Origine di Bologna

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Home / Bologna nei secoli / Secolo XII / 1151-1160

1151-1160

  • 1151
    (HB) Tale Graziano, forse  monaco di S.Felice, viene fatto  vescovo della nativa Chiusi da  papa Eugenio III.
    (IP) E’ documentata una Guaita  Marchionis o Marchexana.
    (E1) La Guaita Marchionis  comprende la casa e la scuola del  celebre Bulgaro. Il nome della  guaita potrebbe essere riferito  ad un Marchio che ha legato il  suo nome ad una particolare  opera di fortificazione o anche  per averla distrutta. Il marchese  potrebbe essere sia Berengario  I, sia Ugo e Bonifacio.
    (E6) Graziano, monaco  benedettino, scrive il decreto, che è la  base del diritto canonico.
    (F6) Documento conservato a  Fontana Taona e rogato a San  Michele Arcangelo in Curte  (maggio).
    (HE) In un processo, i  testimoni, parlando degli eventi degli  ultimi trenta anni, accennano  alla destructio castri de  Brittis.
    (HE) Eugenio III si schiera  con il vescovo di Imola,  confermandogli S.Cassiano, e sollecita  la protezione dei bolognesi.
    (HE) Viene eletto un podestà,  in sostituzione dei consoli  cittadini: Guido da Sasso, figlio  del vassallo matildico Rainerio.  Guido rimarrà in carica per  cinque anni. Guido è il risultato  del cambiamento istituzionale  avvenuto in Bologna negli ultimi  anni: egli è legato alle  famiglie di recente immigrazione e che  tentano di soppiantare le  vecchie casate dominanti.
    (HE) Guido da Sasso è  menzionato il 3 marzo, il 20 maggio e  l’11 agosto.
    (HE) Quando il podestà deve  rendere giustizia, accanto a lui  troviamo i legisti Ugo e Jacopo.
    (HE) Bulgaro presiede un  processo l’8 luglio nella sua scola.
    (HE) Si amplia il sobborgo  orientale: arriva fino a  Borgonuovo.
    (W3) E’ documentata l’attività  di Bulgaro, discepolo di  Irnerio.
    (W6) E’ documentata l’attività  di Iacopo, discepolo di  Irnerio.
    (W6) E’ documentata l’attività  di Ugo di porta Ravegnana,  discepolo di Irnerio.
    (TO) Ugo da porta Ravegnana,  assieme a Jacopo da porta  Ravegnana (non sono però parenti),  assiste il podestà Guido da Sasso  nei pubblici giudizi.
  • 1152
    (HE) E’ podestà (o rettore)  Guido da Sasso.
    (W2) Rotta di Ficarolo, sul  Po: variazione idraulica che  forma il Po di Venezia.
    (W3) E’ documentata l’attività  di Bulgaro, discepolo di  Irnerio.
  • 1153
    (HB) Bologna espugna Imola  spianando mura e fossati.
    (11) Pradalbino è documentato  come Pratum Albini.
    (C1) La chiesa di S.Ilario di  Badi dipende dalla badia di Val  d’Agna.
    (HE) Bologna conquista Imola.  I vinti devono permettere agli  abitanti di S.Cassiano e di  castel d’Imola di rientrare nelle  loro abitazioni, riconoscere la  supremazia di Bologna e Faenza  (vengono inviati due pallii),  distruggere fortificazioni, ed  infine accollarsi oneri  militari ed altri.
    (HE) ? I bolognesi si  impossessano di Medicina.
    (HE) Guido da Sasso è  menzionato il 30 marzo ed il 18 luglio,  come podestà o rettore.
    (HE) Jacopo di porta  Ravegnana, figlio di Ildebrandus Ugonis  Boni, figura in un documento  del 22 febbraio.
    (HE) Il nuovo sobborgo ad  oriente è protetto da mura.
    (W3) E’ documentata l’attività  di Bulgaro, discepolo di  Irnerio.
  • 1154
    (SB) Primi rapporti tra  Bologna e Federico Barbarossa:  vengono giudicati soddisfacenti.  Federico apprezza i legisti  bolognesi che studiano il diritto che  giustifica il potere  dell’imperatore.
    (91) Trecenta è al centro di  una controversia tra Imola ed  alcuni privati che ne pretendono  il possesso e la riscossione del  ripatico. Si tratta di un  porto di una certa importanza.
    (HE) Guido da Sasso è  menzionato il 24 marzo ed il 9 aprile,  come podestà o rettore.
