Origine di Bologna

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Secolo XI

  • 1001
    (43) Documento che completa  quello del 999 di Ottone III:  sembrerebbe un riconoscimento di  pretese di Ravenna sul comitato  bolognese.
    (HE) Diploma di Ottone III per  la chiesa romana: in esso si  nega che un qualsiasi Carlo in  precedenza avesse concesso ai  papi diritti pubblici, ed  affermava al contrario che è lui il  primo, donando 8 comitati  spontaneamente.
    (HE) Il papa rende giustizia a  Ravenna assieme  all’imperatore: sarà l’ultima volta per un  lungo arco di tempo che il papa  eserciterà potere nell’esarcato.  (Il papa è Silvestro II).
    (91) L’arcivescovo Federico  riceve da Ottone III omnem  legitimam potestatem et districtionem  a mari Adriatico usque ad  Alpes et a flumine Reno usque ad  Foliam.
  • 1002
    (FI) Si dice costruita dai  Lambertini la chiesa di S.Cataldo,  presso il non più esistente  Stallatico del Sole, dentro alle  case dei Lambertini.
  • 1003
    (S7) Muore papa Silvestro II  (al secolo Gerberto da  Aurillac).
  • 1005
    (HE) (?) In questo periodo una  delle chiese di S.Stefano,  quella che è vicina all’edificio  del S.Sepolcro (quella di Pietro  e Paolo ?), è in rovina, mentre  nella chiesa di S.Giovanni  Battista, con cui confina a sud,  viene costruita una cripta.
  • 1006
    (HE) (?) Documentate per la  prima volta le mura di Bologna.  (Dem. S.Stefano).
  • 1007
    (HE) (?) Documentate per la  prima volta le mura di Bologna.  (Dem. S.Stefano).
  • 1008
    (AF) Un rogito parla di un  terreno extra civitatem Bononia  infra civitatem antiqua rupta.
    (HE) Un documento cita il  convento S.Thomei presso l’attuale  via Marsala infra civitatem  ruptam antiquam.
  • 1009
    (HE) ? Un documento è  rilasciato in burgo Galeria plebe S.  Vincentii Saltusplano territorio  Bonon., iudiciaria Motinensi.
    (A3) Hakem, califfo d’Egitto,  distrugge i templi in  Gerusalemme.
    (SS) Dopo quest’anno si ha la  ricostruzione del S. Sepolcro,  ad opera del’imperatore  Costantino Monomaco.
    (SS) Fino a quest’anno, il  terreno immediatamente a oriente  della rotonda di S. Stefano è  occupato dai resti di una  necropoli paleocristiana.
  • 1010
    (W8) Attestazione documentaria  di Granarolo.
    (SS) L’abate Martino provvede  a restaurare il salvabile del  gruppo di S.Stefano ed edifica  il simulacro del S. Sepolcro nonchè parte (il pianto terra del chiostro) del convento.
  • 1011
    (HE) 28 marzo: la contessa  Bertilla, vedova di Adelberto,  stende un atto nel convento di  S.Bartolomeo di Musiano.
    (71) Il papa Sergio IV dà  esecutività al decreto dell’abate di  Nonantola per il versamento  delle decime da parte dei fedeli.  Il papa concede anche all’abate  di indicere iudicium ai  colpevoli di criminalibus culpis.
    (W8) (?) Nominata la pieve di  S. Martino in Argine.
  • 1014
    (HE) Da adesso in poi gli  imperatori mettono solo tedeschi a  capo dell’arcivescovato di  Ravenna.
  • 1016
    (E1) Diploma imperiale di  Enrico II in cui è citato Campus  Ducis, oggi identificabile con  Campodose.
  • 1017
    (AP) Persiceta ritorna sotto i  vescovi di Ravenna.
    (IP) Un documento parla della  Strata Maior.
    (HE) ? Un documento parla di  una zona vicino a strata Majore  e di un tribo ante Porta  Raviniana e di una Strata ad  Castilioni.
    (HE) ? Il vescovo Giovanni  risulta morto da un documento. Gli  succede Frugerio.
    (HE) 20 luglio: Lamberto  (ancora minorenne), figlio di  Ermengarda figlia di Adelberto, dona  al convento di S.Stefano presso  Bologna due fondi fuori porta  Ravegnana.
  • 1018
    (TO) A Modena esiste già una  torre privata.
  • 1019
    (SB) Traslazione dei resti di  Vitale e Agricola. La  traslazione avvenne all’interno del  gruppo Stefaniano stesso, da uno  che era in rovina. I cittadini  sono indicati come vicini.
    (SB) (?) La vecchia sede  Arcivescovile viene trasferita  dall’Abbadia dei SS. Naborre e  Felice all’interno della città,  presso la cattedrale, accanto al  palatium imperiale, sede del  Conte.
    (IP) Forse la cattedrale è  trasferita all’interno della città.
    (HE) ? Forse l’11 novembre  muore il vescovo Frugerio.
    (W1) 3 marzo: traslazione dei  corpi di Vitale ed Agricola. In  un documento che ne narra  l’avvenimento, si fa riferimento  alla chiesa rotonda di S.  Stefano, fiancheggiata dalla chiesa  dove sono deposti i corpi dei due  martiri e dalla chiesa di S.  Giovanni Battista.
  • 1023
    (W6) Muore Albucasi.
  • 1024
    (OT) Viene ricostruita la  chiesa di Arviliano, ma non nel suo  luogo d’origine (Arviliano)  bensì a Vimignano.
  • 1025
    (61) Un documento che  definisce dei confini parla della Pieve  di S.Lorenzo di Imola (i  confini sono naturalmente  nell’imolese).
  • 1026
    (HE) Ravenna si ribella, ma si  tratta di un fatto occasionale  e i risultati sono scarsi.
    (E1) Diploma imperiale di  Corrado II in cui è citato Campus  Ducis, oggi identificabile con  Campodose.
  • 1028
    (A3) E’ imperatore d’oriente  Romanos III Argiròpulos
    (C1) S.Salvatore in Val d’Agna  (o Alina) viene donato al  monastero di S.Bartolomeo di  Fiesole.
  • 1030
    (31) Viene fatta una vendita  in fundo Lemonio i cui confini  sono così indicati: ab uno latere  fluvio, sic alio latere rivo  quondam Verzano, tertio latere  Gucciano, quarto latere alpe de  Riotento.
    (52) Data incisa su di un  pozzo alla Fontana di Castelluccio  (presso Capugnano). Notizia  riportata dal Calindri.
    (HE) E’ documentato il vescovo  Adalfredo: si tratta di un  ecclesiastico della corte di  Corrado II. Egli non pare  insensibile alle tendenze riformiste del  clero italiano.
    (HE) 6 giugno: atto ratificato  a Bologna. Presidenti sono il  messo regio Alessandro ed i  fratelli conti Ugo e Ubaldo.
    (G4) Ratberdo di Lucedio  scrive la Vita Sancti Bononii, e, in  particolare, scrive: Bononius  itaque … ab infantia Deum  timere didicit et sancta illius  urbis Bononiae loca visitare quae  ad imaginem Palestinae  beatissimus Petronius in patria  consituerat, unde monasterium sancti  Stefani prae omnibus dilixit  ubi frequentiora domenicae  passionis mysteria expressa videbat.
