Origine di Bologna

Vie, strade, vicoli, piazze, luoghi di Bologna.

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Fino all’VIII secolo

  • 700 a.c.
    (W1) ?? Il territorio di Bologna, prima di Bononia, è stato centro della civiltà Villanoviana, che ha avuto il suo massimo sviluppo demografico tra il sesto e il settimo secolo avanti Cristo. Con questo nome si designa la civiltà caratterizzata dalla scoperta del ferro, per forgiare strumenti ed armi. I primi ritrovamenti legati alla tecnologia del ferro furono fatti dal Gozzadini presso la propria villa a Villanova di Castenaso. In tale maniera Villanova ha esportato la fama del suo nome in tutto il mondo.Gli Etruschi hanno occupato le aree già colonizzate dai Villanoviani e venne creata Felsina (Felzna). Gli Etruschi provenivano dalla Toscana ed importanti tracce sono state lasciate a Marzabotto (Pian Misanello), a Grizzana, Montacuto Ragazza, etc.
  • 600 a.c.
    (W1) ?? Verso il 600 a.c. è il periodo in cui viene preparata dagli Etruschi un’anfora in cui sono incise circa 30 parole.
  • 525 a.c.
    (W1) ? Probabilmente al 525 a.c. risale l’ingresso in Italia dei Celti.
  • 340 a.c.
    (W1) ? Di Felsina Etrusca (e Umbra) poco è rimasto. Anche perchè nel 340 a.c. Felsina fu devastata da una imponente invasione gallica.
  • 295 a.c.
    (W1) Roma comincia ad essere importante. Nel 295 a.c. inizia la guerra contro i Galli per limitarne la potenza. A Sentinum una coalizione di Umbri, Etruschi, Sabini e Sanniti vengono sonoramente sconfitti con  26.000 morti e 8.000 feriti  (secondo Tito Livio). I Galli Boi  cominciano a sentire il pericolo  rappresentato da Roma.
  • 283 a.c.
    (W1) Pochi anni dopo (283 a.c.) Publio Cornelio Dolabella sconfigge ancora una coalizione (questa volta di Boii ed Etruschi, scesi lungo la valle del Tevere) al lago Valamone (Bracciano). Questa sconfitta induce i Galli Boii a stipulare un trattato di alleanza con Roma.Nello stesso anno viene occupato il territorio già dei Galli Senoni e viene dedotta la colonia di Sena Gallica (Senigallia).
  • 268 a.c.
    (W1) Nel 268 a.c. viene fondata la colonia di Ariminum (Rimini): i Romani si stanno avvicinando sempre di più al futuro territorio di Bologna. Nel 266 viene occupata Sarsina.
  • 240 a.c.
    (W1) L’alleanza con i Galli Boii dura fino al 240 a.c..
  • 232 a.c.
    (W1) I Romani, ormai consci della propria superiorità, incominciano a lottizzare l’ager gallicus, ad est dei Galli Boii, causandone la reazione: siamo nel 232 a.c..
  • 225 a.c.
    (W1) Battaglia di Talamone, in  Etruria, dove i Romani  sconfiggono la coalizione pan-celtica dei Boii, insubri e gesati. Vi  sono 40.000 morti e 10.000  prigionieri.
  • 218 a.c.
    (W1) Vendono fondate le  colonie di Placentia e di Cremona.(W1) Scende Annibale che  caldeggia l’alleanza celtica anti  romana. Annibale sconfigge i  romani sul Ticino e sul Trebbia.
  • 217 a.c.
    (W1) Annibale sconfigge i  romani sul Trasimeno.
  • 216 a.c.
    (W1) Annibale sconfigge i  romani a Canne.(W1) (?) Vittoria dei Boii  contro i romani nella Silva  Litana, forse tra Modena-Reggio ed il Po.
  • 215 a.c.
    (W1) (?) Con una perdita da  parte romana di 4.000 soldati, la  nuova coalizione pan-celtica  riconquista Placentia.
  • 196 a.c.
    (55) Importante episodio delle  campagne combattute per  debellare i Galli Boi e per  impossessarsi della Cispadania: inde  iunctis exercitibus primum Boiorum  agrum usque ad Felsinam  oppidum populantes peregraverunt  (scil. consules). Ea urbs ceteraque  circa castella et Boi fere  omnes praeter iuventutem, quae  predandi causa in armis erat (tunc  in devias silvas recesserat),  in deditionem venerunt.  (Livio).(W1) Dopo cinque anni di  saccheggi, i romani ottengono la  resa della città e dei castella che la circondano, nonchè della  maggior parte della popolazione.
  • 193 a.c.
    (F7) Riprendono le guerre  liguri tra il Magra e l’Arno contro  Apuani e Friniates.
  • 192 a.c.
    (W1) Inizia una capillare  operazione di rastrellamento e di  conquista dei territori dove i  galli irriducibili si sono  rifugiati. Tra questi probabilmente  i Susini di Monte Bibele.
  • 191 a.c.
    (W1) Si concludono le  operazioni di rastrellamento e  conquista iniziate l’anno scorso e si  ha il trionfo del console P.  Cornelio Scipione Nasica. I Galli  devono consegnare ostaggi e  devono cedere metà del loro  territorio, su cui i romani fonderanno  colonie.
  • 190 a.c.
    (55) Vengono rifondate  Piacenza e Cremona.(W1) Un decreto del senato  decide la fondazione di due  colonie, una delle quali è destinata ad impiantarsi sul sito di  Felsina.
  • 189 a.c.
    (55) Sorge la città di Bononia,  più a nord dell’abitato  precedente.(F7) Preordinata fondazione di  Bononia all’incrocio dei  percorsi della via Emilia e della  via Flaminia ‘minore’.(W1) La città diventa colonia  di diritto latino.
    (W8) Publio Cornelio Scipione  Nasica si sarebbe accampato a  Castenaso (Castrum Nasicae ?) di  fronte ai Galli, prima di  sconfiggerli.
  • 187 a.c.
    (55) I milliari di Lepido  lungo la via Emilia sarebbero di  origine Euganea.(E4) Il console Gaio Flaminio  dispone la costruzione di una  strada da Arezzo a Bologna.(F7) Serrata e combinata  azione dei due consoli Gaio Flaminio  e Marco Emilio Lepido che  pacificano i due versanti  appenninici.
    (W1) Il console Flaminio è  costretto a ricacciare i liguri sui  monti, perchè impediscono ai  coloni di lavorare la terra.
    (W1) La pista che congiunge  Rimini a Piacenza viene sistemata  ed attrezzata come strada dal  console Marco Emilio Lepido.
    (W1) Vengono collocati i  milliari da Marco Emilio Lepido ai  lati della via Emilia.
  • 184 a.c.
    (55) Viene fondata Pesaro.
