Via Pescherie Vecchie
Da piazza Maggiore a via Drapperie.
Quartiere Santo Stefano.
Prima documentazione dell’odonimo: 1583 (Pescarie).
Questa via anticamente fu chiamata via dello Scorticatoio o degli Scorticatori (botteghe da macello), via del Trivio dei Malcontenti, via Malcontenti nel 1400, poi Trebbo e Campo della Malvasia per lo spaccio di questo vino, che traevasi dalle Isole Ionie (Guidicini, IV, 76).
Pescarie era il nome che indicava i luoghi in cui erano le botteghe per la vendita del pesce. Anticamente le Pescarie erano presso piazza di Porta Ravegnana (prima tra la torre degli Asinelli e la chiesa di San Bartolomeo, poi nel Pellatoio del Mercato di Mezzo detto via dei Zampari (Guidicini, IV, 76, vedi Galleria Giovanni Acquaderni).
Furono poi traslocate nella scomparsa via Pellizzarie (o Pelliccerie, vedi via degli Artieri), ed infine il 13 febbraio 1583 furono trasferite in questa via che prese ad essere chiamata Pescarie o Pescarie Nuove (per distinguerle dalle vecchie in via Pellizzarie).
Pescarie fu comunque l’odonimo usato dalla maggioranza degli autori più antichi (Zanti, Banchieri, Aretusi e Mitelli). Ruga delle Pescarie fu l’odonimo usato dal Taruffi e Pescarie Nuove fu usato per primo dall’Alidosi ed poi dal Salaroli, che aggiunse anche Ruga dei Pescatori.
In effetti lascia perplessi il fatto che l’anno del trasferimento delle pescarie in questa via coincida con la pubblicazione del libro dello Zanti che utilizzò già il nuovo odonimo.
Nel 1801 (lapidette) il nome della vie era ancora Pescarie Nuove.
Nel 1817 le pescarie furono trasferite ad un nuovo locale predisposto tra via degli Orefici ed il Mercato di Mezzo. Ciò determinò il cambiamento del nome della nostra via da Pescherie Nuove a Pescherie Vecchie, cambiamento già documentato dall’Origine nel 1843 e ufficializzato come via Pescherie Vecchie dalla riforma toponomastica del 1873-78.
L’origine degli odonimi via dello Scorticatoio o degli Scorticatori e Campo della Malvasia è ovvia (per Campo della Malvasia vale la spiegazione già data dal Guidicini).
Infine i Malcontenti della via o trivio è la famiglia Malcontenti, documentata in queste zone già in una sentenza del 15 febbraio 1309 (Gudicini, I, 433).
Fonti
Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.
Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).
Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell’Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.
Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.
Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.
Taruffi: Antica fondazione della città di Bologna degnissima madre di studj, di Gianandrea Taruffi, pubblicato nel 1738.
Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.
Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).
Origine: origine della denominazione delle 334 strade che compongono la città di bologna, di Goldini e C.. Pubblicato a Bologna nel 1843.
Indicatore: Indicatore Bolognese riferibile a ciascun edifizio componente la città, di Sebastiano Giovannini pubblicato nel 1854.