    (W6) E’ vescovo Adalfredo.
    (W6) Placito bolognese in cui è  correttamente valutato  l’istituto della contumacia  processuale.
  • 1031
    (OT) E’ vescovo Adalfredo, che  promuoverà un riordinamento del  capitolo di S.Pietro.
    (31) Vengono vendute terre  site in fundo Lemonio nella pieve  di S.Pietro di Guzzano.
    (A3) Viene ricostruita la  rotonda del S.Sepolcro a  Gerusalemme su autorizzazione del sultano  Da-her-el-Aziz (vinto  dall’imperatore Romanos III).
  • 1032
    (11) Il vescovo di Modena  concede una enfiteusi collettiva  relativa a terreni posti in  Parvelliano et in loco qui dicitur  Monte del Termino (Parviano,  vicino a Castelletto di  Serravalle, e Monte del Termine, ancora  confine tra Modena e Bologna).  Il monte del Termine confina de  supto hominibus qui dicuntur  Beraldiscani.
    (W6) (?) Secondo il normanno  Roberto da Mont Saint-Michel  vengono scoperte a Bologna le  leges romanae da Lanfranco da Pavia  e da suo socius Guarnerius.  Lanfranco si farà monaco e  diventerà arcivescovo di Canterbury  dopo essere emigrato prima in Normandia, poi in Inghilterra.
  • 1033
    (31) Un documento datato 23  giugno cita il termine iudiciaria  riferito alla pieve di Sùccida:  infra iudiciaria S.Petri de  Succida. Tale pieve (poi di  S.Pietro e Giovanni ed infine di  S.Giovanni) coincise con la  signoria pistoiese degli Stagnesi  (anche se non esattamente).
    (61) Donazione della contessa  Guilla alla Pieve di S.Lorenzo  di Imola. Si tratta di alcuni  fondi nella zona suburbana di  Imola e di un palazzo entro  Imola. La nobilissima comitissa è  considerata della famiglia dei  conti Guidi.
    (11) Rodolfo, abate di  Nonantola, concede in precaria terreni  a persone che abitano in loco  qui dicitur Sarmeda. Rinnova  inoltre il contratto di precaria  per i terreni che erano tenuti  dal defunto Azo, qui fuit  genitor Albizonis presbiteri de  Sarmeda.
    (14) 5 maggio: cartula rogata  in cui si nomina il castrum  Montis Capelli: in vico Agutiano,  in castro qui vocatur Mons  Capelli … .
    (W6) Il notaio di Imola Arardo  ha coscienza di attribuire la  fede pubblicaai duoi atti.
    (CA) Il notaio Rodizio roga un  atto di compravvendita nel  castello di Montecapello: anno  mille trigesimo tercio, Corrado  gracia Deo magno imperatori…  septimo … Giovanni e sua moglie  Alteza, il figlio Manfrido e  sua moglie Albesanda vendono in  vico Aguciano duas pecias de  terra … prima est posita in  loco qui vocatur Pilliano … et  secunda … in vico Porcile …  Actum in vico Agutiano, in  castro qui vocatur Mons Capelli  feliciter. Il castello è sotto la  diocesi bolognese e sotto la  judiciaria di Pistoia. Il castello è  probabilmente diroccato prima  del 1200, visto che non è più  riportato in altri documenti.
  • 1034
    (AP) Documento che descrive i  beni posseduti da Bonifazio,  padre di Matilde. Si tratta di  Scanello, Monterenzio, Barbarolo.  E’ una transazione tra il  marchese Bonifazio e Maginfredo,  figlio di Ubaldo degli Ubaldini.
    (HE) Il conte Ugo, che aveva  tentato di impadronirsi del  comitato di Faenza, approfittando  della limitata sovranità degli  arcivescovi di Ravenna, rinuncia  per l’intervento di Corrado II.  Ugo riceverà poi metà di questo  comitato come feudo di Ravenna.
    (HE) 25 giugno: il conte di  Bologna Ugo, durante la  spedizione contro la Borgogna, rinuncia  al comitato di Faenza davanti  all’arcivescovo di Ravenna.
    (HE) 27 marzo: accordo tra il  marchese Bonifacio di Canossa e  tale Magefredus. E’ presente  Ugo comes.
    (81) Terre comprese tra il  Savena ed il Reno vengono spartite  ereditariamente tra Bonifacio,  marchese di Toscana, Magefredo  figlio di Ubaldo (un Ubaldini  ?), e Bonifacio figlio di  Enrico. Le terre appartenevano ad  Adimaro degli Ubaldini.
    (94) Il conte Ugo ottiene  dall’arcivescovo Gebeardo metà del  contado faentino. Ugo chiama a  Bologna i benedettini ed importa  il culto di S.Procolo, con  l’intento di creare un monastero  ‘comitale’ in contrapposizione a  S.Stefano ‘vescovile’.
    (A3) Muore Romanos III  imperatore d’Oriente.
    (A3) Un terremoto vanifica gli  sforzi di molti pellegrini  accorsi a Gerusalemme per  riedificare i luoghi sacri.
    (E4) S.Giovanni Gualberto  fonda la badia vallombrosana di  S.Pietro di Moscheta, a est della  strada del Giogo di Scarperia.
  • 1037
    (AP) Costituzione di Corrado  il Salico, che rende ereditario  il feudo, codificandone le  caratteristiche.
    (S7) Muore Avicenna.
    (SG) Con Ferdinando I, i conti  di Castiglia assumono il  titolo di re e uniscono ai loro  domini il regno di Leòn e la  Galizia.
  • 1038
    (W8) (?) E’ nota l’esistenza  della rocca di Bazzano.
    (TO) A Firenze è documentata  una torre privata.
  • 1039
    (AP) E’ imperatore Enrico III.  Costui pretenderà, in base ai  privilegi concessi da Ottone I,  di eleggere i vescovi, causando  la ribellione aperta dei papi.
  • 1041
    (IP) Ugo della casa di Spoleto  appare conte di Bologna in un  atto.
    (HE) ? 2 luglio: atto in cui  compare Ugo marchio, figlio di  Gualfredus comes. (Atto steso  nella parte orientale del  territorio di Bologna).
    (B5) Un documento fa  riferimento ad un terreno posto …  foris civitatem Bononie, prope  cruce et tribo de porta Raviniana  … .
    (E3) La Corce dei SS. Apostoli  è documentata già al suo posto  presso Piazza di Porta  Ravegnana.
  • 1042
    (A3) Inizia una sistematica  ricostruzione dei luoghi sacri  per opera dell’imperatore  d’Oriente Costantino Monomaco.
  • 1043
    (HE) ? 2 luglio: atto in cui  compare Ugo marchio, figlio di  Gualfredus comes. (Atto steso  nella parte orientale del  territorio di Bologna).
    (A3) In un documento viene  ricordata la chiesa di S.Giovanni  in Monte Oliveto.
  • 1045
    (OT) Il vescovo Adalfredo  concede Monte Palense a S.Giovanni  Gualberto e ai suoi  vallombrosani, che vi rinunceranno, così  che il tutto verrà dato al  capitolo di S.Pietro.