  • 183 a.c.
    (55) Vengono fondate Parma e  Mutina.
  • 181 a.c.
    (55) Viene fondata Aquileia.(F7) Modena e Parma sono  deduzioni coloniali.
  • 175 a.c.
    (F7) Durante il suo secondo  consolato, Marco Emilio lepido fa  tracciare una strada da Bologna ad Aquileia.(F7) Nasce Forum Regium  Lepidi.
  • 135 a.c.
    (W1) Giulio Ossequiente  racconta che a Bologna le spighe  crescono anche sul tronco degli alberi.
  • 43 a.c.
    (W8) Guerra modenese tra Marco  Antonio ed il senato romano.(W8) Occupazione del Bolognese  da parte di Caio Giulio Cesare  Ottaviano e di Irzio.(W8) Sconfitte di Marco  Antonio presso Forum Gallorum e  presso Modena inflitte dall’esercito  consolare.
    (W8) Incontro dei triumviri  Caio GIulio Cesare Ottaviano,  Marco Antonio e Marco Emilio Lepido in un’isoletta del Reno o del  Lavino.
  • 9
    (W1) Disfatta delle legioni  romane poste sotto la guida di  Quintilio Varo nella selva di Teutoburgo. Qui trova la morte un  famoso bolognese: Marco Celio,  ufficiale della XVIII Legione.
  • 15
    (W1) Le truppe di Germanico  recuperano le ossa dei caduti  romani nella selva di Teutoburgo,  a seguito della disfatta di 6  anni fa.
  • 41
    (SG) (?) L’apostolo Giacomo  (Il Maggiore) viene fatto  uccidere da Erode Agrippa I re di  Palestina.
  • 42
    (SG) (?) L’apostolo Giacomo  (Il Maggiore) viene fatto  uccidere da Erode Agrippa I re di Palestina.
  • 43
    (SG) (?) L’apostolo Giacomo  (Il Maggiore) viene fatto  uccidere da Erode Agrippa I re di Palestina.
  • 44
    (SG) (?) L’apostolo Giacomo  (Il Maggiore) viene fatto  uccidere da Erode Agrippa I re di Palestina.
  • 46
    (F7) L’imperatore Claudio  traccia la via Claudia Augusta  dalle valli danubiane al Po.
  • 53
    (W1) L’imperatore Nerone  pronunica un lungo discorso al  senato di Roma in favore della città  di Bologna, che deve essere  ricostruita dopo un grave incendio  che ne ha causato la distruzione.
    (W1) Forse vengono rifatte le  terme.
  • 63
    (W1) La legione X Gemina è  stanziata sul Danubio nel campo di  Carnuntum. Qui muore il soldato  Lucio Antonio Magno, del  reparto comandato da Cotta. Ha età di  55 anni, di cui 36 spesi nella  milizia. E’ la moglie Ottavia  Data a curarne la sepoltura.
  • 69
    (W1) I legionari fanno  costruire un anfiteatro, dove si farà  spettacolo con gladiatori ed  atleti venuti da Roma.
    (W1) Fatti militari che  seguono la morte di Nerone. In tali  fatti è coinvolta Bologna.
  • 74
    (45) Per un censimento  avvenuto sotto Tito e Vespasiano, si  riporta la notizia di 81 centenari ed ultracentenari della  regione VIII, tra i quali c’è il  bolognese L(ucius) Terentius  M(arci) filius di 135 anni.
  • 88
    (W8) Il poeta Marco Valerio  Marziale soggiorna a Forum Cornelii (Imola) e vi rimarrà  per qualche tempo.
  • 89
    (W1) Tutti gli abitanti della  Cispadana diventano cittadini  romani.
    (W1) La colonia romana di  Bononia diventa municipio.
  • 119
    (54) Documento su persone  arruolate quest’anno nei  pretoriani.
  • 120
    (54) Documento su persone  arruolate quest’anno nei  pretoriani.
  • 135
    (54) Un solo pretoriano di  Parma è nel documento che si  riferisce ai congedati quest’anno.
  • 136
    (54) Congedo di 92 pretoriani,  che sono stati in servizio,  come tutti, per 16 anni. Di  questi, 12 provengono dalla regione  VIII.
  • 141
    (54) 8 pretoriani della  regione VIII arruolati. Forse ce n’è  un non da Modena.
  • 143
    (54) Vengono reclutati  nella  regione VIII 35 pretoriani tra  quest’anno ed il prossimo; tra quelli di quest’anno vi sono 3  brescellani.
    (54) E’ il periodo del regno  di Antonino Pio, durante il  quale ci si dedica al riassetto amministrativo dell’impero.
  • 144
    (54) 5 piacentini qrruolati  quest’anno tra i pretoriani,  assieme a 4 bolognesi.(54) E’ il periodo del regno  di Antonino Pio, durante il  quale ci si dedica al riassetto amministrativo dell’impero.
  • 148
    (54) Compare in un frammento  di latercolo la domus [B]ononia.
  • 158
    (54) Altro latercolo o  documento comprovante il congedo di  pretoriani arruolati 16 anni fa.
  • 160
    (54) Latercolo con gli  arruolati del 143/144. Tra questi  compaiono con la carica di signifer il parmense P. Senecius  Apronianus ed il bolognese C.  Egnatius Agricola. L. Valerius Secundus di Rimini è stato tubicen,  mentre tre brescellani, un  bolognese ed un riminese hanno svolto  funzioni di speculatores.
  • 170
    (54) Campagne danubiane di  Marco Aurelio, che tiene impegnati  molti pretoriani.
  • 171
    (54) Campagne danubiane di  Marco Aurelio, che tiene impegnati  molti pretoriani.
  • 172
    (54) Latercolo con i  congedamenti di non due, come solito, ma  quattro anni, dal 153 al 156. In questo latercolo sono  elencato 8 pretoriani arruolati nella  regione VIII.
    (54) Campagne danubiane di  Marco Aurelio, che tiene impegnati  molti pretoriani.
  • 174
    (54) Due revennati arruolati  tra i pretoriani.
  • 177
    (54) In questo periodo si  arruolano 10 pretoriani emiliani.
  • 178
    (54) In questo periodo si  arruolano 10 pretoriani emiliani.
  • 179
    (54) In questo periodo si  arruolano 10 pretoriani emiliani.
  • 182
    (54) In questo periodo si  incontrano 6 pretoriani arruolati  nella regione VIII.
  • 183
    (54) In questo periodo si  incontrano 6 pretoriani arruolati  nella regione VIII.
  • 184
    (54) In questo periodo si  incontrano 6 pretoriani arruolati  nella regione VIII.
  • 185
    (54) In questo periodo si  incontrano 6 pretoriani arruolati  nella regione VIII.
  • 186
    (54) In questo periodo si  incontrano 6 pretoriani arruolati  nella regione VIII.
