Origine di Bologna

Vie, strade, vicoli, piazze, luoghi di Bologna.

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1191-1200

  • 1191
    (HB) L’imperatore Enrico  concede a Bologna di battere moneta  propria.
    (HB) Mulini, forse i primi,  vengono costruiti sul canale di  Reno che ora passa per il borgo  del Pratello.
    (SB) Bologna ottiene  dall’imperatore Enrico VI il privilegio  di battere moneta propria.
    (IP) E’ Documentata una Guaita  Pizola (in S.Procolo).
    (OT) Si nomina in una  donazione di Rundo q. Testa di Casio a  S.Maria di Montepiano Linaro.
    (26) Si costruiscono 4 molini  su un ramo del canale di Reno  che passa per il Pratello.
    (13) Secondo alcuni autori, in  quest’anno viene costruita la  chiusa sul Reno a Casalecchio e  viene condotto un canale fino  alla città, canale che passa per  il Pratello. Tale opera è da  attribuire ai Ramisani, società di  privati. Secondo altri l’opera  è invece di natura pubblica.
    (C1) L’imperatore Enrico VI  prende sotto la sua protezione il  monastero di Montepiano ed i  suoi beni, tra cui la corte di  Casio.
    (E1) Bolla imperiale di Enrico  VI a favore di Ferrara. Nel  documento si cita la località Pons  Ducis.
    (HE) E’ podestà Angelo  (Agnellus) di Mantova.
    (HE) Febbraio: Enrico, che sta  andando a Roma per essere  incoronato, si ferma per qualche  tempo a Bologna e forse ha  rapporti con i giuristi Azo e  Lotario; poi concede a Bologna di  battere moneta propria. Durante il  soggiorno conquista alla sua  causa il vescovo Gerardo Gisla.
    (HE) Lotte tra Brescia, che  appoggia Milano, e Bergamo, che è  sostenuta da Cremona: Bologna  si schiera con questi ultimi.
    (HE) Inverno: Bologna non  appare più tra gli alleati di  Cremona e pare mantenere una cauta  neutralità.
    (HE) La moneta bolognese avrà  lo stesso cambio di quella  ferrarese, indicando la dipendenza  economica di Bologna da Ferrara.
    (HE) Jacobus Alberti de Urso è  presente ad una donazione del  vescovo Gerardo. Gli viene  attribuito il titolo di magister.
    (HE) E’ documentato il Ramus  Reni.
    (HE) Con il permesso di Enrico  VI, si coniano monete usando  il sistema di Ferrara. I  bononienses, come i ferrarienses,  valgono un terzo degli imperiali.  Ferrara ha il permesso da  Federico I.
    (W3) Nella moneta, il cui  conio è stato concesso  dall’imperatore, è impressa la legenda  Enricus IPRT (=imperator) mentre sul  rovescio compare la scritta  Bononia, con l’ultima “A” in  posizione preminente.
    (W3) E’ documentata una scola  che si congrega nella chiesa di  S. Sisto, ovvero nella cripta  dell’abbazia benedettina di S.  Procolo. Probabilmente è un  sodalizio corporativo artigianale.
    (W6) L’universitas di studenti  lombardi acquista un terreno.
    (CA) Donazioni all’abbazia di  Montepiano per tenere  efficiente il ponte di Castrola.
  • 1192
    (HB) Il vescovo Gerardo  Scannabecchi è podestà, ma ne viene  scacciato dopo 2 anni per  intemperanza politica.
    (IP) La cerchia dei Torresotti  esiste.
    (AF) 15 giugno: (papa  Celestino III, Imperatore Enrico IV) il  vescovo Gerardo depone le  reliquie dei santi martiri Teodoro  e Marcello sotto la croce di  S.Martino (porta Procola)  (LAPIDE).
    (IP) E’ documentato un burgus  turlionis, munito di fossato di  difesa.
    (MG) Il conte Alberto di Prato  (e Mangona) giura amicizia al  comune di Bologna, che gli  promette ogni aiuto possibile  contro i Pistoiesi.
    (14) Donazione a Montepiano di  Accorso di Baldo di Linaro (26  maggio).
    (B5) Il vescovo Gerardo  rinviene oltre ai resti dei SS.  Teodoro e Marcello anche le reliquie  dei SS. Gervasio e Protasio  presso la croce dei Santi  (Saragozza-Barberia) ed anche i resti  dei 40 martiri (che avrebbero  dovuto essere presso la croce  dei Santi a porta Stiera).
    (E4) La chiesa di S.Pietro al  Santerno è ricordata tra quelle  che pagano un censo alla Corte  Romana.
    (HE) Il vescovo Gerardo Gisla,  con il favore di Enrico VI,  diventa podestà.
    (HE) 7 febbraio: patto  difensivo tra il conte Alberto di  Prato, che si vede minacciato da  Firenze e da Pistoia. Viene  concessa ai bolognesi la riscossione  delle boaterie sulle terre  della diocesi di Bologna a lui  soggette e vengono concesse  esenzioni da pedaggi, aprendo la  strada di Toscana ai mercatores  bolognesi.
