Origine di Bologna

Vie, strade, vicoli, piazze, luoghi di Bologna.

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1211-1220

  • 1211
    (FI) I bolognesi tentano di  ostacolare il passaggio  dell’imperatore che torna in Germania.
    (HB) Scontro tra Pistoiesi e  Bolognesi per il possesso di  Granaglione.
    (HB) E’ stata restaurata la  chiesa di S.Maria di P.ta  Ravegnana.
    (MG) Bologna ottiene  giuramenti di fedeltà da: Stagnisino (o  Stagnesio), Rolando da Rocca  Corneta, Gislemerio da Casio,  Ugolino da Bargi, Ubertino di Bizzo  da Stagno, Frescenco e  Enrigetto. Forte di 400 uomini si  muove verso l’alta montagna contro  Pistoia. Il fondo valle tra  Porretta e Pracchia è  impraticabile. Ai primi di settembre:  L’esercito risale verso Sùccida e  Granaglione, ma Ubertino, e i suoi  alleati di Bargi e Casio  abbandonano l’esercito Bolognese, e  si rifugiano nel Frignano. I  Pistoiesi quindi assalgono i Bolognesi ed occupano Granaglione,  Sùccida e Castiglione di Sùccida.  Catturano e portano a Pistoia  tutti i Bolognesi.
    (MG) Il 7 settembre gli  ambasciatori bolognesi chiedono a  Modena di negare ospitalità ai  traditori e di unirsi a Bologna  contro Pistoia. I modenesi  nicchiano e promettono indagini.
    (MG) Il 7 settembre gli uomini  di Sùccida e Granaglione  giurano fedeltà a Pistoia. In tutto  giurano 73 capifamiglia di  Granaglione.
    (MG) Parma il 10 settembre  nega ogni aiuto a Bologna. Solo  Reggio appoggia Bologna, ma ormai  l’inverno imminente blocca le  iniziative.
    (23) La maggior parte delle  case in Bologna è ancora in legno,  ma le case dei ricchi sono in  muratura.
    (62) Sicuramente sono presenti  (da alcuni anni) le altre arti  (oltre a mercanti e  cambiatori), in quanto sono presenti in  uno statuto di quest’anno.
    (E1) Gislimerio da Casio,  appartenente ad una consorteria  nobiliare locale, si assoggetta a  Bologna.
    (HE) Mentre l’imperatore è  impegnato dal conflitto con il  papa, Bologna, guidata ancora dal  milanese Pusterla, prende  l’iniziativa sul fronte della  montagna. Obbiettivo è Sambuca, Badi e  Stagno e altre località in val  di Limentra.
    (HE) Luglio: Bologna si  assicura la fedeltà  di signori in  località di Stagno e di Bargi.
    (HE) Agosto: i pistoiesi  sconfiggono quelli di Stagno e si  impossessano delle bolognesi  Granaglione e Sùccida. A causa di ciò  Bologna chiede aiuti, promessi  solo da Reggio, mentre Modena  e Parma danno risposta  negativa. Firenze si limita ad una  benevola neutralità.
    (HE) Imola probabilmente cerca  aiuto presso Ravenna e Forlì  contro Bologna.
    (HE) Marzo: il marchese Azzo  di Ferrara fautore del papa  scaccia Salinguerra di Torello  assieme al podestà imposto da Ottone  ai ferraresi.
    (HE) A Bologna la cittadinanza  si divide in due parti a causa  di quanto sta avvenendo a  Ferrara, per quanto riguarda il  contrasto tra imperatore e papa.
    (HE) Si invia una ambasceria a  Modena, ove c’è un legato  papale che opera in nome degli Este,  per consigliarlo di non venire  in Bologna, onde evitare  disordini.
    (HE) A Bologna (c’è il  Pusterla) il partito imperiale ha il  sopravvento e si decide di  scendere in campo assieme a  Salinguerra con Reggio, Modena e  Ravenna, contro Ferrara.
    (HE) 7 giugno: il papa  Innocenzo III minaccia di allontanare  lo studio da Bologna.
    (HE) Dopo giugno: i partigiani  del papa guadagnano terreno.
    (14) ? Viene costruito il  santuario di Montovolo sui resti di  una più antica chiesa.
    (HE) E’ documentata la  fraternitas quorundam hominum de  ultramonte presso il santuario di  Camaldoli.
    (HE) Ad Anzola è attivo come  giudice Raimundinus vicecomes  Episcopi.
    (HE) Ad Anzola è documentato  Rainerius vilicus episcopi.
    (HE) Innocenzo pensa di  trasferire l’Università, poichè Bologna  appare filoinperiale. E’  sufficiente la minaccia.
    (HE) Si stabilisce che le  strade nuove devono avere una  larghezza di almeno 10 piedi  bolognesi (3,8 metri).
    (VI) I bolognesi tentano di  impedire il passaggio di Federico  II in Germania.
    (MP) 14 maggio:  vengono  spianati alcuni tratti del fossato  che corrono attorno alle mura  cittadine per aprire nuove strade  e dare spazio a nuove  abitazioni. Si citano terreni e vie  corrispondenti a via Farini ed una  nuova via da tracciare fra un  terreno di S.Giovanni in Monte  es il serraglio di Stra’  S.Stefano.
    (W1) Le autorità impongono, in  occasione di norme che  regolamentano strade nella parte  meriodionale delle mura della cerchia  dei Torresotti, che i portici  e le gronde non insistano su  suolo pubblico.
    (W3) Giungono a Bologna i  Frati Minori.
    (W3) Esiste presso l’eremo di  S. Maria di Camaldoli la  fraternitas hominum de ultramonte. Si  tratta probabilmente di una  società di artigiani forestieri  che si trasforma in questi tempi  in una societas scolarium de  ultramonte.
    (CA)  Gli abitanti di Stagno,  giurando fedeltà a Bologna,  dichiarano di riferire ogni  eventuale incidente direttamente al  podestà di Bologna, oppure al   potestas de Vicco.
    (CA) Inizio anno: i pistoiesi  chiedono a Bologna di arbitrare  una contesa con Arezzo.
    (CA) Luglio: Truppe bolognesi  risalgono il corso del Reno e  giungono a Bargi e Stagno, dove  i rispettivi signori, Ugolino e  Ubertino Bizzo, si danno a  Bologna ed accettano un piccolo  presidio bolognese entro i  cstelli. Il grosso dell’esercito  bolognese intanto procede verso  Pistoia.
    (CA) 12 luglio: presso (in solario) la pieve di Casio, presente  Misotto, console (sindaco) di  Casio ed altri personaggi laici  e non, Giglimero o Gislimero e  Ubertino di Stagno, con i  figli Lambertino e Lanfranco, ed i  domini Fresengo ed Enrigipto,  promettono agli ambascaitori di  Bologna fedeltà e di riferire al  podestà di Bologna o di Viccho.
    (CA) I domini di Bargi,  Ugulinus, Petritinus q. d.  Boniaccursus ed altri promettono fedeltà e  servizio a Bologna.
    (SG) Viene consacrata l’intera  basilica di S.Giacomo di  Compostella.
  • 1212
    (HB) Pace tra Ottone e  Bologna: l’imperatore è accolto in  maniera sontuosa in città.
    (MG) L’8 febbraio il canonico  di Pistoia Pietro giura di non  aiutare i bolognesi in alcun  modo, in particolare nella  ricostruzione dei castelli di  Granaglione e Sùccida, evidentemente  demoliti dai Pistoiesi stessi.
    (MG) I bolognesi approntano un  forte corpo di spedizione  contro i pistoiesi, con contingenti  di Reggio, Faenza, Modigliana,  Bertinoro,Galeata e  Castrocaro, al comando del conte Tegrimo,  figlio di Guido Guerra. Il  pretore della montagna, Oseletto  degli Oseletti, cerca di  comprare l’appoggio della Sambuca, ma  i risultati sono deludenti  perchè il 30 luglio i Sambucani  giurano fedeltà a Pistoia.
