabbia.
    (F5) Convento e cappella alla  Riccardina di Budrio  (francescani) esistono già: fra Tomasino  Buonamici, frate dei penitenti  di S.Andrea degli Ansaldi lascia  40 soldi ai Minori della  Riccardina, e Fraisenda Castellani  de Sturliti uxor Cursini D.  Accursi lascia 3 lire per fare  cantare messe.
    (HE) 20 maggio: documentato  (ASB) Guido Guinizzelli, iudex,  figlio di Giuniciello Magnani,  pure lui iudex.
    (HE) Muore Castellano degli  Andalò.
    (HE) 20 dicembre: riformagioni  che documentano le condanne  dei capi Lambertazzi e la  confisca dei loro beni.
    (HE) 3 marzo: documento che  dimostra le collecte speciali e  forniture di cavalli richieste  ai Lambertazzi usate contro i  Lambertazzi stessi.
    (HE) Zoanne Pepoli compare fra  le autorità preposte alle  finanze cittadine, in particolare  per l’amministrazione dei beni  confiscati dei Lambertazzi.
    (HE) (?) Muore Gregorio X.
    (HE) E’ podestà l’angioino  Riccardo de Beauvoir.
    (HE) Il podestà muore in  carica, mentre tenta di difendere la  posizione di Bologna con le  armi. Egli è riuscito a  riconquistare i castelli di montagna. Le  riconquiste però non sono state  di natura militare, ma sono  state comprate a suon di denaro.
    (HE) Si rinuncia anche al  Frignano a favore di Modena, per  avere l’appoggio di questa.
    (HE) (?) Insorge Imola e si  deve concedere l’elezione di un  podestà non controllato da  Bologna.
    (HE) (?) Si concludono in  Romagna all’insaputa di Bologna  accordi tra guelfi e ghibellini  per lo scambio dei prigionieri.
    (VI) Gli Ubaldini hanno  occupato Loiano. Ugolino da Panico,  eletto arbitro, sentenzia che  gli Ubaldini restituiscano i  castelli occupati per il compenso  di lire 4500, vengano tolti dal  bando e giurino parte geremea.  Ubaldino da Loiano accetta e  giura.
    (G2) Nasce Cotignola, fondata  dai Faentini sulla sinistra del  fiume Senio. Ha cinta  rettangolare, servita da una sola porta  verso il fiume, chiamata Porta  dal Ponte.
    (CG) Michele Parisi assieme ad  altri, dà a disposizione il  proprio cavallo per permettere al  comune di muovere guerra ai  conti di Frassinatico.
  • 1277
    (FI) Viene venduta la torre  dei Tencarari (Ger.) in via  Tosapecore.
    (HB) Sconfitta dei Geremei da  parte dei Lambertazzi guidati  da Guido Accarisi di Faenza.  Muore in battaglia Giacomo  Prendiparte.
    (HB) Il conte Maghinardo da  Panico è stato ucciso dai rustici  di Monzuno presso la pieve di  Sambro.
    (HE) Quest’anno sono state  fatte correzioni sulle liste dei  fumanti del 1249.
    (HE) Esiste una lista di  confinati in cui qualcuno, il secolo  dopo ha scritto che il totale  di essi è 3879.
    (HE) Zoanne Pepoli compare fra  le autorità preposte alle  finanze cittadine, in particolare  per l’amministrazione dei beni  confiscati ai Lambertazzi.
    (HE) Si rinnovano le lotte tra  guelfi e ghibellini con buon  esito per i ghibellini.
    (HE) Giungo: combattimento tra  guelfi e ghibellini favorevole  a questi ultimi.
    (HE) Guido da Montefeltro  sventa un attacco di bolognesi e  toscani contro Forlì.
    (HE) Forse Guido da  Montefeltro conquista Bagnacavallo.
    (HE) 12 dicembre: l’Orsini,  con il nome di Niccolò III,  diviene papa.
    (HE) Subito dopo l’elezione,  il papa rivendica la Romagna  agli Asburgo.
    (VI) A Ravenna i guelfi sono  sconfitti, malgrado l’invio di  Riccardo di Beauvoir da parte di  Carlo d’Angiò.
    (VI) A Firenze i guelfi, dopo  avere scacciato i ghibellini,  li escludono dalla vita  politica.
    (AG) Obizzo II tenta di  riprendere Argenta con le armi.
    (AG) Modena è con Bologna  contro le città romagnole.
    (CA) 7 febbraio, diritti e  oneri del Comune, Registro Grosso:  il donus Albertinus di Vigo  risulta dimorante in Bologna.