    (HE) 1 luglio: il conte  Alberto di Prato compra in Guayta  Marchexana una casa con fondo da  Guido Bazilieri per 300 lire  pisane. Tale compera fu forse  imposta dal comune di Bologna per  avere una garanzia dal conte.
    (HE) Albertus Gerardi de Gisla  è miles justitie.
    (HE) Il vescovo e podestà  Gerardo ha accanto a dè dei milites  iustitie.
    (HE) (?) Giudici d’appello su  incarico del podestà trattano  una causa il cui valore supera  certamente le 25 lire oltre le  quali, secondo il trattato di  Costanza, avrebbe dovuto  intervenire un giudice imperiale.
    (HE) La chiesa di S.Tecla  viene indicata entro Bologna. (24  agosto).
    (W2) Nuova rotta di Ficarolo,  sul Po: variazione idraulica  che forma il Po di Venezia.
    (W3) Sul colle della Guardia  ha origine un eremitorio  femminile si iniziativa di una giovane  bolognese di nome Angelica.
    (W6) (?) Muore il lettore  Rogerio.
    (W6) (?) Muore il lettore  Piacentino.
    (W6) (?) Muore il lettore  Giovanni Bassiano.
    (W8) Rotta del Po a Ficarolo.  La conseguenza è l’apertura di  un nuovo alveo verso il mare (Po  Grande o Po di Venezia) a nord  di Ferrara, con impoverimento  del Po di Volano e del Po di  Primaro.
    (TO) Documentato Alberico di  porta Ravegnana (forse figlio di Ugo, ma non provato).
    (CA) 7 febbraio: il conte  Alberto di Nontigiova degli Alberti  accetta che le sue terre poste  nel vescovado di Bologna  paghino i pubblici pesi al comune di  Bologna ad eccezione di  Baragazza, Bruscoli e Castiglione.
    (CA) Donazioni all’abbazia di  Montepiano per tenere  efficiente il ponte di Castrola.
  • 1193
    (HB) Guerra aperta tra i  consoli ed il vescovo Gerardo. Viene  espulso Giacomo Orsi, forse  sostenitore del vescovo, e ne  viene distrutta la casa. Gravi  incidenti.
    (FI) Notizie di prime leggi  sulle torri.
    (FI) Viene abbattuta la torre  di Alberto d’Orso per  punizione.
    (62) Compaiono da quest’anno  abbastanza regolarmente i  consoli dei mercanti e dei cambiatori  nei documenti ufficiali.
    (92) Trattato con Ferrara in  cui sono presenti i consoli dei  mercanti e dei cambiatori.
    (14) Donazione a Montepiano di  Oliviero di Vetragna (gennaio)  e Martino di Albertino  (febbraio).
    (HE) Gerardo Gisla viene  riconfermato podestà.
    (HE) Lotte in Lombardia:  Bologna non viene nominata.
    (HE) 10 marzo: trattato tra  Bologna e Ferrara che pone fine  alle scaramucce tra le due città.  Bologna aveva forse sollevato  l’antica pretesa di libero  passaggio attraverso il territorio  ferrarese. Il trattato prevede  che Bologna rinunci al progetto  di aumento del dazio ai  ferraresi. Inoltre vengono stabiliti  dei pedaggi per le merci da o  per Venezia, Lombardia e  oltr’Alpe.
    (HE) Si fa sentire  l’opposizione al vescovo Gerardo Gisla,  che viene accusato assieme a  Giacomo d’Alberto d’Orso (che deve  ricoprire una carica  importante) di mettere in pericolo la  libertà cittadina.
    (HE) 13 aprile: sollevazione  che porta alla elezione di  consoli e all’allontanamento di  Giacomo d’Alberto d’Orso. Uno dei  consoli è Albertus de Rusticanis.  Gerardo però riprende il potere  e lo tiene fino alla fine  dell’anno.
    (HE) Il Villola così dice: 1193  Ydus aprilis fuerunt ellecti  consules, quam plures de  maioribus civitatis Bon. contra  voluntatem ipsius episcopi fuerunt  potestatis (potestates ?), nomina  quorum sunt hec: Tomaso  Albertus de Rustiganis, Guillelmus de  Malavolta, Auxelletus,  Scogozapresbiter, Petrus Millanzoli  cum multis aliis. Eo anno fuit  magnum bellum inter ditos  consules et dictum episcopum et  sequenti die inter ispios consules et  Jacobum Ursii, tunc capta fuit  domus et turis ipsius Jacobi  et postea destructe fuerunt per  ditos consules  con la aggiunta  con calligrafia diversa et  ipse Jacobus fuit expulsus.
    (HE) 10 marzo: al patto tra  Bologna e Ferrara è presente uno  Jacobus, che forse è Jacobus  Alberti de Urso.