    (HE) Quando il podestà deve  rendere giustizia, accanto a lui  troviamo i legisti Ugo, Jacopo,  Bulgaro e Martino Gosia.
    (HE) Il 1 ottobre Bulgaro è  teste in un documento scritto a  S.Maria in Duno.
    (HE) Notizie documentarie di  possedimenti della chiesa di  Bologna a Ozzano.
    (W1) Viene costruita la torre  Prendiparte.
    (W3) E’ documentata l’attività  di Bulgaro, discepolo di  Irnerio.
    (W6) E’ documentata l’attività  di Martino Gosia, discepolo di  Irnerio.
    (W8) Esiste una chiesa di  S.Maria a Granarolo, possesso  dell’abbazia di Pomposa.
    (TO) E’ ricordata la famiglia Prendiparte (forse la famiglia trae origine dai Pico) tra quelle  nobili e di rilievo. Due esponenti della famiglia Prendiparte ottengono il consolato durante questo secolo, mentre addirittura tredici sono i podestà di questa famiglia chiamati nel secolo tredicesimo nelle varie città italiane.
    (TO) Ugo da porta Ravegnana,  assieme ad altri giuristi,  assiste il podestà Guido da Sasso nei  pubblici giudizi.
    (TO) 9 aprile: sentenza in cui  Ugo da porta Ravegnana è  ricordato come doctor legum assieme a  Bulgaro, Jacopo e Martino.
  • 1155
    (S6) Dieta di Roncaglia.
    (71) Concessione di Gerardo,  vescovo di Bologna, a  Monteveglio.
    (81) Viene ricordata una  fossetula Ungarotium come confine  meridionale di Medicina.
    (E1) Un diploma di Federico  Barbarossa al comune di Medicina  ne conferma i diritti. Si parla  di … fossa definitionis  Vallis Ducis usque ad medium Fundum  Cavagli … .
    (E1) Il vescovo di Bologna  Gerardo Grassi conferma a  Monteveglio diritti e beni e concede il  diritto delle decime in  Calcara, S.Marco, Bazzano, Parategna,  Granarolo, Crespellano,  piscina de Lavaclo, Oliveto, Maliano,  etc. La piscina (che  potrebbere essere quella detta in  seguito de Marchise) indica un luogo  dove si allevano pesci.
    (E6) Inizio degli editti di  Federico Barbarossa a favore  degli studenti. Si tenta di  svincolarli dal comune.
    (HE) Si parla a Modena di un  vicario papale al posto del  vescovo.
    (HE) Il giorno di Pentecoste  Federico I Barbarossa si accampa  nella insula Reni, presso il  porto sul Reno, e riceve  benevolmente i reppresentanti del  comune e dello Studio. E’ presente  anche il podestà Guido da Sasso.  Federico concede a Medicina di  potersi ricostruire il  castello, diffidando chiunque (rivolto  ai bolognsi) di molestarli  (l’obbiettivo è rinsaldare  l’impero). Per non inimicarsi troppo il  partito dominante in Bologna,  si disinteressa comunque di  Imola.
    (HE) 11 maggio: alla presenza  di Conradus nuncius regis viene  messo in evidenza: … salva  tamen reverencia iuramenti quo  (Imolenses) tenebantur Bon. et  Fav. .
    (HE) Il vescovo di Bologna  Gerardo, filoimperiale, partecipa  alla dieta di Roncaglia.
    (HE) Pare che anche quest’anno  Guido da Sasso ricopra la  carica di podestà.
    (HE) Il Barbarossa si accampa  presso il porto sul Reno dove è  il mercato.
    (HE) Gli studenti si fanno  rappresentare da un doctor legum  presso il Barbarossa.
    (HE) Il Barbarossa protegge  tutti coloro che studiorum causa  peregrinantur e proibisce l’uso  di rappresaglie nei loro  confronti. Inoltre concede agli  studenti il diritto di essere  giudicati dai loro maestri o dal  vescovo della città. Questa  disposizione riguarda solo gli studenti che vengono da fuori.
    (W3) E’ documentata l’attività  di Bulgaro, discepolo di  Irnerio.
    (W6) Gli studenti si lamentano  con Federico per l’uso delle  rappresaglie nei loro confronti  in Bologna. Ciò causa  l’emissione della Habita. Per altro gli  studenti rassicurano il  Barbarossa sulle loro condizioni di  vita in città.
    (W6) (?) Legge Habita.
    (W8) Calende di gennaio:  decreto di Gerardo, vescovo di  Bologna, in cui si nomina Monte S.  Pietro, parlando delle ecclesias  che vi sono.