  • 190
    (54) Documento forse riferito  a pretoriani in cui sono  documentati 2 ravennati arruolati nel 174.
  • 195
    (54) Latercolo indicante  l’arruolamento di dieci pretoriani  emiliani tra il 177 ed il 179.
  • 313
    (A1) (?) Ha inizio forse  l’organizzazione ecclesiastica   diocesana con il vescovo Zama.
  • 326
    (A3) L’imperatore Costantino  inizia a costruire un complesso  di edifici sul luogo della morte e sepoltura di Cristo.
  • 330
    (SS) Dopo quest’anno viene  contruita l’Anastasis sul luogo  del S. Sepolcro.
    (SS) Dopo quest’anno inizia  l’edificazione della basilica  dedicata ai SS. Vitale e Agricola. Secondo alcuni, quest’anno è  stata fondata la basilica da  Faustiniano dopo le persecuzioni di Diocleziano, e portata a  termine dal successore, vescovo  Basilio.
    (SS) Il vescovo Macario  individua la roccia del Calvario a  Gerusalemme.
  • 335
    (A3) Finiscono i lavori  iniziati da Costantino nel 326 sul  luogo della morte e sepoltura di Cristo.
  • 350
    (SS) L’Anastasis al S.Sepolcro  è terminata.
  • 386
    (G4) Ambrogio scrive di Zeno,  ottavo vescovo di Verona e fa  capire che è già morto.
  • 387
    (W1) Ambrogio descrive la città  di Bologna come una città in  desolata crisi.
  • 392
    (A3) (?) Quest’anno (o forse  il prossimo) forse vengono  traslati da S. Ambrogio in S.Stefano i resti dei santi martiri  Vitale ed Agricola.
    (B5) S. Ambrogio visita la  città. Nella narrazione della  visita mai si fa riferimento a mura della città.
    (W1) Bologna, dipendente come  diocesi dalla chiesa  metropolitana di Milano, viene visitata da Ambrogio.
    (W1) Si sa che il teatro  romano non è più in uso da tempo ed  anzi si sta iniziando a demolire la parte esterna (in selenite).
  • 393
    (W1) Bologna, dipendente come  diocesi dalla chiesa  metropolitana di Milano, viene visitata da Ambrogio. In questo periodo  rinviene in un cimitero ebraico  le spoglie dei santi Vitale ed Agricola e le fa traslare  presso i resti del tempio di Iside.  Risale a quest’epoca la collocazione delle quattro croci  marmoree, dedicate ai Santi, alle  Vergini, agli Apostoli e ai Martiri. La croce degli apostoli è  collocata ad est dell’Aposa  presso il ponte sulla via Emilia (l’odierna piazza di Porta  Ravegnana); la croce delle Vergini è  collocata anch’essa ed est dell’Aposa presso il Ponte di Ferro (via Farini) nella via tangente a sud la città  romana, vicino ad una necropoli; la croce  dei Santi viene posta  esternamente al teatro romano (Al bivio  tra le odierne vie Barberia e  del Collegio di Spagna); la croce dei  Martiri viene posta presso una importante struttura romana (che  ora (1991) sta tornando alla  luce, presso l’attuale via Porta  di Castello).
    (SS) La basilica dedicata ai  SS. Vitale e Agricola è terminata  e le spoglie dei santi vi sono già state traslate. Infatti così  appare dalla testimonianza di  Ambrogio, vescovo di Milano.
  • 394
    (45) 11 novembre: Constantius  Niofitus muore all’età di 8  anni, 2 mesi e 6 giorni. E’  fratello di Iustus Fidelis, morto  anch’egli giovane all’età di 7 anni,  ed entrambi vengono chiamati fratres innocentes.
  • 396
    (94) Vittricio di Rouen scrive  il De laude sanctorum in cui  si parla di un S. Procolo di Bologna: … Curat Bononiae  Proculus Agricola et hic quoque horum  cernimus maiestatiem … Può  trattarsi però non di un nome ma  di un aggettivo.
  • 397
    (B5) Muore S. Ambrogio.
  • 402
    (SS) Il vescovo Paolino  consacra a Nola la chiesa di San  Felice in Pincis e vi colloca le reliquie di SSS. Procolo, e dei  SS. Vitale e Agricola di cui  ricorda gli altari sub quibus  intus sanctorum corpora sedem.
  • 403
    (94) Paolino di Nola scrive il  Carmen natalicium in cui si  parla di un S. Procolo di  Bologna: …  Vitalem, Agricolam  Proculumque Bonona condit … ma  anche qui Procolo potrebbe essere  un aggettivo.
  • 406
    (74) 31 dicembre: i barbari  oltrepassano il Reno gelato e  pongono fine alle province di Germania. Si inoltrano nelle Gallie  senza incontrare resistenza  significativa e meditano la penetrazione nella penisola iberica.  Intanto Stilicone pare  disinteressato alla sorte delleprovincie occidentali (l’usurpatore  Costantino controlla i lembi di  territorio romano al di là delle  Alpi).
    (B5) Ravenna diventa capitale  dell’impero romano d’occidente.  Forse il termine ‘porta Ravennate’ è quindi posteriore a  questa data.
  • 407
    (74) Muore Arcadio ed Onorio  diventa il tutore legale e  morale del giovanissimo Teodosio II.  Onorio e Stilicone si  incontrano a Bologna: Stilicone cerca  di farsi nominare plenipotenziario con l’intenzione di  sottomettere Costantinopoli e risolvere  a modo suo il contenzioso  illirico, mentre Onorio pensa  invece ad un viaggio a  Costantinopoli per risolvere direttamente le  controversie familiari.
    (74) Stilicone tenta di  bloccare Onorio a Roma, mentre Onorio  invece si trasferisce a Ravenna, pensando di avere più  controllo della situazione. Stilicone  allora invia Saro, suo collaboratore, a Ravenna per fomentare  disordini, al punto che Onorio è  costretto a lasciare la città e  a rifugiarsi a Bologna, sotto  il controllo di Stilicone. Qui  Onorio riceve la notizia della  morte di Arcadio. Onorio è  costretto, se vuole lasciare  Bologna, a fornire al generale vandalo  Stilicone una lettera di  nomina a plenipotenziario per la successione di Arcadio in Costantinopoli, mentre Alarico riceve  l’ordine di combattere il  ribelle Costantino. I nazionalisti  romani, temendo il forte potere  di Stilicone, organizzano la  rivolta dell’esercito romano in  Ticinum, dove tutti i magistrati  stiliconiani vengono uccisi;  Onorio viene messo a capo di  questo movimento. Sulle prime  Stilicone, dopo un consulto al  quartier generale dei foederati  pensa di marciare su Ticinum, poi,  accorgendosi della  posizione  dell’imperatore, preferisce  cedere chiedendo rifugio in un  luogo sicuro con diritto di asilo.  Durante la notte il capo goto  Saro massacra la guardia del  corpo di Stilicone (composta di  Unni) ed ha con lui un misterioso  colloquio nella tenda. Il  giorno dopo Stilicone lascia  Bologna per Ravenna dove viene poi  trucidato.