    (HE) Il vescovo Adalfredo  riduce a 50 membri il capitolo  della cattedrale, riservando per sè  il diritto a nuove nomine. E’  invece inaccettabile la notizia  della donazione a Giovanni  Gualberto per quanto riguarda  Montovolo, etc.
    (W1) Il vescovo Adalfredo  decide di ridurre a 50 il numero  dei canonici della cattedrale.
    (W1) Nominato per la prima  volta S. Giovanni in Monte: chiesa  e monastero sono giuspatronato  della famiglia Clarissimi.
    (W6) Documentato Teucio di  Faenza, legis doctor.
    (W8) (?) Vi è un castello a  Zola.
  • 1046
    (G2) Da quest’anno il comune  di Imola viene retto dal conte  Ranieri Alidosi.
  • 1047
    (HE) Imola è retta da  funzionari dell’imperatore.
    (HE) Bonifacio da Canossa  allaccia relazioni con Benedetto  IX, usurpatore della cattedra  pontificia.
  • 1048
    (AF) Un rogito di Jordato  ricorda la porta Sancti Petri,  presso la quale vi erano viti e  vigneti che il vescovo Alfredo  affittò per 29 anni.
    (A3) Terminano i lavori di  ricostruzione a Gerusalemme.
    (SS) Il S.Sepolcro è già  restaurato e non è stato riedificato il  Martyrium e il primo Atrium  prospicente il Cardo Maximus.
  • 1049
    (W8) Documentata una persona  de Menervio.
  • 1050
    (G2) (?) Viene fondata Bagnara  dal conte Ranieri Alidosi, che  regge il comune di Imola.
    (TO) (??) Gli Artenisi  innalzano una torre. Si tratterebbe di  una torre, poi ceduta agli  Alberici, poi abbattuta  inconsultamente, assieme ad altre due,  all’inizio di questo secolo. presso  piazza di porta Ravegnana.
  • 1053
    (FI) Viene costruita la torre   dei da S.Giorgio, di parte  lambertazza, in via Canonica di  S.Donato.
    (HE) Un documento datato 1  maggio parla del burgus foris  civit. Bon. .
    (C1) La vedova del marchese  Bonifacio, Beatrice, dona al  monastero di S.Maria in Fenonica  (ora Felonica, Mantova) la chiesa  di S. Maria di Rigosa e 12  iugeri di terra, parte a destra e  parte a sinistra del fiume  Lavino.
  • 1054
    (AP) Adalfredo, vescovo di  Bologna, dona ai canonici  Bolognesi molti beni, tra cui la chiesa  di Monte Palense (Montovolo),  confermata l’anno successivo  dal papa Vittore II.
    (OT) Donazione al capitolo di  S.Pietro delle terre di  Vimignano, da parte del vescovo  Adalfredo.
    (HE) Adalfredo concede S.Maria  di Montovolo al capitolo della  cattedrale. Dopo allora  Montovolo non è più nominata tra i  possedimenti dei vallombrosani.  L’arcidiacono Lamberto  probabilmente convince Adalfredo a  riformare il capitolo dotandolo di  possessi.
    (HE) Secondo Tolosanus Ravenna  avrebbe distrutto Forlì, i cui  abitanti si sarebbero rifugiati  a Faenza.
    (91) Viene ricordata Buda con  il nome Buida.
    (E1) Un falso scritto in  questi anni ricorda un fundo de Duce  presso la pieve di S.Martino  presso Ferrara. Probabilmente si  fa riferimento al duca e  marchese Ugo, della famiglia dei  conti di Bologna, che un documento  di quest’anno testimonia  possedere fondi nella parte  meridionale di queste terre.
    (G2) Dopo quest’anno Ranieri  Alidosi non regge più Imola.
  • 1055(AF) S
    econdo un documento del  Savioli vi era una Porta  Mariana nella cerchia dei torresotti  che poi sarebbe divenuta porta  Saragozza.
    (OT) Muore (?) il vescovo  Adalfredo.
    (HE) Il papa e l’imperatore  confermano la riforma del  capitolo della cattedrale.
    (HE) ? La vedova di Bonifacio,  Beatrice, subisce la collera  dell’imperatore per l’alleanza  di Bonifacio con Benedetto IX  del 1047.
    (91) Viene ricordata Buda con  il nome Buida
    (G4) L’imperatore Enrico III  conferma alla chiesadi Bologna i  loro possessi e concede tra  l’altro un Actum super fluvium  Savene intra territorium  Britensis cum omnibus casis et  casalibus ad supra scriptum Actum  pertinentibus qui sunt de iure  sancte iam dicte ecclesie.
    (W6) Documentato Dominicus di  Codrea, legis doctor.
    (W6) Maggio: dieta di  Roncaglia, presente Enrico III di  Franconia, di fronte al quale  placita probabilmente Pepone.
    (W6) Giugno: concilio di  Firenze in cui i canonici bolognesi  ottengono una diploma imperiale  ed una bolla papale di  conferma dei diplomi del vescovo  Adalfredo e dei suoi predecessori in  loro favore.
    (W8) Beatrice di Canossa,  madre di Matilde, effettua una  cessione in enfiteusi al presbitro  Anzo, figlio di Giovanni Bono  di Castro Cellula.
  • 1056
    (AP) Muore Enrico III.
    (HE) 14 gennaio: un vicecomes  Petrus figlio del defunto Ugo è  ricordato in un atto della  famiglia dei conti di Bologna.
    (HE) 14 gennaio: la contessa  Willa, vedova del dux et marchio  Ugo, ordina, assieme ai  fratelli (figli di Willa ?) Ugo,  Adelbertus, Bonifacius e Ubaldus,  la liberazione di una donna di  Pianoro. Si trovano a  S.Bartolomeo di Musiano. Willa è  probabilmente al suo secondo matrimonio  (con Bonandus de Capraria).
  • 1057
    (31) L’abate di Fontana Taona  vuole edificare una chiesa in  Fossato e prende accordi con  l’arciprete di Sùccida facendosi  promettere l’ottenimento della  necessaria licenza da parte del  vescovo di Bologna.
    (C1) Il marchese Bonifacio e  la moglie Beatrice fanno  costruire il monastero di S.Andrea di  Mantova.
    (CA) E’ ricordato per la prima  volta il castello di Vigo. Nel  1692 una relazione di una visita  pastorale descrive la chiesa  di S. Stefano di Vigo in un  altissimo monte detto Rocca Bruna,  nel cui vertice extat Arx  dirutaet est prope montem vulgo  dictum Viceso. in una Breve  Transactionis da cui si capisce che la  rocca è di dimensioni  rispettabili essendovi case al suo  interno (beni in rocha ed altri in  curte de Vico ).
    (CA) 13 gennaio: un documento  dice in Vico iuxta rocca  territorio bononiense iudiciaria  pistoriense, riferendosi a Vigo.
    (CA) Nel documento riguardante  Vigo compaiono i nomi di  Guglielmo, Gerardo, Guinzia,  Rodolfo, Sigefredo, Guilizone, etc.
  • 1058
    (HE) Nonantola è costretta a  promettere agli abitanti del  castello notevoli privilegi (terre,  eredità ,etc.) per ottenere la  loro partecipazione ai lavori  di rinforzo delle  fortificazioni.