    (MG) La vertenza è rimessa  nelle mani di Lotario, arcivescovo  di Pisa. Egli ingiunge a  Pistoia di restituire i prigionieri  fatti. Inoltre chiede la pace  perpetua tra i due comuni,  demandando ad una commissione di 4  savi (due per parte) ogni  vertenza.
    (MG) Lotario il 24 novembre  convoca le parti ma Catalano  della Tosa podestà di Bologna,  rinnega il giuramento Fatto dal suo  predecessore e ricusa  l’arbitrato dell’arcivescovo di Pisa.  Questo avviene in Vernio.
    (SB) Viene fondato Castel  S.Paolo, tra Medicina e Castel  Guelfo.
    (SB) Viene costruita la torre  dell’Arengo.
    (C1) Onesto, abate di  S.Benedetto di Leno, vende a Martino,  Vescovo di Modena, la corte di  S.Vincenzo presso Bazzano.
    (F6) 13 dicembre: Lombardo del  fu Migliarino di Capugnano  promette al priore Raniero di  S.Biagio di Casagliola di dargli  ogni anno … centum scutellas  bonas de azaro […] medietatem  in dominica de auliva et aliam  medietatem in festo Sancti  Martini … per certe terre poste in  Capugnano.
    (HE) Reggio, in base agli  accordi presi, dà aiuti a Bologna  impegnata contro Pistoia.
    (HE) Modena combatte contro  Salinguerra da Ferrara  (considerato nemico anche da Bologna).  Luogo della battaglia: Ponte  Duce.
    (HE) Una parte degli abitanti  di Sambuca emigra verso il  contado Bolognese.
    (HE) Agosto: i bolognesi, con  l’aiuto di Reggio, Faenza e  Prato attaccano la Sambuca, ma  presto ricorrono all’arbitrato  dell’arcivescovo di Pisa.
    (HE) 11 settembre:  l’arcivescovo di Pisa ordina la fine delle  ostilità e la consegna dei  prigionieri. Da questo momento e  per qualche tempo cessano le  ostilità senza che si sia firmata  una pace tra Pistoia e Bologna.
    (HE) Inizio anno: Ottone  scomunicato ritorna in Germania e  viene accolto cordialmente dai  bolognesi.
    (HE) 24 gennaio: Ottone  promette al comune di Imola di non  cedere mai alcunchè del comitato  di Imola a Bologna o a Faenza.
    (HE) Bologna fa venire da  Firenze due podestà, uno per ogni  partito (imperiale e papale)  causando la diffidenza  dell’imperatore.
    (HE) Ottone mette al bando gli  Este, trasferisce  l’amministrazione dell’eredità matildica e  del comitato di Romagna a  Salinguerra, e poi passa le Alpi.
    (HE) Bartolomeus Principi è  consul mercatorum.
    (HE) Forse cambio d’ufficio  irregolare per quanto riguarda il  podestà. La situazione interna  provoca l’insediamento  contemporaneo di due podestà.
    (HE) Il comune crea  differenziazioni tra gli iudices comunis  (ora riconosciuti  dall’imperatore): esistono ora gli iudices  causarum, in numero di tre  (giudici civili).
    (HE) Viene decisa la redazione  annuale degli statuti.
    (HE) Sono documentati volte e  arcovolti del palazzo del  comune e banchi di vendita ivi nel  Reg. Grosso.
    (VI) Animi agitati e dissensi  interni: vengono scelti due  pretori di cui uno di parte  ghibellina (Catalano di Rosso dalla  Tosa) ed uno di parte guelfa  (Gerardo Caponsacco), entrambi  fiorentini.
    (W8) La Badia di S. Vincenzo  (che forse dà origine al toponimo  Badianum = Bazzano.) appartiene  fino a quest’anno al monastero di Leno vicino a Brescia.
    (SG) Battaglia a Las Navas de  Tolosa, località dell’Andalusia,  dove le forze di Alfonso VIII  di Castiglia, Pietro II  d’Aragona e Sancio II di Navarra  sconfiggono i musulmani.
    (TO) Viene costituito Castel  San Paolo, tra Medicina e  Castelguelfo.
    (TO) Oselletto Oselletti è capitano della  montagna e convince molti abitanti di  Sambuca ad allearsi con  Bologna.
  • 1213
    (HB) Enrico Gallo della Fratta  è nominato Vescovo al posto di  Gerardo Ariosti dimissionario.
    (S8) Forse quest’anno è lettore  di diritto canonico l’anglico  Alano.
    (HE) Altra rivolta nel  Frignano (soggetto a Modena)  appoggiata da una parte dei bolognesi  (tale rivolta probabilmente è  causa di un privilegio di Ottone IV  a Monteveglio).
    (HE) Modena combatte contro  Salinguerra da Ferrara  (considerato nemico anche da Bologna). Ciò  probabilmente causa un  riavvicinamento tra Modena e Bologna.  Luogo della battaglia: Ponte  Duce.
    (HE) Modena e Bologna  definiscono accordi in materia di  rappresaglia.
    (HE) Parma, che fa parte della  confederazione di Modena, ha  un podestà bolognese.
    (HE) Un parmense regge il  governo bolognese.
    (HE) Da quest’anno Reggio si  dimostra fedele a Modena.
    (HE) Primavera: Bologna e  Faenza si impadroniscono ancora in  nome dell’impero di Castello  d’Imola e il resto del comitato  imperiale. In queste circostanze  forse Onorio non conferma al  Torelli i diritti sull’esarcato  concessi da Innocenzo.
    (HE) Si accenna ad un consul  Bon. (iustitie) et sentent.  executor.
    (HE) Si accenna ad uno iudex  et sentent. executor.
    (HE) Probabilmente Bologna  tratta con propri giudici cause  che superano le 25 lire (vedi  Rainerius de Perusio).
    (HE) Accordo tra Bologna e  Modena sulle rappresaglie: in caso  di violenza si può pretendere  risarcimento da un concittadino  del violento.
    (HE) Innocenzo III riesce  finalmente ad ottenere le  dimissioni del vescovo Gerardo Ariosti,  dopo una lunga resitenza di  quest’ultimo. Gerardo fino  all’ultimo ha cercato di legare a sè il  capitolo della cattedrale  mediante prestiti. Gli succede  Enrico della Fratta. (Forse Gerardo  poco dopo muore).
    (HE) Fino al 6 novembre Enrico  della Fratta è documentato  arcidiacono.
    (HE) 26 novembre: Enrico della  Fratta è electus.
    (TO) Si stabilisce a Bologna  Clarissimus Sassoli o Sassolini. Darà origine alla famiglia dei  Clarissimi.
  • 1214
    (MG) Interviene il papa nel  contenzioso tra Bologna e  Pistoia. Incarica Niccolò, vescovo di  Reggio, e Opizzone, canonico di  Lucca di mediare; essi  convocano le parti a Frassinoro (MO),  ma i pistoiesi chiedono che  l’incontro avvenga a Fosciana o  Castiglione, perchè Frassinoro è  troppo pericoloso per loro. Gli  incaricati papali accettano, ma  poi o furono sostituiti o  declinarono l’incarico, dato che  appaiono arbitri della vertenza i  priori di S.Maria di Reno e di  S.Margherita per Bologna, e  l’arciprete di Pistoia ed il  rettore dell’ospitale di Prato del  Vescovo per Pistoia.
    (S7) Attività di medico  (condotto del comune) di Ugo da Lucca.
    (C2) Muore il patriarca di  Gerusalemme Alberto (poi santo).
    (E6) Disposizioni del comune  in merito allo studio.
    (HE) Reggio rispetta la  scadenza prevista e rinnova  l’alleanza con Bologna.
    (HE) Bologna rinnova  l’alleanza militare con Faenza.
    (HE) Bartolomeus Principi fa  parte del consilium communis.
    (HE) Documentata infeudazione  di terre secundum consuetudinem  regni et civitatis bononiensis  o secundum capitula que de  feudis et vasallis sint  constituta. (Atti di monasteri: S.Maria  in Strada).
    (HE) I membri del consilium  credentie sono circa 150.
