Via e piazzetta scomparsa, con gli sventramenti di inizio XX secolo che portarono ad isolare il Palazzo Re Enzo con la creazione di piazza Re Enzo.
La descrizione di questa piazzetta non fu stampata nelle Cose Notabili, ma è rimasta nel manoscritto della Storia Cronologica. Qui è riportato quanto Giuseppe Guidicini scrisse.
Dalla “Storia Cronologica …” (manoscritto) di Giuseppe Guidicini.
PIAZZA O PIAZZOLA DELLA CANEPA
Per piazza della Canepa si intende quella via che comincia dal Mercato di Mezzo, e termina al braccio del Voltone della Madonna del Popolo, che ha la direzione dal Settentrione al Mezzodì.
La sua lunghezza è di Pertiche 10.04.0, e la sua superficie è Pert. 13.68.
Questa strada ha avuto varie denominazioni. Fu detta via dei Merciari, via delle Merzarie perché in essa molti Merciari vi ebbero li loro fondachi e perché la Compagnia dei Merciari vi aveva la sua residenza.
Fu chiamata via dei Linaroli, come da un rogito del 19 maggio 1372, perché in essa si faceva copioso smercio di questo genere.
Fu denominata Piazzola della Canepa perché ogni sabato vi si teneva una specie di mercato di filo e gargioli.
Finalmente è ricordata col nome di Pavaglioncino perché fino dal 1289 vi si spaciava il folicello coltivato in Città, che uno storico fa ascendere fino a 100,000 libbre di prodotto. Se si ricorre al N. 57 del Mercato di Mezzo, si troverà che nelle case poi degli Orazi vi era uno stabile detto la Taverna o Camera del Folicello, dove forse si pesavano li bozzoli invenduti.
Passò poi la fiera del Pavaglioncino nella vicina Corte della Massara finché fu ordinato che il folicello terriero e della Città si dovesse indistintamente commerciare nella Piazza del Pavaglione.
Si ha memoria che li 1 agosto 1428 il partito di Matteo Canetoli mise fuoco al Pavaglione, per cui arsero molte botteghe, la Zecca che vi era vicina, ed altre botteghe dei Notari, che conservavano molte scritture. Questa notizia è tratta dal Ghirardacci il quale dicendo che sofferse la vicina Zecca indica con sicurezza il Pavaglioncino e non il Pavaglione dell’Archiginnasio.
Nella divisione seguita li 27 ottobre 1463 a rogito di Bartolomeo Panzacchia fra Vianesio e fratelli Albergati sono notati due banchetti ad uso di notaio contigui e posti in Bologna in Capella S. Giusta in confine di Pietro Bruni.
Piazzola della Canepa a destra entrandovi per il Mercato di Mezzo.
- Si passa la via del Voltone della Corda.
- Dall’angolo di questa via fino alla Chiesina di S. Leonardo vi erano furbare per le carceri, e cioè ambienti nei quali si custodivano li delinquenti dopo che era chiuso il loro processo.
- N. 1302. Già chiesa di S. Leonardo delle Carceri.
- N. 1303.
Piazza della Canepa a sinistra entrandovi per il Mercato di Mezzo.
- N. 1298. Stabile ora di diversi. Vedi il numero seguente.
- N. 1297.
- Si passa la via delle Accuse.
- N. 1304 Notarie.
Appendice alla Piazzola della Canepa.
- 1448 Rogito Bruni. Li Domenicani vendono ad Alberto Albergati, e a Virgilio Malvezzi per lire 27 un terreno, o viazzola dov’era la scaa del Lino, che andava sotto le Merzarie.
- 1456 21 agosto. Rogito Bartolomeo Ruffini. Sotto la cappella di S. Michele del Mercato di Mezzo incontro le Carceri del Torrone vi era una bottega in confine della Compagnia dei Merciari.
Via e piazzetta della Canepa. L’Albergo Tre Zucchette è il soggetto di questa foto. Sullo sfondo si vede via Rizzoli (visibilmente stretta) con la torre Ramponi trasformata in altana, come appare ancora oggi.
Via e Piazzola della Canepa vista dal Voltone del Palazzo del Podestà. A destra via Accuse. A sinistra Via della Corda e angolo nord est del Palazzo Re Enzo. In questa piazzola c’era la chiesa di San Leonardo dei Carcerati. La facciata principale del Palazzo Re Enzo era sulla Piazza della Canepa (dal libro Bologna nel Mille – Identificazione della cerchia che le appartenne a quel tempo di Angelo Finelli).