    (W6) E’ attivo (?) l’abate  Desiderio, legato alla scuola  dettatoria cassinese.
  • 1059
    (TO) A Lucca vi sono notizie  di torri private.
  • 1060
    (AF) Un rogito parla di  terreno presso il monastero dei Ss.  Gervasio e Protasio fuori  Bologna, nella civitas antiqua rupta.
    (HE) Un documento parla del  convento di S.Gervasio e  S.Protasio, infra civitatem ruptam  antiquam.
    (G4) S.Ansano è documentato  come nome dato alla chiesa di  Pieve del Pino come S.Laurencii qui  vocatur S.Anxiani.
    (W6) (?) Nasce Irnerio.
    (TO) (?) Forse dopo quest’anno  è stata costruita la torre degli Asinelli. Da un esame di  termofluorescenza fatto sui mattoni  della torre.
  • 1061
    (HE) I figli di Bonandus de  Capraria fanno a Musiano una  donazione all’abbazia di  S.Bartolomeo in suffragio del padre,  della madre Willa e del defunto  marchio Ugo.
    (C1) Viene eletto papa  Alessandro II.
    (C1) Il papa Alessandro II  afferma che S.Gregorio appartiene  alle monache di S.Ilario di  Alfiano.
    (E4) Nel territorio della  pieve di S.Gavino Adimari, tra  Bologna e Firenze, lungo la via  dello Stale, c’è un gardingo,  ovvero una torre di guardia di  origine longobarda.
  • 1062
    (OT) E’ vescovo Lamberto, che  proseguirà l’opera di riordino  iniziata da Adalfredo.
    (HE) Il territorio Saltospano  viene ancora indicato come  territorio bonon. iudiciaria  Motinensi.
    (HE) 28 fabbraio: viene  documentato il vescovo Lamberto  assieme all’arcidiacono Samuele:  probabilmente Adalfredo è già morto.
    (HE) 14 febbraio: il vescovo  di Ferrara dà in feudo al conte  Ugo e alla moglie Matilda, terre  nei comitati di Ferrara e  Gavello. Ugo è figlio del defunto  marchese Ugo ed è il più anziano  dei quattro fratelli dell’atto  del 1056.
    (W6) Lamberto succede come  vescovo ad Adalfredo.
    (W8) Documentata una persona  de Menervio.
  • 1063
    (HE) Un documento parla del  pago Celari oltre l’Idice come  territ. Bonon. iudic. Motin. .
    (81) Documento secondo cui  Arardo, diacono della chiesa di  Bologna, dona al fratello ed alla  moglie del fratello omnes res  et possessiones che gli  appartengono e che sono situate trans  fluvio Itisce pago Celari,  territorio Bononiensis judiciaria  Montinensis. Modena c’entra  perchè forse Cerere rientra nella  giurisdizione di Tedaldo di  Canossa, conte di Modena. Forse  invece dipende dall’istituzione del  ducato di Persiceta, a cui  Montecerere era sottosposto; poi,  con il passaggio di Persiceta  sotto Modena, sarebbe passato  anche Montecerere sotto Modena.
    (11) In una carta inedita è  riportata una località … infra  vico Panicale … id est transa  fluvio Reno in loco qui vocatur  Sarmatorio.
    (W6) Documentato Stefano legis  doctor.
  • 1064
    (HE) 13 gennaio: Adelbertus  comes filius quondam Ugonis  Marchio affitta un possedimento  presso Siviraticum (S.Prospero di  Poggio Renatico). Adelberto è il  secondo dei quattro fratelli  del 1056.
  • 1065
    (HE) Donazione di Alessandro  II alla cattedrale (10 giugno).  Il vescovo Lamberto è  sostenitore del papa. (O è Lamberto a fare  la donazione ??)
    (W1) (?) Il vescovo Lamberto  rispabilisce tra i canonici  l’obbligo alla vita comune  impedendo concubinato e  mondanizzazione.
    (W6) (?) In questi anni  (1060-1070) studia a Bologna Bruno di  Segni, autore di uno dei primi  Libri Sententiarum, ove  utilizza anche le Istituzioni di  Giustiniano.
  • 1066
    (HE) Privilegio del papa ai  canonici bolognesi a cui non è  estraneo (18 agosto) il vescovo  Lamberto.
    (A3) In un documento viene  ricordata la chiesa di S.Giovanni  in Monte Oliveto.
    (C1) I coniugi Uberto ed  Amelsinda, abitanti nella rocca di  Corneta, viventi secondo legge  romana, donano al monastero di  S.Pietro di Modena i loro  possedimenti in Corneta, Lizzano,  Vidiciatico, Gabba, Grecchia e  Pedena.
  • 1067
    (HE) Il territorio Saltospano  viene ancora indicato come  territorio bonon. iudiciaria  Motinensi.
    (E6) Da gennaio operano i  doctores a Bologna. E’ documentato  un Albertus legis doctor.
    (E6) ? Nasce l’università di  Oxford.
    (W6) 27 gennaio: documentato  Albertus legis doctor, che  sottoscrive un atto privato in burgo  Galeria.
  • 1068
    (AB) Viene donata la chiesa di  SS.Trinità di Prato Baratti  (Ca’ Bortolani) da Alberto conte  di Panico, la moglie Imelda ed  il loro figlio Milone al  monastero di S.Lucia di Roffeno.
    (31) Giovanni, abitante in  Castro Turri dona al monastero di  Fontana Taona tutti i suoi  possessi, compresa una chiesa,  posti infra castro de Turri et in  pertinentia de ipso castro in un  luogo detto de coste  Bussorischi.
    (HE) Un documento del  monastero di Nonantola parla degli  arammi (arimanni ?) de civitate  Bononie.
  • 1069
    (HE) Il territorio Saltospano  viene ancora indicato come  territorio bonon. iudiciaria  Motinensi.
    (CA) Charta venditionis: tale  Petrus Bulgarello de Castro  Caprilia vende a Raiberto e a  Teuzo de roca qui vocatur Lemonio  terre in feudo Lemonio et locum  qui vocatur Casa Veccla (Spinalacqua).
  • 1070
    (AF) Viene reinstradato il  corso dell’Aposa in una fossa che  vi preesisteva.
    (24) Viene riutilizzato  l’alveo di levante dell’Aposa,  probabilmente a causa dell’espansione  della città.
    (HE) E’ citato il castello di  Medicina.
    (MP) Viene dato il nuovo corso  all’Aposa coincidente con  quello attuale.
    (W6) Lanfranco da Pavia  diviene arcivescovo di Canterbury.
  • 1071
    (AF) Viene nominata una porta  Nova di Castiglione.
    (HE) Da quest’anno cessano i  riferimenti geografici  territorio Bonon., iudiciaria Motinensi  relativamente al burgus  Galeria.
    (HE) Un documento menziona il  burgus Castelioni.
    (HE) 25 agosto: cessione  dell’abbazia di Nonantola ai signori  di Sala.
    (HE) Probabilmente Medicina è  soggetta al papa (come si rileva  da documenti del tabellio de  Medicina Gaidulphus).
    (HE) E’ documentata una porta  nova di Castiglione.
