Via Monte Grappa
Da via dell’Indipendenza a via Nazario Sauro.
Quartiere Porto.
Prima documentazione dell’odonimo: 1919.
Via Monte Grappa è oggi costituita dall’unione di due antiche strade: Pietrafitta, dalla Piazza di San Pietro (oggi via dell’Indipendenza) al Voltone dei Gessi (oggi via dei Gessi), e Battisasso, dal Voltone dei Gessi alla Via del Poggiale (oggi via Nazario Sauro).
Questa via prese forma durante l’Alto Medio Evo, costituendo la via di accesso alla città retratta delle Quattro Croci attraverso la porta Stiera.
Il Fanti1 in questo caso commise (caso raro) una imprecisione indicando via Porta di Castello, e non via dei Gessi, come demarcazione tra Pietrafitta e Battisasso. Il Guidicini2 fu chiaro su questo punto ed anche il catasto Gregoriano del 1835 conferma via dei Gessi come demarcazione.
Il Guidicini3 informò che in realtà Pietrafitta era nome di altra via, il Voltone dei Ghisilieri o Vicolo del Seminario, di cui oggi è rimasta traccia nel vicolo degli Ariosti.
Pietrafitta farebbe riferimento ad una antica colonna scanellata, infissa in terra che era nota come il mezo di Bologna (Aretusi).
Conferma di quanto riportò il Guidicini venne dallo Zanti, che descrisse sotto il nome di Preda Fitta quello che poi sarebbe diventato il Vicolo del Seminario o Voltone dei Ghisilieri.
Il Banchieri diede per Preda Fitta una descrizione ambigua, perchè disse che si chiamava così per via del mozzicone di pietra infisso in terra considerato il centro della città (questa descrizione è coerente con il Vicolo del Seminario), ma disse anche che parte da Porta di Castello e passa dietro alla Dogana, descrizione che invece è adatta, come vedremo meglio tra poco, al tratto di via Monte Grappa da via Porta di Castello a via dell’Indipendenza.
Il Vicolo del Seminario sbucava sulla via pubblica dove c’è il Palazzo Fava, ovvero su via Manzoni, che al tempo si chiamava Galliera, quindi non può essere la Preda Fitta descritta dal Banchieri.
Le piante del Mitelli e del Monari riportano via Pietrafitta dove oggi è via Monte Grappa, ma il Salaroli chiaramente assegnò il nome Pietrafitta al Vicolo del Seminario (oggi vicolo degli Ariosti) aggiungendo che arrivava in Galliera (oggi via Manzoni) di fronte alla chiesa della Madonna di Galliera. Per rendere però la situazione più confusa, aggiunse che veniva anche chiamato Battisasso, che pare tuttavia, questo, un errore del pur attento Salaroli.
La nostra via venne anche chiamata Via Dietro dalla Gabella Nuova o anche Porta di Castello (documentato dall’Aretusi e citato dal Guidicini4).
Il nome di Via Dietro dalla Gabella Nuova è evidente perché dal 1576 fu operativa la nuova sede della Gabella che era tra le attuali vie Monte Grappa, Oleari e Ugo Bassi.
Quindi il nome Via Dietro dalla Gabella Nuova può essere nato solo dopo il 1576. Per Porta di Castello si vedano le note dedicate a questa via (via Porta di Castello).
La mutazione che comportò lo spostamento dell’odonimo Pietrafitta su via Monte Grappa quindi avvenne prima del 1692, anno di pubblicazione della pianta del Mitelli, in cui Preda Fitta è già sulla nostra via.
Però nel 1743 al Salaroli Pietrafitta risultava ancora sul Vicolo del Seminario.
Vediamo qualche elemento in più.
La casa Galletti (che era dove è oggi la Palazzina Majani) venne descritta in una locazione nel 1464 (riportata dal Guidicini5) in loco qui dicitur Pietrafitta, ed è detto essere confinata da tre strade, a nord, a est e a sud.