  • 1278
    (FI) Viene venduta la torre  dei Caccianemici dall’Orso (Ger.)  in P.za S.Ippolito.
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Banzi in Strà Maggiore.
    (HB) Riconciliazione tra  Geremei e Lambertazzi, che tornano  in città, ad opera del potestà  (inviato dal papa) Bertoldo Orsini  e del domenicano Lorenzo da  Todi.
    (HB) Bologna quindi è ora città  della chiesa, obbediente in  tutto, eccetto le faccende di  Romagna.
    (S9) Il cardinale Latino  delibera misure restrittive sul  lusso delle vesti femminili.
    (SB) Rodolfo d’Asburgo  restituisce la Romagna al papa.  Rinuncia anche a qualsiasi pretesa  futura su Bologna. Rodolfo era re  di Germania e diventerà  imperatore. Niccolò III (papa) chiede  giuramento di fedeltà (che  Bologna dà, salvo le libertà già  acquisite) e chiede il  riappacificamente con i Lambertazzi. Cerca  inoltre, ma non vi riuscirà, di  fare sciogliere la compagnia della  Croce.
    (F5) Aichino di Marzio lascia  3 lire per la sua sepoltura  apud ecclesiam S.Francisci de  Ricardina.
    (HE) Esiste già una  corporazione dell’industria tessile  cotoniera.
    (HE) Accordo concluso dal re  di Francia con l’associazione  dei mercanti lombardo-toscani:  sono presenti due consoli dei  mercatores bolognesi.
    (HE) Si forma una commissione  per vagliare le corrette forme  di rappresaglia, implementando  gli accordi precedenti con  Modena.
    (HE) L’ufficio della biada si  divide in presidentes ad  recipiendum et vendendum bladum  comunis e presidentes officio  molendinorum. Entrano più di 17000  corbe di frumento.
    (HE) Ruggeri degli Ubaldini  diviene arcivescovo di Pisa.
    (HE) 10 ottobre: riformagione  in cui si attesta il potere di  Rolandino de’ Passeggeri le cui  deliberazioni sottostanno solo  formalmente al consilium  populi.
    (HE) Zoanne Pepoli compare fra  le autorità preposte alle  finanze cittadine, in particolare  per l’amministrazione dei beni  confiscati ai Lambertazzi.
    (HE) Guido da Montefeltro  minaccia Ravenna. Interviene il  papa Niccolò III.
    (HE) 4 maggio: Rodolfo fa  annunciare al papa la propria  rinuncia alla Romagna.
    (HE) Fine di giugno: il papa  invia degli ambasciatori in  Romagna. Ha ottenuto la promessa di  non ingerenza da Carlo d’Angiò.
    (HE) Tarda estate, autunno:  guelfi e ghibellini giurano e  riconoscono nel papa i diritti di  cui ha goduto finora l’impero.
    (HE) Il papa nomina un proprio  nipote, il cardinale Latino,  legato per la Romagna e per la  Toscana. Si tratta di un papa  che vuole regnare per davvero. Un  altro nipote, Bertoldo, ha le  funzioni dell’antico conte di  Romagna, ma è di fatto  subordinato al legato. Carlo d’Angiò  lascia ai due cugini le proprie  truppe di stanza a Bologna e in  Romagna.
    (HE) Gentile, figlio di  Bertoldo, è podestà a Imola. Bertoldo  si dimostra aperto nei confronti  dei ghibellini.
    (HE) Riappacificazione forzata  dal papa. Bologna si limita a  liberare i prigionieri  Lambertazzi.
    (AG) Momentanea discordia tra  Verona e Padova. Obizzo II  d’Este aiuta i padovani e ne  approffitta per strappare a Verona la  terra di Cologna.
    (W1) Rodolfo d’Asbutgo  rinuncia a favore del papa ad ogni  pretesa su Bologna e sulla  Romagna.
    (W1) Il papato ha ristabilito  il proprio dominio sulla  Romagna.
    (W1) La torre dei fratelli  Brandelixe e Francesco di  Buvalello Ricadonna contiene due  botteghe, ed altre botteghe sono  contenute nella vicina casa e tra  le porte della casa e della  torre sotto al portico. Siamo nel  Cambio. I fratelli affittano  queste botteghe per la cifra di  lire 102 annue.
    (W6) Da giugno a novembre: il  papa invia ambasciatori a  Bologna ed in Romagna per chiedere  un giuramento di fedeltà al  sovrano (Rodolfo D’Asburgo re dei  Romani ?) e chiede la  pacificazione delle fazioni. Inizia un  governo diretto della chiesa, con  influenza anche sullo Studio.