  • 1072
    (S6) Secondo Odofredo Pepone  inizia a legere in legibus …  auctoritate sua.
    (51) Il corpo fondiario (Silva  Maior) donata dai figli di  Orso a Nonantola viene scambiata  parzialmente da Nonantola con  alcuni signori del luogo.
    (HE) Galliera risulta  collegata al Po da un braccio d’acqua.
  • 1073
    (HE) L’arcivescovo Ghiberto,  successore di Enrico che morì  scomunicato per avere catturato un  cardinale romano, è costretto  dal papa Alessandro II a giurare  fedeltà al papa come un  vassallo.
  • 1074
    (AP) Gregorio VII dona terre  alla chiesa di Bologna. Tra tali  terre è Bombiana.
    (AF) Nella bolla di Gregorio  VII viene ricordato un  monasterium Sancti Tomae apostoli situm  ante portam sancti Petri.
    (AF) Allargamento della città.
    (OT) Muore il vescovo Lamberto  (?).
    (OT) Gregorio VII cita la  Curtis Aurelia (Orelia ?).
    (43) Nel privilegio concesso  da Gregorio VII alla chiesa  bolognese viene definito un confine  che include nel bolognese  S.Martino in Pedriolo e segue  approssimativamente il Sillaro.
    (HE) Il vescovo Lamberto  riceve un privilegio dal papa  Gregorio VII (23 marzo).
    (HE) 29 aprile: il conte  Adelberto e la contessa Matilde  ripetono la donazione del padre Ugo  al capitolo di S.Pietro. La  donazione consiste in un fondo di  60 tornature presso Funo.
    (81) Nel privilegio di  Gregorio VII viene definita la diocesi  di Bologna: … a flumine quod  dicitur Gaibana et rivus qui  Sablosolus vocatur et strata que  Ungarista dicitur usque ad  Stallogallum et locus qui vocatur  Curte et fluvius qui dicitur  Leo et alius qui vocatur Muza. La  Gaibana dovrebbe essere il Po  di Primaro, il rivus Sablosolus  dovrebbe essere l’odierno  Sabbioso; la strata Ungarista non  ha lasciato traccia di sè (tranne  forse una fossetula Ungarotium  ricordata nel 1155 come  confine meridionale di Medicina); il  Leo è sicuramente il torrente  montano che si immette nel  Panaro. La Muzza è la Muzza, da semore  conosciuto come limite della  diocesi verso Modena. La Curte  dovrebbe identificarsi con la  Corte del Marchese, nell’ampia  conca tra il Silla ed il Reno,  non lontano da Bombiana.
    (91) Viene ricordata Buda con  il nome di Boida.
    (11) Conferma di beni e  privilegi alla chiesa Bolognese da  parte di Gregorio VII: … nec  non et curtem, que vocatur  Cellula iuxta flumen, quod vocatur  Savena … et ibique non longe  fundum Venetie integrum quod  sociorum vocatur, pertinentem ad  ipsam curtem. Il documento,  controverso per lungo tempo, è  considerato adesso genuino. La  località Stiore, sulla destra del  torrente Samoggia, ai piedi di  Oliveto (fraz. di Monteveglio)  deriva il nome da Sociorum. Il  sociorum di questo documento però si  riferisce ad una località presso Jola (Cellula) ora scomparsa.  I socii sono ‘coloro che sono  solidalmente responsabili nei  confronti del fisco imperiale e  che poi diventano piccoli  proprietari con l’obbligo del  servizio militare. Forse di tratta di  elementi avaroslavi o bulgari  penetrati alla fine del sec. VI  per terra o al più tardi nel  642 per mare.
    (A1) Bolla di Gregorio VII che  conferma a Bologna possessi,  diritti e privilegi. Egli  richiama i privilegi concessi dai  predecessori Agapito, Pelagio,  Gregorio e Formoso. Ricorda  inoltre la donazione fatta  dall’imperatore Gioviniano. Pare che solo  la parte riguardante Formoso  sia vera. In ogni caso, appare  che i confini diocesani sono più  o meno quelli odierni e  comunque più estesi di quelli  giurisdizionali.
    (C1) Il monastero di S.Maria  in Strada è elencato nel  privilegio di Gregorio VII alla chiesa  di Bologna.
    C4) Viene menzionata per la  prima volta la chiesa di S.Maria  Maggiore (a Ravenna ?)  probabilmente fondata però nel sec. VI.
    (E1) Bolla di Gregorio VII: si  capisce che la corte di  Bombiana appartiene già alla chiesa  bolognese, mentre però l’ospitale  di S.Michele arcangelo, che in  tale corte sorge, è edificato su  terreno di proprietà di Matilde  di Canossa. Matilde dona  all’ospitale 48 iugeri di terreno  alla condizione che l’ospitale  rimanga sotto la tutela della  Santa Sede, che ne è proprietaria.  Se il vescovo di Bologna  cercherà di impossessarsi di quei  beni, essi ritorneranno di proprietà  della contessa.
    (W6) Forse muore il vescovo  Lamberto.
  • 1075
    (HE) Enrico IV si intromette  nei fatti italiani, essendo  ormai gli arcivescovi in balia dei  papi.
    (94) Monastero benedettino a  Bologna dedicato a S.Procolo:  non si tratta del più famoso  S.Procolo successivo, ma forse di  uno di origine umbra.
    (W3) E’ ricordata l’abbazia  benedettina di S. Procolo.
  • 1076
    (SB) Inizia la lotta sostenuta  da Matilde di Canossa contro  l’imperatore Enrico V.
    (SB) In questo periodo avviene  lo scisma con un papa  legittimo (Gregorio VII), che si oppone  all’imperatore Enrico IV, ed  un papa imperiale nella persona  dell’arcivescovo di Ravenna  Guiberto, eletto con il nome di  Clemente III. A Bologna sono  documentati simultaneamente vescovi  gregoriani (Gerardo e  Bernardo) e clementiani (Sigefredo e  Pietro). A fianco del papa  legittimo si schiera Matilde, signora  a titoli diversi di gran parte  della Toscana, Modena, e  Appennino.
    (HE) L’arcivescovo Ghiberto,  che sostiene Enrico IV, si  schiera a capo dei vescovi italiani  ribelli a Gregorio VII.  Gregorio VII depone Ghiberto.
    (E6) Pepone e Iginulfo hanno  una scuola di diritto (sono al  servizio di Matilde di Canossa).
    (W6) Documentato Iginulfus  legis doctor.
  • 1077
    (SB) Umiliazione di Enrico V a  Canossa al papa Gregorio.
    (HE) Un documento menziona il  burgus monasterii S.Stefani.
    (81) La contessa Matilde dona  al vescovo ed ai canonici della  cattedrale di Pisa in parti  uguali i seguenti beni:
    l’intera corte di  Scanello,
    la metà della corte di  Poriclo,
    la metà della corte di  Casadri,
    la metà della corte di  Lusiliali,
    la metà della corte di  Monte Ereturi,
    la metà della corte di  Castelvecchio,
    la metà della corte di  Castello di S.Ambrogio,
    le cappelle ed i  castelli nelle pievi di:
    S.Pietro di  Barbarolo,
    S.Maria di Zena,
    S.Maria di  Gesso,
    S.Giovanni  Battista di Bordignano,  per un  totale di 600 mansi.