    (SS) Parziale distruzione  della basilica dei SS. Vitale e  Agricola forse dovuta all’assedio  di Alarico.
  • 408
    (71) Il re goto Alarico,  proveniendo da Aquileia, oltrepassa  il Po e giunge al castello bolognese Oikoubarìa, da cui procede  poi per Rimini. Forse questo  castello è Vigarano, ma forse  invece si tratta di Acquaria,  località forse non lontana da  Monteveglio, tanto che qualcuno ha  voluto identificare  Oikubaria-Ecubaria con l’antenato di  Monteveglio.
    (W1) Alarico preferisce girare  al largo di Bologna.
  • 409
    (SS) Il vescovo Petronio  decide la realizzazione della  rotonda dedicata a S. Stefano e l’Imbomon sul poggio dell’Oliveto.
  • 410
    (G4) Bologna resiste  vittoriosamente all’attacco di Alarico.
    (W1) Ataulfo preferisce girare  al largo di Bologna.
  • 415
    (G4) Vengono rinvenute le  reliquie di S.Stefano in  Gerusalemme.
    (A3) Esplode il culto di  S.Stefano.
  • 424
    (A3) L’imperatrice Galla  Placidia, sorpresa in mare assieme  al figlio Valentiniano III, si salva ed attribuisce la sua  salvezza a S. Giovanni.
  • 425
    (SS) Vengono ritrovate le  spoglie di S. Stefano a Gerusalemme  e vengono trasportate solennemente a Roma1.   E’ dopo questa data  che viene edificato il tempio  rotondo dedicato a S.Stefano.
  • 431
    (A3) (?) S. Petronio è vescovo  di Bologna.
    (W1) (?) S. Petronio è vescovo  di Bologna.
  • 432
    (W1) (?) S. Petronio è vescovo  di Bologna.
  • 435
    (SS) La rotonda di S. Stefano  e l’Imbomon sul poggio Oliveto  sono terminati.
  • 450
    (94) S.Namasio, vescovo di  Clermont Ferrand viene a Bologna  per prendere reliquie dei ss. Vitale ed Agricola.
    (A3) Muore (?) S. Petronio.
  • 452
    (W8) Totila, re dei Goti, dopo  avere stretto invano d’assedio  Firenze, si ritira nel  Mugello, difendendo accanitamente i  valichi appenninici contro gli  assalti dei bizantini. Forse Moghidoro (Mons Gothorum ?) trae  l’origine del toponimo.
  • 474
    (G9) Diviene imperatore  Zenone.
  • 476
    (W1) Cade l’impero romano di  occidente.
    (W1) Potere di Odoacre e degli  Eruli.
  • 489
    (W1) Inizia il regno di  Teoderico. Secondo alcuni, dopo quest’anno vengono costruite le mura  di selenite. Per fare tali  mura sono state usate anche pietre  provenienti dal teatro romano (che era situato tra le attuali  vie D’Azeglio, Carbonesi, Val  d’Aposa e la piazza de’ Celestini). Il re goto fortifica e  restaura le città, con conseguente  periodo di pace e ripresa economica.
  • 491
    (G9) Muore (?) l’imperatore  Zenone.
  • 493
    (W1) Fine di Odoacre. Gli  subentra nel potere Teoderico con i  suoi Goti.
  • 526
    (W1) Fine del regno di  Teoderico.
  • 535
    (B5) Inizia la guerra tra Goti  e Bizantini.
  • 542
    (51) Totila, battuto  l’esercito imperiale a Faenza,  incomincia ad assediare Firenze.  L’assedio fallisce e si ritira nel  Mugello, difendendo strenuamente i  valichi appenninici dai  tentativi bizantini. Il toponimo Mons  Gothorum deriverebbe da qui.
  • 544
    (95) Torna Belisario e sbarca  a Ravenna. Belisario già in  passato aveva avuto successi di breve durata. I bizantini hanno già  perso quasi tutta l’Italia  settentrionale. La prima operazione militare di Belisario contro  i Goti è affidata a Vitalio che  riceve incarico di occupare  Bologna. Appare che Vitalio, con  rinforzi di truppe illiriche,  abbia ragione dei presidi goti ed  entri in Bologna bene accolto  dalla popolazione.  Improvvisamente però gli Illiri comandati da  Vitalio abbandonano la città e  disertano in massa. Totila lo impara e tenta con un colpo di  mano di rientrare in città. Il  tentativo fallisce per l’abilità  di Vitalio.
  • 547
    (G9) Maggio (?): viene  consacrata la chiesa di S. Vitale a  Ravenna.
  • 548
    (G9) Maggio (?): viene  consacrata la chiesa di S. Vitale a  Ravenna.
  • 552
    (B5) Finisce la guerra tra  Goti e Bizantini.
  • 553
    (W1) Riconquista dell’Italia  da parte di Giustiniano.
    (W1) Fine del predominio  gotico. Subentrano i bizantini.
  • 557
    (G3) Il vescovo Agnello di  Ravenna acquisisce le terre in cui  sorgerà S.Martino in Argine. Qualcuno sostiene che i terreni  gli sono stati donati dal papa  Giustiniano II, mentre altri sostengono che Agnello le ha  comprate.
    (91) L’arcivescovo di Ravenna  Agnello viene insediato e  adquisivit rura in ecclesia Ravennae  Argentea qui dicitur, et infra  ipsius ruris monasterium beato  Georgio a fundamentis  edificavit.
  • 558
    (G4) S.Ansano è il ventottesimo  vescovo di Milano e ne regge  la chiesa.
  • 559
    (G4) S.Ansano è il ventottesimo  vescovo di Milano e ne regge  la chiesa.
  • 560
    (G4) S.Ansano è il ventottesimo  vescovo di Milano e ne regge  la chiesa.
  • 568
    (B5) Entrano i Longobardi in  Italia.
    (W1) Inizio della fine del  predominio bizantino.
    (W8) L’arrivo dei Longobardi fà  sì che i romani approntino una  linea difensiva  che collega il  Frignano a Ferrara attraverso  Pavullo, Monteveglio, Verabulo,  Bazzano e Persiceto.
  • 570
    (91) Finisce l’arcivescovato  in Ravenna di Agnello (che  probabilmente muore).
  • 591
    (G9) Viene eletto re Agilulfo.
  • 603
    (MP) Pace tra Longobardi e  Bizantini.
