Via Goito
Da via dell’Indipendenza a via Guglielmo Oberdan.
Quartiere San Vitale.
Prima documentazione dell’odonimo: 1874.
Prima della riforma toponomastica del 1873/78 via de’ Monari andava da via Galliera a via Guglielmo Oberdan, ed era via antichissima, ricalcando uno dei decumani della Bologna romana. Con tale riforma si colse l’occasione della apertura di via dell’Indipendenza per spezzare via de’ Monari in due: da via dell’Indipendenza a via Galliera rimase via de’ Monari, mentre l’altro tratto, da via dell’Indipendenza a via Guglielmo Oberdan venne ribattezzato via Goito, per ricordare la battaglia del 1848 della prima guerra di Indipendenza.
La nostra via Goito fu però conosciuta anche con altri nomi che mai vennero usati per l’altro tratto, quello che ora è l’attuale via de’ Monari.
Venne conosciuta come via dei Bucchi dal Banchieri e via Vistosa de’ Bucchi dall’Aretusi. Al numero 16 di via Goito esiste ancora il palazzo della famiglia Bucchi o Bocchi che diede questo nome alla via.
Il Guidicini1 riportò anche il nome di via dei Pini, dalla famiglia Pini la cui casa era all’attuale numero 13 di via Goito.
Per il resto fu sempre chiamata Via Monari (o de’ Monari) e fu un tutt’uno (fino al 1874) con l’attuale via de’ Monari, a cui si rimanda per le note odonomastiche.
Lo Zanti non descrisse questa via, però, descrivendo la via di San Senesio, (vedi via Carbonara) affermò che questa, partendo dal Vescovato circonda fino alla via de’ Cavallieri, ovvero via Guglielmo Oberdan. Sembra quindi che il tratto di via Goito dalla confluenza di via Carbonara a via Guglielmo Oberdan venisse compreso, secondo lo Zanti, nella via di San Senesio.
1Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. III, pag. 266).
Fonti