    (W8) Donazione di Matilde alla  Chiesa (vescovo e capitolo) di  Pisa dei territori ereditati  dal padre Bonifacio in val di  Savena. Il regime “curtense”  prevede la distinzione tra pars  dominica gestita dal proprietario  e pars massaricia.
  • 1078
    (AP) Matilde dona la corte di  Scanello alla chiesa vescovile  di Pisa. E’ presente un giudice  Arderico.
    (51) Nella donazione matildica  alla chiesa pisana si ricorda  la pieve di S.Maria barbarese  (ora di Zena, al Monte delle  Formiche).
    (W6) Dopo quest’anno è  probabilmente una lettera di Bonizone  da Sutri che si qualifica  episcopus Sutrinus ad Alberto  Samaritani.
    (SG) Il vescovo Diego Pelaez dà  inizio ai lavori per la costruzione di un nuovo (l’attuale) santuario a S.Giacomo di Compstella, perchè la vecchia chiesa  costruita da Alfonso I è già troppo  piccola per la quantità di  pellegrini che la raggiungono.
  • 1079
    (SC) Presenza attiva a Ferrara  di Pepone (nativo di Siena)  accanto ad altri 3 bolognesi.
    (HE) A Bologna vi sono 2  vescovi (Lamberto è già morto):  Gerardus et Siginfridus simul  fuerunt. Uno per il papa e l’altro  (Sigifredo) per l’imperatore.  Sigifredo è scomunicato assieme ad  altri fautori dell’impero.
    (F3) Gregorio VII papa  riconferma ai vescovi l’antico obbligo  di tenere scuola, introducendo  nelle chiese e nei monasteri  le artes litterarum.  L’apprendimento è limitato ai chierici.
    (W6) (?) Placito matildico nel  ferrarese in cui compare  Pepone come avvocato del monastero  di Pomposa. Probabilmente è  presente anche Iginulfo.
  • 1080
    (FI) Dopo questo anno si parla  di quartiere di porta Stiera.
    (IP) Un documento parla di un  Turris Leonis che, secondo il  Fanti, avrebbe dato Torleone.  Secondo il Pini, Torleone deriva  da Turlon, cupola in greco, e  quindi dalla presenza di una  chiesa con il suo centro demico.
    (31) Tali Alfredo e Bernardo  non possono adempiere a 30 anni  di penitenza imposta loro dal  vescovo di Bologna e questi  accetta di convertire la penitenza  con la donazione al monastero  di Fontana Taona  delle decime  di tutte le loro sostanze.
    (HE) Ghiberto ed Enrico IV si  alleano stabilmente contro  Roma. Avviene lo scisma: Ghiberto  viene nominato papa  dall’imperatore. Gregorio VII ha come  alleati i Canossa.
    (91) Viene ricordata Buda con  il nome di Buita.
    (B5) Porta Stiera, secondo  A.I.Pini, deriva il nome da porta  hosteria.
    (HE) Probabilmente Medicina è  soggetta al papa (come si rileva  da documenti del tabellio de  Medicina Gaidulphus).
    (W6) (?) Placito matildico nel  ferrarese in cui compare  Pepone come avvocato del monastero  di Pomposa. Probabilmente è  presente anche Iginulfo.
  • 1081
    (31) Vengono donate terre  infra territorio de Lemonio i cui  confini sono: ab uno latere  flumen Sita, alio latere petra  scripta, tertio latere Remetria,  quarto vero latere Vezano (19  luglio).
    (TO) Diploma di Enrico IV  concesso ai pisani sulla liceità  della costruzione di torri.
  • 1082
    (W6) Prima di quest’anno è  probabilmente una lettera di  Bonizone da Sutri che si qualifica  episcopus Sutrinus ad Alberto  Samaritani.
  • 1084
    (AF) Un rogito accenna a  terreno accanto alla chiesa di  S.Prospero, nella civitas antiqua  rupta, fuori della città di  Bologna.
    (31) Citata la progenies  Rigizonis dei Lambardi.
    (HE) Un documento pone infra  civitatem ruptam antiquam la  chiesa di S.Prospero (nella via  Imperiale).
    (HE) Il vescovo Sigifrido (che  non sappiamo se è riuscito a  prevalere a Bologna) è tra coloro  che intronano a Roma  l’arcivescovo di Ravenna eletto papa.
    (HE) Enrico lascia l’Italia:  Matilde (che probabilmente  appoggia il vescovo Gerardo) aiuta  il papa Gregorio cercando di  recuperare i vescovadi di Modena,  Reggio e Pistoia.
    (81) Documento falso (Il falso  è del 1113 ?) secondo cui il  conte Uguccione del quondam conte  Bulgaro conferma a Firenze la  pieve di S.Michele di  Baragazza. Tale pieve sarebbe stata  usurpata dal vescovo di Bologna in  quanto in antico essa  apparteneva ai cadolingi e per via  ereditaria agli Alberti. Il vescovo  di Firenze, che era un Alberti,  ne ereditò il possesso feudale.
    (91) Gli imolesi obbligano il  vescovo ad abbassare le tariffe  del porto e strappano la  promessa della costruzione di un  canale navigabile da Imola a  Conselice.
    (A4) Atto di vendita in cui si  cita la curte de Castrio  Corvaria (Croara): Pietrino di  Geraldo di Atescalco e la moglie  Imilde vendono terre nella Croara  a tale Bonfantino ed ai suoi  fratelli.
    (E4) Presso la località Monte  Casaria (forse non distante da  Barbiano) passa una via  Montaria.
    (HE) 5 giugno: gli imolesi  costringono il loro vescovo  Morando a cedere loro il diritto sul  porto di Conselice in cambio di  una esigua gabella, nonchè i  diritti a lui spettanti in città,  e perfino a promettere di  portare la sua residenza a Imola. Il  vescovo di Imola, pur non  avendo autorità comitale, ha una  autorità tale da rappresentare un  pericolo per la cittadinanza in  evoluzione.
    (W3) E’ documentato il  consortium clericale di S. Prospero,  detto poi di porta Stiera.
    (W8) Documento redatto in vico  de la Peula (l’odierna Pegola).
  • 1085
    (S6) Pepone legge fino a  quest’anno. Forse muore ?
    (31) Otolo de castro Turri  dona al monastero di Fontana Taona  l’ottava parte di un  castagneto, confinante con un luogo …  qui vocatur Damianisca.
    (31) Citata la progenies  Rigizonis dei Lambardi.
    (HE) Un documento pone Farneto  in territ. Bonon. iudic.  Motin. .
    (HE) 18 maggio: documento  rilasciato dai figli del conte  Adelberto che risulta già morto. Il  documento è rilasciato a  S.Bartolomeo di Musiano.
    (81) Vengono venduti a  Nonatola terre in finibus plebe Sancte  Marie pago Celeri, con atto  stipulato in loco Farneto, in  Casalicli castro, territorio  Bononiensi, judiciaria Motinensi.
    (HE) Probabilmente Medicina è  soggetta al papa (come si rileva  da documenti del tabellio de  Medicina Gaidulphus).