    (HE) Secondo Pietro Ravennate  sono eletti 9 consoli, i cui  nomi sono: d. Buvalellus, Hugutio  de Ocilettis, Maius de  Carbonexiis, Muxottus de Gozadinis,  Petrus, Morosus de Gallutiis,  Georgius de Asinellis. Tali  consoli però forse sono da riferire al  1187. Pietro Ravennate  continua dicendo che Albertum de Ursi  … vouit transferre libertatis  regimen. […] Guilelmus de  Malavoltis Surixanum castellum  comunis Bononie combussit.  Alberto, padre di Jacobus Alberti de  Urso, ebbe rapporti con  Galliera, vicino a Surusano, per cui  può darsi che là si sia rifuguato  il figlio Jacobus.
    (HE) 19 luglio: il vescovo  Gerardo si impossessa nuovamente  del governo della città.
    (HE) 10 dicembre: un documento  testimonia Gerardo ancora al  potere: tale Raynoldus lascia  possedimenti a S.Bartolomeo di  Musiano in cambio di impegni che  l’abate si deve accollare …  ut ipse d.abbas de presenti eum  liberaret de manibus et  potestate d. Gerardi episcopi et nunc  potestatis Bononie et eius  consulum, quibus pro quodam suo  facto fit alligatus, si po(sset?),  seu 20 solidos imperiales vice  talis liberationis ipsi  adtribueret.
    (HE) 10 marzo: nel trattato  con Ferrara sono presenti assieme  a Gerardo … Ramisinus et  Guezus consules Bononienses.
    (14) gennaio: actum in  Castreula in domo de supradicto  Gallico. Si tratta probabilmente di  un converso di Montepiano che ha  la casa a co’ del ponte sul  Limentra presso Castrola.
    (HE) Il vescovo e podestà  Gerardo ha accanto a dè dei consules,  tra cui tale Ramisinus.
    (HE) (?) Vengono conservati i  milites iustitie e gli iuduces  comunis. Il numero di questi  officiales varia a seconda delle  necessità.
    (HE) Accordi con Ferrara per  cui si stabiliscono dettagliate  tariffe doganali, mentre per  Ferrara viene mantenuto il  Passagium.
    (TO) Scogozzaprete dei  Prendiparte è uno dei nove consoli  eletti per tentare di mettere fine  alla supremazia del vescovo  filoimperiale Gerardo Gisla, che  ora è podestà di Bologna.
    (CA) Donazioni all’abbazia di  Montepiano per tenere  efficiente il ponte di Castrola.
    (TO) Auxillittus di  Auxillittus ricopre il consolato, che  risulta tormentato a causa  dell’opposizione del vescovo Gerardo  III di Gisla, che ricopre anche  la carica di podestà filo  imperiale.
    (TO) Alberto Ramponi è console.
  • 1194
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Papazzoni (Ger.) in  Piazzetta S.Simone.
    (12) Documento sugli accordi  tra Uguzzone e Cavazza Papazzoni  per l’uso di case e torri che  possiedono in comune.
    (F6) Documento del vescovo  Gerardo in cui si nomina  l’ospedale di S.Biagio di Casagliola e  la ecclesiam sancte Marie de  Monte Guardie.
    (HE) 11 febbraio: vengono  definiti meglio i pedaggi  dell’accordo del 10 marzo dell’anno  scorso. Inoltre Bologna e Ferrara  garantiscono di non ostacolarsi  a vicenda nella frequentazione  dei mercati stranieri. Ferrara  proibisce il trasporto del sale  sui corsi d’acqua ferraresi e  permette solo il trasporto del  pesce verso la Lombardia.
    (HE) 1 luglio: scontri  sanguinosi. Soccombe il partito di  Gerardo Gisla, che pure  probabilmente si era dovuto appoggiare a  elementi popolari.
    (HE) Prima della metà di  novembre: i nemici di Gerardo  eleggono un podestà di Pistoia  (Guitocinus), che risulta già al governo  il 13 novembre. Abita nella  casa di Albertus de Rusticanis.
    (HE) Dicembre: Bologna rinnova  l’alleanza con Faenza,  alleanza ancora rivolta contro Imola.  I Faentini intanto hanno  combattuto con successo contro Guido  Guerra (appoggiato da Enrico  VI).
    (HE) La Chron. Loll. dice che  quest’anno sono consoli Egidius  de Pretore et socii.
    (HE) 11 febbraio: accordo  deganale a cui è presente il console  Guidottus de Urso (non è  parente di Jacobus), il massaro  Victorius, Albertus Gerardi de Gisla  arbiter; è presente anche  Ramisinus Rodulfi Rainerii,  Chalanchinus consul mercatorum e Guido  de Terafogolis rector  societatum.
    (HE) 1 luglio (Vill.): tumulti  in cui Pietro Scannabecchi  (Petrus Schanabizi) perde la mano  destra e molti altri sono  uccisi nella casa e curia di  S.Ambrogio (residenza del comune).
    (HE) I consoli, da varie  fonti, devono essere: Rambertus,  Guidottus de Urso, Egidius de  Pretone, Joxep et socii.
