Il torrente Ravone si forma nei pressi del Parco Cavaioni e dopo circa 9,7 chilometri si immette sulla destra del fiume Reno.
Il torrente è scoperto per i primi quattro chilometri dalla sorgente, costeggia il lato orientale di via di Ravone, poi, poco prima della confluenza di via del Genio in via di Ravone, entra in uno scatolare e prosegue coperto verso nord.
Dopo 5 chilometri dalla sorgente sottopassa via Saragozza e l’arco numero 192 del portico di San Luca, tra via Francesco Orioli e via Rino Ruscello.
Prosegue coperto attraversando il parco Melloni, via Andrea Costa, e raggiunge, 6,2 chilometri dopo la sorgente, la chiesa di San Paolo di Ravone, che costeggia ad oriente. Dopo circa 300 metri, 6,5 chilometri dopo la sorgente, raggiunge via Sabotino, sotto a cui scorre coperto il Canale di Reno, passa sopra quest’ultimo mediante un ponte (ora non più visibile, ma ancora esistente, seppure completamente rinnovato, sotto il manto stradale) noto come ponte degli Stecchi. Il lieve dosso che è in via Sabotino rivela il punto in cui il torrente passa sopra al canale di Reno.
Superato via Sabotino ed il Canale di Reno, il torrente Ravone torna allo scoperto rasentando il lato meridionale della Caserma Mameli.
Dal canale di Reno, un centinaio di metri più a monte dell’attraversamento del Ravone, viene derivata una canaletta, nota come canaletta Ghisiliera: il torrente Ravone e la canaletta Ghisiliera da questo punto, per quasi tutta la lunghezza rimanente del Ravone, proseguono paralleli.
Arrivato all’angolo nord occidentale della caserma Mameli, il torrente Ravone entra nuovamente in uno scatolare e passa sotto via Aurelio Saffi, sbucando, dopo 6,85 chilometri dalla sorgente, nuovamente scoperto, a ponente di via del Chiù. Dopo avere percorso circa 2 chilometri accanto a via del Chiù, torna a scorrere coperto, passa sotto alla ferrovia e finalmente sfocia nel Reno. La canaletta Ghisiliera, dopo essere sempre stata a sinistra del torrente Ravone, poco dopo la confluenza di via Prati di Caprara in via del Chiù, si dirige bruscamente a nord, allontanandosi dal Ravone.
Fino alla seconda metà del XX secolo il corso del torrente era completamente scoperto.
Ravone è toponimo antichissimo, documentato già nel X secolo, così come antichissima è la parrocchia di San Paolo di Ravone. Un Ospitale di Santa Maria di Ravone è documentato nel 1177 sulla via Emilia presso il torrente Ravone. Probabilmente in questo punto sorse nel XV secolo una osteria che fu dei Ghisilieri e poi divenne nota come Osteria del Chiù, ancora esistente all’inizio del XX secolo. Il ponte degli Stecchi è chiaramente documentato in una pianta di Camillo Sacenti, che fu disegnata prima del 1643. Da segnalare infine la “Sorgente di acqua salino jodata Ravone Casaglia“, famosa nell’ottocento, che sgorgava nella valle del Ravone sotto Casaglia.