    (B5) Pace stipulata tra il re  longobardo Autari ed  l’imperatore bizantino. In questo periodo alla corte longobarda di Pavia  domina una famiglia cattolica  e filobizantina.
  • 605
    (43) Da adesso i bizantini  definiscono il territorio chiave  per la difesa verso sud e verso ovest con la provincia delle  Alpi Appennine, con vari castelli  tra cui Montembellium e Ferronianus (Monteveglio e Pavullo  nel Frignano), Buxum (presso  Bazzano), Persiceta, Brento.
  • 614
    (A3) Modesto restaura gli  edifici fatti costruire da  Costantino sui luoghi della morte e sepoltura di Cristo e devastati  dai persiani.
    (SS) Gerusalemme è assediata e  conquistata dagli armati di  Cosroe e l’insieme degli edifici del S. Sepolcro è devastato
  • 615
    (G9) Muore (?) Agilulfo.
  • 630
    (G4) Brescello (Brixillum)  viene distrutta dai Bizantini per  contrastare l’avanzata  longobarda, e la sua diocesi viene  divisa tra Reggio e Parma.
  • 636
    (MP) Sale al trono re Rotari  longobardo. Viene posta fine  alla politica  di buon vicinato tra Longobardi e Bizantini.
    (B5) Sale al potere longobardo  l’ariano Rotari, nazionalista  e antibizantino.
    (SS) Gerusalemme è nuovamente  devastata da Omar, che, pare,  risparmia il S. Sepolcro.
  • 638
    (B5) Rotari invade la liguria  e conquista Genova.
  • 641
    (B5) Data trovata sotto una  delle croci (quella posta  all’incrocio di Barberia e Saragozza) delle mura di selenite e  facente riferimento a Teodosio e S.  Ambrogio. Si tratta evidentemente di un falso basato però forse  su un reperto vero (reperto da  parte del falsario).
    (B5) Forse sono finite  quest’anno le mura di Selenite.
  • 642
    (71) I Longobardi si attestano  sul Panaro dopo una sanguinosa  battaglia. Probabilmente le difese bizantine approntate sono  la ragione dell’arresto della  penetrazione longobarda.
    (A1) Viene costituito un limes  difensivo da parte delle  autorità romane di Ravenna imperniato  su un sistema di castra che  dal Frignano vanno fino a  Ferrara.
    (E1) Probabilmente i bizantini  attribuiscono il titolo ducale  a chi viene preposto alla  difesa del confine stabilitosi  lungo il Panaro.
  • 643
    (MP) Battaglia importante sul  Panaro tra Longobardi e  Bizantini.
    (G4) Il confine tra Romania e  Longobardia si attesta sul  Panaro.
    (43) Re Rotari porta il  confine longobardo fino allo  Scoltenna, dove viene fermato da una cruenta battaglia contro  l’esercito bizantino.
    (B5) Ottobre: re Rotari guida  il proprio esercito allo  scontro con i bizantini su Panaro. In tale occasione muore l’esarca  Isacio. I Longobardi però non  riescono a sfondare.
  • 652
    (G9) Muore (?) re Rotari.
  • 653
    (CA) Legge longobarda di re  Rotari che punisce con multa da  25 a 50 soldi d’oro chi ammazza  un porcaro e 20 soldi chi  ammazza un contadino.
  • 662
    (51) Il re Grimoaldo si dirige  dal valico della Cisa verso  Forlimpopoli, e da qui raggiunge l’Italia meridionale. Non ha  potuto percorrere la via Emilia,  saldamente in mano ai  bizantini.
  • 673
    (11) (?) Vengono donati da  Opilione beni posti in comitati  diversi a S.Giustina di Padova. Nel comitato bolognese sono  citati alia fundora sociorum,  Piscianus, Marianus, Gabianus, Julianus …; item fundo in alio  loco sociorum, alio fundo Micauri,  quod est sub ripa de Barbiano  et Gabiano inter Clodia et  Strata. La Strata è la via Emilia,  mentre la Clodia è la Predosa.
    (43) Nella donazione del  patrizio Opilione a S.Giustina di  Padova, sono citati luoghi nel salto Plano.
    (C1) (?) Opilione, patricius  Romanus, dona al monastero di S.  Giustina di Padova quanto possiede nel comitato bolognese in  qualsiasi modo e/o titolo a lui  pervenuto. Dona precisamente  fundoras que vocatur Kasinius  con le pertinenze, ovvero con i  casali Sitiliano, Monteclo,  Vindemiolum, Marcio et Arucias cum  casale, Paulinis, Rotariorum,  Saturiorum, vico Fraxeneto,  Quingentola, Colombiano, Granariolo  et Villa Magna … alia  fundorasociorum, Piscianus,  Marcianus, Gabianus, Julianus et fundum  Micauri, quod est super naves  casales qui dicitur  Laurencianus atque Casale qui vocabulum  est Mimianus hoc est Liliolis,  qui est intra Misiano et  Columbiano…; item fundo in alio loco  sociorum, alio fundo Micauri,  quod est sub ripa de Barbiano  et Gabiano, inter Clodia et  Strata; alia vero fundora qui est  in vico Romanulo, et fundum  Ortis. Viene donata anche la  cappella di S. Giustina entro le mura  della città.
  • 708
    (91) Viene insediato a Ravenna  l’arcivescovo Felice.
  • 709
    (IP) Agnello Ravennate narra  come in quest’anno Giorgio,  figlio di Johannicius Scriba ha organizzato le milizie secondo le duodecim horae in cui era  divisa Ravenna.
  • 711
    (SB) Moto antibizantino a  Ravenna, organizzato dalle truppe  stanziali a cui partecipò anche un reparto armato bolognese. Non  si sa come tale moto sia  finito.
    (W1) Violenta manifestazione  antiimperiale a Ravenna  capeggiata dall’arcivescovo di Ravenna  a cui forse va l’appoggio del  vescovo di Bologna. I ravennati  vengono sostenuti da contingenti provenienti da Sarsina,  Cervia, Cesena, Forlì, Faenza, Imola  e Bologna. Tali contingenti  sono formati da armati reclutati  tra i possessores locali con  ufficiali locali, ma sotto un  comando longobardo. La  manifestazione è contro lo stesso  imperatore Costantino.
    (SG) Gli arabi sbarcano in  Spagna.
  • 713
    (SG) Gli arabi hanno  conquistato tutta la Spagna, escluse le  Asturie, la Cantabria e la Galizia.
  • 718
    (SG) Pelagio, ultimo dei  Visigoti arroccati sulle montagne  delle Asturie riesce a vincere i mori a Covadonga, dando inizio  alla riconquista.