    (HE) I massari Victorius e  Lambertus fanno le seguenti spese  (giudicate in seguito  criticabili): 33 soldi imperiali per lo  scolaro Enricus, qui portavit  apellationem coram domino  episcopo; 20 soldi imperiali a  Ribaldus, qui ivit Romam; 20 soldi  imperiali pro quodam scolari  mortuo in prelio; somme pagate a  consoli, giudici e sè stessi pro  ferratura equorum; inoltre 40  sol.imp. a Guidottus de Urso pro  mendo cuiusdam sui equi 20 sol.  imp. a Egidius Pritonis pro  uno endegario perdito più 40 sol.  imp. pro mendo unius panzerie  sibi a Rainerio Fregnani ablate;  4 lire a Oseph pro mendo  cuiusdam sui equi ed ancora 16 lire  imp. pro trabibus et gradiciis.  Forse non verranno giudicate  criticabili altre spese: 40 sol.  imp. a Petrus de Milanzolo per  la perdita del cavallo, Scogoçapresbiter riceve 26 lire bon.  pro dispendio domo sue e  Auxellettus riceve 6 lire imp. pro  mendo domo sue.
    (HE) 20 luglio: privilegio di  Enrico VI a Gerardo Gisla con  la concessione di prerogative  nei processi e niente altro.
    (HE) Trattato tra Ravenna e  Rimini che mostra gli effetti  dell’accordo dell’arcivescovo  Guglielmo già avvenuto (in data non  precisata). Tale accordo  prevede la cessione al comune di  Ravenna da parte dell’arcivescovo  dei diritti politici e  commerciali su Cervia.
    (14) Uno di Verzuno vende a  Barone quondam Loterengo del  terreno per 20 soldi bolognesi.
    (HE) Il nuntius che giura per  la cittadinanza nella contio  viene semplicemente chiamato da  ora nuntius (e non più  portonarius).
    (HE) Sono documentati gli  iudices al seguito del podestà: si  tratta di membri della così detta  familia del podestà.
    (HE) Il vescovo Gerardo fa  partecipare un consul mercatorum  al trattato commerciale con  Ferrara. Tra i bolognesi presenti  vi è un rector societatum.
    (HE) (?) Muore lo iudex  Tommaso de’ Toschi in seguito ai  disordini per il vescovo Gerardo.
    (HE) Accordi con Ferrara per  cui si stabiliscono dettagliate  tariffe doganali, mentre per  Ferrara viene mantenuto il  Passagium.
    (HE) Per la prima volta si  nomina … in Bononia in strata  maiore … (16 gennaio).
    (W1) Nasce a Jesi Federico,  figlio di Enrico VI.
    (W3) Viene posta la prima  pietra di una chiesa sul colle  della Guardia. In tale chiesa viene  posta l’immagine di una  madonna dipinta, si dice, da S. Luca.
    (TO) Documentato Alberico di  porta Ravegnana.
    (TO) Tumulti causati dai  ghibellini prima nella corte di  S.Ambrogio, poi nel vicino palazzo  comunale. Muore Tommaso Toschi  ed uno degli Oselletti. I  Ghibellini si scagliano contro le  case degli avversari facendo  danni che il comune alla fine  decide di rifondere. Ad Oselletto  Oselletti vengono riconosciute 6  lire imperiali pro mendo domo  sue.
    (TO) Divampano cruenti scontri  provocati dai seguaci di  Gerardo III Gisla. Alberto Ramponi  tenta di sedare una zuffa  accesasi presso la corte di S.  Ambrogio, ma il suo intervento  fallisce ed il giorno dopo gli  scontri riprendono all’interno del  palazzo del comune. Alberto  Ramponi viene ferito gravemente.
  • 1195
    (HB) Un giusto podestà,  Guiduccino da Pistoia, perde tutti i  denti per avere applicato le  leggi contro i potenti …
    (SB) Si passa dal 1195 al 1197  al regime podestarile.
    (FI) Viene costruita la torre  dei Rustigani, di parte  lambertazza, in P.za Maggiore.
    (FI) Viene abbassata di cinque  ponti la torre dei Sabbadini.
    (F2) Martino, priore generale  dei Camaldolesi, fonda il  monastero di S.Maria, lungo la via  di Toscana. Tale monastero è  dedicato inizialmente a  S.Salvatore, alla Vergine e a à tutti i  Santi.
    (F6) Giugno: Toso da Affrico  dona tutti i suoi beni alla  Badia di Fontana Taona e così pure  Iuncta del quondam Brazolfo da  Savignano.
    (F6) 25 giugno: Benintendi di  Grassolo, Orfio di Malagamba e  Fredo di Giovanni Morone donano  a Parisio, abate di S.Michele  della Corte del Reno tutti i  loro possedimenti.
    (HE) Torello (dei Torelli di  Ferrara) possiede una casa (al  posto dell’antico palazzo del  comune).
    (HE) 17 novembre: è menzionato  il nuovo podestà Guido de  Vimercato che succede a Guitocinus di  Pistoia, che ha subito  maltrattamenti in seguito ad altri  tumulti.