    (W6) Iginulfo giudice è  qualificato come aule regis iudex.
  • 1086
    (31) Un documento (Forse però  posteriore al 1100) indica il  castello di Batoni, vicino alle  sorgenti dell’Ombrone, situato  infra episcopatum bononiensem.
    (HE) Da un documento di  Ghiberto apprendiamo che è morto il  vescovo Sigifredo. Così Gerardo,  fedele a Roma, ha il campo  libero. Il documento è una donazione  che Ghiberto fa per la salvezza  dell’anima di Sigifredo.
    (E4) S.Maria di Frena è pieve.  Il pievano riceve da Rodolfo,  priore di Camaldoli, un terreno  in loco dicto Latere per  costruirvi un ospizio, che verrà  fondato con il nome di S.Salvatore  di Poggialto.
    (E4) Da S.Pietro di Moscheta  dipende la chiesa di S.Pietro di  Lusciano, presso Luco, che  riceve quest’anno dal priore  camaldolese alcuni beni con un atto  stipulato in viam publicam  judiciaria Florentina.
    (W6) Muore Anselmo da Lucca.  Dopo la morte ne viene  completata la Collectio Anselmi C forse  a Lucca. Si tratta di una  collezione canonica conosciuta da  Martino Gosia.
    (W6) Muore (?) l’abate  Desiderio, legato al periodo della  scuola dettatoria cassinese.
  • 1087
    (AF) Viene ricordato il  quartiere di porta Stiera, (assieme  agli altri tre).
    (SN) Vengono traslate a Bari  le spoglie di S.Nicola di Mira e  da adesso inizia il culto del  Santo in tutt’Italia.
    (E4) 5 settembre: Cunizza  riceve in dono dai fratelli  Agerardo e Guido la chiesa di  S.Cristina in loco de Septifonte ubi  dicitur Pastinum. Cunizza è  badessa del cenobio mugellano di  S.Piero in Luco. La donazione  prevede la costruzione ivi di un  monastero.
    (W6) E’ attivo (?) Oderisio da  Montecassino.
  • 1088
    (HE) E’ citato il castello di  Medicina.
  • 1089
    (42) E’ documentata la chiesa  di S.Lorenzo a Porta Stiera,  dove forse arrivava il borgo di  S.Felice.
    (HE) Il vescovo Gerardo il 23  novembre presenzia ad un atto  di donazione (nel palazzo  vescovile) per un monastero  veneziano. L’atto viene firmato anche da  Bernardo, probabile canonico  di S.Pietro e futuro vescovo.
    (HE) ? Ubaldus comes (forse il  4ø dei fratelli del 1056) fa  una donazione (16 giugno) a  S.Stefano.
    (C1) Sigezo del quondam  Berulfo de castro S.Iohanni (in  Persiceta) ed il figlio Frogero,  seguenti la legge romana, donano  al monastero di S.Andrea di  Mantova un terreno posto … in  loco qui dicitur villa Perseceta  … .
    (C1) Il vescovo di Bologna  Gerardo concede all’abate di  S.Giorgio Maggiore (Venezia)  Karimannus la chiesa di S.Stefano di  Funo.
    (W6) (?) Forse quest’anno  Bonizone di Sutri diviene vescovo  di Piacenza.
    (VO) 13 gennaio: l’ospizio di  Pratum Episcopi è ricordato come  istituto fiorente in una bolla  di papa Urbano II.
  • 1090
    (SB) Matilde (sposata con  Guelfo V, duca di Baviera) viene  assalita dall’esercito di Enrico  V sceso in Italia per debellare  la resistenza papale.
    (AF) Un rogito accenna a  terreno vacuo presso la chiesa dei  Ss. Pietro e Marcellino fuori  della città di Bologna, nella  civitas antiqua rupta.
    (HE) ? Ubaldus comes (forse il  4ø dei fratelli del 1056) fa  una donazione (16 giugno) a  S.Stefano.
    (C1) Dopo quest’anno viene  costruita l’abbazia di S.Maria di  Montepiano (Pistoia) su terre  dei Cadolingi e poi degli  Alberti.
    (D3) Esiste la chiesa di Monte  Armato (forse risalente al  vallombrosano Rustico (1076-1098)  documentata in una bolla di  Urbano II.
    (HE) Probabilmente Medicina è  soggetta al papa (come si rileva  da documenti del tabellio de  Medicina Gaidulphus).
    (W1) Enrico IV scende in  Italia con un forte esercito deciso  a debellare l’opposizione  papale.
    (W6) (?) Gualfredo, vescovo di  Siena, scrive il suo De  utroque Apostolico e definisce Pepone  come clarum Bononiensium  lumen.
    (TO) (?) C’è la possibilità che  quest’anno la torre degli  Asinelli sia già costruita1.  Da un esame  di termofluorescenza fatto sui  mattoni della torre.
  • 1091
    (IP) E’ documentato il borgo  di S.Felice attorno a SS Naborre  e Felice.
    (42) Burgus qui vocatur Sancti  Felici.
    (HE) Un documento pone infra  civitatem ruptam antiquam la  chiesa di S.Andree (nella via  Indipendenza, presso via Manzoni).
    (HE) E’ documentata Porta  S.Pietro in Dem. S.Stefano nelle  vicinanze della cattedrale.
    (TO) (?) Lodo delle torri a Pisa, fatto tra il 1086 e il 1096, emesso dal vescovo Daiberto per  porre fine a lotte sanguinose.  Si limita l’altezza delle case  a 36 braccia (circa 16 metri) mentre per le torri si prendono a  riferimento alcune torri di  personaggi noti.
  • 1092
    (SB) Enrico V passa il Po e  combatte nel cuore delle terre  matildiche. Cade Monte Morello e  Monte Alfredo. Monteveglio  resiste magnificamente, mentre  probabilmente la base delle  operazioni imperiali è proprio Bologna,  il cui conte probabilmente  appoggia il vescovo scismatico,  filoimperiale. A Monteveglio  muore anche un figlio naturale  dell’imperatore. Malgrado la  sconfitta, l’imperatore prosegue la  sua lotta al papa fidando nello  scisma.
    (AP) Tra i difensori di  Monteveglio vi sono i cosiddetti  Cattanei di Monteveglio che  costituisce una forte compagnia di  vassalli matildici.
    (AP) I conti Alberti di Prato  e Mangona partecipano  attivamente alla difesa di Monteveglio.  Assieme agli Alberti, sono con  Matilde parecchi della montagna  soggetta ai conti di Mangona,  mentre con l’imperatore sono i  Conti di Bologna, forse gli  Ubaldini e i conti di Panico e  Montasico.
    (HE) L’imperatore, da poco  tornato in Italia, attacca i  castelli di Matilde sul confine di  Bologna..
    (W1) Enrico IV passa il Po per  assalire Matilde nei suoi  territori. Occupa Monte Morello e  Monte Alfredo, facenti parte del  sistema difensivo di  Monteveglio che viene quindi assediato.  La base delle operazioni deve  essere Bologna, dove è forte il  partito antigregoriano e dove il  conte è appoggiato da un  vescovo scismatico. Nell’assedio di  Monteveglio muore un figlio  naturale dell’imperatore.
