Via Volturno
Da via dell’Indipendenza a via Galliera.
Quartiere Porto.
Prima documentazione dell’odonimo: 1874.
Con la riforma toponomastica del 1873-78, l’antica Via di Mezzo di San Martino, che andava da via Galliera a via Zamboni, fu divisa in due vie dai nomi distinti: via Volturno da via Malcontenti a via Galliera, e via Marsala da via Malcontenti a via Zamboni. In seguito fu creata via dell’Indipendenza sulla quale si spostò il confine tra le due vie: via Volturno fu ridefinita da via dell’Indipendenza a via Galliera, e via Marsala da via dell’Indipendenza a via Zamboni.
Per gli autori più antichi (Zanti, Banchieri, Aretusi) questa era semplicemente la Via di Mezzo. In seguito, con le piante del Mitelli, di Monari-Laghi e del Monari fu aggiunto “di San Martino“.
Come spesso avvenne, le lapidette del 1801 ufficializzarono l’odonomastica della piante di Monari-Laghi e del Monari, così questa via divenne Via di Mezzo di San Martino.
Va detto che l’odonimo Via di Mezzo è antichissimo, essendo già documentato nel 12501 come Via Medii.
La scelta del nuovo nome (via Volturno) avvenne nel 1874 (delibera consiliare del 3 dicembre).
La Via di Mezzo era via importante, che tagliava la città da ovest a est, dal “mezzo” di via Galliera, al “mezzo” di via Zamboni (già Strada San Donato), entrambe vie importanti, o, come si diceva nei secoli andati Strade Maestre, in quanto conducevano a porte della città.
Questa spiegazione (che è sostanzialmente quella fornita dal Banchieri) è la più semplice e più probabile.
La chiesa di San Martino Maggiore, il cui fianco è su via Marsala, generò la specificazione di San Martino.
1 Mario Fanti: op. cit., pag. 505.
Fonti
Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.
Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell’Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.
Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.
Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.
Monari-Laghi: Pianta della città di Bologna misurata e dissegnata d’ordine dell’Ill.mi S.S. Assonti d’Ornato dell’anno MDCCXI da noi Gregorio Monari e Antonio Laghi pubblici periti di detta città, disegno su carta, 1711/1712, conservato all’Archivio di Stato di Bologna.
Monari: Città di Bologna posta in pianta in esatta misura con la distinzione de portici che sono in essa, Pianta di Gregorio Monari, pubblicata nel 1745.
Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.