    (HE) Il comune crea  differenziazioni tra gli iudices comunis  (ora riconosciuti  dall’imperatore): esistono ore due iudices  qui presunt maleficiis.
    (HE) Viene menzionato il liber  comunis.
    (G8) In questo periodo tre  Codigelli sono presenti nel  consiglio generale: Arimondo di  Ramberto, che interviene alla  conferma della lega dei bolognesi e  dei reggiani; Gualandino, che  giura i patti stabiliti con i  fiorentini e la pace con i  riminesi; Codigello, che concorre a  dar precetti ai comuni di Forlì e  di Faenza intorno alla tregua.
    (W6) Il comune stringe un  accordo con Ugo Borgognoni da  Lucca, medico chirurgo, affinchè  questi, per uno stipendio annuo di  600 lire, abiti almeno 6 mesi  all’anno in città, vi costruisca  una casa e vi prenda la  cittadinanza. Il contratto fissa gli  onorari massimi richiedibili ai  pazienti (20 soldi ai ricchi,  legna da ardere ai mediastini,  nulla ai poveri) e lo obbliga al  servizio militare come  ufficiale medico. Anche gli eredi di  Ugo sono impegnati da tale  accordo. In caso di abbandono  dell’ufficio senza eredi è prevista  una penale di 200 lire.
    (SG) S.Francesco d’Assisi si  reca in pellegrinaggio a  Santiago di Compostella.
    (TO) Da quest’anno tre  Codigelli si fanno notare: Arimondo di  Ramberto, che interviene alla  conferma della lega dei  Bolognesi e dei Reggiani; Gualandino,  che giura i patti stabiliti con  i Fiorentini e la pace con i  riminesi; e Codigello che  concorre a dar precetti ai comuni di  Forlì e di Faenza intorno alla  tregua.
  • 1215
    (MG) 26 aprile, trattato di  pace tra Bologna e Pistoia chiude  una lotta sostenuta per il  possesso dell’alta valle del Reno.  Tra le clausole: Ubertino e  Gislemerio e i loro seguaci  pistoiesi siano tolti dal bando e  riabbiano le loro terre a patto  che non costruiscano fortilizi  nelle terre stagnesi. I  Bolognesi non costruiscano fortilizi  tra Gaggio e la Sambuca, e tra  Casio e Torri, salvo quelle che  già vi sono. Gli uomini de terra  stagnensi partigiani di Pistoia  siano tolti dal bando e  riabbiano le loro terre, e così pure i  partigiani di Bologna in terra  stagnese. Gli uomini di  Moscaccia, Badi, Torri, Monticelli,  Treppio, Fossato sono nella  iudiciaria pistoiese. I Pisotiesi  non costruiscano fortificazioni  in Moscaccia e in nessuna delle  altre terre sopra ricordate, o  dalla collina di Pra’ del  Vescovo fino alla Moscaccia, salvo  quelle che già esistono. I  Bolognesi consentano  il libero  commercio ai pistoiesi nelle terre  che vanno dal monte di S.Maria,  Savignano, Pitigliano e Gaggio  fino alla Moscaccia. I  Pistoiesi consentano altrattanto ai  Bolognesi nelle terre che sono da  Pra’ del Vescovo sotto la loro  giurisdizione.
    (MG) Il 28 aprile i  procuratori dei comuni di Bologna e  Pistoia convengono che il podestà  bolognese ceda a Pistoia Badi,  Torri, Monticelli, Treppio,  Fossato e Sambuca, salvo il diritto  ecclesiastico del vescovo di  Bologna. Il podestà di Pistoia  similmente ceda ai Bolognesi le  ‘terre stagnesi’ rimanendo salvi i  diritti dei canonici di  Pistoia.
    (MG) Il 29 aprile Ubertino da  Stagno dona, in cambio di 300  marche d’argento, al comune di  Pistoia tutti i beni e diritti  che egli aveva in Granaglione,  in Castiglione di Sùccida e in  Sùccida (Capanne), promettendo di  scendere in guerra con i  pistoiesi contro i loro nemici. Per  le terre poste nel pievato di  Sùccida, Pistoia potrà disporre  come ha sempre disposto Ubertino,  che scenderà in guerra a fianco  dei pistoiesi, salva la fedeltà  che egli deve all’imperatore.
    (MG) Ubertino e Gislemerio  sono della progenie dei Lambardi  Stagnenses.
    (MG) Gli incaricati papali  accettano, ma poi o furono  sostituiti o declinarono l’incarico,  dato che appaiono arbitri della  vertenza i priori di S.Maria di  Reno e di S.Margherita per  Bologna, e l’arciprete di Pistoia  ed il rettore dell’ospitale di  Prato del Vescovo per Pistoia.
    (MG) Il 26 aprile vengono resi  pubblici  a Casio i risultati.  (vedi sopra).
    (S8) Nicholas Farnham è lettore  di medicina (è anglico).
    (41) Viene fondato l’ordine  dei frati predicatori  (domenicani).
    (52) Lodo che riconosce i  confini naturali rivendicati dai  bolognesi, pur lasciando tutto il  territorio Stagnense (da  Montovolo fino a Capugnano) aperto  al libero commercio.
    (D2) Concilio Lateranense IV  che sancisce l’estensione della  lotta dei crociati alla lotta  contro l’eresia.
    (E6) Disposizioni del comune  in merito allo studio.
    (E6) Per protesta gli studenti  vanno ad Arezzo (per poi  tornare).
    (F3) Innocenzo III conferma  l’impegno di Alessandro III del  1179, ovvero di accogliere nelle  scuole ecclesiastiche …  clericos eiusdem ecclesie aliosque  scholares pauperes … e di  istruirli … in grammaticae  facultate et aliis … .
    (HE) Il modenese Guglielmo  Rangone è podestà di Bologna.
    (HE) Gli arbitri scelti per la  questione tra Bologna e  Pistoia emettono una sentenza così  sfavorevole ai bolognesi che  questi non la accettano.
    (HE) ? Bolla d’oro di Eger in  cui il giovane Federico II e i  principi tedeschi rinunciano ai  beni matildici e all’esarcato  di Ravenna.
    (HE) Muore Aldobrandino  d’Este. Salinguerra diventa signore  assoluto di Ferrara.
    (HE) Il papa investe  Salinguerra dei beni matildici di  Argelato e Medicina e probabilmente  di altri beni in Romagna.
    (HE) Il giuramente feudale di  Salnguerra al papa riguarda non  solo i possedimenti matildici,  ma anche … in toto podere  Cavalcacomitis (Bertinoro) ac  universo Ymole comitatu.
    (HE) ? Il papa appoggia il  vescovo di Bologna, in questo  momento in contrasto con il comune.  Si insaprisce il conflitto tra  Roma e Bologna. Bologna  comunque non occuperà Argelato e  Medicina dopo la partenza di Ottone.
    (HE) E’ menzionato il palazzo  vescovile (diocesi di Bologna)  a S.Giovanni in Persiceto.
    (HE) Il comune cerca di  portare davanti al proprio tribunale  un delitto accaduto a  S.Giovanni, provocando la protesta del  vescovo (attualmente a Roma per  il concilio) e le sue sanzioni  ecclesiastiche.
    (HE) Contrasti tra studenti  lombardi e toscani che portano al  trasferimento di alcuni membri  dell’università ad Arezzo.
    (G8) In questo periodo tre  Codigelli sono presenti nel  consiglio generale: Arimondo di  Ramberto, che interviene alla  conferma della lega dei bolognesi e  dei reggiani; Gualandino, che  giura i patti stabiliti con i  fiorentini e la pace con i  riminesi; Codigello, che concorre a  dar precetti ai comuni di Forlì e  di Faenza intorno alla tregua.
    (W6) (?) E’ documentata  l’attività del lettore Roffredo  Beneventano, che introdurrà la  metodologia bolognese a Napoli.
    (W6) Fuga di legisti ad  Arezzo.
    (CA) Pace sottoscritta con  Pistoia: Bologna si impegna a  sollevare dal bando Gislimero e  Ubertino da Stagno ed i loro  parenti e seguaci, a restituire loro  le terre, in cambio della  promessa di non costruzione di  fortilizi in terra stagnense,  soprattutto in Sùccida e Granaglione.