    (W8) Federico I Barbarossa  stabilisce con diploma imperiale  confini, privilegi e autonomia  di Medicina.
    (BS) Viene riedificata la  Pieve di Roffeno, come una lapide ricorda, nell’abside romanico.
  • 1156
    (IP) E’ documentato il burgus  novus strate maioris.
    (HE) Settembre: pace tra  Modena e Bologna, che si rendono  conto che i pericoli (Barbarossa)  sono più importanti delle  divergenze. Modena lascia via libera  ai bolognesi su Nonantola  (qualora non avesse pagato i tributi  o non avesse fornito armati  come dagli accordi precedenti), e  ritira la propria diocesi alla  Muzza, promettendo di non  immischiarsi di ciò che avviene ad  est della Muzza. Bologna  riprende quindi le terre che aveva  perduto nei secoli passati. Le  condizioni offerte da Modena  permettono a Modena di riottenere  (v. 1157) il vescovado. Bologna  probabilmente lascia via libera  a Modena verso sud, non  immischiandosi dei fatti del Frignano;  infatti Modena riesce a  sottomettere i Corvuli (in lotta con  altri cattani del Frignano, i  Gualandelli) e altri capitani  della montagna.
    (HE) 21 agosto: Bologna  promette agli abitanti di Oliveto,  sudditi di Nonantola, di  proteggerli come cittadini bolognesi,  in cambio della loro  sottomissione.
    (HE) Bologna rafforza la sua  posizione sottomettendo Mordano  sul Santerno.
    (HE) Si torna al regime  consolare ed i quattro glossatori,  consiglieri di Guido da Sasso,  vengono sostituiti.
    (HE) Le famiglie avverse  all’imperatore hanno il sopravvento.  Si crea un consiglio ristretto  detto consilium che si  affianca all’asssemblea dei cives,  assemblea che ora si chiama  contio. Accanto ai consoli vengono  posti i treuguani, che  probabilmente fanno parte delle autorità  al governo. Esistono pure gli  iudices comunis (da 3 a 4  contemporaneamente) per i processi  civili.
    (HE) E’ documentato il  notarius comunis del podestà Guido da  Sasso.
    (HE) Anche dopo ques’anno i  consoli rappresentano la più alta  autorità del comune. Essi  cambiano ogni anno e ricevono  giuramento d’obbedienza dal comune.  Hanno potere esecutivo ed  esercitano l’alta giurisdizione.
    (W3) E’ documentata l’attività  di Bulgaro, discepolo di  Irnerio.
    (TO) Rinnovato patto di pace  tra Bologna e Modena. Consoli di  Bologna vengono prescelti Auxillitto (che probabilmente dà origine alla stirpe degli Oselletti) e Ugo Ariosti.
    (TO) 21 agosto: Oselletto o  Auxillitto sanziona presenziando  la concessione dei diritti  civici per gli uomini di Oliveto,  entrati nell’orbita di Bologna.
  • 1157
    (AP) I cattanei di Monteveglio  dichiarano fedeltà a Bologna.
    (AF) E’ documentato un  monastero di S.Margherita di cui si  accenna ad una porta di legno  (presso P.za Maggiore).
    (11) Alberto, abate di  Nonantola, concede in precaria a  Rolando di Alfredo de Montebellio  terre poste infra montem bellii  usque ad flumen Volvolo, atque  inter duo flumina que nominantur  Volvolus et Samodia. Tra  questi vi sono terreni situati in  curte Rodengi. I terreni dati in  precaria confinano a mane  Lavino, a meridie collina de  Sillano, et de Beraldisco sicut pergit  viam per mercatum, et de monte  januario usque ad rium de  Lebrosetum.
    (HE) A Modena è nuovamente  insediato un vescovo.
    (HE) Maggio: Monteveglio passa  sotto la sovranità di Bologna.  All’accordo sono presenti i  conti di Amola.
    (HE) Un formulario accenna a  Martino Gosia.
    (HE) E’ menzionato il legista  Jacopo di porta Ravegnana.
    (HE) Si nomina Ildebrando …  filius Gualfredi dei gratia  iudicis imperatoris Lotarii.
    (HE) Si torna al regime  consolare ed i quattro glossatori,  consiglieri di Guido da Sasso,  vengono sostituiti. Segno che il  potere sta tornando agli  antiimperiali.
    (HE) E’ documentato un  notarius populi et consulum.
    (HE) E’ citato il quartiere di  porta Stiera facendo  riferimento alla civitas antiqua rupta  (Dem. S.Francesco).
