Denominazione attuale: piazza de’ Calderini.
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Dal pilastro del portico Guidotti al centro della linea tirata dall’angolo delle case già Marcelli e già Berò.
La sua lunghezza è di pertiche 25, e la sua superficie di pertiche 80, 57, 7.
La Piazza dei Calderini comincia dalla via di Ponte di Ferro e termina alla via delle Grade.
L’antica Piazza dei Calderini, prima che fosse prolungata nel 1497 fino al Ponte di Ferro, comprendeva il tratto della via delle Grade fino alla metà circa della facciata del palazzo ora Zambeccari, e cioè fin dove arrivavano le antiche case dei Calderini che gli diedero il nome, e dall’ altra parte dei Guidotti continuava una strada che terminava in faccia alla via Toschi.
Nel 1497 il Senato per scoprire la chiesa di S. Domenico dalla strada di Ponte di Ferro, comprò le case della famiglia Serpa poste fra quelle dei Guidotti, e quelle di Gio. Battista Amorini, e le fece atterrare cominciandosi il lavoro nel novembre del suddetto anno, che si vide poi ultimato nei primi mesi del 1498. La strada che era fra le case dei Guidotti e quelle dei Serpi si disse Ratta di S. Domenico. Rogito Filippo Filippi.
1382. Nel testamento di Cosmo Serpa delli 11 giugno 1497 si fa menzione di una sua casa vecchia posta sotto S. Damiano, nella Piazzetta dei Calderini, presso la via pubblica da tre lati, che non era però abitata dal testatore. Pare che l’ingresso l’avesse dalla Piazza Calderini, e che le tre strade fossero il Ponte di Ferro, la Ratta di S. Domenico e la detta piazza. Nel 1584 per le nozze di Agostino Iuniore di Marco Tullio Berò con Dorotea Lambeitini fu dato una giostra in questa piazza (1).
Il Nord è verso l’alto. Piazza dei Calderini come era prima della demolizione delle case dei Serpa. Il vicolo chiuso, indicato sotto a meridione della casa dei Guidotti, in realtà fu chiuso nel 1657, e quindi era aperto quando le case dei Serpa erano ancora esistenti.
Piazza Calderini a destra entrandoli per il Ponte di Ferro.
Piazza dei Calderini a sinistra entrandoci per il Ponte di Ferro.
Il Nord è verso sinistra. In alto è il vicolo San Damiano. E’ rappresentata la casa al numero antico 1245, corrispondente al numero 2 (per la casa Lucchini, primi due riquadri del disegno) e al numero 2/2 (Casa Zambeccari, a destra).
Il Nord è verso sinistra. Stabili agli attuali numeri 4 e 6 (antico numero 1244). Nella pubblicazione “Gli schizzi topografici originali…” pubblicati nel 2000, a pag. 62 erroneamente si indica il corso dell’Aposa “lungo via Castiglione”. L’Aposa correva (e corre tuttora comperto) tra via Castiglione e piazza Calderini. Lung via Castiglione passano diramazioni del Canale di Savena.
Aggiunte (notizie relative a stabili posti in piazza dei Calderini, ma non facilmente localizzabili)
- 1483, 15 settembre. Elena di Gio. Battista Manzoli moglie di Gio. Battista di Gio. Andrea Calderini compra da Dorotea e da Isotta di Giovanni Calderini per L. 1400, rogito Domenico Amorini, una casa grande ed una casupola poste parte sotto S. Damiano, parte sotto S. Andrea degli Ansaldi, la qual casa grande ha la porta sulla piazza dei Calderini. Confina altra via pubblica a mezzodì (via delle Scuole Pie), la casa di Gio. Andrea Calderini a settentrione, e Gio. Benedetto Barberj a sera. Potrebbe essere la casa dei Marchignoli N. 1243.
- 1553, 9 ottobre. Elisabetta del fu Andrea Gessi vedova di Bonifacio Loiani vende una casa a Baldassare Romanzi posta nella piazzola dei Calderini per scudi 500 d’oro. Rogito Lattanzio Panzacchia. Trovasi sotto S. Damiano presso la casa d’ abitazione della venditrice verso la chiesa di S. Domenico, e presso la casa di Giacomo Gessi dove poi abitò Pietro del Magno, e prima abitata dal compratore.
nota di tutte le giostre che hanno avuto luogo in Bologna dal 1147 al 1724