    (HE) 31 luglio: Bologna è  presente alla seduta della Lega.
    (HE) Prima del 20 maggio:  risposta di Enrico VI all’alleanza  di Bologna con Faenza. Elegge  Marcovaldo di Anweiler dux  Ravennae et Romandiolae.
    (HE) Maggio: Enrico risale  dall’Italia meridionale e si ferma  prima a Faenza e poi a  Bologna, accolto probabilmente  festosamente.
    (HE) Estate: Marcovaldo di  Anweiler proibisce il trasporto  via terra del sale di Cervia ad  ovest di Imola, colpendo così i  Bolognesi.
    (HE) (?) Dopo la caduta di  Gerardo vengono fatte concessioni  solo ai grandi mercanti ed ai  banchieri. Essi partecipano a  volte al governo della città (i  mercatores siedono al consilium).
    (HE) (?) I 4 consoli dei  mercatores ed i 3 consoli dei  campsores hanno mansioni ufficiali  per quanto riguarda contratti  commerciali ed anche di patti  politici.
    (HE) Novembre: negli ultimi 12  mesi vi sono state 5146 lire  di entrate nelle casse del  comune e 3785 lire di uscite.
    (HE) Viene fondato presso  Bologna un eremo camaldolese.
    (HE) S.Giovanni in Monte viene  per la prima volta indicata  entro Bologna.
    (W6) Esiste una confratria  scholarium ultramontanorum composta da studenti francesi, spagnoli, inglesi.
  • 1196
    (HB) Corbaria e Sassatello  presso Imola vengono sottomessi.  Grosse multe per ribellione ai  castelli di Montecatone, Dozza e  Fagnano.
    (HB) Campagne militari presso  Faenza, Forlì e Cesena.
    (FI) Viene costruita la torre  dei Carbonesi, Lambertazzi, di  fronte a S.Pietro.
    (ST) Donazioni di uno dei  dominatores di Vigo all’abate di  S.Maria di Montepiano, che in  seguito farà costruire un ospitale  a Greglio. Il dominator era  Barone di Loteringo. Ci sono  strascichi giudiziari e  falsificazioni in cui fu coinvolto l’abate.
    (31) Donazione in villa  Gutiani di Barone all’abbazia di  Montepiano di uno donicato posito  in loco ubi dicitur Grellgo  confinante sul terzo lato con la  terra Rotinchi.
    (62) Promozione di due fiere,  una a S.Procolo ed una sul  Reno.
    (12) Documento che fissa le  norme che regolano  l’organizzazione della consorteria dei  Carbonesi.
    (HE) 19 novembre: è menzionato  il nuovo podestà Matteo da  Corigio.
    (HE) 4 novembre: Bologna è  presente alla seduta della Lega.
    (HE) 9 settembre: Enrico VI  concede ai cattani di Monteveglio  di ricostruire il castello  distrutto dai bolognesi.  Restituisce loro inoltre tutti i diritti  e possedimenti perduti. Così  finisce certamente il sentimento  filoimperiale a Bologna. Enrico  vuole probabilmente trattenere  truppe bolognesi a ovest per  controllare meglio la situazione  a est.
    (HE) E’ documentato Jacobus  Alberti de Urso avere relazioni  con i Carbonesi.
    (HE) Il governo incarica dei  cognitores rationum di  controllare l’attività degli ultimi  massari, e trova criticabili alcune  spese del 1194 dei massari  Victorius e Lambertus.
    (14) Donazione di Barone  quondam Luteringo da Vigo di un  dominicato presso Greglio e di  altri beni compresi tra Fontana di  Pietra Maggiore (Verzuno) e  Fontana Viduli (Camugnano) a  S.Maria di Montepiano (che vi  costruirà in seguito l’ospedale di  S.Antonio di Greglio).
    (HE) Fraternitates laiche  documentate: scola S.Sisti e le  societates S.Jacobi e S.Blasii.  Forse sono un embrione delle  società delle arti.
    (HE) Compaiono gli  inquisitores o cognitores tarionis, con il  compito di commissione  straordinaria per controllare  l’operato dei massarii degli ultimi  anni.
    (HE) Prima documentazione  della fiera di Bologna, che si  tiene nella seconda metà di agosto,  nei pressi del mercato sul  Reno, e dal 1 maggio in poi nei  pressi di S.Procolo.
    (HE) Giugno: negli ultimi 8  mesi le entrate comunali sono  state 5792 lire e le uscite 5003.
    (G8) I Carbonesi costruiscono  una casa ed una torre attigua  di fronte alla cattedrale e  giurano la comproprietà e di  aiutarsi sine fraude e se la torre è  necessaria ad uno di loro alii  teneantur ei dare jam dictam  turrim cum domo et cum ea adiuvare  nec contrarium facere.
    (W1) Viene costruita la torre  dei Carbonesi nei pressi della  cattedrale.
    (W1) 12 aprile: atto notarile  di otto membri della famiglia  Carbonesi, che, avndo costruito  una casa con torre in comune,  giurano reciproco aiuto ed  eleggono due rettori della  consorteria.