Questa casa viene descritta nel 1660 come confinante a nord con uno stradello detto Pietrafitta, a est con via Galliera, a sud con la Via della Gabella Grossa.
Però nello stesso anno 1660 altra casa, situata in via Monte Grappa 4, venne descritta avere a settentrione Pietrafitta6.
Riassumendo, Pietrafitta fu odonimo descritto dallo Zanti (1583) come assegnato al Vicolo del Seminario, e così pure dall’Aretusi (1636), ma anche dal Salaroli (1743).
Però nel 1692 Pietrafitta appare già assegnato all’attuale via Monte Grappa (Mitelli), ma nel 1660 due atti diversi danno uno Pietrafitta per via Monte Grappa, l’altro Pietrafitta per Vicolo del Seminario.
Questo lento passare del nome da una via all’altra si può spiegare se si ammette che anticamente Pietrafitta non era il nome di una via od un vicolo, ma di una zona di Bologna (il mezzo della città) che interessava più vie, tra cui la nostra via Monte Grappa e il Vicolo del Seminario (oggi vicolo degli Ariosti).
La parte di via Monte Grappa compresa tra via dei Gessi e via Nazario Sauro era nota come Croce di San Sebastiano7 o Via di San Sebastiano8, poi divenne nota con il nome di Battisasso9.
L’Alidosi10 informò che qui, nel 1289, presso la Chiesa di S.Fabiano, dalla casa dei Primadizzi e Barufaldini, nel Trebo di Giselier venivano pubblicati i bandi. I Primadizzi abitavano agli attuali numeri 9 e 9/2 di via Monte Grappa. Di fronte, in mezzo alla via, era la chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano. Il Guidicini11, citando anonimi storici, disse che nel 1493 il Trebbo dei Ghisilieri indicava la strada dalla chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano fino alle case dei Castelli, che erano all’attuale numero 7 di via Monte Grappa.
Lo Zanti non descrisse esplicitamente questa via, ma descrivendo la vicina Via dei Sassoni (uno degli antichi nomi di via dei Gessi), disse che questa cominciava dalla Croce di San Sebastiano, che è una delle quattro croci petroniane, dove c’era anche, in mezzo alla via, la chiesa dedicata ai Santi Fabiano e Sebastiano.
Il Banchieri espicitamente disse che la via che va da via Oleari fino a via Nazario Sauro si chiamava Dalla Cros d’San Bastian. Da notare che questo tratto di strada è lievemente più ampio di quello che diventerà Battisasso (arrivando a via Oleari/via Porta di Castello, anziché via Calcavinazzi/via dei Gessi).
Per l’Aretusi questa era la Via di San Sebastiano.
Battisasso si trova documentato solo dalla pianta del Mitelli in poi (1692).
Per quanto sia nome di relativamente recente introduzione, non è nota la ragione di tale denominazione.
Il Salaroli fece riferimento a larghe selci che formavano una specie di viale, il che potrebbe rispondere a verità, anche se mancano riscontri.
Il Fanti, rimanendo prudente, fa notare come in altri casi il Batti- sia riferibile ad attività o mestieri12: Battiferro, Battindarno, forse Battibecco …
I due odonimi resistettero fino al 1919. Una delibera consiliare del 31 maggio di quell’anno riunì le due vie, per quanto evidentemente di larghezza diversa, sotto l’unico nome di via Monte Grappa.
1Mario Fanti: op. cit., pag. 543.
2Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. I, pag. 118.
3Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. IV, pag. 85.
4Giuseppe Guidicini: ibidem.
5Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. IV, pag. 86.
6Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. IV, pag. 88.
7Zanti e anche Banchieri: Cros d’San Bastian.
8Aretusi.
9Mitelli.
10Giovanni Nicolò Pasquali Alidosi: Instruttione delle Cose Notabili…, Bologna, 1621, pag. 59
11Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. I, pag. 126.
12Mario Fanti: op. cit., pag. 544 e 545.
Fonti