    (TO) Filippa Ghisilieri si dà  alla vita claustrale ad Assisi  ed ha come compagna S. Chiara. E’ la beata Filippa. Non è certa però la discendenza dai Ghisilieri.
  • 1216
    (HB) Assedio dei Bolognesi  (usciti con il Carroccio) a  S.Arcangelo per aiutare Cesena.  Mediante bombarde (?) tutte le mura  sono state distrutte e ci sono  stati molti morti tra i  difensori. Liberati 1800 prigionieri  di Cesena. Cesena in seguito a  ciò promette obbedienza a Bologna  inviando una delegazione.
    (HB) Ricevuta in città la  regina Costanza ed il conte Pietro,  nipote del re di Francia e  nuovo imperatore di Costantinopoli.
    (41) Viene approvato dalla  Sede apostolica l’ordine dei frati  predicatori.
    (E6) Si addottora Pier delle  Vigne con tanto profitto da  rimanere come docente nello studio.  Diventerà segretario di  Federico II.
    (E6) Disposizioni del comune  in merito allo studio.
    (HE) Reggio aiuta Bologna, in  base agli accordi di alleanza,  inviando aiuti contro Rimini.
    (HE) Riprende la lotta tra  Rimini e Cesena. Bologna, aiutata  da Faenza e da altre città,  ottiene una pace favorevole a  Cesena. Da adesso in poi (per alcuni  anni) i cesenati chiamano  domini i bolognesi e amici i  faentini.
    (HE) Un Ugolinus Ubaldini è  membro del consiglio bolognese
    (HE) Bartolomeus Principi è  procurator communis.
    (HE) I componenti del  consilium credentie sono più di 250.
    (HE) Il comune cede ai  mercatores ed ai campsores la zecca  per due anni. L’accordo verrà  rinnovato fino al 1262.
    (HE) Giuseppe Toschi fa parte  del consilium generale. E’ un  mercator.
    (HE) Sono documentate  trattative tra il comune, che non  sembra particolarmente in difficoltà  per le rappresaglie del suo  vescovo, e quest’ultimo, Enrico  della Fratta.
    (G8) In questo periodo tre  Codigelli sono presenti nel  consiglio generale: Arimondo di  Ramberto, che interviene alla  conferma della lega dei bolognesi e  dei reggiani; Gualandino, che  giura i patti stabiliti con i  fiorentini e la pace con i  riminesi; Codigello, che concorre a  dar precetti ai comuni di Forlì e  di Faenza intorno alla tregua.
    (W1) Muore il papa Innocenzo  III.
    (W6) (?) Muore (?) Lotario da  Segni, divenuto papa con il  nome di Alessandro III.
    (W6) Rientra la fuga ad Arezzo  di legisti dello Studio.
    (CA) Il papa Onorio III  rivendica le terre del camugnanese ad  altre attorno, per averle  ricevute dall’eredità matildica. Le  riconosce comunque in feudo  agli Alberti.
    (CA) Gli Alberti protestano  con il papa Onorio II per la  fedeltà giurata dai bargesi a  Bologna. Il papa riconosce Bargi agli  Alberti.
    (TO) Armando di Rolando  Ramponi giura la pace con i riminesi.
    (TO) Lodovico Ramponi viene  insignito degli speroni d’oro  dalla regina Costanza.
  • 1217
    (IP) I popolari ottengono  qualcosa nel potere cittadino. Si  formano le compagnie delle armi.
    (S8) Il papa Onorio III  Savelli impone la consacrazione di un  altare in onore di S.Tommaso  Becket. La consacrazione era  stata evitata accuratamente negli  anni precedenti dal vescovo di  Bologna Gerardo Ariosti.
    (SB) I capi delle arti e delle  armi hanno la possibilità di  entrare nel consiglio cittadino.
    (41) Dal 15 agosto Domenico di  Guzman dedica tutte le sue  energie per diffondere l’ordine  dei predicatori.
    (62) In quest’anno viene  istituito un consiglio generale con  funzioni legislative  importanti.
    (C2) L’abate di S.Stefano Azzo  con un atto del 26 aprile cede  un terreno presso il Savena al  prete Pietro, a tal maestro  Ugolino ed alla moglie Berta, per  edificarvi una chiesa dedicata  ai santi Alberto, Girolamo e  Cristina (il prete è  ultramontano). Si tratta della chiesa di  S.Alberto di Savena.
    (HE) Il podestà di Modena è  bolognese.
    (HE) Aprile: Onorio III,  succeduto a Innocenzo, conferma a  Salinguerra Medicina e Argelato.
    (HE) Bologna risponde al papa  occupando Medesano (tra  Medicina e Castel Guelfo).
    (HE) Nel Reg. Grosso: Actum in  domo comunis, ubi stant cog.  rat. ad faciendam rationem.  Questi cognitores rationis hanno  probabilmente la funzione di  controllare se officiales o anche  privati cittadini si sono  indebitamente appropriati di beni  pubblici.
    (HE) Accanto al consilium  credentie abbiamo il consilium  generale nel quale gli elementi  popolari hanno una  rappresentanza.
    (HE) 24 dicembre: viene  convocato il consilium ad sonum  campane. Subito dopo un consilium ad  sonum campane congregatum et  per precones clamatum.
    (HE) Il comune vuole eleggere  propri funzionari nei  possedimenti ecclesiastici (non per la  prima volta). Nasce un  contenzioso con il vescovo e si giunge  alla risoluzione di affidare  l’arbitrato a due dottori dello  Studio. Pare che la sentenza non  sia nemmeno stata pronunciata.
    (HE) Gli scolari formano una  universitas con statuti propri,  a capo della quale sono dei  rettori. All’interno della  universitas, toscani, romani e campani  sono riuniti in una specie di  societas (mentre i lombardi  restano in disparte).
    (HE) Il comune emana  disposizioni tendenti a preservare i  benefici apportati dall’università:  si punisce con il bando  perpetuo chi danneggia gli studenti o  chi ne facilita l’esodo; viene  permessa l’associazione  corporativa solo dopo giuramento di  osservanza delle disposizioni  emesse. Il podestà ha il diritto  di chiedere giuramento analogo  ai rettori, e gli studenti che  tengono lezione devono giurare  come gli insegnanti.
    (HE) Il papa Onorio III si  limita a chiedere agli studenti di  non accettare le richieste del  comune, piuttosto di emigrare  e di chiedere al podestà di non  dare corso alle nuove  disposizioni.
    (HE) (?) Sono documentati  processi penali contro scolari  forenses.
    (HE) E’ menzionato il  serraglio presso S.Maria Maggiore.
    (HE) E’ documentato mastro  Ventura, che presiede la  ‘fabbrica’ della cattedrale. La fabbrica  dipende dal capitolo della  cattedrale e possiede perfino  immobili.
    (VI) Giovanni di Brienne  invoca soccorsi dalla Palestina. A  Bologna si formano due schiere  di crociati. Una, di parte  ghibellina, elegge a capo Bonifazio  de’ Lambertazzi, l’altra, di  parte guelfa, elegge a capo  Baruffaldino de’ Geremei.
    (MP) In questo periodo nascono  i quartieri di porta Stiera,  di porta Piera, di porta Procola  e di porta Ravegnana.
    (G2) Viene costruito Solarolo  dai Faentini, sull’area di un  antico castello.
    (G8) In questo periodo tre  Codigelli sono presenti nel  consiglio generale: Arimondo di  Ramberto, che interviene alla  conferma della lega dei bolognesi e  dei reggiani; Gualandino, che  giura i patti stabiliti con i  fiorentini e la pace con i  riminesi; Codigello, che concorre a  dar precetti ai comuni di Forlì e  di Faenza intorno alla tregua.
    (SG) Muore il maestro Mateo,  sovraintendente alla fabbrica  della cattedrale di Santiago di  Compostella.
    (TO) Alberto di Munsarello  Asinelli si fa crociato e parte  per la Terrasanta.