  • 724
    (91) Muore (?) Felice,  arcivescovo di Ravenna. Probabilmente  era in esilio accecato nel Ponto, per avere fomentato una  rivolta contro l’imperatore di  Bisanzio. (?) Il posto di Felice, nella lotta contro l’imperatore,  viene presa da tal  Giovannicio, che chiama a raccolta contingenti dalle città di Sarsina,  Cervia, Cesena, Forlì, Faenza,  Imola e Bologna. Le truppe bolognesi, come racconta Agnello,  devono attraversare l’Eridano e  difendere Portus Lionis, che è  sicuramente l’isola di Palazzolo,  subito a nord di Ravenna. L’Eridano è forse il Po’ ?
  • 727
    (B5) Secondo A.I.Pini la  cerchia di selenite non è stata  eretta dopo quest’anno. Che la città sia già quest’anno cinta da mura  ce lo fa intendere  l’iscrizione sepolcrale di Liutprando stesso.
    (71) Liutprando sfonda la  linea difensiva dei romani lungo il  Panaro. Occupa i castelli di Ferroniano, Monteveglio,  Verabulo, Buxo e Persiceta.
    (MG) Liutprando attraversa il  Panaro.
    (SB) Il re Liutprando valica  il Panaro, conquista Bologna ed  inizia l’occupazione dell’esarcato.
    (FB) Bologna è invasa in forze  da Liutprando ed entra nel  regno longobardo.
    (W1) Bologna viene occupata  dai Longobardi.
  • 728
    (43) Invasione di Liutprando  che approffitta delle discordie  interne dei bizantini e occupa tutti i castelli bizantini di  confine.
    (IP) Invasione longobarda e  fine della dominazione bizantina.  Forse da adesso la città è divisa in 12 horae, che poi  diverranno guaite e da 12 saranno  ristrette a 6.
    (W1) Tentativo romano di  riprendere Bologna, con fallimento  dovuto alla resistenza delle truppe longobarde guidate da  Walcari, Peredeo e Rotari.
    (W1) Paolo Diacono dice che  l’esercito longobardo risiede in castris.
  • 729
    (43) ? Liutprando arriva a  Ravenna che prima occupa e subito  abbandona ritirandosi sul fiume  Senio.
    (11) Gregorio II scrive  all’imperatore d’Oriente Leone  Isaurico dicendo che Longobardi, Sarmati ed altri popoli del nord  hanno occupato la stessa  metropoli di Ravenna ed infestano con  incursioni la misera Decapoli.  Già nella prima metà del V sec.  sono documentati dei Sarmatae  gentiles, ovvero dei coloni di  origine barbarica che coltivano  terre fiscali con obbligo del  servizio militare.
  • 734
    (SG) La Galizia viene occupata  dagli arabi.
  • 736
    (71) Un documento amiatino di  Toscanella cita il termine Warcinisca facere.(W1) Inizia il regno di  Ildeprando, che regna assieme a  Liutprando.
  • 737
    (SG) Alfonso I il Cattolico,  re delle Asturie, libera la  Galizia dai mori e la annette al  suo regno.
  • 740
    (SS) Notizie incerte sulla Hjerusalem (gruppo di S.Stefano).
    (SS) (?) Il “Catino di Pilato”  risale a questo periodo: una  iscrizione può essere  interpretata come IHR = Jherusalem .
    (SS) E’ vescovo Barbato.
  • 743
    (SS) Finisce il regno comune  di Ildeprando e Liutprando.
  • 744
    (SB) Diviene vescovo di  Ravenna Sergio che osteggerà sempre il  primato del papa.
    (W1) Finisce il regno di  Ildeprando.
  • 745
    (43) Forse viene portata  quest’anno a re Rachis la questione  dei confini tra le diocesi di Bologna e Modena.
    (AB) ? Tra quest’anno ed il  750 Anselmo, cognato del re  Astolfo, è di stanza a Fanano e qui,  su terreno donatogli dal re  Astolfo, suo cognato, fonda un  monastero ed un ospedale. Si ricorda ancora l’ospedale nella  località Ospitale in valle di Lamola  (Valdamola), nel comune di  Fanano. L’ospedale presuppone una  strada, visto che si è anche  vicini al passo della Croce  Arcana. Si può pensare che questa  strada collegasse Nonantola con la  Toscana. I punti di riferimento  di questa strada sono:  l’ospitale di Valdamola, il monastero di S.Maria di Roffeno  (costruito in seguito), il castello di  Monteveglio e l’abbazia di  Nonantola.
    (W1) Placito di Rachis per i  confini tra Bologna e Modena. La  disputa avviene sulla Predosa (l’odierna Bazzanese).
  • 746
    (AB) Il re longobardo Rachis  deve sentenziare sul confine  delle diocesi di Bologna e Modena  (giudizio di Dio). Il confine  tra le due diocesi sarebbe stato  al punto di incontro tra due  schiere di fedeli partite dalle  rispettive città al canto del  gallo. Si incontrarono al torrente Muzza. Dato che la Muzza è più  vicina a Modena che a Bologna,  i Modenesi hanno sempre pensato  che la sentenza di Rachis sia  un falso.
    (E1) Sono testimoni al placito  di Rachis Warnis duco,  Bodrago, Rothari (forse) e Mechis (e forse altri).
    (W1) Rachis risiede nella corte regia di Cardeto (S.Agata  Bolognese)quando gli viene chiesto di sentenziare sui confini tra  Modena e Bologna.
  • 749
    (22) Primo anno del regno di  Astolfo, che concede al cognato  Anselmo …locum qui noncupatur  Fainanus in quo idem vir Dei Anselmus … costruirà il  monastero di S.Salvatore.
    (G4) Da adesso e non oltre il  756, Astolfo dona ad Orso, duca di Persiceta, numerosi possessi, tra cui Bologna, Imola ed il castellum quod dicitur Brentum.
  • 750
    (31) Anselmo, cognato di  Astolfo, costruisce a Fanano un  centro monastico (forse però avvenne  nel 751).
  • 751
    (AB) Viene fondata l’abbazia  di Nonantola da Anselmo.
    (AB) ? Il re Astolfo dona gli  attuali territori di Fanano,  Lizzano e Gaggio Montano (Gaggio=’bosco di proprietà regia’, dal  longobardo) all’abate e  fondatore di Nonantola, Anselmo, che  era cognato del re ed era stato  duca del Friuli. Gaggio forse  era di proprietà della regina  Gisaltrude, moglie di Astolfo.
    (71) Re Astolfo e Gisaltrude  donano a Nonantola parecchie  chiese poste tutte sul lato destro del Panaro con l’escluasione  di due (Sorbara e corte Sabiniana).
    (E1) Il 18 settembre la regina Gisaltrude conferma a Nonantola chiese e possessi, tra cui  una chiesa di S.Gallo de curte  Virideo duco. Il documento,  probabilmente un falso del X secolo, è firmato dai testimoni Virideo  duco, Warnis duco, Bodrago,  Rothari e Mechis. Forse Virideo è  quel Peredeo che assieme a  Rotcari e Walcari sventò il  tentativo di Agatone, duca di Perugia,  di riprendere Bologna dopo la  conquista di Liutprando.