    (W8) Dopo quest’anno avviene  la deviazione, mediante un  ardito canale, delle acque della  Dardagna nel Silla.
    (W8) Rodolfo d’Asburgo, re di  Germania e designato  imperatore, rinuncia ad ogni pretesa  sulla Romagna e su Bologna a favore  del papa.
    (TO) Amadeo (o Amideo)  d’Alberico, già insegnante medicina  all’università, muore in esilio.
    (CA) Settembre: Bologna fa  pagare al massaro di Le Mogne le  spese di un suo fiduciario che  deve controllare se sono stati  costruiti fortilizi e da chi.
    (CA) Comune et homines tere  Roche de Mognis dare et solvere  comuni bononiensi singulis annis  in terminis ordinationis pro  gabella dicte terre 40 solidos  bon.
  • 1279
    (FI) Pace fatta tra guelfi e  ghibellini, che rientrano in  città, per esserne nuovamente  scacciati poco dopo.
    (FI) Viene venduta parte (il  piede) della torre dei  Milanzoni.
    (SB) Rientro dei Lambertazzi e  nuova espulsione.
    (51) Viene redatto un elenco  di carte nonantolane ed un  documento ivi riportato (considerato  un falso) ricorda una  donazione di Astolfo al duca Orso  riguardante “Bononia et Ymulam atque  castellum quod dicotur  Brentum”. Probabilmente ci si  riferisce solo ai possedimenti che  Astolfo aveva in questi tre luoghi.
    (72) Ulteriore cacciata dei  Ghibellini.
    (F3) Fa testamento magister  Iohannes quondam magistri Petri  de abacho.
    (HE) La societas dei mercanti  fiorentini è ormai completamente  indipendente da quella  bolognese, al punto da non  assoggettarsi ad alcuna limitazione  commerciale. Addirittura i fiorentini  soppiantano in parte i  bolognesi nel commercio con gli  scolari.
    (HE) Bologna, contro la volontà  del papa, continua ad eleggere  un podestà ed un capitano del  popolo e continua a fare  politica guelfa.
    (HE) 1 maggio: terribile  terremoto.
    (HE) 29 maggio: i bolognesi si  piegano ed il papa, in qualità  di arbitro e sovrano della  città, rende note le condizioni di  pace: riconciliazione tra i due  partiti, revoca delle condanne  di bando, di tutte le  confische, ritorno dei fuoriusciti con  tutti i diritti. Guelfi e ghibellini dovranno riformare le  istituzioni e se non riescono se ne  deve occupare la curia. La  societas crucis viene sospesa fino  a nuovo ordine. Niccolò III  assegna a Bologna il podestà, che  reca con sè truppe e tiene le  forze più importanti.
    (HE) 29 giugno: nuova  podesteria assegnata a Bertoldo, con il  diritto di farsi rappresentare  da un vicario (Stoldo de’  Rossi, di Firenze).
    (HE) Fine di settembre: i  Lambertazzi rientrano in città.
    (HE) Prima della fine  dell’anno: Bertoldo continua a favorire  i ghibellini, soprattutto nel  conferimento delle cariche.
    (HE) Fine di novembre:  Bertoldo si allontana dalla città e si  reca nella Romagna orientale.  Il legato è assente da prima,  essendosi recato a Firenze.
    (HE) Fine anno: riprendono gli  scontri in città.
    (HE) 22 dicembre: i  Lambertazzi occupano la piazza, ma dopo  sanguinosi scontri sono  sconfitti e la sera stessa devono  fuggire nuovamente.
    (HE) Fine anno: Rolandino de’  Passeggeri rispolvera la  societas crucis, ed assieme ad altri  otto rettori governa la città.  Si procede in maniera spiccia  contro le case ed i beni dei  Lambertazzi.
    (VI) 28 settembre: rientrano i  Lambertazzi.
    (AG) Modena aiuta Bologna  nella seconda cacciata dei  Lambertazzi.
    (G4) In S.Silvestro di  Nonantola ci si preoccupa di compliare  un transunto di vari diplomi  longobardi che certificano i  diritti dell’abbazia stessa su  vasti possessi.
    (G8) Viene ordinato un estimo.
    (TO) 4 agosto: pace giurata  solennemente in piazza Maggiore  tra guelfi e ghibellini.  Partecipano attivamente anche gli  Azzoguidi.