    (CA) Barone di Loteringo, dopo  essersi fatto converso di S.  Maria di Montepiano, lascia al  monastero tutti i beni alla  morte, con il gravame  dell’usufrutto della moglie alla quale  bisogna pure restituire la dote.
    (TO) Accordo tra elementi  della famiglia Carbonesi per  costruire una torre situata tra la  cattedrale e l’antico castello  imperiali.
  • 1197
    (HB) Il podestà esercita nella  casa di Bulgaro non avendo  niente di meglio …
    (HB) Muore Bassiano, noto  giurista, ed è sepolto in S.Pietro,  accanto alla tomba di un altro  noto giurista: Tancredi.
    (HE) In un processo i conti di  Amola svsnzano pretese su  Casula che si può identificare con  S.Martino in Casola, a nord  ovest di Amola.
    (HE) 18 settembre: il vescovo  Gerardo Gisla è presente alla  stesura di un atto riguardante la  città.
    (HE) 21 giugno: è ancora podestà  Matteo da Corigio.
    (HE) 14 agosto: è podestà Uberto  Visconti, eletto oggi. Uberto  proviene da Piacenza.
    (HE) Autunno: muore Enrico VI.  Il testamento lascia al papa  il patrimonio matildico, eccetto  Medicina e Argelato, che  vengono date a Marcovaldo di  Anweiler La morte di Enrico lascia un  vuoto di potere notevole.
    (HE) Bologna assume la difesa  di Rocca Corneta nella valle  del Dardagna contro Modena che  sta rafforzando la sua posizione  in montagna. E’ la prima azione  ostile degli ultimi tempi  contro Modena. Per qualche anno  rimarrà però anche l’unica.
    (HE) Innocenzo III progetta di  creare uno stato territoriale  pontificio, approffittando  della latitanza dell’imperatore.  Ottiene la fedeltà dei cattani di  Monteveglio.
    (HE) 3 dicembre: viene emessa  una sententia a Medicina che  induce a pensare al possesso  imperiale. La sentenza è di  Lupicinus sacrii palatii iudex et  potestas Medicine.
    (HE) Tale Ramisinus è consul  iustitie.
    (HE) Un podestà viene eletto  (?) nell’estate di quest’anno (e  durerà in carica fino al 1199).
    (HE) E’ documentato Gerado  Ariosti, arcidiacono.
    (W1) 28 settembre: muore  Enrico VI, giovane, a soli 32 anni.  La vedova Costanza chiede al  papa Innocenzo III di accudire al  figlio Federico, mentre  intanto contendono sull’impero  Filippo di Svevia e Ottone di  Brunswick.
  • 1198
    (HB) E’ eletto vescovo Gerardo  Ariosti.
    (HB) Muore Passipovero  Pascipoveri, uomo benvoluto da tutti.
    (AP) Si sottomette al comune  di Bologna Carviano, dove  prospera un ramo dei conti di Panico.
    (AP) Ubaldo Malavolti, signore  di Loiano e Scanello è tra i  maggiorenti di Bologna e come  tale assiste all’assoggettamento  degli uomini di Monteveglio.
    (AP) Castel dell’Albero  tradisce Bologna e viene distrutto. I  suoi abitanti passano a Castel  S.Pietro.
    (AP) Si sottomette il popolo  della Croara.
    (IP) E’ documentata la guaita  porte Sancti Cassiani, più tardi  detta di S.Pietro, in  direzione nord.
    (S7) Muore Averroè.
    (HE) Monteveglio riconosce  ancora una volta il governo  bolognese. Il papa non è in grado di  sostenere Monteveglio.
    (HE) 1 maggio: i consoli del  comune di Argelato datano i loro  documenti secondo il governo  del podestà bolognese, segno che  Argelato è ora controllato dai  bolognesi.
    (HE) Anche Medicina ora è  bolognese.
    (HE) I bolognesi sottomettono  Croara, Sassatello, Monte  Catone, nell’ambito dell’annessione  del comitato di Imola, spartito  con Faenza.
    (HE) Si pensa a creare Castel  S.Pietro, fidando poco dei  conti dell’Arbore.
    (HE) ? Si pensa ad una lega  guidata da Bologna e Faenza, ma  questa intesa decade quando  Marcovaldo di Anweiler viene  allontanato da Cesena, suo ultimo  caposaldo.
    (HE) Mainardino degli Aldigeri  rilascia documenti (a  Nonantola ?). Sarà vescovo di Imola e  filoimperiale.
    (HE) Temporanea conquista di  Cervia da parte di Forlì.
    (HE) Ravenna tenta di ottenere  un prestito in Bologna.
    (AP) Carviano viene sottomesso  ai bolognesi. Il toponimo  Castellaro ed il fatto che Carviano  sia terra di un ramo dei conti  di Panico (conti di Carviano)  inducono a pensare che qui  esista un castello.
    (HE) Cazanimicus è miles  iustitie (equivalente di console ?).
    (HE) Vengono nominati per la  prima volta i procuratores in  numero di due. Ad essi spetta  l’amministrazione dei beni  comunali.