    (31) Esiste l’ipotesi che il  territorio bolognese occupato  quest’anno da Liutprando sia poi diviso tra il ducato di  Persiceta e la iudiciaria Pistoiese.
  • 752
    (MG) Donazione del re  longobardo Astolfo a Nonantola che  comprende anche la massa di Lizzano, che come confini ha ad est  fine capuanense et fluvio Ceila.
    (22) Donazione del re  longobardo Astolfo al monastero di  Nonantola forse ancora in corso di costruzione da parte del cognato Anselmo. E’ un falso del sec. XII costruito però su documenti  genuini: si dona monasterium  Sancti Salvatoris situm in  Fananum cum universis legalibus eius  pertinentiis et adiacenciis  …; seu silva de Scoplano cum  castro Sestula, Monte Calvo,  Cervariolo et alpe currente rivo  Cerciliense et Lardaniola fluvio  percurrente, nec non massa  Lizzano et Gabba cum viculis suis,  idest Aquaviva, Rivo frigido,  Villiciatico, Saxo Siciliano,  Gricla, Variana et Porcile, cum  montibus, vallibus, alpibus,  silvis, servos pro servis, liberos  pro liberis, cultum et  incultum … percurrentibus ipsius  masse finibus: ab uno latere fines  Capuanense et fluvio Ceila, ex  alio latere Lardaniola iugale,  desuper ponente capite in  monte Moscheto, veniente usque in  Gaium Regine, desubtus autem veniente uno capite in fluvio Lio.
    (22) Astolfo assoggetta la  primitiva fondazione di Fanano e  l’ospizio di S.Giacomo in val di Lamola a Nonantola. Si concede  all’abate di Nonantola la  facoltà di nominare il presbitero del vico Liciano (dovrebbe essere  un falso nel falso astolfiano  in cui Nonantola cerca di tirare l’acqua al proprio mulino).
    (51) Il duca Orso dona a  Nonantola omnia que depertinent in  civitate Ravenna et finibus eius … in finibus Classensis …  in finibus Faense … in  finibus Cornialensis (Imola) … in  finibus Bononiensis. I figli di  Orso a loro volta donarono a  Nonantola le corti di Pedriolo, di Sellustra, e di Liano (fraz.  di Castel S.Pietro), oltre a  cinque massarici vicino al castro Gissaro quod dicitur Britu e  ad un corpo fondiario i cui  confini sono a levante Rio qui currit sub ponte Floriano usque  Silva Maiorem exinde strata  publica, a tramuntante Rio Russo  usque silva Maiore, de subto eadem  silva et sexta porcione de  eadem Braiola. Il rio Russo è  l’odierno rio Rossolo, il ponte  Floriano è l’odierno ponte del  diavolo mentre la silva maior è  probabilmente quella selva tra  Medicina e Budrio che fu concessa da  Enrico V ai bolognesi nel 1116.
    (71) Rastellioro è ricordato  nella donazione di Orso a  Nonantola: (scomparso) si trova presso il torrente Samoggia nei  dintorni di Crespellano.
    (71) Fossa Militaria è tra le  terre descritte nel diploma di  re Astolfo, assieme al vico Guarcinense (warcinisca facere  significa fare giornate obbligatorie di lavoro).
    (81) La pieve di S.Mamante può  essere ritenuta sorta al  servizio della massa di Lizzano (vedi  donazione astolfiana) e  sottoposta alla giurisdizione del  vescovo di Bologna.
    (E1) Tra le terre donate da  Orso a Nonantola c’è anche  Splezano.
    (W8) Alcuni documenti fanno  risalire a quest’anno la chiesa  di Crespellano.
  • 753
    (52) Falso diploma astolfiano  dove è citato Capuano  (Capugnano).
    (C1) Fondazione del monastero  di S.Giulia (S.Salvatore) di  Brescia da parte di Ansa, moglie del re Desiderio dei  longobardi. La prima badessa è la figlia  di loro Anselperga.
    (BS) Sasso di Lizzano è  compreso in un affidamento di terreno  che il re longobardo Astolfo fa  al cognato Anselmo.
  • 754
    (HE) Probabile promessa di  Pipino che fa sperare il papa di  ottenere il controllo dell’esarcato.
    (11) ? Forse quest’anno (ma la  data è controversa) è emesso un  documento in cui si dice, tra l’altro, oltre alla donazione a  S.Giustina di Padova di beni  posti in comitati diversi, che vengono donati anche nel comitato  bolognese … alia fundora  sociorum, Piscianus, Marianus,  Gabianus, Julianus…, item fundo  in alio loco sociorum, alio  fundo Micauri, quod est sub ripa  de Barbiano et Gabiano inter  Clodia et Strata. Il documento  potrebbe essere del 655-56, o del  673, o del 754-55, o del 793, o  del 928. Non c’è certezza sullaautenticità del documento. I  socii sono ‘coloro che sono  solidalmente responsabili nei confronti del fisco imperiale e che  poi diventano piccoli  proprietari con l’obbligo del servizio militare. Forse di tratta di  elementi avaroslavi o bulgari  penetrati alla fine del sec. VI per terra o al più tardi nel 642 per  mare. La Strata è la via  Emilia, e la Clodia è la Predosa.
  • 755
    (AB) ? Viene fondata dai  monaci nonantolani il monastero di  S.Lucia di Roffeno, in appoggio  alla strada transappenninica  che passa attraverso il  territorio d’Aiano e probabilmente  vicino a Fontana Langobardorum, a  cui vicino sorse un ospedale  (presbitero Passuti) mentre un  altro ospedale è documentato presso  la Canevaccia.
    (22) Il re Astolfo dona al  monastero di Fanano la corte di  Canetolo. (31 maggio).
  • 757
    (71) Desiderio, diventato  quest’anno re, invia Anselmo in  esilio a Montecassino (forse perchè  Anselmo aveva appoggiato il  regno di Rachis).
  • 758
    (C1) Re Desiderio fonda il  monastero di S.Salvatore e  S.Benedetto di Leno (Brescia).
    (W8) Re Desiderio fonda il  monastero di S.Salvatore e  S.Benedetto di Leno (Brescia).
  • 761
    (C1) Desiderio, re dei  longobardi, dona a Montecassino i  monasteri seguenti:
    S. Benedetto in Adili,
    S. Martino iuxta stratam  Petrosam,
    S.Giovanni in curte  Frassenetule,
    S.Donnino in curte  Argele,
    S. Vitale in curte  Calderaria,
    S. Maria in  Laurentiatico.
    Il documento è un falso  attestante però genuinità. Adili è  località poco a sud di S.Agata, lungo  la strada per Rastellino.