  • 1218
    (HB) A Bologna i primi 3  domenicani, inviati da Domenico da  Guzman (che ebbe due anni prima  il permesso da papa Onorio di  predicare). Ebbero in  concessione la chiesa di S.Maria della  Mascarella. Dopo poco è arrivato  un altro frate, tale Reginaldo,  che ha subito cominciato a  predicare. Ugolino, legato di  Bologna e cardinale di Ostia assegna  loro la chiesa di S.Niccolò  delle Vigne, dopo accordo con il  parroco Rodolfo da Faenza (che  diventa anche lui predicatore).  A S.Niccolò costruiscono il  convento.
    (HB) Inizia la costruzione del  castello di S.Paolo, nella  campagna Bolognese.
    (HB) Viene costruita la chiesa  degli Umiliati.
    (HB) Niccolò Feliciani è stato  ucciso dagli infedeli a Damiata.
    (SB) I capi delle arti e delle  armi hanno la possibilità di  entrare nel consiglio cittadino.
    (SB) Il viaggio dei crociati è  stato pagato dal comune.
    (41) In gennaio Domenico da  Guzman, in viaggio da Tolosa per  Roma si ferma per la prima  volta a Bologna. Appena giunto a  Roma invia a Bologna fra Domenico  di Spagna, e fra Michele di  Ucero, poi invia fra Giovanni di  Navarra e Fra Bertrando, infine  invia alla fine di aprile fra  Cristiano e un converso. Questi  vengono alloggiati alla  Mascarella. In agosto il Fondatore  passa da Bologna e si porta via  due confratelli.
    (41) Il 21 dicembre giunge a  Bologna Fra Reginaldo da  Orleans, sacerdote, maestro di diritto  e docente all’università di  Parigi già per 5 anni.
    (62) E’ documentato per la  prima volta l’ordine degli  Humiliati, che avranno influenza nello  sviluppo dell’arte della lana.
    (D2) Incontro tra Moneta da  Cremona (famoso per un suo  trattato di logica e seguito da molti  studenti) e Reginaldo da  Orleans: la conseguenza è l’ingresso  di Moneta nell’ordine dei  predicatori.
    (E6) Raimundo de Penafort,  spagnolo, riceve una specie di  stipendio dal comune.
    (HE) Viene costruito Castel  S.Polo, nelle vicinanze di  Medicina, contrastando la conferma a  Salinguerra su Argelato e  Medicina.
    (HE) Papa Onorio scomunica la  città.
    (HE) Faenza è in contrasto con  le città della lega della  Romagna orientale. Bologna aiuta ma  impone un armistizio contro la  volontà di Faenza. Faenza è debole  e non riesce nemmeno a  controllare i feudatari vicini.
    (HE) Bartolomeus Principi è  consul mercatorum.
    (HE) Le corporazioni dei  mercatores e dei campsores insediano  il capo-zecca.
    (HE) Sommossa violenta a  Modena con espulsione del podestà e  formazione della societas Sancti  Petri di matrice popolare.
    (HE) Accanto al consilium  credentie abbiamo il consilium  generale nel quale gli elementi  popolari hanno una rappresentanza.
    (HE) Accordo tra Bologna e  Lucca sulle rappresaglie: in caso  di violenza si può pretendere  risarcimento da un concittadino  del violento.
    (HE) Bologna e Lucca si  accordano per un dazio sul commercio.  Firenze lo farà, ma tra un po’.
    (HE) Inizia quest’anno  l’assedio a Damietta.
    (HE) S.Domenico invia i suoi  discepoli a Bologna, discepoli  che si stabiliscono presso  S.Maria della Mascarella.
    (HE) E’ menzionato il  serraglio di porta Govese
    (MP) In questo periodo nascono  i quartieri di porta Stiera,  di porta Piera, di porta Procola  e di porta Ravegnana.
    (G8) In questo periodo tre  Codigelli sono presenti nel  consiglio generale: Arimondo di  Ramberto, che interviene alla  conferma della lega dei bolognesi e  dei reggiani; Gualandino, che  giura i patti stabiliti con i  fiorentini e la pace con i  riminesi; Codigello, che concorre a  dar precetti ai comuni di Forlì e  di Faenza intorno alla tregua.
    (W3) Viene a Bologna l’ordine  dei mendicanti predicatori.
    (TO) Fino a quest’anno tre  Codigelli si sono fatti notare:  Arimondo di Ramberto, che  interviene alla conferma della lega  dei Bolognesi e dei Reggiani;  Gualandino, che giura i patti  stabiliti con i Fiorentini e la  pace con i riminesi; e Codigello  che concorre a dar precetti ai  comuni di Forlì e di Faenza  intorno alla tregua.
    (TO) Oddone Ghisilieri  raggiunge notorietà come giudice.
  • 1219
    (SB) Onorio III riserva  all’arcidiacono di S.Pietro in  Bologna l’autorità di conferire le  lauree
    (FI) Viene costruita la torre  degli Scannabecchi, di parte  geremea, tra vie Calzolerie e via  Caprarie.
    (HB) Alla Pugliola di P.ta  Stiera si stabiliscono i minori  francescani e qui Antonio da  Padova celebra la prima messa.
    (HB) Da S.Bartolo (presso B.go  Panigale) il mercato viene  spostato all’attuale piazza del  mercato.
    (HB) Sono documentati mulini  sul Navile.
    (HB) Rolando da Cremona,  famoso dottore stipendiato dalla  città, si converte alle prediche di  Reginaldo e si è fatto frate,  seguito da molti studenti di cui  ne viene ricordato uno:  Chiaro. Anche Moneta, lettore con  alto stipendio, abbandona tutto e  si fa frate.
    (HB) S.Domenico viene a  Bologna e fonda il monastero di  S.Agnese.
    (IP) Probabile istituzione dei  quartieri secondo il Pini. Non  esisterebbero documenti  precedenti a questa data.
    (IP) Reazione dell’oligarchia  che cancella ogni forma  popolare di potere ed elimina le  compagnie delle armi.
    (OT) La podesteria della  montagna ora è sicuramente a Casio.
    (MG) Bolognesi e Pistoiesi si  rivolgono al legato papale per  il Nord Italia, Ugolino dei  conti di Segni, per risolvere le  loro vertenze. Il 18 maggio le  parti, riunite a Bologna nel  palazzo del vescovo giurano di  rispettare le decisioni di  Ugolino. Il 16 ottobre, nella chiesa  di S.Lorenzo a Viterbo viene  letta solennemente la sentenza:  pace vera e sincera tra Bologna e  Pistoia; la Sambuca sia  restituita al vescovo di Pistoia; i  Bolognesi cedano Fossato,  Treppio, Torri e Monticelli al comune  di Pistoia; i Pistoiesi cedano  a Bologna tutte le terre  soggette al vescovo Bolognese; per  quanto riguarda Granaglione, la  ricostruzione di fortificazioni  sarà decisa dall’arbitro in  altro momento; gli uomini della  Sambuca riabbiano dai pistoiesi  tutti i loro beni perduti  durante la guerra; altrettanto  riabbiano dai Bolognesi gli uomini  delle altre terre.
    (MG) Parallelamente il pievano  di Sùccida chiede danni al  comune di Pistoia per quanto  arrecato durante la guerra. Arbitra  il canonico della chiesa  Pistoiese Struffaldo che decide che il  comune di Pistoia non è tenuto  ad alcun risarcimento,  tuttavia, pro bono pacis vengono  inviate a Pietro, pievano di Sùccida,  155 lire di buoni denari  pisani. Tale somma evidentemente  soddisfa Pietro.
    (S6) Interviene il papa Onorio  III nella disputa sorta tra  gli scolari (che rivendicano  libertà di spostamento per loro e  per i maestri, in base alla  autentica Habita) ed il comune (che  vuole impedire che lo studio si  possa trasferire altrove:  conferisce al proprio arcidiacono  l’autorità di conferire la  licentia docendi, ovvero la laurea.
    (S7) Ugo da Lucca partecipa in  qualità di medico alla  crociata.