    (HE) Vengono insediati due  extimatores, con l’incarico delle  divisioni di proprietà e dei  pignoramenti.
    (HE) (?) Si va imponendo  lentamente la norma di sostituire  nei loro uffici gli officiales  comunis ogni sei mesi.
    (HE) Documentati (per al prima  volta ?) gli statuti comunali.
    (HE) E’ documentato Gerado  Ariosti, arcidiacono.
    (HE) E’ documentato Enrico  della Fratta, canonico di  S.Pietro.
    (HE) 7 novembre: muore il  vescovo Gerardo Gisla. Gli succede  Gerardo Ariosti.
    (W1) Viene eletto papa il  giovane Alessandro III.
    (W1) (?) La vedova di Enrico  VI, Costanza, chiede al papa  Innocenzo III di accudire al  figlio Federico, mentre intanto  contendono sull’impero Filippo di  Svevia e Ottone di Brunswick.
    (W1) Il comune della curtis di  Argelato, antica terra  soggetta alla casata di Canossa,  redige un elenco (parziale) delle  terre appartenenti alla  collettività: 37 tornature di bosco (1  tornatura = 2080 mq), 75  tornature circa di terra arabile (di  cui una trentina di recente messa  a cultura), 8 tonature di  prato naturale, il tutto ripartito  in una decina di appezzamenti  su ciascuno dei quali bosco,  prato e campi seminati si  mescolano.
    (TO) Gerardo Ghisilieri è tra i  consoli.
  • 1199
    (HB) La famiglia Griffoni ha  fatto costruire l’ospedale di  S.Bernardo.
    (HB) La neve è cadute per 3  giorni in agosto.
    (SB) Viene fondato il primo  borgo franco: Castel S.Pietro.
    (HE) Podestà bolognese a Reggio  (nemica di Modena).
    (HE) Si impone ai  montevegliesi di acquistare beni immobili  in Bologna per 1500 lire  bolognesi.
    (HE) Iniziano le ostilità ad  est. Le città verso est sono  ostili a Faenza, con l’eccezione di  Cesena.
    (HE) Fine anno: fine del  mandato del podestà eletto nel 1197.
    (W6) (?) Azone definisce  Pepone come nullius nominis, di  nessuna fama.
    (TO) Viene costituito il borgo  franco di Castel S. Pietro.
    (TO) Gerardino degli Alberici  viene eletto tra i consoli.
    (TO) Alberto Ramponi,  rimessosi in sesto dopo gli avvenimenti  del 1194, ricopre nuovamente  il consolato.
  • 1200
    (SB) Si inizia la costruzione  del Palazzo del Podestà.
    (FI) E la piazza Maggiore  Nuova.
    (FI) Viene costruita la torre  dei Bonconsigli, di parte  geremea, nel borgo delle Balzole.
    (FI) Viene demolita la torre  dei Guidofredi (ger.) in  P.Maggiore.
    (FI) Viene demolita la torre  dei Torelli (Ger.) in P.zza  Maggiore Nuova.
    (FI) Viene demolita la torre  Atticonti (Lam.) in via Accuse.
    (FI) Assieme alla torre  Atticonti viene demolita la chiesa di  S.Silvestro e di S.Giusta.
    (HB) I bolognesi costruiscono  Castel S.Pietro.
    (HB) Il castello di Argenta  sul Po viene preso ed incendiato  dai Bolognesi.
    (IP) Viene fondato Castel  S.Pietro.
    (FB) Apertura di Piazza  Maggiore.
    (MG) Arbitrato del vescovo di  Lucca tra Bologna e Pistoia.  Tra il vescovo di Bologna ed il  podestà di Pistoia. Il Vescovo  lamenta danni alle pievi di  Casio, Guzzano, Sùccida. Il vescovo  di Lucca chiede a Pistoia di non  arrecare più danni; Il vescovo  di Bologna ed i pievani  chiedano i danni. Inoltre, i  Pistoiesi, fino a Montecavalloro  escluso, possono abitare nelle borgate  e nei poderi appartenenti al  vescovo di Bologna e coglierne i prodotti agricoli.
    (S8) Forse quest’anno è lettore  di diritto canonico l’anglico  Johannes Wallensis.
    (31) Lotte tra Pistoia e gli  Alberti per il possesso delle  terre dell’alto versante tra Reno  e Setta. Il vescovo di Bologna  si lamenta e pretende  risarcimento per i danni causati alle  pievi di Guzzano, Casio e  Sùccida. I consoli pistoiesi devono  giurare (arbitro il vescovo di  Lucca) di non danneggiare più le  chiese del vescovado di Bologna  ed i loro beni.
    (HE) Un documento parla del  Renus mortuus che limita ad est  il territorio di massa Taurani  (presso Argelato), mentre il  Renus veclus lo limita ad ovest.
    (HE) Petrus, Salinguerra,  (figli di Torello) ed il nipote di  questi, Albertinus, vendono al  comune la casa di Torello.