  • 1094
    (AP) Alberto, figlio di Guido,  conte di Bologna, stipula una  donazione nel borgo di Jola  (Gleula).
    (HE) 3 agosto: Albertus gratia  Dei comes filius quondam  Guidonis comitis de civitate Bononia  fa una donazione a Zola  Predosa.
  • 1095
    (A5) 14 novembre: Imelda,  vedova di Ugone di Atescalco  concede nel territorio dicto prunario  e nella Croara due pezzi di  terra a tal Alberto, monachus et  prepositus monasterio  S.Ceciliae de Crovaria.
    (W6) Prima di ques’anno  Bonizone di Sutri scrive ad Alberto  Samaritano. Da questa lettera si  intuisce che la scuola  dettatoria cassinese di Alberto da  Montecassino con quella bolognese.
    (W6) Bonizone di Sutri muore  vescovo a Piacenza.
    (W6) (?) Lamberto da Fagnano è  arcidiacono della chiesa  bolognese.
    (SG) Concilio di Clérmont  durante il quale Urbano II decide la  crociata per la liberazione  del S. Sepolcro.
    (TO) Filippo ed Oddo Garisendi  partono crociati.
    (TO) Muore in crociata  Alberigo Guidozagni.
    (TO) Lodovico Ramponi combatte  in crociata a fianco di  Goffredo di Buglione.
  • 1096
    (SB) Viene indetta la prima  crociata in Terrasanta da Urbano  II. Tale azione ha l’effetto di  rovesciare la situazione a  favore del papa e a danno degli  scismatici.
    (SB) 19 settembre. Lettera di  Urbano II al popolo e al clero  bolognese in cui si invita alla  calma e alla moderazione.
    (SB) Popolo bolognese diviso  in fazioni pro o contro la  riforma religiosa.
    (HE) Urbano II, di ritorno  dalla Francia, il 19 settembre  invia una lettera al clero e al  popolo bolognese. Ringraziando  coloro che erano rimasti fedeli  al papa, raccomanda il nuovo  vescovo Bernardo. Ringrazia anche  Bologna per avere risposto  all’appello della crociata e  comunica le disposizioni emanate a  Clermont per i crociati. Nella  lettera non si fa cenno al conte  di Bologna, indicando che  questi è tra le file imperiali. Vi fu  anche un vescovo imperiale,  che fu però poco importante e di  lui si conosce solo il nome (Petrus).
    (61) L’attrito tra S.Cassiano,  sede vescovile, e S.Lorenzo di  Imola si concretizza con una  spedizione dei sancassianesi che  danneggiano l’edificio di  S.Lorenzo e lo spogliano di beni e  suppellettili. Segue un periodo  di ‘guerra fredda’.
    (14) Donazione del conte Ugo a  Montepiano. Esiste già un ponte  a Castrola ? Egli dona terre  nei paraggi.
    (C1) Prima di quest’anno viene  costruita l’abbazia di S.Maria  di Montepiano (Pistoia) su  terre dei Cadolingi e poi degli  Alberti.
    (W1) Fazioni pro e contro la  riforma religiosa.
    (W8) Costruzione della chiesa  pievana di  Sala, in sostituzione della primitiva chiesa romanica, da parte dei signori di  Sala, nominati conti del loro  castello da Matilde di Canossa.
    (CA) Donazione di terre in  Provalecchio e Lodi alla neonata  badia di Montepiano fatta dal  conte Ugo (o Ugone) del conte  Bulgaro (Alberti).
  • 1097
    (OT) Prima crociata.
    (HE) Insuccessi militari  costringono Enrico a lasciare la  campagna ed addirittura l’Italia.
    (11) In un contratto di  precaria viene citato un Martino de  Bonaldo … de loco Auliveto .  Bonaldo è nome di origine  germanica.
    (11) Una carta descrive un  pezzo di terra … in campo de  Urzale … confinante per tre lati  con i possessi della abbazia  di Nonantola, e per il quarto  lato con la terra que fuit de  Arimanni de la Costa.
  • 1098
    (AP) Matilde dona beni di  Bombiana all’ospedale di S.Michele  Arcangelo posto in località  Piano della Corte, nei pressi del  Reno.
    (AP) Un Ubertino da Stagno è  ricordato assieme ad un conte  Alberto al seguito della contessa  Matilde. Tale Alberto è  probabilmente della famiglia da  Mangona, e probabilmente era tra i  difensori di Monteveglio. E’  presente probabilmente lo stesso  Arderico giudice nel 1078.
    (ST) Donazioni di Matilde  all’ospitale di S.Michele  Arcangelo. (… in loco Bombiano ubi  dicitur plano della corte prope  Reno.).
    (MG) Ubertus de Stagno è  ricordato tra i vassalli di Matilde.
    (31) Martino di Stefano ed  altri vendono l’ottava parte di un  terreno lavorativo sito in  Runco Furoni et in Millarina con  confini Limentra, Riolo, un  canale e terra que vocatur  Pamcinga.
    (HE) Un documento pone infra  civitatem ruptam antiquam il  sito Campolongo vicino alla chiesa  dei SS.Pietro e Marcellino  (vicolo Olanda).
    (E1) Matilde di Canossa dona  beni situati in Bombiana  all’ospitale di S.Michele arcangelo.
    (E1) Il documento di Matilde  riguardo a Bombiana dice : …  hospitale […] situm in locum  ubi dicitur plano de la Curte  prope Reno. … .
    (F6) 9 Agosto: atto rogato a  Pratum Episcopi (odierno  Spedaletto) con cui la contessa  Matilde dona all’ospitale … beati  Michaelis Arcangeli situm in  loco Bumpiano, ubi dicitur piano  la curte prope Reno … 48  iugeri di terra, proibendo a  chicchessia di arrecare danno o di  sottrarre tale ospitale al vescovo  di Bologna.
    (G4) S.Ansano è documentato  come nome dato alla chiesa di  Pieve del Pino come S.Auxani.
    (VO) Matilde soggiorna per  circa un mese a Pratum Episcopi,  dove effettua due donazioni.
    (VO) 9 agosto: Matilde dona  all’ospitale Beati Michaelis  Arcangeli, situm in loco  Bumpiano, ubi dicitur Plano de la Curte  prope Reno 48 iugeri di terra,  proibendo a chiunque di  portare offesa ad esso o di sottrarlo  alla giurisdizione del vescovo  di Bologna.
  • 1099
    (A3) I crociati riconquistano  Gerusalemme ed eseguono vari  restauri agli edifici.
    (E4) Il monastero oggetto  della donazione a Cunizza del 1087 è  già costruito.
    (HE) I mercanti di Imola  ottengono a Venezia notevoli  riduzioni di dazio.
    (W8) Trattato commerciale tra  Imola e Venezia per la  fornitura di grano, vino e carne secca  alla città lagunare.
  • 1100
    (FI) E’ costruita la torre di  Bortolotto, di fazione ignota,  in via Farini.
    (42) In questo periodo viene  riedificata l’abbazia dei Ss.  Naborre e Felice ad opera dei  benedettini cassinesi.
    (BS) Esiste a Elle un  castello.
    (BS) (?) Origine di Valle,  vicino a Monzuno.
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