    (SB) Il comune acquista le  aree necessarie per la piazza del  mercato.
    (SB) Viene organizzato un  nuovo insediamento alla Moscacchia  per i fuoriusciti di Pàvana e  della Sambuca.
    (SB) Una reazione  aristocratica mette fuori dal consiglio i  rappresentanti delle arti e  delle armi, ad esclusione dei  consoli dei cambiatori e dei  mercanti, che conservano la loro  posizione.
    (SB) Fino ad ora il mercato si  era fatto davanti alla chiesa  di S.Procolo in maggio e a metà  agosto davanti a S.Bartolomeo  di Reno.
    (SB) S.Domenico è a Bologna.
    (41) Nei primi mesi fra  Reginaldo d’Orleans attira all’ordine  Moneta da Cremona, Rodolfo da  Faenza (rettore di S.Nicolò  delle vigne), Frugerio da Penna,  Paolo da Venezia, Guala da  Bergamo, maestro Chiaro, il celebre  maestro Rolando da Cremona,  Bonviso da Piacenza, Simone di  Svezia, Nicola di Lund, Giovanni da  Salerno, i fratelli Giacomo e  Robaldo, Filippo da Vercelli, e  altri.
    (41) In agosto viene a Bologna  Domenico da Guzman, mentre nel  frattempo i confratelli  avevano lasciato l’angusto ospizio  della Mascarella trovando  abitazione spaziosa a S.Nicolò delle  vigne, dotata di canonica e  terreno coltivabile. Reginaldo, con  il consenso del Vescovo aveva  comperato da Pietro di Lovello  degli Andalò 2311 mq di terra con  la promessa di 600 lire.  (Rogito 14 marzo). Da agosto a  ottobre Domenico detta le regole dei  frati predicatori. Invia  infine Reginaldo da Orleans al  convento di Parigi, bisognoso di un  uomo di valore.
    (41) Ha inizio la storia della  beata Diana degli Andalò.
    (41) Con l’avvicinarsi  dell’inverno Domenico torna a Roma e  convoca il capitolo generale.
    (41) Stefano di Spagna,  studente universitario, entra  nell’ordine dei predicatori e  testimonia che Domenico faceva in modo  che i frati avessero conventi  piccoli e poveri.
    (41) Alle compravvendite dei  terreni nei pressi di S.Nicolò  delle vigne è presente un muratore  Caxanemicus, il che fa pensare  che vi siano dei lavori in  corso.
    (52) Nuovo lodo del vescovo  Ugolino che ribadisce i confini  del territorio bolognese con  Pistoia. In esso rimane aperto il  problema della fortificazione  di Granaglione. I Bolognesi si  affrettano comunque a  fortificare Capugnano.
    (62) Sotto il podestà Enrico  Conte, in un suo documento,  compaiono i ministrali delle altre  arti (oltre a mercatores e  campsores).
    (94) La fiera di S.Procolo,  che si era sempre tenuta in  maggio presso S.Procolo, viene  spostata presso il campo del mercato  assieme alla fiera del Reno  che si tiene in agosto.
    (13) Inizia una serie di  acquisti da parte del comune di aree  tra il borgo di Galliera e  l’Aposa, probabilmente per aprire  il campo del Mercato. Tali  acquisti si protrarranno fino al  1221.
    (E3) E’ datata a quest’anno la  croce del mercato.
    (HE) Il podestà di Modena è  bolognese.
    (HE) Giugno: il cardinale  Ugolino da Ostia porta a  conclusione la annosa questione tra  Bologna e Pistoia: al vescovo  pistoiese viene assegnata Sambuca,  mentre al comune pistoiese va  Fossato, Treppio, Torri e  Monticellum; tutti gli altri territori  appartenenti alla diocesi di  Bologna (Stagno, Bargi, Badi,  Moscacchia) vengono lasciati a  Bologna. Qualche perplessità ancora  per Sambuca.
    (HE) Il legato Ugolino d’Ostia  ottiene la restituzione dei  beni canossiani da Bologna  (Medesano) e anche Federico II  riconosce il dominio papale su quei  luoghi. Il legato si deve  probabilmente impegnare a non dare  tali terre a Salinguerra, ma a  darli in amministrazione a un  funzionario pontificio.
    (HE) Febbraio: Imola invia a  Federico II una delegazione.  Federico conferma le promesse di  Ottone IV.
    (HE) Imola, forte delle  conferme di Federico II rivendica i  propri diritti nei confronti di  Faenza.
    (HE) Faenza, spalleggiata da  Bologna, reagisce  minacciosamente e costringe Imola a chiedere  aiuto al papa.
    (HE) Giungono a Bologna i  primi rappresentanti del nuovo  imperatore: il vescovo di Torino ed  il marchese di Monferrato, che  chiedono la restituzione del  comitato imolese e la  riconciliazione con Imola. Bologna non  riconosce l’autorità di tali  rappresentanti ed afferma che  restituirà il comitato di Imola solo  direttamente nelle mani  dell’imperatore. Per la riconciliazione  con Imola Bologna rinvia gli  ambasciatori a Faenza.
    (HE) Il vescovo di Torino ed  il marchese del Monferrato  mettono al bando Bologna, ma il  provvedimento resta senza  conseguenze.
    (HE) Fine di maggio: Faenza e  Bologna attaccano Imola, che  promette di esaudire le richieste  di Faenza e di consegnare  ostaggi.
    (HE) Gli imolesi non  ottemperano agli impegni presi con  Bologna e Faenza, in quanto si è  intromesso il papa Onorio. Bologna,  in trattative per altre  questioni con Ugolino d’Ostia, è  condiscendente, mentre non lo è  Faenza. Probabilmente il papa non  tocca comunque il dominio di  entrambe le città sul comitato  imolese.
    (HE) Lungo elenco di Bolognesi  che firmano un patto con  Pistoia: Tra essi troviamo:  mercanti, banchieri, fabbri, artigiani  del ferro, sarti, pellicciai,  calzolai, sellai, fabbricanti di  pergamena, falegnami e  muratori, macellai, panettieri, mugnai  e merciai. Sono assenti  fabbricanti di vasellame e  l’industria tessile.
    (HE) Spostamento e  riordinamento delle fiere di Bologna: il  comune cede prontamente parte  del nuovo terrenum mercati agli  homines arcium.
    (HE) Bartolomeus Principi fa  parte del consilium communis.
    (HE) Esiste una commissione  che sottopone ad esame che deve  essere accettato come notaio, ne  controlla il privilegio e lo  iscrive in una matricola. Sono  iscritti circa 300 nomi.
    (HE) Il podestà della montagna  ora è a Casio.
    (HE) I componenti del  consilium credentie sono circa 300.
    (HE) I suprastantes monete  giurano. Forse sono due ed uno è un  campsor.
    (HE) Accanto al consilium  credentie abbiamo il consilium  generale nel quale gli elementi  popolari hanno una rappresentanza.
    (HE) 18 dicembre: troviamo il  consilium credentie et junta  consilii ac ministrales artium et  societatum et contradarum ad  sonum campane et per nuntios eos  per civitatem clamantes  insimul congregati.
    (HE) L’intera cittadinanza è  accampata davanti a Imola,  ordinata nei 4 quartieri in milites e  pedites con gli 8 gonfalonerii  a comandare.
    (HE) Giuseppe Toschi fa parte  del consilium generale.
    (HE) Si comincia ad acquistare  i terreni nei pressi di  S.Bartolomeo di Reno (via Riva di  Reno) per trasferire il mercato.
    (HE) Le due fiere, del Reno e  di S.Procolo vengono trasferite  nel nuovo mercato e vengono  dati nuovi ordinamenti. Di  conseguenza il bando per debito di  fiera viene trattato non secondo  il diritto cittadino ma  secundum consuetidinem fori. I  procedimenti sono diretti dagli  iudices causarum.
    (HE) Estate avanzata: partono  i bolognesi per Damietta da  Venezia. I Bolognesi partecipano,  e sono organizzati in una  contio generale, un consilium  ristretto, due capitanei, un  procurator, un massarius, e un nuntius.