    (HE) Per iniziativa del papa  si giunge ad un compromesso tra  il vescovo di Bologna e  Pistoia.
    (HE) (?) Da adesso in poi si  viene affermando lentamente, nel  comitato, l’uso di nominare un  podestà bolognese con accanto  un massarius del luogo.
    (HE) (?) Il consilium  credentie ha potere legislativo ed  elegge tutti gli officiales  comunis. Tra questi sono importanti i  milites iustitie, successori  dei consoli, che svolgono  funzioni giuridiche e di  rappresentanza del comune. Sono molto  numerosi. Gli officiales comunis  (procuratores, milites iustitie,  iudices comunis e notarii  comunis) formano una specie di senato  della curia.
    (HE) (?) Si fissa dal primo  gennaio per un anno la durata  della carica di podestà.
    (HE) La zecca dipende dai  consoli dei mercatores e dei  campsores.
    (HE) (?) In questo periodo  esiste un solo massarius.
    (HE) Notizie documentarie di  possesso della Chiesa a Fiesso.
    (HE) Documento sulla nazione  tedesca a Bologna, che pare  organizzarsi come una  confraternitas laica.
    (HE) Si iniziano gli acquisti  dei terreni per la futura  piazza Maggiore.
    (HE) Si emettono documenti   sub voltis pal. com. .
    (W1) Viene costruito il   Palatium vetus .
    (W3) Un documento d’archivio,  l’atto del passaggio di  consegne tra consoli uscenti e consoli  entranti, elenca gli attrezzi  e strumenti della zecca (vasi,  mestoli, padelle, cesoie,  molle, tenaglie, martelli, lime,  mantici, paioli, stampi, etc).
    (CA) (?) In questo secolo  esiste un ponte sul Brasimone che  congiunge la Serra dei Frascari  con Montepiano.
    (CA) Congresso di Badi, in cui  Bologna e Pistoia eleggono  Guido, vescovo di Lucca, arbitro  della contesa sorta a causa di  aggressioni dei pistoiesi al  castello di Bargi. Il vescovo  sentenzia che i pistoiesi non  tocchino le pertinenze del vescovo  di Bologna, e viceversa che  godessero dei loro possedimenti in  Bargi, boschi e pascoli, e del  diritto di albergaria nelle  ville e chiese di Bologna, e,  infine, che la chiesa di Sambuca  venga trasferita in luogo più  idoneo.
    (CA) Attentati commessi dai  pistoiesi contro i beni delle  chiese di Bargi, Guzzano, Casio e  Sambuca1. Sambuca è sotto la  giurisdizione del vescovo di Bologna,  come anche le altre terre..
    (CA) 17 giugno: il vescovo  Guido di Lucca è incaricato di  arbitrare sul conflitto tra Pistoia  e Bologna: i pistoiesi  dovranno rispettare i beni della  chiesa di Bologna con libera  fruizione però di ciò che possiedono in  prediis et villis  ecclesisticis.
    (TO) Il comune acquista, per  fare la nuova Piazza Maggiore,  case e torri da Lambertazzi e  Rustigani, case terreni e cortili  dei Torelli. Un confinante è  Ugolino Atticonti.
    (TO) (?) Elenco delle cappelle  gentilizie documentate:
    S.Andrea degli Ansaldi,
    S.Andrea dei Piatesi,
    S.Bartolomeo di Palazzo o  dei Lambertazzi,
    S.Cataldo dei Lambertini,
    S.Cristoforo dei Geremei,
    S.Dalmasio degli  Scannabecchi,
    S.Giacomo dei Carbonesi,
    S.Giacomo dei Piatesi,
    S.Lorenzo dei Guarini,
    S.Luca di Castello (non è certo che si tratti di una cappella gentilizia della famiglia Castelli o se ha preso il nome, al pari della famiglia, dal castello imperiale che sorgeva nei paraggi),
    S.Maria dei Bulgari,
    S.Maria dei Carrari,
    S.Maria di Castello (vedi nota su S. Luca di Castello),
    S.Maria Rotonda dei  Galluzzi,
    S.Maria dei Guidoscalchi,
    S.Maria degli Oseletti,
    S.Maria dell’Aposa o dei  Piantavigne (Non è certo che S. Maria dell’Aposa sia una cappella gentilizia dei Piantavigne, così come S. Michele Arcangelo del Ponticello non è certo che sia cappella gentilizia degli Agresti),
    S.Maria dei Rustigani,
    S.Martino dei Caccianemici  Piccoli o di Porta Nova,
    S.Matteo degli Accarisi,
    S.Michele Arcangelo del  Ponticello o degli Agresti,
    S.Michele dei Lambertazzi,
    S.Niccolò degli Albari,
    S.Silvestro dei Lambertazzi,
    Ss.Simone e Giuda dei  Maccagnani,
    Ss.Simone e Giuda dei  Papazzoni,
    S.Tecla dei Lambertazzi,
    S.Tecla di Porta Nova o dei  Guezi,
    Ss.Vito e Modesto dei  Lambertazzi.
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