    (W3) E’ documentata l’attività  di Bulgaro, discepolo di  Irnerio.
    (W6) E’ attivo il decretista  Rufino.
  • 1158
    (SB) Dieta di Roncaglia, con  la partecipazione di giuristi  Bolognesi, Martino, Bulgaro, Ugo e Jacopo,  che definiscono le regalie  dell’imperatore. Martino, Bulgaro e Ugo saranno sepolti in S. Procolo.
    (SB) Federico Barbarossa  emette la “Authentica Habita” a  favore degli scolari e dei dottori.
    (FI) Federico riconoscerebbe  lo studio di Bologna.
    (S6) Autentica Habita di  Federico I.
    (E6) Ultimi editti di Federico  Barbarossa in favore degli  studenti.
    (HE) Il giorno 13 aprile viene  redatto un documento che  accenna alla casa di Martino Gosia.
    (HE) Federico Barbarossa torna  in Italia in primavera,  preceduto da messi: Bologna si mostra  arrendevole, come Modena ed  altre città della Romagna. Infatti  promettono al cancelliere  Rainaldo di Dassel la restituzione  delle regalie, danno aiuto  all’imperatore per l’assedio di  Milano, dopo la cui caduta si  mostrano disposti a giurare fedeltà  ai messi imperiali, a dare  ostaggi e denari.
    (HE) Rainaldo di Dassel, che  influenza notevolmente la  politica imperiale, si preoccupa di  precedere l’imperatore di città  in città per rivendicare regalie  e quant’altro.
    (HE) Novembre: dieta di  Roncaglia in cui partecipano i  quattro dottori bolognesi, ma che  vengono consultati solo alla fine  per la definizione delle  regalie. Tale discussione coinvolse  28 iudices lombardi presieduti  dai quattro bolognesi.
    (HE) Gerardo, vescovo di  Bologna, data un documento (dopo  l’assedio di Milano.
    (W3) E’ documentata l’attività  di Bulgaro, discepolo di  Irnerio.
    (W6) E’ documentata l’attività  del lettore Rogerio.
    (W8) Docuemtato Cadriano.
    (TO) Ugo, uno dei giuristi  ricordato assieme a Bulgaro,  Martino e Jacopo, è della famiglia  degli Alberici. Anche Alberico da  porta Ravegnana è della stessa  famiglia.
  • 1159
    (IP) Viene lottizzato il  vivaro di S.Stefano e trasformato in  area edificabile.
    (61) Federico Barbarossa  concede al comune Forocorneliense  (Imola) un privilegio che concede  la protezione dell’imperatore  (togliendo quindi Imola  dall’influenza di Bologna e Faenza).  Il vescovo Rodolfo restituisce  ai canonici di S.Lorenzo quanto  l’episcopio aveva ricevuto nel  1114.
    (B5) Viene sostituita la croce  a Porta Ravegnana:  evidentemente la vecchia (ricordata in un  documento del 1041) era  consunta. Autori della nuova croce  sono Pietro Alberici ed il padre  di costui. Forse una lapide  sulla croce minaccia di scomunica  chiunque cerchi di superare le  mura di Bologna con intenzioni  ostili (c’è il pericolo  Barbarossa).
    (E3) Viene sostituita la croce  a Porta Ravegnana:  evidentemente la vecchia (ricordata in un  documento del 1041) era  consunta. Autori della nuova croce  sono Pietro Alberici ed il padre  di costui. Forse una lapide  sulla croce minaccia di scomunica  chiunque cerchi di superare le  mura di Bologna con intenzioni  ostili (c’è il pericolo  Barbarossa). La croce è in marmo bianco  di Carrara.
    (HE) l’8 ottobre Bulgaro  compone una lite tra i canonici di  S.Vittore e presone private.
    (HE) Ugo di porta Ravegnana è  citato in un documento del 18  luglio.
    (HE) Con l’insediamento di  podestà imperiali nelle città di  Bologna, Faenza e Imola,  l’imperatore raggiunge lo scopo di  liberare Imola dalle due città vicine  e di sottometterle tutte e  tre. A Bologna è destinato Guido da  Canossa, capitano matildico,  che dovrebbe avere il favore  delle famiglie filoimperiali. Per  Imola invece l’imperatore si  comporta senza troppi riguardi.
    (HE) Faenza ha già perso il suo  migliore alleato: Guido  Guerra.
    (HE) Dal febbraio Federico  acquartiera le sue truppe nel  territorio bolognese.
    (HE) Metà marzo: l’imperatore è  a Bologna.
    (HE) 12 aprile (Pasqua):  Federico è a Modena.