    (HE) 6 luglio: un bolognese fa  testamento perchè vuole  partecipare alla crociata.
    (HE) Settembre: la spedizione  dei crociati bolognesi arriva  in Egitto con altri rinforzi.
    (HE) Sulle monete: 135 lib.  bon. = 60 lib. Provin. senatus.
    (HE) (?) Onorio III sfrutta la  vacanza per posto di  arcidiacono ed insedia il suo cappellano  Magister Gratia, proveniente  da Firenze e non facente parte  del capitolo, contro le  cosuetidini.
    (HE) E’ documentato il  canonico di S.Pietro Tancredi.
    (HE) I francescani si  insediano definitivamente in Bologna  (in una casa di S.Maria de  Puliola, a nord di via Polese).
    (HE) Domenico raggiunge i  propri discepoli a Bologna.
    (HE) Onorio III cerca di  trasformare l’arcidiacono di Bologna  (che ora è Grazia) in un  rappresentante stabile dell’autorità  pontificia presso lo studio.  Grazia è stato insediato proprio da  Onorio.
    (MP) In questo periodo nascono  i quartieri di porta Stiera,  di porta Piera, di porta Procola  e di porta Ravegnana.
    (W1) Risale a quest’anno la  monumentale croce viaria del  mercato, ora custodita al museo civico Medievale.
    (W1) Viene costruita la torre  Scappi.
    (W6) Il papa Onorio III  interviene pesantemente per  disciplinare il conferimento delle  lauree e la selezione dei docenti.
    (CA) Pace tra Bologna e  Pistoia dettata dal lodo del vescovo  Ugo di Ostia e Velletri. Le due  città sottoscrivono pave  perpetua e oblio su omnibus guerris,  discordiis, controversiis,  dapnis, offensionibus insorte  occaxione aliquarum terrarum. La  pace stabilisce la cessione di  Smabuca a Bologna nel temporale e  a Pistoia nel religioso,  Fossato, Treppio, Monticelli a  Bologna nel religioso e a Pistoia nel  temporale, l’abbandono da  parte di Pistoia di tutte le  fortificazioni e di tutti gli abitati  in territorio dell’episcopato  di Bologna, il riacquisto da  parte degli abitanti di Sambuca  di tutto ciò che hanno perso  nelle guerre precedenti, etc. il  tutto salvo diritti della Chiesa,  dell’impero, della chiesa di  Bologna e di quella di Pistoia,  et aliquarum quarumlibet  personarum (Cioè, salvo i diritti di  tutti gli interessati …). La  pace dovrà essere trascritta negli  statuti di Bologna e di Pistoia  e giurata da podestà e consoli  futuri.
    (TO) 16 ottobre: Guido  Alberici interviene a Viterbo alle  trattative di pace tra i bolognesi  e i pistoiesi.
  • 1220
    (HB) Mastro Ventura inizia la  porta dei Leoni (S.Pietro).
    (HB) Federico II entro in  Bologna accolto dalla città.
    (HB) Prima adunata generale in  S.Niccolò delle vigne dei  domenicani.
    (HB) Giacomo Boncambi,  professore delle Decretali, si fa  frate.
    (HB) Raimondo catalano, famoso  lettore, si fa frate.
    (HB) Grave inondazione ad  Argelato, con morti e danni.
    (HB) Si ricorda il miracolo  del pane portato dagli angeli,  alla presenza di S.Domenico: però  non si sa se il miracolo è  avvenuto quest’anno o nel 1219 e non  si sa se avvenne a S. Niccolò o  a S.Maria di Mascarella …
    (AB) Il comune procede ad una  verifica e ricognizione dei  confini con il Modenese e nel  tratto tra Prato Baratti (Ca’  Bortolani) e Sassomolare il confine  passa da Monteforte, (esistente  a tutt’oggi) Monte Terminale,  (esistente) Croce di Azzolino,  (?) Ospedale del presbitero  Passuti, (?) Lama dei Cavagnoli,  (?) Collina della Piastra  (esistente come Serre d’Aiano),  Castello di Montetortore (esistente  come Montetortore).
    (AB) E’ ricordata la località  Arimanni, non lontano da  Masonte, vicino a Castel d’Aiano.
    (SN) 19 ottobre: atto con cui  il sacerdote Bosio, rettore di  Gaggio e e il sacerdote  Francesco, rettore di Granaglione  danno il loro assenso affinchè  Pietro, arciprete della pieve di  Sùccida, sotto la cui giurisdizione  le due chiese sono sottoposte  effettui la transazione con cui  si appiana la lite iniziata  dallo stesso Pietro a causa dei  danni provocati dai Pistoiesi in  Sambuca, Sùccida, etc.
    (S7) Michele Scotto è a Bologna  e quindi si diffondono le sue  traduzioni di testi medici  arabi (Averroè e Al-Bitruij).
    (S7) da quest’anno e per circa  10 anni c’è una intensa attività  di traduzione di testi arabi  presso la corte di Federico II.
    (SB) Iniziano i lavori per la  porta dei “Leoni” in S.Pietro.
    (SB) S.Domenico è a Bologna.
    (22) 5 dicembre: Onorio III  concede ad Azzo del Frignano  terre in feudo comprese tra il Reno  ed il displuvio Reno-Panaro  che avevano fatto parte dei  possedimenti matildici. Vi è anche un  luogo detto Arimanni.
    (22) Nelle confinazioni si  parla di un montem Cipriani.
    (41) Il 17 maggio (Pentecoste)  Domenico da Guzman inaugura a  S.Nicolò delle vigne il primo  capitolo generale dell’Ordine.  Sono presenti circa 30 delegati  dei conventi tra cui Giordano di  Sassonia (ultima conquista di  Reginaldo da Orleans) per il  convento parigino di San Giacomo.  L’assise è di tipo legislativo  e ci si avvale della presenza  di vari decretisti dello studio,  tra cui Ventura da Verona e  Paolo d’Ungheria, prossimi ad  entrare nell’ordine. Finiti i  lavori Domenico riparte per il nord  Italia.
    (41) Il 15 agosto Domenico da  Guzman è nuovamente a Bologna,  sorpreso e contrariato per la  mancanza di povertà delle nuove  costruzioni in S.Nicolò delle  vigne, infatti un fra Stefano è  testimone del misfatto: fra  Rodolfo, in assenza di Domenico aveva  fatto alzare le celle dei frati  di un braccio essendo queste  troppo piccole. Domenico si  lamenta moltissimo e fa sospendere  i lavori.
    (41) La comunità dei  predicatori sarebbe formata da una  cinquantina di persone.
    (41) Domenico da Guzman fa  iniziare i lavori per il monastero  femminile per accontentare la  beata Diana degli Andalò, nipote  di Pietro di Lovello a costo  di sospendere momentaneamente  quello dei frati.
    (41) In luglio l’economo  dell’ordine dei predicatori (Rodolfo  da Faenza) acquista due case  poste sul terreno acquistato  precedentemente da Pietro di  Lovello, ancora prima di saldare il  vecchio debito di 600 lire e le  adatta alle esigenze  dell’ordine (segno di una certa  urgenza). (Rogito 11-22 luglio).
    (52) 6 settembre: i consoli di  Capugnano si radunano davanti  alla chiesa di S.Michele (Posta  molto più in alto che in  seguito) per concertare con l’inviato  del comune come erogare lire  115,14 per la colletta dei  crociati diretti in Siria. I  Bolognesi avevano partecipato  attivamente con Lucca alla crociata che  era costata alla città lire  8000. La tangente capugnanese  verrebbe destinata alla  fortificazione del paese. Per la comunità  si impegnano i consoli Albertino  Mazzoli e Bartolomeo Forti, e  garantiscono alcuni nobili e  popolani. Forse ci troviamo di  fronte ad un esempio di comune  nato da una consorteria di nobili  senza alcun signore feudale.
    (62) Una reazione nobiliare  ristabilisce il controllo sul  governo a scapito delle forze  popolari.
    (92) Reazione nobiliare che ha  successo a causa anche  dell’impreparazione delle società delle  arti.