    (TO) 4 agosto: famiglie di  parte lambertazza (tra cui i  Laigoni) e di parte geremea giurano  solennemente sul vangelo in  piazza Maggiore, alla presenza del  cardinale Latino e dei vescovi  di Bologna, Bari, Imola e  Ravenna, di mantenere la pace  pubblica, promettendo di vivere in  amicizia.
    (TO) I Ramponi, assieme alle  altre famiglie di parte geremea,  sono presenti al giuramento di  pace scambiato con i  Lambertazzi.
  • 1280
    (FI) Viene distrutta la torre  degli Ansaldi (Ger.) in via  Farini.
    (FI) Viene comperata la torre  dei Bianchi (Ger.) in strà  S.Stefano.
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Catalani (Ger.) in vicolo  Spirito Santo.
    (FI) Viene divisa la torre  Ramponi (Ger.) in via Rizzoli.
    (FI) Viene ricordata la torre  Ramponi (Ger.) in via Rizzoli.
    (FI) I Lambertazzi vengono  nuovamente scacciati.
    (HB) Nuovi scontri tra Geremei  e Lambertazzi, le cui case  sono state distrutte, e che sono  fuggiti di nuovo a Faenza.
    (S9) I Lambertazzi vengono  scacciati anche da Faenza, che  viene restituita alla chiesa da  Tebaldello de’ Zambrasi.
    (SB) Rolandino Passeggeri ha  grande autorità politica.
    (A4) Insurrezione dei  Lambertazzi che porta, tra le altre  cose alla distruzione, l’8 agosto,  della fortezza di  Scaricalasino. Bologna è impegnata in guerra  contro faentini e forlivesi.  Il controllo della zona passa al  castrum di Bisano. Il comune  di Bologna, nel timore di  perdere questo importante centro,  ordina al podestà di Scaricalasino  e al suo seguito di trasferirsi  a Bisano e di custodirlo.  Bisano è dotato di 12 custodi di cui  4 sono balestrieri. Pare che  però spesso podestà e seguito si  allontanassero per curare i loro  affari di natura agricola.
    (E6) Il comune per la prima  volta paga lo stipendio a due  docenti.
    (HE) Il pictor Nicholaus  Bucinthori riceve un importante  incarico.
    (HE) 19 ottobre: documentato  (ASB) Guido Guinizzelli, iudex,  figlio di Giuniciello Magnani,  pure lui iudex.
    (HE) Estate: I due nipoti del  papa, il cardinale Latino e  Bertoldo, tentano senza esito  trattative in Romagna.
    (HE) Estate: Niccolò III pensa  ad un intervento armato contro  Bologna.
    (HE) 22 agosto: Niccolò III  muore.
    (VI) Il successore di Niccolò  III è Martino IV, devoto a Carlo  d’Angiò. Invia come conte di  Romagna Giovanni d’Appia,  ufficiale di Carlo.
    (VI) 13 novembre: i  Lambertazzi vengono scacciati da Faenza e  si devono rifugiare a Forlì.
    (VI) 2 aprile: sindaco di  Bologna di parte geremea che giura  obbedienza al conte Bertoldo.
    (VI) L’Orsini invita a  comparirgli dinanzi, per rendere atto  del loro operato, i rettori  della parte geremea, il consiglio,  etc. sotto la pena di 20000  marche d’argento per il Comune,  50 per ogni anziano, 1000 per  ciascun rettore dei Geremei,  10000 per l’Università della parte,  etc.
    (VI) Esistono i ‘quattro da la  parte’ di cui uno è Stoldo di  Jacopo Rossi fiorentino, vicario  del podestà. Secondo il  Serventese ‘erano eletti a le credençe  fare’.
    (G8) Prosegue l’estimo del  1279.
    (W3) Il vescovo approva gli  statuti della compagnia dei  Battuti.
    (W6) (?) Muore il chirurgo  Guglielmo da Saliceto.
    (TO) Guidozagno Guidozagni fa  parte di una delegazione  inviata al conte Bertoldo per  trattare una onerosa taglia imposta al  comune, alle arti e ai  maggiorenti della città per  l’espulsione dei ghibellini e la  distruzione delle loro case.
    (TO) Lippo Oselletti,  militante con la sua famiglia tra i  vincitori durante i disordini del  1274 e del 1279, è tra quelli  convocati dal conte Bertoldo,  nipote del papa Niccolò III, per  mettere in chiaro le sue  responsabilità in vista della  riconciliazione. Minacce e pene pecuniarie a carico di molte famiglie,  del comune, compagnie delle arti  e con l’indicazione di ostaggi  per garantire il rispetto  degli accordi.
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