    (HE) 16 aprile: Federico è  ancora a Bologna, da dove decreta  il bando contro i milanesi.
    (HE) 17 aprile: Federico è  ancora nella diocesi bolognese, a  Castiglione, dove redige un  documento.
    (HE) 20 aprile: Federico è a  Lodi, dopo di che torna a  Bologna.
    (HE) Inizio di maggio (6  maggio): Federico è presso la piana  di Roncaglia.
    (HE) All’inizio di giugno  Federico è a Lodi e così pure alla  fine del mese, per cui può darsi  che a metà giugno sia stato a  Imola.
    (HE) Fine di giugno: Federico  rende pubbliche le sue  decisioni: libera Imola dalla  soggezione ai bolognesi e ai faentini,  ma non accontenta gli imolesi  che volevano trasferire la  residenza del loro vescovo da  S.Cassiano in città. Permette però a  chiunque lo voglia (e quindi anche  agli abitanti di S.Cassiano e  di Castel d’Imola) di  stabilirsi in città.
    (HE) In qualche maniera  l’imperatore recupera i beni  matildici usurpati da Bologna e da  Modena.
    (HE) ? Federico incomincia a  delegare dei nuovi giudici,  ovvero dei vicari imperiali, con il  risultato di rafforzare il  potere imperiale.
    (HE) Bezo è documentato come  giudice imperiale.
    (HE) 18 luglio: Bezo è presente  ad un atto di affittanza di  Ugo di Porta Ravegnana.
    (HE) Federico consulta i 4  giuristi prima di mettere al bando  Milano. I giuristi però non  hanno più alcuna funzione politica  in Bologna.
    (W1) Il lapicida Pietro ed il  padre Alberico sottoscrivono la croce di  Piazza di Porta Ravegnana. Non si sa se c’è parentela con gli Alberici del legista Alberico citato da Odofredo.
    (W3) E’ documentata l’attività  di Bulgaro, discepolo di  Irnerio.
    (W6) Rolando Bandinelli  diventa papa con il nome di  Alessandro III. Di lui è attestato  l’insegnamento delle leges con il  nome di Alexandro in theologia.
    (W6) E’ attivo il decretista  Rolando Bandinelli che sarà papa  con il nome di Alessandro III.
    (W6) Lo Studio ed il comune di  Bologna sono in crisi con  l’impero.
    (W8) 25 giugno: diploma di  Federico Barbarossa in favore di  Imola (ne viene riconosciuta  l’indipendenza) premiano la lotta  di Imola contro i Guelfi.
    (TO) Guiberto, abate di S.Stefano, dà in concessione enfiteutica terreni e casamenti presso  il fossato Vivaro al glossatore Ugo di porta Ravegnana.
  • 1160
    (S8) Pietro di Blois è lettore  di diritto civile.
    (HE) All’inizio dell’anno  Federico Barbarossa intrapprende la  riorganizzazione della Romagna  orientale restituendo  all’arcivescovo di Ravenna i comitati  perduti. Incarica un missus  imperiale residente in Ravenna  dell’amministrazione dei redditi  spettanti all’impero e affida  l’arcivescovado a uomini a lui  devoti.
    (HE) 26 giugno: Guido da  Canossa compare senza il titolo di  podestà in castrum Sisaclum, con  testimoni Alberto da Sala e  Lambertino bononiens. .
    (HE) In Imola è documentata una  confraternita in cui i socii  hanno molte delle funzioni delle  societates artium del prossimo  secolo.
    (HE) (?) Con la reazione  imperiale troviamo due nuovi notai:  Guido ed Alberto (notarii regis  o imperatoris) che rimarranno  al loro posto dopo l’ingresso  di Bologna nella Lega lombarda.
    (HE) Due figlie di Rambertino  Guezzi, che pochissimi anni fa  hanno fondato un eremo sul  colle della guardia, ottengono dal  vescovo Gerardo la custodia di  una madonna fatta venire da  Costantinopoli, ritenuta dipinta  da S.Luca.
    (W6) (?) Il teologo inglese  Radulphus Niger studia a Parigi  presso la scuola di Gerardo la  Pucelle, canonista e in utroque  iure peritus (probabile scolaro  a Bologna).
    (W6) Guido da Bologna scrive  l’Ars dictandi.
    (W6) E’ documentata l’attività  del lettore Piacentino,  iniziatore dello studio romanistico di  Montpellier.
    (W6) E’ documentata l’attività  del lettore Giovanni Bassiano.
    (W6) E’ documentato Lotario di  Segni.
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