    (E4) Federico II conferma agli  Ubaldini i castelli che  permettono loro di controllare le due  vie che collegano Firenze (ad  ovest per il passo dell’Osteria  Bruciata) e Arezzo (con la  Flaminia Minore) a Bologna.
    (F6) 5 maggio: i coniugi  Pelizone da Prada e Maria donano a  S.Maria di Reno certi loro beni  facendosi conversi in quel  monastero.
    (HE) Maggio: il comune decide  un controllo del confine.
    (HE) Modena fa controllare i  confini presso Bazzano.
    (HE) Quest’anno, per la prima  volta dal 1213, Reggio non dà  segni di fedeltà nei confronti di  Modena.
    (HE) Inizio dicembre:  individui di Sambuca ricevono da  Bologna più di 1000 lire bolognesi per  acquistare case e fondi a  Bologna.
    (HE) Inizio anno: Faenza  detiene ancora ostaggi imolesi.
    (HE) Prima del 25 gennaio:  viene nominato conte di Romagna  Ugo da Parma. Egli chiede ma non  ottiene il comitato di Imola.
    (HE) Tarda estate: Bologna  obbedisce, come tutte le altre  città, al nuovo legato imperiale,  il vescovo Corrado da Metz.  Ottiene l’abrogazione del bando e  la rinuncia ad ogni  risarcimento, in cambio di castello e  comitato di Imola.
    (HE) Faenza fa eccezione e  resiste alle disposizioni di  Corrado di Metz, il quale, forse su  pressione del vescovo  Mainardino, ricomparso, mette al bando  la città.
    (HE) Federico II attraversa il  territorio e la città di  Bologna: il comune e l’imperatore  sono in perfetto accordo.  L’imperatore concede un privilegio al  podestà. Si dice che il podestà  abbia proibito anche ai contadini  di lamentarsi per i danno  fatti dal passaggio delle truppe  imperiali.
    (HE) Faenza cede  all’imperatore, e compra la benevolenza di  Federico con 1500 marche  d’argento.
    (HE) ? Corrado da Metz dà in  feudo ad Azzone del Frignano  alcuni dei luoghi della diocesi  bolognese quasi tutti a ovest del  corso medio del Reno, in quanto  il papa non è in grado di  amministrarli da sè.
    (HE) ? Corrado da Metz investe  il conte di Prato  di tutto ciò  che suo padre ha posseduto  della eredità matildica (si parla  delle terre contese da Bologna a  Pistoia).
    (HE) 1 gennaio: il conte di  Prato vende possedimenti a  Pianoro e dintorni.
    (HE) Bologna procede con  misure ostili al conte di Prato,  confiscandone beni ed anche la  casa acquistata dal padre.
    (HE) Inizia un lungo processo  tra il comune di Cervia e  l’arcivescovo di Ravenna.
    (HE) Un Ugolinus Ubaldini è  membro del consiglio bolognese.
    (HE) (?) Parecchi artigiani di  Bologna sono forestieri,  attratti dagli stessi scolari  dell’università.
    (HE) (?) Parecchie  fraternitates religiose sopravvivono alla  creazione delle societates  artium. Esse hanno ministrales e  masssarii come le società delle  arti.
    (HE) (?) Già da ora i mercanti  bolognesi raggiungono  l’Inghilterra ed ottengono esenzioni dal  conte di Savoia.
    (AP) Un documento nomina il  castello di Livergnano.
    (HE) (?) Sono noti i nomi di  alcuni giudici famosi, tutti di  famiglie nobili: Arriverius de  Carbonensis, Bartolomeus de  Ubertis, Gerardus Gislerii,  Mixottus de Urzis, Rolandinus Alberti  Girardi Gisle.
    (HE) I componenti del  consilium credentie sono più di 250.
    (HE) Uno iudex comunis exec.  sentent. ed un miles iustitie  confiscano un podere.
    (HE) Federico II impone  nuovamente un giudice imperiale per  le cause civili che superano le  25 lire: ci si deve adattare.
    (HE) A Pavia milites e popolo  si fronteggiano come nemici.
    (HE) A Piacenza vengono  esiliate le famiglie potenti.
    (HE) (?) A Faenza si forma la  communancia armaturarum  (compagnie delle armi) e si cerca di  dividere le cariche pubbliche  tra popolo e magnati.
    (HE) Reazione aristocratica:  le società vengono espulse dal  governo.
    (HE) Federico II si accampa  presso il mercato del Reno.
    (HE) Si acquistano i terreni  nei pressi di S.Bartolomeo di  Reno (via Riva di Reno) per  trasferire il mercato.
    (HE) Bologna si accorda con  Firenze riducendo il passagium a  12 denari.
    (HE) (?) Dopo la resa di  Damietta, i crociati si  impadroniscono, in nome dei loro comuni,  dei territori conquistati. I  bolognesi in parte li cedono, in  parte li affittano.
    (HE) Con procedura coattiva  vengono espropriati i mulini dei  ramisani. Il governo paga per  il molendinum 800 lire. Il  comune ha così circa 50 mulini che  non possono essere alienati, ma  solo dati in affitto con pigioni  cosituite da quantità di  cereali. Tali cerali vengono in parte  regalati a chiese e conventi,  in parte vengono venduti.  Nascerà così l’ufficio della biada.
    (HE) Inizio dicembre: Federico  II conferma a Bologna il  privilegio di Ottone IV.
    (HE) Il vescovo di Bologna  segue Federico II fino a Sutri.
    (HE) L’imperatore nella sua  costituzione sottrae alle autorità  laiche ogni giurisdizione  proibita dal diritto canonico. Per  contro il comune di Bologna  vieta ai laici di seguire davanti  al giudice ecclesiastico il  chierico querelante per questioni  temporali; dispone anche che un  chierico colpevole di  assassinio o ferimento debba essere  processato e condannato come un  laico e minaccia i chierici di  togliere la protectio comunis in  caso di mancata sottomissione.  La costituzione di Federico  impone inoltre che i chierici  siano esenti da imposte, ma forse  il comune ha già anticipato  l’imperatore assegnando prima d’ora  la condizione di exempti ai  chierici. In compenso i chierici,  eccetto i frati, vengono  esclusi da tutte le cariche  pubbliche.
    (HE) Il comune asseconda il  papa per quanto riguarda la  disputa degli studenti e rinuncia al  giuramento dei rettori.
    (HE) (?) Poichè Federico non si  ferma a Bologna (ma si limita  ad inviare le sue nuove  costituzioni affinchè siano fonte di  studio), il comune prende nuove  iniziative contro l’autonomia  studentesca ed appoggia quegli  insegnanti che rifiutano  obbedienza ai rettori. Si arriva a  mettere al bando rettori e  consiglieri e a proibire nuove nomine.  Forse non è estranea la nuova  università di Padova (1222).
    (HE) Il provilegio teodosiano  viene scritto dopo quest’anno  (di quest’anno è un documento  imperiale che usa la stessa  intitulatio: Theodoxius dei gratia  Romanorum imperator semper  augustus … Sicilie rex.
    (HE) E’ menzionato il  serraglio di strada S.Stefano.
    (HE) Si inizia la porta dei  Leoni, ad opera di mastro  Ventura, nella fiancata meridionale  della cattedrale.
    (HE) (?) Rambertino Buvalelli,  oltre che podestà in parecchie  città, è anche poeta valente, ed è  tra quei trovatori che si  incontrano alla corte estense e  assumono dai provenzali contenuto,  forma e lingua.
    (G4) L’imperatore Federico II  conferma alla chiesa Bolognese  i suoi diritti e possessi e  nomina Roche Badali et eius  curtis.
    (W1) (?) Nasce Enzo, figlio  naturale di Federico II, non si  sa bene dove (a Palermo ?) nè chi  sia la madre.
    (W1) Maestro Ventura inizia la  Porta dei Leoni in S. Pietro.
    (W8) (?) Viene eretto il  municipio di Imola.
    (TO) Pietro Oselletti e  Rolandino Galluzzi compie una  minuziosa revisione del confine  montano con Modena.4
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