  • 762
    (C1) ? Il duca Giovanni vende  alla badessa di S.Giulia di  Brescia, Anselperga, 200 jugeri di terra avuti per dono regio  posti infra Redduto in territorio  modenese.
  • 767
    (F6) Carta dotis del 5  febbraio scritta a Pistoia: Gaidoaldo  medico dona alcuni possessi al monastero di S.Bartolomeo di  Pistoia, da lui costruiti e  dispone che altri monasteri da lui costruiti a Pistoia, Pavia e  Cassio dovranno essere soggetti a  S.Bartolomeo. Cassio potrebbe essere Casio.
  • 769
    (SB) Muore probabilmente Sergio, Arcivescovo di Ravenna.
  • 772
    (22) Esiste già il monastero di  S.Salvatore in val d’Agna.
    (43) Un documento conferma che  Monteveglio è sottoposto alla  giurisdizione ecclesiastica bolognese in territorio bononiense.
    (43) Un documento ricorda un  Giovanni, duca di Persiceta.
    (HE) E’ provata l’esistenza  del figlio Giovanni del dux Ursus.
    (71) Giovanni, duca di  Persiceta, vende 200 jugeri di terra  nel territorio di Reductum  (Redù), a sud est di Nonantola, ad  Anselberga, figlia del re  Desiderio e badessa del monastero di  S.Salvatore di Brescia.
    (C1) Adelchi re conferma a  S.Salvatore di Brescia le  donazione fatte da Ansa e da Desiderio tra cui il monastero bolognese  di S.Cassiano, donato alla  badessa Anselperga dal presbitero Sindulfo.
  • 774
    (SB) I Franchi, guidati da  Carlo Magno, sconfiggono  definitivamente i Longobardi. Bologna  viene “restituita” con l’esarcato  al papa (anzichè  all’imperatore, che comunque è impotente).La  potestà del papa non è assoluta,  ma è subordinata al regno franco. Si rivoltano gli arcivescovi  che non vogliono essere  sottomessi al papa. Impediscono agli  inviati del papa di entrare in  Bologna ed in Imola per  raccogliere i giuramenti di fedeltà.
    (43) Fine della soggezione di  Bologna ai Longobardi che  vengono sostituiti dai Franchi.
    (HE) Carlo Magno rinnova la  promissio di Pipino di 20 anni  fa.
    (71) Carlo Magno sconfigge  definitivamente Desiderio. Anselmo  torna dall’esilio e viene  beneficiato da Carlo Magno (i beni,  seppure frazionati, dei duchi  di Persiceta, ed altre terre).
  • 775
    (52) Diploma di Carlo Magno  (analogo per contenuto ? al falso  astolfiano) che cita luoghi come Capugnano e Casio.
    (W1) Il papa Adriano I invia a  Bologna un incaricato per  prendere possesso della città. Tale incaricato ha il compito di non  sostituire i dirigenti in  carica, ma di farli andare a Roma  per ricevere l’ufficializzazione  della loro posizione. Vengono  così mantenute le strutture longobarde.
  • 776
    (43) Un documento attesta che  Giovanni, duca di Persiceta,  era figlio del duca Orso, probabilmente già defunto. Si citano  terre appartenenti ai duchi di  Persiceta comprese nel pago  Montebelio. E’ citata anche una  sorella Orsa di Giovanni.
    (HE) E’ provata l’esistenza  del figlio Giovanni del dux  Ursus.
    (11) Donazione a Nonantola di  beni posti, fra l’altro, in  Casale Sociolo, Pago Montebellio oliveto circumdato.
    (G4) Castrum Gissaro quod  dicitur Britu, probabilmente  riferito a Castel de Britti, che sorge su uno scoglio gessoso.
  • 778
    (SG) Disfatta dell’esercito di  Carlomagno a Roncisvalle, ad  opera dei musulmani.
  • 782
    (51) Si ricorda un fondo Sala  in una bolla del papa Adriano  I, come terreno ubicato vicino ad Imola.
  • 786
    (SB) Carlo Magno sosta a  Bologna, da dove trasporta in  Francia alcune reliquie dei Ss. Vitale ed Agricola. Il mese è  dicembre. Le reliquie sono state  trasportate a Clermont.
    (W1) Carlo Magno è di passaggio  a Bologna, dove partecipa alle  feste religiose in onore dei martiri Vitale ed Agricola, di  cui porta alcune reliquie a  Clermont in Francia.
    (W1) Carlo Magno lascia ai  bolognesi reliquie di santi  franchi.
  • 789
    (43) In una carta compare una  corte detta terra S.Stephani su  cui sorge una cappella appunto dedicata a S.Stefano in un  luogo che sembrerebbe essere  Bazzano.
    (43) Il figlio di Giovanni,  duca di Persiceta, Orso completa  e conferma la donazione paterna al monastero di Nonantola.
    (11) Conferma della donazione  del 776: in casale Sociolo pago  Montevelio olivetum unum.
    (E1) Orso è chiamato dux de  Perseceta. Probabilmente il titolo  ducale è di origine bizantina e  non longobarda. Il titolo  appare avere puro valore nobiliare.  Il figlio di Giovanni lo possiamo chiamare Orso II dato che  Giovanni stesso è figlio di un  Orso.
    (E1) Forse la curtis Ursonis di cui si parla nella donazione  fatta a Nonantola è da riferire al padre di Giovanni, Orso.
    (E1) Una trascrizione del 1632  (Muratori) riporta il padre  Giovanni di Orso II come dux Perseceti et Pontis Ducis. Quest’ultimo attributo manca nelle  attuali documentazioni.
  • 793
    (11) ? Forse quest’anno (ma la  data è controversa) è emesso un  documento in cui si dice, tra l’altro, oltre alla donazione a  S.Giustina di Padova di beni  posti in comitati diversi, che vengono donati anche nel comitato bolognese … alia fundora  sociorum, Piscianus, Marianus,  Gabianus, Julianus…, item fundo  in alio loco sociorum, alio  fundo Micauri, quod est sub ripa  de Barbiano et Gabiano inter  Clodia et Strata. Il documento  potrebbe essere del 655-56, o del  673, o del 754-55, o del 793, o  del 928. Non c’è certezza sulla autentcità del documento.
  • 798
    (C1) Carlo Magno riconferma a  Montecassino la donazione di  Desiderio del 761 riguardante S.Benedetto in Adili.
  • 799
    (E1) Mechis e Rotari, figli di  Sabiniano, magnifico duco,  fanno a Nonantola una donazione in  cui figura anche il campo Guarnix duco magnifico, situato tra  Cento e Persiceto. Il campo Guarnis duco può essere  identificato con l’attuale Campodose, nel  territorio di Finale Emilia.
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